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Autore: Mary_Jane14    12/11/2011    2 recensioni
Nell’inverno del 1840 a Borgaretino, un paese nei pressi di Arezzo, una coppia di aristocratici si trasferisce in un lussuoso appartamento nelle vicinanze di un castello antico, conosciuto come “La dimora dell’innocente” ...
{ Salve a tutti ! Questa è la mia prima storia su questo sito. Spero che vi piaccia... }
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La dimora dell’innocente

 

Nell’inverno del 1840 a Borgaretino, un paese nei pressi di Arezzo, una coppia di aristocratici si trasferisce in un lussuoso appartamento nelle vicinanze di un castello antico, conosciuto come “la dimora dell’innocente” .

La giovane coppia, Gianfranco e Ginevra sposatosi in una chiesetta lì vicino decidono di rimandare il viaggio di nozze e di trasferirsi direttamente là.

I due si amano perdutamente ; trascorrono giornate intere davanti al caminetto, fanno passeggiate lunghe tenendosi per la mano.

Fanno amicizia con il vicinato e cominciano ad ambientarsi alle tradizioni del luogo. Durante i festeggiamenti di un battesimo, Ginevra, essendo una maestra delle elementari intrattiene i ragazzi più grandi e più piccoli con giochi divertenti e indovinelli. Nel pomeriggio tardi , verso le 18:00, Ginevra si dirige verso il castello incuriosita anche dalle leggende del paese.

Arrivata davanti all’entrata principale, si accorge che è chiusa dall’interno, prova così a cercare un’entrata secondaria. Riesce ad entrare nel castello. Dopo un’ora circa riceve una telefonata da Gianfranco preoccupato non vedendola rientrare.

Ginevra torna i giorni seguenti al castello attirata dai tanti oggetti tra cui quadri, mobili di prestigio appartenenti a uomini del passato; ma ad ogni suo tentativo di salire al piano superiore c’era sempre un rumore di passi una voce e un’ombra che la spaventava e la mandava via.

Qualche settimana dopo Gianfranco intraprende un viaggio di lavoro di tre settimane fuori Italia raccomandando alla ragazza di non tardare la sera e di chiamare se ci fossero state delle difficoltà.

Nelle notti seguenti Ginevra passa sempre più tempo all’interno del castello, tanto che una notte vi si addormenta.

Il giorno seguente prende oggetti, libri, documenti nascosti, per capire il perché del nome “la dimora dell’innocente”.

Molti libri si trovavano nella soffitta, ormai con il pavimento cigolante e pieno di topi, dove, insieme ad essi, c’era un cofanetto chiuso con un lucchetto e con una chiave a sigillo di sopra.

Perdendo la cognizione del tempo, ormai le dieci di sera, nell’oscura soffitta cominciano a sentirsi dei rumori.

Coraggiosa ma impaurita allo stesso tempo si dirige proprio verso la stanza da cui provenivano i rumori…all’improvviso si trova davanti un fantasma! All’apparenza rimane sorpresa, pietrificata, poi scappa via portando con se quel cofanetto.

Ginevra riesce ad aprire e forzare il lucchetto e viene a conoscenza che la sua vita è in pericolo a causa dei segreti riguardanti il castello e che lei oramai conosce.

Spaventata scrive tutto ciò in un diario, che diventa in seguito la sua autobiografia.

La stessa notte quell’ombra misteriosa entra nei suoi sogni e le parla:

<< Mi chiamo Andrea e ho 34 anni, come te. Vivo qui ormai da 25 anni e sono morto a causa di un incidente; non temermi, non spaventarti alla mia visione…>>

Il mattino presto Ginevra descrive ciò nel suo diario, ricordando il ragazzo come “l’innocente dagli occhi blu”. I due parlano e si innamorano l’una dell’altro.

Si raccontano il loro vissuto, le esperienze e nonostante la differenza e i pericoli cominciano a vedersi la notte in segreto.

Anche dopo il rientro di Gianfranco, Ginevra viene conquistata dal fascino semplice di Andrea con il quale ha creato un forte legame.

Pur sapendo che la sua vita sarebbe andata avanti e lei sarebbe comunque invecchiata senza poter continuare la sua storia d’amore decide di lasciare Gianfranco, spiegandogli tutto, con la conclusione di essere chiamata “pazza”! Ginevra non riesce a sopportare l’idea di non poter “vivere” con Andrea e decide di raggiungerlo.

La notte del 10 Agosto 1841 Ginevra perde la vita gettandosi dalla finestra più alta del castello rivivendo la morte del suo fantasma innamorato.

  
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