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Autore: TAKeRu_ECHY    12/11/2011    3 recensioni
Quando l'amicizia diventa qualcosa di più di un semplice sentimento di affetto iniziano i problemi. Qualcosa era cambiato tra loro, ma nessuno dei due sapeva cosa significava.
"Scoprirai qualcosa che ti ferirà ma al tempo stesso ti donerà nuova forza. Non cadere nell'inganno delle apparenze, ascolta il tuo cuore e quello di chi ti sta davanti. Il tuo cuore sarà spaccato in due e tu dovrai decidere a quale delle due metà dare ragione. Se ne scegli una, dell'altra perderai tutto. Amore o amicizia. Verità o bugia. Apparenza o realtà."
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Ron Weasley | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Titolo: More ThanBestFriends
Autore:TAKeRu_ECHY
Genere: Romantico, Boy Love
Raiting: PG
Avvisi: Fluff, OOC, Angst
Pairing: HarryxRon, DracoxHarry
Disclamer:Tutti i personaggi sono di proprietà della Rowling –santa donna-, tutto ciò che scrivo è inventato e non è a scopo di lucro, né intendo infrangere alcuna legge su diritti di pubblicazione e copyright. Nessuno di questi fatti è successo veramente –altrimenti sarei già volata via con il mio manico di scopa- e non intendo offendere nessuno.
Note: La mia prima Drarry e quel Pairing che credo non abbia mai sentito nominare nessuno... però io ci scrivo ^_^
Che dire è unica nel suo genere. L’avevo iniziata con una trama ben precisa poi ha deviato durante la scrittura xD sono passata da un estremo all’altro .-.

A causa di un casino madornale per un incomprensione con la beta -alla quale avevo momentaneamente affidato il postaggio della storia a mio nome- era stata pubblicata la versione della storia con un pezzo mancante, ho sistemato tutto e sopratutto mi scuso con tutti quelli che sono rimasti "allibiti" dalla lettura di questo scritto.





Ronald Weasley era il migliore amico di Harry Potter. I due erano inseparabili, dove andava uno l’altro lo seguiva come un cagnolino ammaestrato. I ragazzi erano uniti da un sentimento quasi fraterno e si volevano bene, ma qualcosa tra i due stava cambiando o almeno per Ron una semplice amicizia non bastava più.
Ron ed Harry si erano conosciuti al loro primo anno ad Hogwars sul treno. La loro amicizia era sempre stata invidiata da tutti, soprattutto perché Harry era Colui-Che-E’-Sopravvissuto all’Anatema che Uccide quando aveva solo un anno, aveva sconfitto Lord Voldemort riportando la pace nel mondo magico.
Ormai erano sei anni che tra i due c’era una vera affinità, sembravano una mente sola in due corpi. Erano così coordinati che perfino Hermione a volte rimaneva sorpresa dai due.
Ma qualcosa in Ron stava cambiando, quella che credeva semplice simpatia si rivelò un sentimento più forte. Aveva iniziato a vedere il suo migliore amico in modo differente. Ogni qual volta si trovava in suo compagnia era geloso di chiunque gli mettesse gli occhi addosso e se qualcuno provava ad insultarlo, lui partiva come un leone sulla sua preda per difendere Harry.
Queste possono sembrare piccolezze agli occhi di un estraneo, ma nella mente di Ron e soprattutto nel cuore non c’era altro pensiero che non fosse su Harry.
Quella sera successe una cosa che fece capire a Ron quali fossero i suoi veri sentimenti verso l’amico.
Harry era entrato nella sala comune dei Grifondoro mano nella mano, anche molto sorridente, con Ginny e avevano annunciato insieme che loro uscivano insieme. Ronald scoppiò di rabbia e salì al dormitorio senza aspettare che Harry finisse il suo discorso, il moro non si accorse di nulla e restò al piano di sotto a ricevere i complimenti. Nel frattempo al piano di sopra il rosso si era sfogato contro il suo baule sferrandogli un calcio che gli provocò molto dolore al piede, si sedette sul letto con la testa tra i palmi delle mani.
Passò quasi un’ora e sentì qualcuno salire la scala per il dormitorio, forse era Neville che veniva a prendere la sua ricordella. Invece dalla porta del dormitorio spuntò la chioma castana e disordinata di Harry che si diresse verso il suo migliore amico che si sedette sul letto di fronte a quello del rosso.
