CAPITOLO 16
“Finalmente è arrivato il weekend!”
si disse Kaori concludendo un’altra giornata di lavoro. Quella poi era stata
particolarmente lunga e pesante. Fortunatamente i lavori al palazzo di Ryo erano
finiti e l’arredamento era venuto anche meglio del previsto. Kaori, Sayaka e
Kasumi erano molto soddisfatte del loro operato. Anche Ryo lo era e aveva
organizzato per quella sera un piccolo ricevimento per festeggiare.
Per l’occasione, Kaori aveva fatto
visita alla boutique di Eriko e aveva scelto un lungo abito blu elettrico, dal
taglio semplice, sorretto da due sottili spalline e con un ampio spacco laterale
che le arrivava a metà coscia. Voleva essere bellissima. E non solo per la
serata, ma soprattutto per il dopo-serata, visto che avrebbe passato la notte
nell’appartamento di Ryo.
Poco prima delle otto, il suo
cavaliere venne a prenderla e insieme si recarono al ricevimento, che si sarebbe
tenuto all’ultimo piano del palazzo di Ryo. Erano già arrivate un bel po’ di
persone, comprese Sayaka e Kasumi e poco dopo fece la sua apparizione anche
Mick, accompagnato da Kazue. Molti si complimentarono con le tre per il
magnifico lavoro e alcuni, spinti da un improvvisa voglia di rinnovamento,
chiesero di avere il loro biglietto da visita.
-Kaz, posso farti una domanda
riguardo te e Mick?- chiese Kaori all’amica
Le due erano momentaneamente sole.
Ryo e Mick stavano discutendo con alcune persone dall’altra parte della stanza,
probabilmente di affari, mentre Kasumi e Sayaka stavano ballando con i loro
cavalieri.
-Certo, dimmi pure- rispose
l’infermiera
-Ecco, so che ti sembrerà una
domanda un po’ strana, ma...non hai mai l’impressione che Mick ti nasconda
qualcosa? Che abbia un qualche tipo di segreto che non vuole
svelarti?-
-Perché mi fai questa domanda?-
fece sorpresa Kazue
-Perché sono sicura che Ryo mi
nasconde qualcosa. E credo anche che questo qualcosa riguardi Mick e Umibozu.
Non ti sembra strano che due uomini d’affari conoscano un ex-mercenario?-
-In effetti, sì. E a dire la
verità, fin dal primo momento, ho avuto l’impressione che Mick e Ryo non siano
quelli che si definiscono due tipici uomini d’affari. Non so come spiegarlo, ma
intorno a loro c’è come un’aura di mistero...-
-Capisco quello che intendi dire,
anch’io ho avuto la stessa impressione. E non hai mai chiesto nulla a
Mick?-
-No. In fondo io e lui ci
frequentiamo da poco e penso che, se vorrà aprirsi con me, lo farà quando si
sentirà pronto-
-Hai ragione. Però io e Ryo ci
conosciamo da tempo e credevo che tra me e lui ci fosse fiducia reciproca...-
disse Kaori abbattuta
-Ryo ti ama e si fida di te- la
rassicurò Kazue –Probabilmente, se non ti ha ancora detto niente, avrà i suoi
buoni motivi. Forse teme che tu non capisca, o che ti arrabbi...O magari che lo
lasci. Avrà paura di perderti-
Pensierosa, Kaori guardò nella
direzione di Ryo e restò qualche minuto ad osservarlo. Non poté fare a meno di
notare che, sicuramente, era l’uomo che più spiccava tra i presenti per fascino
e carisma. Si era accorta che ogni singola ospite di sesso femminile l’aveva
guardata con malcelata invidia quando aveva fatto il suo ingresso al braccio di
Ryo. D’altronde, oltre ad essere incredibilmente bello, era anche uno degli
uomini più ricchi del paese.
In quel momento, come se avesse
avvertito il suo sguardo, Ryo si voltò verso di lei e le sorrise. Kaori ricambiò
il sorriso e, come sempre quando i loro occhi si incrociavano, il suo cuore si
mise a battere più velocemente. Anche nello sguardo di Ryo poté leggere lo
stesso desiderio e, senza quasi rendersene conto, si ritrovò a camminare verso
di lui.
-Scusate, posso rubarvelo un
attimo?- disse Kaori al gruppetto con cui stava parlando
Senza quasi attendere risposta, lo
prese per mano e, cercando di non attirare troppo l’attenzione, si diresse verso
l’ufficio di Ryo. Inutile dire che lui non oppose la minima resistenza.
Arrivati, scivolarono furtivamente dentro alla stanza. Mentre Ryo chiudeva la
porta a chiave, Kaori accese la lampada da tavolo sopra la scrivania, in modo da
illuminare la stanza, ma non troppo.
