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Autore: TenthLover    13/11/2011    5 recensioni
Un cross-over tra Junjou Romantica e Sekai-Ichi Hatsukoi ^^
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akihiko Usami, Misaki Takahashi
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Ti amo, Misaki.”

Mi sussurra queste parole mentre mi prende le mani e le stringe.

“Ti amo.”

Arrossisco nel sentirlo.

“.. Ti amo anch’io, Usami-senpai.”

“Chiamami Akihiko.”

Mi sorride, come solo lui sa fare.

“A-Akihiko.”

Arrossisco pronunciando il suo nome.

Mi accarezza la guancia destra col dorso della mano.

“Bravo.”

Prendendomi il mento con una mano, avvicina il mio viso al suo ed, appoggiando delicatamente le labbra sulle mie, inizia a baciarmi.

Arrossisco e ricambio il bacio con la sua stessa dolcezza.

“Misaki, non credi che sia un po’ tardi?”

Mi sistema una ciocca di capelli.

“Tardi?”

“Già, alzati.”

“.. Eh?”

“Alzati! E’ tardi!”

Apro gli occhi di scatto e mi metto seduto sul letto. Scuoto la testa cercando di riprendermi.

“Misaki, ma che combini! La scuola!”

“Eh?”

‘Un sogno?’
Guardo l’orario. Manca mezz’ora per la scuola! Non arriverò in tempo!
”Accidenti!”

Mi alzo e cerco di prepararmi più in fretta che posso. Per fortuna avevo già preparato tutto il giorno prima.

“Misaki, vuoi un passaggio?”

Arriverebbe di sicuro in ritardo a lavoro.

“No, nii-chan, grazie. Credo di riuscire a farcela.”
”Va bene. Ci vediamo allora.”

Mi sorride ed esce di casa seguito, dopo pochi minuti, da me.

‘Cavolo, non ho nemmeno fatto colazione.’

Inizio a correre per poter arrivare prima del suono della campanella. Non ce la farò mai!

“Ehi.”

“Uh?”

Mi giro e vedo Usami-senpai su una moto che sta alla mia stessa velocità.

“Che cosa vuoi?”

“Sei in ritardo?”

“Oh, no. Cosa te lo fa pensare?”

Credo di averlo detto quasi in modo maleducato, ma non ho tempo da perdere con lui. Dopo tutto quello che mi ha detto Ritsu sul fatto di piacergli, ho anche fatto quel sogno disgustoso!

“Vuoi un passaggio?”

“No, grazie.”

“Vuoi arrivare tardi?”

“Ho detto di no!”

“Non mordo.”

Cosa devo fare? Se accetto il passaggio, arriverei sicuramente in 5 minuti ma.. Non mi fido di quel rottame e nemmeno di colui che lo guida. Sospiro.

“D’accordo.”

Mi fermo ed anche lui fa lo stesso mettendomi un casco.

“Sei proprio un tipo che non ringrazia le persone.”

“L’avrei detto dopo!”

Col suo aiuto, salgo sulla moto e, per non cadere, sono costretto ad abbracciarlo. Che situazione imbarazzante!

Al contrario di quel che pensavo, Usami-senpai guida bene. Sta andando abbastanza piano. Chissà se lo fa di proposito.

Lo stringo per non cadere. Attraverso la camicia, si sente perfettamente come lui sia muscoloso. Probabilmente, è per farlo notare che tiene la giacca sbottonata. Sospiro ed alzo il viso.

‘Sto morendo di fame.’

Mi metto una mano sullo stomaco.

“Stai bene?”

“Eh? Oh, uhm.. Si. Ho solo un po’ di fame.”

“Capisco.”

Lo stringo.

‘Come mai ho fatto quel sogno? Dopotutto.. A me lui non interessa. Sono etero! Mi ha sconvolto così tanto ciò che mi ha detto Ritsu? Mi sembra impossibile che possa avere ragione. E’ un tipo abbastanza freddo e fa sempre di testa sua. Che dovrei fare?’

Guardo la strada.

‘.. Ma dove sta andando?’

“Uhm, Usami-senpai.. La scuola è di là.”

“Lo so.”

“.. Ed allora.. Perché sei andato di qua?”

“Non hai detto di avere fame?”

