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Autore: Lizzie_Jane    12/11/2011    3 recensioni
E se Pervinca avesse davvero tradito e ora fosse la crudele signora della valle di Fairy Oak? Come sarebbe il villaggio? Leggete e scoprite.
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vaniglia entrò nella Rocca e, nello stesso istante la sorella si alzò dalla poltrona su cui era seduta.
Uscì dalla stanza e si avvicinò all’ingresso del castello; restando però nell’ombra.
-Benvenuta…Babù!- disse Pervinca pronunciando il soprannome della sorella in tono di
scherno -Come va al villaggio? Mamma e Papà stanno bene? E la zia? Stanno tutti bene?- domandò la giovane strega del Buio, fingendosi premurosa
-D-dove sei?- chiese Vaniglia alla sorella, scrutando nell’ombra -non riesco a vederti-
Pervinca uscì dal Buio e la sorella si spaventò a morte vedendola: era bella, sembrava una regina, ma il suo sguardo era terribile, malvagio e freddo. Capì che non aveva provato alcuna emozione nel rivederla, a parte forse disprezzo.
Indossava un abito nero, strano per lei che odiava mettersi le gonne, pensò la strega della Luce. Aveva un portamento fiero, e tutta la sua figura emanava potere e soggezione.
-Sei cambiata- disse Vaniglia
-Tu no, sei la solita povera ottimista che vede distrutti i suoi sogni e le sue speranze- rispose Vì
-Dov’è mia sorella, che le hai fatto?- sussurrò demoralizzata la ragazza
-Sono qui, sono io! Apri gli occhi! Sei sempre stata la stessa, povera sciocca. Il mondo è crudele e, per non essere sopraffatti, bisogna esserlo ancora di più!- ribattè Pervinca
Vaniglia abbassò lo sguardo, osservando il pavimento e notò che era nero, come tutta la Rocca del resto. Erano neri la sua facciata frontale, il suo tetto e il suo ponte levatoio. Neri i muri, le porte, i tappeti. Neri i mobili e i lampadari. Perfino il cielo che la sovrastava era nero.
E Babù ora notava che anche sua sorella era nera, non solo nell’abito ma nello spirito.
La sua anima era pervasa ormai da sentimenti oscuri come la notte e come il suo potere.
Ma forse lei sapeva come risvegliare la sua umanità.
-Che cosa ti porta qui?- la risvegliò dalle sue elucubrazioni Pervinca
-Volevo vederti. E sapere perché fai tutto questo- rispose Vaniglia
-Faccio tutto questo- iniziò Vì - per fare un po’ di giustizia in questo inutile paese-
-C-cosa?- mormorò Vaniglia, scandalizzata -fare giustizia? Ma di che parli?-
-Voi magici della Luce, non avete mai compreso e rispettato i nostri poteri; sì, li temevate, ma avevate solo paura che potessimo eliminarvi. Ebbene…io lo farò, vi eliminerò tutti! A cominciare da te.- concluse secca la strega
-Pervinca…ma come puoi anche solo pensare tutto questo? I poteri della Luce e del Buio sono diversi, nessuno magico della Luce ha mai messo in dubbio la grandezza e la potenza dei vostri poteri. E’ solo che…-
-Zitta! Devi stare zitta!- la interruppe Vì
-Ma…pensa a Grisam!-
-Grisam?-
-Sì, il tuo Grisam!-
-Cosa c’entra lui adesso?-
-Lui ti aspetta, crede ancora in te. Tutti noi crediamo che tu non sappia ciò che fai e…-
-Io so ciò che faccio. E tu mi hai stufato.-
-Ma…-
-Portatela via!- disse Pervinca a due guardie che si trovavano nei paraggi
-No! Aspetta! Io…- Vaniglia non riuscì a terminare la frase, le due guardie la afferrarono e la trascinarono verso le segrete della Rocca.
Pervinca, fredda come il ghiaccio e senza lasciar trapelare alcuna emozione, si voltò. Salì le scale e tornò nell’ombra.  
  
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