Empty Room Full Heart
Searching in, in an empty room
Searching in, in an empty room
Something I would never do
I'm alone again
When I'm by myself
I can be myself
When my life is calm
But I don't know when
You're burning out, you're black and gray
You're burning out, you're black and gray
Something I would never say
Toute ma vie, etre avec toi
Toute ma vie, etre avec toi
... toi tu m'aimes
(Empty Room, Arcade Fire)
Mi ricordo quando da piccola mia madre mi raccontava la tua storia. Lei diceva che era importante e non andava dimenticata. Perché la tua storia aveva salvato papà, li aveva salvati tutti.
Non ricordo la prima volta che sentii pronunciare il tuo nome, ma ricordo che tu divenisti fin da subito il mio eroe, il mio principe.
Non avevo mai visto il tuo volto, né una foto, né un quadro, né un ricordo, neppure una di quelle maledettissime figurine degli Eroi di Guerra che i miei fratelli e i miei cugini collezionavo con tanto interesse. Tu non c'eri neanche lì. Chissà perché si erano dimenticati di te.
Il tuo viso era però nella mia mente.
Avevo sei anni e nei miei sogni tu c'eri sempre.
Vedevo i tuoi occhi scuri come la notte, vedevo l'ebano dei tuoi capelli e vedevo il nero con cui ti ammantavi il corpo e che imprigionava la tua anima.
Soffrivo per te. Per la tua storia. Per tutto il tuo amore sprecato.
Ancora non riuscivo a capire.
A undici anni era arrivato il mio momento.
Hogwarts si apriva a me per la prima volta come il più bello dei fiori nascosti ed io avevo paura.
Non temevo lo smistamento. Non ero in ansia di scoprire in quale Casa sarei finita, quello non mi importava. Avevo paura di non trovarti neanche lì. Neppure in quel luogo dove tu avevi passato così tanti anni della tua vita. Ma non mi sarei arresa. Ero intenzionata a ricercare le tue tracce, le orme del tuo passaggio, in ogni pietra, ogni trave, ogni granello di polvere di quel maledetto castello.
Non ti trovai.
Trovai il tuo ritratto nella stanza della preside, ma quello non eri tu. C'era solo inchiostro e tela; un vuoto e un'assenza.
Ti cercai nella tua aula. Tra le ampolle, gli estratti e i decantatori.
Trovai i tuoi appunti sul vecchio libro di pozioni che era stato prima tuo, poi di mio padre. Apprezzai la tua calligrafia aguzza. All'epoca pensai che dovesse rispecchiare la tua anima; piena di spigoli che nessuno si era mai preso la briga di smussare.
Soffrii per te. Per la tua sofferenza. Per tutto il tuo odio sprecato.
Ancora non riuscivo a capire.
Dopo la scuola non abbandonai il mio intento.
Ti cercai sui volti dei miei compagni di corso all'Università Magica. Ti cercai tra gli Incantatori Gyziani tra i quali vissi molti anni, impegnata nella ricerca di nuove cure, nuove pozioni, nuovi rimedi. Ti cercai tra i miei cari, tra i miei nipoti, i miei cugini, tra la mia famiglia che intanto diventava sempre più grande e più bella.
Cercai ovunque una traccia di te.
Non ti trovai. Non ti trovai da nessuna parte.
Piansi quando mio padre ci lasciò. Piansi per lui e per quella sua malattia che ce lo aveva strappato e soffrii per te. Per la tua morte. Per tutto il tuo sacrificio sprecato.
Ancora non riuscivo a capire.
Solo adesso, adesso capisco.
Adesso che la vita mi abbandona, adesso che il mio corpo muore inviolato, adesso che i miei capelli non sono più di quel rosso che hai tanto amato.
Adesso, solo adesso che sono sola in questa stanza vuota.
Adesso capisco che non ti ho mai trovato, perché ti ho sempre avuto.
I miei familiari mi hanno sempre accusato di non aver mai voluto dare una possibilità all'amore, di non aver mai voluto aprire il mio cuore a quello di qualcun'altro, di non aver mai voluto contaminare la mia vita con quella di qualcun'altro.
Ma nessuno di loro ha mai capito.
Nessuno di loro ha compreso che la mia vita, il mio cuore sono stati colmi di te. Colmi del tuo amore che non è mai stato sprecato; colmi del tuo odio che mi ha concesso di capire; colmi del tuo sacrificio che mi ha donato la vita, che mi ha donato l'amore.
Vengo da te Severus.
Aspettami amore mio e sarò tua per sempre.
Lily Luna
Angolino dell'autrice.
La canzone in cima è qui http://www.youtube.com/watch?v=oJIilmx-wGI
Questa voleva essere una Rapayement, ma non credo proprio che lo sia. Si, bhè, insomma il mio Severus resta...come dire...sempre un po' morto. Spero però si comprenda quello che volevo comunicare.
Accetto molto volentieri qualsiasi critica, perché non sono affatto sicura del risultato di questa one-shot. Tra l'altro ho avuto anche un dubbio madornale sulla coniugazione dei verbi, che spero tuttavia adesso siano sistemati.
Ma del resto scrivere a lezione mentre il professore spiega il prolasso del retto, con tanto di immaginette piuttosto esplicative, non sempre porta a dei buoni risultati.
p.s se vi chiedete il perchè dei gyziani, sì lo ammetto sto rileggendo La Bussola d'Oro.