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Autore: A g n e    13/11/2011    5 recensioni
Fine della guerra e un ritorno.
E' la mia prima femSlash, maneggiare con cura.
Non si allontana, stizzita, quando avverte delle mani muoversi piano sul suo capo.
Non sopporta che qualcuno giochi coi suoi capelli, ma riconosce - chissà come - quel tocco, e non vi si sottrae.

Quarta classificata su 12 al FemSlash contest di Roxanne.
Genere: Guerra, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Hermione Granger, Luna Lovegood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Pairing: Hermione/Luna
SummaryNon si allontana, stizzita, quando avverte delle mani muoversi piano sul suo capo.
Non sopporta che qualcuno giochi coi suoi capelli, ma riconosce - chissà come - quel tocco, e non vi si sottrae.
Note: semibetata da nefene, nel senso che lei mi ha mandato le correzioni ma io non le ho mai rimandato la storia corretta prima di consegnare. Shame on me. Scritta per il FemSlash contest di Roxanne.
4^ classificata su 12, qui il giudizio.


To the prat Arthur of my idiot Merlin,
and to Gwen. Just because.
 

Ritorno

Finito.
È tutto finito.
Esce dal castello, nella vana speranza di respirare altro che non sia terra, polvere, odore di sangue.
Caracolla sulle rovine e tra le schegge di pietra, tra i morti e i feriti. Tra le mani di chi aiuta il vicino a risollevarsi scivolano le ceneri di una vita latente e testarda, che cerca la sua rivalsa dopo mesi trascorsi in sordina.
Si raggomitola in un angolo del parco e chiude gli occhi.
Non piange, anche se vorrebbe.
Non si muove, nemmeno quando sente dei passi leggeri dietro di sé.
Non si allontana, stizzita, quando avverte delle mani muoversi piano sul suo capo.
Non sopporta che qualcuno giochi coi suoi capelli, ma riconosce - chissà come - quel tocco, e non vi si sottrae.

“Hermione.”
Lei resta ferma ancora per un momento, poi finalmente solleva il viso.
Gli occhi bruciano, ma si rifiuta di piangere.

“Sei ferita,” mormora, osservando il taglio che le percorre la guancia.
“Non è profondo. Non è importante.”
“Cos’è importante, Luna?”
“Non saprei”, risponde l’altra, con un’alzata di spalle. Dopo un attimo aggiunge: “Forse che tu sia qui? Che tu sia qui, con me? Viva?”

Questa volta le lacrime scendono, lente e inevitabili. Hermione tenta di nasconderle; stupido orgoglio, lo chiama, ma non sa evitarlo.
Luna è seria, quando la guarda e dice: “Devi avere gli occhi pieni di Lagnini.”
Hermione scuote la testa, e sfregandosi gli occhi balbetta: “Co-?”
“Esseri invisibili a occhio nudo. Vivono nella polvere e irritano gli occhi.”
“Non credo sia colpa dei Lagnini.”
“Sei sempre la solita.” Questa volta Luna sorride, e continua: “Non mi credi mai, vero?”
Hermione scuote la testa, e forse è davvero un sorriso che si sta facendo largo sul suo viso bagnato. Si getta tra le braccia della compagna, stringendola come se non volesse più lasciarla andare.

“Sai cosa allontana i Lagnini?” indaga Luna, sussurrando piano.
“No”.
“I baci”.
E Hermione potrebbe giurare di averla vista sogghignare, prima che si chinasse sulla sue labbra.

   
 
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