“ So che puoi essere geloso di tua sorella, ma ormai lei è grande e poi.. Ron, sono il tuo migliore amico, preferivi che andasse in giro con Zacharias Smith?” Disse Harry sperando di consolare l’amico.
Ron alzò il volto per andare a incontrare gli occhi di smeraldo di Harry e lo guardò con un misto di rabbia e disperazione.
“Tu non hai proprio capito niente Harry.” Riabbassò il volto e fissò le sue scarpe.
“Io credo invece di aver capito anche fin troppo bene. Ron, Ginny è cresciuta, ha quindici anni, anche se è tua sorella, questo non le impedirà di stare con qualcuno. Sono sicuro che sarà più felice così che chiunque altro di questa…”
“NON È LEI IL PROBLEMA!” urlò non facendo finire la frase a Harry. “Sono io il problema… e tu non puoi aiutarmi.”
Uscì in fretta dal dormitorio e lasciò l’amico senza parole. Cosa significava che il problema era Ron?

Il rosso evitò Harry per i giorni successivi. Venne però bloccato da Hermione a metà del corridoio per arrivare all’aula di Difesa Contro le Arti Oscure.
Lei lo blaccò in pieno stile Quidditch e Ron non ebbe via di scampo.
“Cosa sta succedendo tra te e Harry? Non vi parlate da giorni.” Chiese con tono preoccupato Hermione.
Ronald abbassò lo sguardo.
“Non posso dirtelo. È troppo complicato.”
“Spiegati come puoi, se non capisco ti lascio andare.” Mai Hermione era stata più decisa a scoprire qualcosa.
Il rosso si morse il labbro e sussurrò qualcosa, il ragazzo avvicinò l’orecchio alle labbra dell’amico e riuscì a capire solo “sono confuso”, “piace” e “Harry” dopo di che Ron scappò più veloce possibile verso l’aula e Hermione fu costretta a rincorrerlo, quando arrivò di fronte alla porta dell’aula, scoprì che il professor Piton era già arrivato e la stava fissando con odio e soddisfazione.
La ragazza entrò in classe.
“Mi scusi professore.” Disse dirigendosi al banco vicino Ronald.
“Signorina Granger, solo perché lei ha ottimi voti in tutte le materie non si può permettere di arrivare in ritardo alla mia lezione. Dieci punti in meno a Grifondoro e l’aspetto nel mio ufficio questa sera alle otto per farle capire che serve anche la disciplina...” sottolineò la parola guardando Harry “..per frequentare la mia materia.”
Hermione si sedette sbuffando e guardò male Ron che la ignorò fissando il professore che si spostava da una parte all’altra della classe come un pipistrello troppo cresciuto.
Finita l’ora di Piton, Ron sfuggì con maestria sia da Harry che da Hermione e si rifugiò dove nessuno dei due lo avrebbe potuto trovare: sulla torre di Divinazione. Nessuno dei due ci metteva più piede perché Hermione era stata umiliata dalla professoressa Cooman e Harry perché ogni volta che ci saliva gli veniva predetto che sarebbe morto da lì a pochi giorni.
Ronald, che invece vedeva quella torre come un rifugio, salì la scala che portava all’aula della professoressa convinto di poter ricevere qualche consiglio, se Sibilla Cooman era veramente una Veggente come sosteneva avrebbe potuto predire il suo futuro bello o brutto che sia.
Aprì la botola e s’immerse in un’aula vuota tranne che per una leggera nebbiolina bianca che aleggiava, vicino al fuoco c’era una donna molto magra coperta da diversi scialli di colori diversi ma sgargianti. Si voltò subito e i suoi occhi, ingranditi dalle lenti degli occhiali, si posarono sulla figura alta e slanciata di Ron.
“Ti stavo aspettando. Sapevo che saresti arrivato. Vuoi del tè, caro?”
Chiese gentilmente la Cooman, con una voce leggermente differente dal normale, avvicinandosi a un tavolino con sopra due tazze di tè fumanti.
Ron, rimasto ancora sorpreso per l’affermazione della professoressa, si sedette di fronte a lei al tavolino e aprì la bocca, ma non ne uscì suono.
“So cosa mi stai per chiedere, molti mi reputano un impostore, ma non è vero.” Si fermò un secondo scrutando il volto del rosso che era diventato dubbioso. “Sei qui per chiedermi di un problema di cuore e vuoi sapere come andrà a finire.”
Ron cercò di rispondere ma la Cooman fu più veloce di lui.
