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Autore: valepinkcrane    12/11/2011    0 recensioni
una one shot all'inizio leggermente triste, ma piena d'amore. Valentine, l'imprinting di Jared e il lupetto più bello e dolce di La Push
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Quileute
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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Perché? Perché mi ero messa con lui proprio ora?
Anzi perchè aveva avuto l'imprinting proprio adesso, mi chiedevo costantemente consapevole della realtà e leggenda.

Stare con lui era un miracolo, ma non potevo dimenticare la mia malattia che non mi faceva sapere quanto altro tempo potevo vivere!
Sì, avevo scoperto d’avere un cancro al cervello ed io non volevo lasciare la mia ritrovata felicità con il ragazzo della mia vita Jared Cameron, la mia anima gemella.
Lui m’amava, me lo aveva confessato sulla spiaggia di La Push, il giorno più bello della mia vita, e voleva fare di tutto per non lasciarmi “preda” del mio tumore.
Fortunatamente, potevano operarmi perché per il momento il mio “nemico” non aveva invaso gran parte del mio cervello, quindi una speranza di guarigione ci poteva anche essere.
C’era solo un problema: dovevano radermi i capelli ed io sarei rimasta pelata…mi era difficilissimo da accettarlo, lui m’avrebbe più voluto? Si lui si, ero il suo imprinting e mi amava più della sua stessa vita.
Lui voleva che io vivessi, per formare una famiglia con me e crescere dei figli stupendi, pensando a ciò che mi stava succedendo come un triste ricordo. Non gli importava se mi radevano i capelli, tanto mi sarebbero ricresciuti, io ero bella in tutti i modi perché ero la ragazza che lo rendeva vivo.

Era un pazzo, nel senso buono, non credeva in un momento terribile per lui e per tutti, non riteneva possibile l’ipotesi della mia morte, quando neanche i migliori oncologhi non avevano dato per scontato la mia guarigione, in quanto era possibile che potessi morire.
Lui, il ragazzo più bello e più tenero del mondo, combatteva con me affinché io guarissi, non si riposava per niente, quando stavo in ospedale per i miei controlli. I miei lo supplicavano ad andare a dormire un po’, a prendersi una boccata d’aria ma niente da fare. Lui dormiva quando io dormivo, mangiava qualcosa quando riuscivo a buttar giù dei bocconi di cibo.
Mi diceva che non dovevo arrendermi perché noi non avremmo perso la nostra battaglia finche ci amavamo pazzamente, come non mai…
Perché potevo anche perdere tutto ciò?

Forse, c’eravamo messi insieme troppo tardi, ma non potevamo sapere che 6 mesi, dopo il nostro triste “arrivederci”, quando lui si era accorto di ciò che provava per me, scoprivo che io avessi un cancro al cervello!
Avrei voluto, anche io, sposarmi con l’uomo della mia vita, avere dei bambini, oltre a tanti miei altri sogni!
I miei genitori credevano in ciò che lui mi diceva, loro erano contenti per noi anche in un momento così terribile perché speravano in un miracolo!
Io, nonostante tutto, avevo paura dell’operazione, ma se ci sarebbe stata una sola possibilità era per volere di Dio.
Sinceramente mi spaventava salire in cielo: non avrei potuto consolare i miei familiari, il mio ragazzo, mio padre e mia madre, quando io sarei morta.
Loro non m’avrebbero mai dimenticato, il mio sorriso sarebbe sempre vissuto in loro.

Il mio ragazzo, se avrebbe trovato un’altra, non sarebbe mai riuscito ad amarla quanto amava me che ero la sua anima gemella.
Dovevo soltanto continuare a lottare ed a fidarmi dell’amore del mio ragazzo credendo in quel fuoco che si chiama Amore.
 
 

   
 
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