“Si, però.. Non ho soldi.”

“Io si però.”

“Eh? E con questo? Dovresti mangiare mentre io ti guardo?”

Sospira.

“Posso prendere qualcosa per te, idiota.”

“P-Per me? Ma non c’è.. Bisogno.”

“Tranquillo.”
Mi sorride.

Arrossisco.

Credo che questa sia la prima volta che lo vedo sorridere, a parte nel mio sogno. Ha un sorriso.. Bellissimo.

Si ferma davanti ad un bar e mi aiuta a scendere. In fondo, è un ragazzo gentile. Sorrido.

“Muoviti e posa il casco. Non voglio arrivare in ritardo per colpa tua.”

Entra nel bar.

‘.. No.. Non è affatto gentile.”

Lo poso e lo seguo.

Dopo aver mangiato qualcosa, siamo andati a scuola ed Usami-senpai mi ha anche accompagnato in classe. Mi siedo al mio posto.

“Buon giorno, Misaki-kun.”

Ritsu mi sorride.

“Buon giorno.”

Sorrido a mia volta. Ritsu è diventato molto amichevole.

“Uhm.. ”

“Si?”

“Potrei.. Farti una domanda?”

“Eh? Certo.”

“Stai uscendo con Usami-senpai?”

“... Eh?”

“Bé.. Siete spesso insieme e.. Lui non sta praticamente con nessuno a parte Saga.. S-Senpai.”

Sospiro.

“Sinceramente, non ho idea di cosa passi per la mente di quel tizio. E’ lui che continua a girarci intorno. Io non vorrei averci niente a che fare, è troppo.. Strano.”

“Però.. E’ carino, non trovi?”

“Carino? B-Bé.. Si.”

“Allora perché non ne approfitti?”
”Perché a me piacciono le ragazze.”
”Oh, davvero? Scusami. Mi sembrava che ti piacessero i ragazzi visto che continuavi a stare con Usami-senpai.”

“No, no. E’ tutto un fraintendimento.”

Sorrido cercando di non sembrare infastidito dal suo errore di giudizio.

“D’accordo, scusa.”

“A te come va con Saga-senpai?”

“C-Come va? Bé.. Come sempre. Lui.. Legge ed io.. Lo guardo.”

“Eh? Ma.. Non vi siete mai parlati?”

Scuote la testa.

“Bé.. Perché non ci parli?”

“A-A Saga-senpai? M-Ma.. Lui non parla con nessuno.. Io.. Sarebbe imbarazzante.. N-Non posso!”

Arrossisce.

‘Wow, gli piace proprio.’

“D’accordo, d’accordo.”

Finalmente, arriva l’ora di pranzo.

“Andiamo di sopra come ieri?”

“Uh? Oh, non posso. Vorrei.. Andare in biblioteca ma.. Tu vai pure.”

“Oh, d’accordo. Ci vediamo.” Salgo sul terrazzo sospirando. E’ proprio cotto.

“Ehi.”

Prima di entrare, vengo afferrato per il braccio.

“Ma ch- Usami-senpai?”

“Andiamo.”

“Uh? Dove?”

“Voglio portarti in un posto.”

“Eh? Che posto? Adesso c’è scuola.”

Esco e mi siedo. Perché continua a starmi intorno?

“Che c’è.. Hai paura?”

“Paura? Non credo.”

“Dimostramelo allora, fifone.”

‘Inizia ad irritarmi!’

“Mi stai provocando?”

Lo guardo.

“Si.”

Mi porge la mano. Incerto, la guardo ed, alla fine, decido di seguirlo. La prendo.

Dopo averla presa, Usami-senpai scende al piano di sotto stringendomi la mano ed uscendo dalla porta sul retro.

Ha la mano molto calda. La stringo.

Appena usciti da scuola, inizia a correre.

“E-Ehi, ma dove mi stai portando?!”

“Tu seguimi e basta.”

Sospiro e, sperando di non pentirmene, lo seguo senza obiettare. Dopo essere passati tra parecchi cespugli ed alberi, arriviamo in una specie di radura piena di fiori dove il cielo, tra le poche foglie che lo coprono, è perfettamente visibile. E’ un posto stupendo.

“Ti piace?”

Mi guardo intorno cercando di memorizzare ogni singolo dettaglio, a suo modo, bello e spettacolare.