“Devi sapere che ci sono cose che si possono predire, altre invece no. L’amore, in alcuni casi, è illeggibile da chi possiede la Vista.”
“Quindi lei non può rivelarmi niente?” Chiuse con un tono di delusione nella voce.
“Non esattamente.”
Il rosso sorrise e domandò: “In che senso non esattamente?”
“Nel senso che non posso vedere il modo in cui ti innamorerai, toglierebbe tutta la sorpresa dell’amore, però posso vedere se sari felice. Però ti avverto a volte quello che predico non è esattamente la realtà come si manifesterà, qualcosa può sempre cambiare, il futuro non è scritto e ognuno è artefice del proprio destino.”
“Io voglio sapere.” Fissò gli enormi occhi attraverso gli occhiali della professoressa.
“Dammi la mano ragazzo.” Le porse la sua e Ron con un po’ di paura si avvicinò alla professoressa.
La Cooman parlò ma la sua voce era ancora più differente.
Scoprirai qualcosa che ti ferirà ma al tempo stesso ti donerà nuova forza. Non cadere nell’inganno delle apparenze, ascolta il tuo cuore e quello di chi ti sta davanti. Il tuo cuore sarà spaccato in due e tu dovrai decidere a quale delle due metà dare ragione. Se ne scegli una, dell’altra perderai tutto. Amore o amicizia. Verità o bugia. Apparenza o realtà.
La professoressa ritornò in se e guardò Ronald che era impallidito di fronte a lei e chiese con una vocina acuta e sorpresa: “Perché lei è qui? Mi voleva dire qualcosa?”
Ron negò con la testa e uscì in fretta dalla torre. Quello che aveva ascoltato dalla Cooman non l’aveva per niente tranquillizzato.
Decise di allungare il giro per arrivare alla sala comune dei Grifondoro. Passò in un corridoio deserto dell’ala nord della scuola a testa bassa quando una voce odiata catturò la sua attenzione.
“Che c’è Potter hai paura che qualcuno lo venga a sapere?” la voce di Draco Malfoy arrivò dritta alle sue orecchie e si lanciò in difesa di Harry.
“Draco, per favore abbassa la voce, ci potrebbero sentire!”
Nella voce di Harry c’era paura, mai lui l’aveva mostrata davanti a Draco. Cosa stava succedendo?
“Harry, io mi sono giocato tutto per te! Ho quasi aggredito mio padre l’ultima volta che parlava male di te e ora mi vieni a dire che tra noi è finita?”
Il biondo si era avvicinato a Harry che indietreggiava fino a stare con le spalle attaccate al muro.
Ron si nascose per non farsi vedere e continuò a spiare la conversazione.
“Sentimi quello che è successo tra noi non era niente, ci siamo divertiti e basta. Draco, io..” Il tono di voce di Harry era sofferente come se le parole gli venissero tolte dalla bocca con delle pinse.
Ron non riusciva a capire la situazione, era successo qualcosa tra Harry e Draco che non sapeva?
“No, Harry. Non voglio sentire scuse, neanche che ora devi salvaguardare la tua figura di ‘Prescelto’ andando in giro con quei Weasley… Io ci sto male Harry..” il tono di Draco era cambiato, ora era quasi supplichevole “…io voglio stare solo con te. Sei il mio mondo. Ti prego non mi lasciare.”
Il biondo si era avvicinato così tanto ad Harry che i loro nasi si potevano toccare.
Ronald capì tutto quanto e restò con gli occhi spalancati a fissare le due figure attaccate al muro.
“Draco.. io sono confuso e tu non mi stai aiutando.”
“Confuso? Ti piacciono quei traditori del loro sangue?” Disse in tono sprezzante.
“Non parlare di Weasley in quel modo!” Rispose acido.
“La difendi pure… No. Tu non difendevi Ginny, tu stai parlando di Ron. Tu.. e Ron.”
Il rosso perse un battito. Harry provava qualcosa per lui.
“Draco…” una lacrima scivolò sul volto di Harry.
Il biondo se ne accorse e in meno di un secondo le sue labbra erano a contatto con quelle di Harry. Ron pensava che il suo amico avrebbe allontanato Malfoy e invece il moro allungò una mano sulla faccia di Draco facendosi prendere dall’emozione. Nel frattempo il biondo si era sposato sul collo del moro e iniziò a morderlo.
“Sei sempre lo stesso.. Ti basta una carezza per farti diventare come cera nelle mie mani.”