-Allora, di cosa c’è di così
urgente da trascinarmi in una stanza deserta?- le chiese Ryo con un sorriso
sensuale che gli incurvava le labbra
-Questo- rispose Kaori prima di
spingerlo contro la porta e alzarsi in punta di piedi per incollare le proprie
labbra a quelle di lui
Con un gemito, Ryo l’afferrò per la
vita, stringendola ancora di più a se. Poi le sue mani scivolarono verso la
rotondità delle sue natiche. Mentre la sollevava, Kaori gli passò le gambe
intorno alla vita. In due falcate, lui raggiunse la scrivania e ve la
depose.
-Non che mi lamenti...- fece
staccandosi da lei –Ma a cosa devo tutto ciò?-
-Ho voglia di te- rispose lei –Ho
voglia di te in ogni momento, Ryo Saeba. Non so cosa mi hai fatto, ma mi hai
stregato-
Pronunciando il suo nome con un
voce roca, Ryo prese di nuovo possesso della sua bocca con esigenza. Nel
frattempo, una mano viaggiava verso il suo seno, mentre l’altra si insinuava
nello spacco del suo vestito, sollevandoglielo fino alla vita. Due minuti dopo,
Kaori era distesa sulla scrivania, con Ryo sopra di lei. I loro corpi si unirono
in un amplesso selvaggio e travolgente.
-Non posso credere di averlo
fatto...- mormorò Kaori un’ora dopo
Erano in macchina, diretti
all’appartamento di Ryo. Il ricevimento era stato un successo e nessuno si era
accorto della loro piccola “fuga”.
-Fatto cosa?- le chiese Ryo
fingendo di non aver capito
-Di averti trascinato nel tuo
ufficio nel bel mezzo di una festa per...Oddio, e se qualcuno degli invitati se
ne fosse accorto, che figura avrei fatto?!-
-Ma non è successo. É incredibile
come riesci a passare dalla modalità “ragazza timida e dolce” alla modalità
“predatrice sexy”- fece lui con un sorriso malizioso
-Smettila di prendermi in giro!- lo
rimproverò lei rossa come un pomodoro
-Non capisco perchè ti vergogni. Ti
sei semplicemente comportata come una donna. Una donna che desidera il suo uomo.
Una donna innamorata. Non c’è niente di male in questo- le disse Ryo serio
prendendole una mano
-Grazie- gli sussurrò Kaori con un
sorriso ricambiando la stretta
-E poi, ti sembra che a me sia
dispiaciuto? Io adoro tutti i lati del tuo carattere, Kaori, ricordatelo. Adoro
tutto di te-
La mattina dopo, Ryo fu il primo a
svegliarsi. Osservò Kaori che dormiva tra le sue braccia e pensò di essere
l’uomo più fortunato sulla faccia della Terra. Già, il più fortunato, ma anche
il più stupido per non averle ancora raccontato tutta la verità. Lei si era
accorta che le nascondeva qualcosa, ma lui aveva sviato il discorso e sapeva
che, più il tempo passava, più sarebbe stato difficile e più lei l’avrebbe presa
male una volta che si fosse deciso. Tuttavia, non ci riusciva. Aveva paura.
Paura che Kaori si arrabbiasse, che lo lasciasse...Paura di perderla. Lei era la
cosa più bella che gli fosse mai capitata nella vita, la sola donna di cui si
era innamorato, e non aveva nessuna intenzione di lasciarsela
sfuggire.
In quel momento, l’oggetto dei suoi
pensieri si mosse accanto a lui e aprì gli occhi.
-Buongiorno- le disse chinandosi su
di lei per sfiorarle le labbra con un bacio
-Buongiorno- gli sorrise Kaori
stiracchiandosi –Che ore sono?-
-Le otto. Che ne dici se ti porto a
fare colazione al Cat’s Eye stamattina? Potrai ordinare tutto quello che vuoi,
ti meriti una colazione con i fiocchi dopo tutta l’attività di stanotte- fece
Ryo malizioso
-Ci sto. E poi, visto che mi sono
portata un cambio di vestiti, non ci sarà neanche bisogno di passare da casa
mia- replicò lei alzandosi a sedere e infilandosi la camicia di lui -Ma prima di
tutto mi merito una lunga doccia-
-Mmh...Ottima idea- mormorò Ryo
mentre una luce calda e bramosa gli accendeva lo sguardo
-Eh no, caro mio. Ho tutte le
intenzioni di concedermi una doccia rilassante e...da sola. Perchè se tu mi
segui, so già come andrà a finire e la mia doccia sarà tutto fuorché rilassante.
Perciò te ne starai buono qui finché non ho finito,
chiaro?-
-Uff, e va bene. Come sei crudele,
però-
Ridendo del viso imbronciato di
Ryo, Kaori si infilò in bagno e, per sicurezza, chiuse la porta a chiave.
Una buona mezz’ora dopo, lasciò
campo libero a Ryo e, mentre questo si faceva la doccia, ne approfittò per
osservare meglio il suo appartamento. Le piaceva davvero moltissimo. Il soffitto
era molto alto, sostenuto da grosse travi in legno, un’intera parete era fatta
unicamente di vetri, che lasciavano spaziare la vista sopra un panorama
mozzafiato della città ed era divisa a metà da un soppalco in legno su cui era
stata ricavata la camera da letto con annesso bagno. Questa si affacciava sul
salone, arredato su toni caldi del panna e con mobili in legno scuro. A fianco
c’era la cucina, all’americana, spaziosa e moderna.