“E’.. Fantastico.”

“Ci venivo spesso da bambino. Piace molto anche a me.”

Si siede ed io mi metto accanto a lui.

“Come mai mi ci hai portato?”

“Avevo voglia di condividere il segreto con te.”

“Segreto?”

“Bé.. Credo di conoscere solo io questo posto. Adesso, invece, lo conosci anche tu. Quand’ero bambino, ci venivo per stare tranquillo e per stare lontano dai miei famigliari.”

“Eh? Per stare lontano dai tuoi.. Perché?”

Alza lo sguardo guardando il cielo senza rispondere. Credo di aver fatto una domanda stupida.

“Uhm, scusami. Non sono fatti miei.”

“Provengo da una famiglia abbastanza ricca.”

Lo guardo. Me ne vuole parlare?

“I miei genitori non si sono mai davvero occupati di me ed a casa, tra la servitù e tutto il resto, non mi sento a mio agio.”

‘.. Servitù? Quanti soldi ha?’

“Sin da bambino, spesso vengo qui per stare in pace. Quando mi diplomerò, invece.. Ho deciso di andare a vivere per conto mio.”

“O-Oh., capisco. Deve essere.. Una brutta situazione.”

“Bé, ormai ci sono abituato. Per me il problema più grande è.. Che non sono adatto a gestire una compagnia come mio padre. A me.. Piace molto scrivere, sai. Non sono il tipo da ufficio.”

“Scrivere? Hai già scritto qualche racconto?”

“Si, scrivo sin da bambino.”

‘Non conoscevo questa parte di lui, è interessante.’

“E’ una bella cosa.”

Sorrido.

“Davvero? Grazie.”

Guardo il cielo.

“E tu invece?”

“Io cosa?”

“Parlami di te.”

“Eh? P-Perché?”

“Voglio conoscerti meglio.”

“.. M-Ma.. Usami-senpai.. Non credo che sia il-“

“Akihiko.”

“Uh?”

“Chiamami Akihiko.”

Arrossisco.

‘Come nel mio sogno.’

“Misaki?”

‘Perché vuole che lo chiami così? Perché si comporta in questo modo? Mi sta sempre intorno.’

“Stai bene? Ehi.”

‘Non lo capisco.’

Socchiudo gli occhi.

‘Cosa devo fare?’

Li chiudo.

In quel momento, sento delle labbra che, delicatamente, si appoggiano sulle mie.

Spalanco gli occhi arrossendo e spingendolo via.

“C-Cosa diavolo stai facendo?!”

Mi tappo la bocca allontanandomi da lui.

Con un gesto veloce, mi corica sull’erba appoggiando le mani sul terreno, accanto al mio viso e mettendosi a pochi centimetri da me.

“.. C-Cosa stai..”

“Solo tu..”

“E-Eh?”

“Solo tu mi fai quest’effetto. Già dalla prima volta che ti ho visto, ho subito desiderato conoscerti, sapere tutto su di te. Se l’unico che mi fa sentire in questo modo.”

Arrossisco. Sto sognando?

“N-Non so di cosa tu stia parlando. T-Togliti.”

Cerco di farlo alzare ma Usami-senpai si china baciandomi un’altra volta ed appoggiando il suo corpo sul mio.

Li spalanco e cerco di staccarlo tirandolo per la giacca e dandogli pugno sulla schiena che sembra nemmeno sentire.

“Mmh!”

Continua a baciarmi come se niente fosse fino a quando non riesco ad allontanarlo ed a dargli uno schiaffo. Rosso in viso, mi alzo ed indietreggio.
”C-Cosa ti salta in mente, idiota!!”

Continuando ad indietreggiare, lo vedo abbassare il viso senza nemmeno alzarsi da terra. Incerto su cosa fare, stringo un pugno ed inizio a correre per la strada che abbiamo preso per arrivare qui. Guardandomi ogni tanto indietro, mi accorgo di non essere seguito e, per distrazione, sbatto contro qualcuno.

“O-Oh, s-scus..”

Lo guardo.

“Saga-senpai?”

“Vorrei scambiare due parole con te.”

‘Con me? Cosa deve dirmi? Che si tratti.. Di Usami-senpai?’

  
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