“Qualcuno potrebbe vederci Malfoy. Non hai paura che vengano a scoprire del nostro segreto?”
Disse ad occhi chiusi Harry pervaso dal piacere che gli donava Draco.
“Non me ne frega niente… possono anche urlarlo che io ti amo.” Sussurrava a pochi centimetri dal collo di Harry. Si allontanò e i due ragazzi si guardarono negli occhi.
“Io ti amo Harry. Non smetterò mai di ripetertelo.”
Il biondo sorrise e incatenò gli occhi smeraldo di Harry nei suoi di ghiaccio.
“Draco.. io.. io ti…”
Ron decise di uscire dal suo nascondiglio e sputare in faccia a loro due quello che pensava.
“MI FATE SCHIFO. Voi.. voi fate finta di essere nemici e poi vi rintanate nella parti più nascoste del castello a fare.. queste cose! Quello che mi fa più schifo sei tu Harry. Non provare più a rivolgermi la parola. Tu con me hai CHIUSO!”
Si voltò e iniziò a correre verso l’esterno della scuola. Dietro di lui si sentiva la voce di Harry che lo chiamava e gli chiedeva di tornare indietro. Ma lui non sarebbe tornato. Lui aveva chiuso per sempre con Harry.
Si sentì il volto bagnato, stava piangendo. Si sedette sotto la quercia e cercò di calmarsi, ma il suo pensiero lo riportava da Harry e a vedere i suoi occhi verdi davanti a se. Si ricordò quello che aveva detto la Cooman: Scoprirai qualcosa che ti ferirà ma al tempo stesso ti donerà nuova forza.
“Per una volta quella svitata ci ha preso.” Pensò Ron e cercò di distrarsi guardando il bel panorama di fronte a se, ma non riuscì a catturare la sua attenzione e poco dopo si addormentò.


Qualcuno lo stava schiaffeggiando.
“Ron. RON. Svegliati!”
La voce di Hermione arrivò dritta alle sue orecchie come una sveglia.
“Ci hai fatto preoccupare tutti, sei sparito all’improvviso. Dove eri andato a finire?”
Il rosso si accorse solo in quel momento che il cielo si era scurito e le ombre erano molto più buie, dovevano essere le sei di sera.
“Ero alla torre di Divinazione.”
“Perché sei andato da quella matta? Non dicevi che non ci avresti mai più messo piede perché la Cooman è una ciarlatana e..”
“Non è vero. Non è una ciarlatana. Predice davvero il futuro. Mi ha fatto una specie di profezia e.. aveva ragione.”
La ragazza lo squadrò in cerca di qualche bernoccolo per spiegare la sua insanità mentale.
“Come aveva ragione?”
“Si è avverato tutto. Non è stata fortuna è successo come aveva detto lei.”
“Cosa è successo?”
Ron la fissò, doveva decidere se rivelargli quello che aveva visto o no. Era meglio che anche lei conoscesse quel lato di Harry.
“La Cooman aveva predetto che avrei scoperto una cosa che mi avrebbe ferito ma al tempo stesso rafforzato.” Fece una pausa per prendere più coraggio. “Hermione, io ho visto Harry con Draco.. loro..” prese un ben respiro. “…loro si stavano baciando.”
“COSA?”
Lei balzò in piedi rossa di rabbia.
“Non dire baggianate, sei solo arrabbiato con Harry per colpa di tua sorella. Non devi mettermi contro di lui solo per stare dalla tua parte. Harry e… Draco? Sei sicuro di non aver bevuto qualcosa di strano?” Parlava veloce e Ron faceva fatica a capirla.
“Non ti sto prendendo il giro. So quello che visto e io sono sanissimo!”
Hermione diventava sempre più arrabbiata.
“Non puoi accusare una persona di una cosa che non ha mai..”
“LI HO VISTI! Hermione tu da che parte stai?”
“Io.. finché non avrò delle prove non mi schierò da nessuna parte.” Disse risoluta.
Nella mente di Ron ritornarono le parole della professoressa: il tuo cuore sarà spaccato in due e tu dovrai decidere a quale delle due metà dare ragione.
Davanti a se aveva Hermione che non sapeva scegliere perché se ne scegli una, dell’altra perderai tutto. Iniziava a detestare quando la Cooman aveva ragione.
Rientrarono nel castello e furono bloccati da Harry e Draco che li invitavano a seguirli in un corridoio meno affollato. Arrivarono in una parte del castello molto lontana dall’ingresso e poco frequentata.