-Sei stato molto fortunato a
trovare questo appartamento- disse poco dopo sentendo la porta del bagno aprirsi
–È assolutamente fantastico!-
-Sapevo che ti sarebbe piaciuto- le
sorrise Ryo strofinandosi i capelli con un asciugamano –Anch’io appena l’ho
visto me ne sono innamorato- aggiunse avvicinandosi a lei
Il corpo di Kaori avvertì
immediatamente le conseguenze della vicinanza di quello di lui, coperto solo da
un asciugamano legato introno ai fianchi.
-Fermo lì!- gli intimò facendo un
passo indietro –Non osare avvicinarti prima di essere
vestito!-
-E perchè mai?- chiese lui con una
delle sue espressioni più innocenti
-Lo sai benissimo perchè, non fare
il finto tonto con me. Mi hai promesso una colazione con i fiocchi e io non ho
nessuna intenzione di rinunciarci!-
-Vuoi dire che preferisci una
colazione a me?-
-Assolutamente sì. Ho una fame da
lupo, perciò sbrigati a prepararti-
-Non ci posso credere. Snobbato per
una tazza di caffé e dei croissants...Caro il mio Ryo, sei proprio caduto in
basso!- borbottò lui sconsolato dirigendosi verso
l’armadio
Mezz’ora dopo, teneramente
allacciati, Kaori e Ryo varcarono la soglia del Cat’s Eye.
-Ehilà, piccioncini!- li salutò
Mick seduto al bancone accanto a Kazue
-Buongiorno a tutti- salutò
Kaori
-Sai Umi-chan...- fece Ryo con un
sorriso furbo rivolto al gigante –Devo dire che quel grembiulino ti dona, hai
fatto proprio bene a ritirarti e ad aprire questo bar con la tua dolce
mogliettina-
-Anche se mi sono ritirato, la mia
mira è ancora infallibile, perciò sta attento a quello che dici, Saeba- replicò
Umibozu
-Smettila di fare lo stupido e
siediti!- gli disse Kaori scuotendo la testa –A volte ho davvero l’impressione
di avere a che fare con un bambino...-
-Stanotte non mi sembravi dello
stesso avviso, però- le mormorò Ryo malizioso all’orecchio facendola arrossire
dalla testa ai piedi
Tra chiacchiere e risate,
consumarono tranquillamente la loro colazione. Questo finché Eriko non irruppe
nel locale come una furia. Dalla sua faccia sembrava che la Terza Guerra
Mondiale stesse per abbattersi sull’umanità.
-Kaori! Per fortuna sei qui!-
esclamò la stilista
-Eriko, calmati! Che succede?-
-Ho bisogno di un favore
enorme!-
-Oh, no. L’ultima volta che mi hai
chiesto un favore enorme ho dovuto fare da modella ad una tua sfilata di
biancheria intima!-
Ryo per poco non si soffocò con il
caffé che stava bevendo.
-Hai sfilato in biancheria
intima??- fece sconcertato
-Sì, perché? Ad Eriko mancava una
modella...- rispose lei
-Vuoi dire che delle persone ti
hanno guardato mentre tu camminavi mezza nuda su una
passerella?!-
-Ryo, non è proprio il caso di fare
il geloso-
-Ehi, voi due, qui ci sarebbe
qualcuno con un problema!- intervenne Eriko schioccando le dita davanti agli
occhi di Kaori
-Scusa, Eri. Dimmi, che favore ti
serve?-
-Ecco, ci sarebbe un servizio
fotografico e...-
-Non se ne parla- la interruppe
Kaori –Lo sai che odio essere al centro dell’attenzione!-
-Ma un servizio fotografico non è
come una sfilata, non c’è un pubblico- replicò la stilista –E poi tu sei così
brava...L’ultima volta un sacco di stilisti mi hanno chiesto di te per le loro
sfilate, ho fatto una fatica enorme per convincerli che non eri una modella
professionista!-
Kaori la guardò, incerta ed
esitante.
-Ti prego, Kaori-chan, sei la mia
ultima speranza!-
-E va bene. Ma è l’ultima volta- si
arrese alla fine l’amica
-Grazie, grazie, grazie! Ti adoro!-
esultò la stilista saltandole al collo
Poi, ottenuto quello che voleva,
Eriko salutò tutti e tornò alla sua boutique.
-Non si tratterà di biancheria
intima anche questa volta, spero- le disse Ryo con espressione
scuro
-E chi lo sa? Eriko non me l’ha
detto...- replicò Kaori con un sorriso divertito
-Ma come siamo gelosi!- lo prese in
giro Mick –Ti rode che qualcuno oltre a te possa vedere Kaori senza
vestiti?-
Ryo stava per replicare con una
battuta pungente, quando all’improvviso avvertì una sensazione di
pericolo.