Draco si appoggiò al muro e guardò male sia Rom che Hermione, la quale era confusa e spostava lo sguardo dal biondo al moro in continuazione.
Harry si strofinava forte le mani e ogni tanto apriva la bocca e la richiudeva subito dopo.
Il biondo si spazientì e prese la parola.
“Weasley quello che hai visto ha una spiegazione.”
Harry impallidì, fissò le sue scarpe per non dover sostenere lo sguardo di Ron.
Hermione trattenne il respiro.
“Quindi quello che mi ha detto Ron è vero. Voi due…”
“Stiamo insieme.” Concluse Draco. “O almeno lo spero, non ho capito cosa vuole fare lui.” Indicò Harry che ancora non aveva parlato.
Sentendosi interpellato rialzò lo sguardo e prese coraggio.
“Ron, Hermione. È vero io e Draco stiamo insieme e..”
“Da quanto?” Chiese freddo Ron.
“Tre anni.” Rispose il biondo. “Abbiamo iniziato a frequentarci dopo il mio infortunio con Fierobecco –stupido pennuto- ci incontravamo solo per litigare poi.. è successo quello che doveva succedere.”
“Per tutto questo tempo facevate finta di detestarvi solo per nascondere la vostra relazione…” Parlò la ragazza in un finto tono stupito.
“Anche come scusa per punzecchiarci.” Disse con un sorriso Harry.
“Io ho sentito altro Harry, ho sentito che volevi che tra voi due finisse a causa mia. È la verità?”
La voce di Ron era dura, fredda e non faceva trapelare i suoi veri sentimenti. Dentro di se Ron voleva che la risposta a questa domanda fosse affermativa, ma cosa sarebbe successo se avesse negato?
Amore o amicizia. Verità o bugia. Apparenza o realtà.
“Si, Ron. Ultimamente ho ripensato molto alla mia relazione con Draco e… a te.”
Il battito cardiaco di Ron accellerò vorticosamente, il suo cuore sembrava voler uscire dal corpo.
“Il problema è un altro. So che provo qualcosa che è più di una semplice amicizia per te Ron, però io.. io amo Draco e non so come conciliare le due cose. Vorrei tenere entrambi, siete importanti per me nello stesso modo.”
Hermione si era appoggiata al muro di fronte a dove si trovava Malfoy e dalla sua espressione si poteva capire che sapeva tutto e il rosso se ne accorse.
“Tu sapevi tutto. Perché non mi hai detto niente?”
“Ron non pensavo ti interessasse.” Rispose sbrigativa. “Poi mi hanno fatto promettere di non dire niente.” Abbassò lo sguardo sul pavimento.
Ron tornò a fissare Harry.
“Quindi chi hai deciso? Me o Malfoy? Ma prima che tu possa rispondere devi sapere una cosa..” Non cadere nell’inganno delle apparenze, ascolta il tuo cuore e quello di chi ti sta davanti. “..anche io inizio a provare qualcosa per te. L’ho scoperto settimane fa quando sei entrato nella sala comune con mia sorella e…” la sguardo interrogativo del rosso servì meglio di qualunque domanda.
“Non hai finito di ascoltare quello che abbiamo detto. Saremmo usciti insieme per andare a ritirare il premio da parte di tutta la squadra di Quidditch perché abbiamo vinto un riconoscimento dalla McGranitt. Io e Ginny? Mai. Non è il mio tipo.”
“Non hai ancora risposto alla mia domanda.” Disse in tono meno freddo, la sua voce tremava leggermente. “Me o lui?” indicò con disprezzo Malfoy.
Harry guardò prima Ron poi Draco e qualcosa all’altezza dello stomaco si stinse con molto dolore.
“Non cadere nell’inganno delle apparenze, ascolta il tuo cuore e quello di chi ti sta davanti.” Parlò senza rendersene conto il rosso.
Il moro decise di utilizzare il consiglio dell’amico e parlò con il cuore in mano.
“Ron, tu sei il mio migliore amico e non riesco a vederti come qualcosa di più. Forse avevo paura di perderti come amico e quindi mi sono aggrappato a qualcosa di impossibile pur di tenerti vicino a me. La mia scelta è Draco.” I due si guardarono intensamente. “Riesco a vedere solo lui al mio fianco.”
Si avvicinò a Ron e gli prese la mano.
“Draco?” disse voltandosi leggermente per guardare il biondo.
“Si, Harry?” rispose allontanandosi dal muro e fissando gli occhi verdi del suo compagno.
“Mi perdoni se faccio una cosa?”
“Dipende da cosa farai. Però si se è quello che ho intuito, ti perdono. Sei così dolce.”
“Sono quello che manca a te.”
Una leggera risata uscì dalle labbra del biondo.
“Ron” Harry riprese il contatto visivo con il rosso “voglio farti un regalo, in modo che quando ripenserai a questa giornata ti spunti un sorriso.”
Harry si avvicinò di più a Ron e si dovette alzare leggermente in punta di piedi per far combaciare le sue labbra con quelle del rosso. Fu un bacio breve, a stampo, che donò delle leggere scosse per tutto il corpo del più alto.
Draco si avvicinò ad Harry e lo trasse a se. I due si baciarono ma con più passione.
Si diressero verso la sala grande. Ronald stava ancora riflettendo su quello che gli aveva detto Harry, quello che era successo tre settimane fa aveva minato alla loro amicizia, si erano ritrovati in uno scontro faccia a faccia che li aveva allontanati. Per quanto il cuore del rosso facesse male, non riusciva a non sorridere vedendo il moro così felice.
Sono pazzo, ne sono sicuro.” Pensò tra sé e sé.
Il suo cuore gli diceva una cosa e il suo cervello un’altra. Il primo voleva buttarsi tra le braccia di Harry e l’altro riempirlo di schiaffi, ma qualcosa dentro di se gli diceva che doveva andare così.
Improvvisamente tornò a pensare alla ‘profezia’ della Cooman, non riusciva ancora ad interpretare un pezzo: ascolta il tuo cuore e quello di chi ti sta davanti. Se non era il cuore di Harry quello che doveva ascoltare, di chi era allora?
Rifletté su quella frase per i giorni successivi che passarono tranquillamente, il trio era ritornato unito e, quando nessuno li vedeva, si aggiungeva a loro anche Draco.
Una sera i quattro si trovarono sotto la grande quercia iniziando a parlare di ciò che era successo negli ultimi tempi, ripercorrendo le vicende che li avevano portati a ritrovare la calma.
Dopo quasi una settimana, il rosso tornò a pensare alla sua profezia. Sul suo voltò, prima adornato si un sorriso, diventò perplesso e malinconico.
Hermione, che fino a quel momento si era tenuta da parte, si affiancò a Ron per dargli conforto. Gli prese la mano e in quel preciso istante il rosso capì il significato della profezia: la nuova forza di cui parlava era Hermione, la scelta che si doveva fare non era quella di Harry, ma la sua, il cuore che doveva ascoltare era il suo.
Lui avrebbe dovuto scegliere Hermione fin dall’inizio, lei era quella che se ne fregava delle apparenze, le due metà a cui dover dare ragione erano Draco ed Harry che lo hanno condotto da lei.
Da lei che era sempre stata nell’ombra, che non aveva mai parlato per non ferirlo.
Stinse di più la mano della ragazza e quando i loro sguardi si incrociarono vennero attratti reciprocamente e si baciarono a stampo. Dal sorriso che sentì formarsi sulle labbra della ragazza capì che anche lei desiderava da tempo che loro due si trovassero.
Vicino a loro un'altra coppia stava amoreggiando.
Draco ed Harry erano stretti e inseparabili.
“Tu sei mio! Il tuo cuore appartiene a me!”
Disse il biondo con una punta di orgoglio nella voce.
Loro si appartenevano e lo sarebbero stati fino alla fine.

The End.










N.d.A. Saaalve :)
Se sei arrivato fino a qui -in vita- ti ringrazio per il tempo che hai dedicato a questa storia e ti vorrei rubare solo altri due secondi per scrivere un tuo parere, anche un'accozzaglia di insulti. Per un autore una recensione è un modo per migliorare, per conoscere i propri punti deboli e anche un modo per gratificarsi dopo tanto lavoro, anche se non sempra io ci ho sudato sette camicie per far nascere questa bambina bella o brutta che sia è pur sempre mia filglia ç_ç


Vorrei ringraziare BeaLovesOscarinobello, Lulla 3D e la mia Babbazza per aver recensito :)
Shuura per aver inserito questa storia tra le preferite, Anastasia_Malafoy tra le ricordate.
Grazie anche a tutti quelli che hanno semplicemnete letto, grazie per aver dedicato un pò del vostro tempo ad una mia bambina :D
   
 
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