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Autore: DeAnna     13/11/2011    6 recensioni
Una 'piccola' battaglia farà si che Carlisle e Jasper sviluppino un legame che fino ad allora era mancato e porterà Carlisle ad attraversare momenti di puro terrore.
Solo un momento di chiarimento e tenerezza padre/figlio...
Read, enjoy & review
(QUESTA STORIA FA PARTE DELLA SERIE: JASPER & CARLISLE, MOMENTS BETWEEN FATHER AND SON)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Carlisle Cullen, Edward Cullen, Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
- Questa storia fa parte della serie 'Jasper & Carlisle: moments between father and son.'
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Premessa: lo ammetto ho altre storie in piedi e continuerò a scriverle regolarmente, ma la mia mente in un impeto di pura follia ha partorito questa!

Non sono riuscita a non scriverla!

Sono ufficialmente Jasper-dipendenteTemo proprio di si!


Spero che vi piaccia e che qualcuno la recensisca facendomi sapere che ne pensa!


Ciao ^_^







SON LOST AND FOUND



CARLISLE P.O.V:



La lotta era cominciata.

La mia famiglia ed i nostri tre alleati contrapposti al branco di Sam in una battaglia per la vita di mia figlia e mia nipote.


Quando Sam non ha accettato le nostre spiegazioni sull'esistenza di Renesmee Jacob ha dichiarato molto chiaramente che chiunque volesse far del male a Bella o a Nessie doveva passare sul suo corpo.


Ma Sam non ha voluto sentir ragione.

Ha deciso di eliminare la mia nipotina, di proteggere il proprio branco anche a costo di morire.


L'inutilità di quella guerra mi faceva male al cuore.


Qualcuno quella notte sarebbe potuto morire e , mentre pregavo Dio che non fosse uno dei miei sapevo che era una possibilità.


Ho sentito chiaramente i rumori attorno a me; si scontravano, graffiando, mordendo, ringhiando e provando quella cosa indefinibile che Bella possiede.


Tutto rimbombava in me, come un eco che scuoteva la mia anima, quell'anima che mio figlio Edward è certo che nessuno di noi possegga più...


Un acuto ringhio di agonia pura è giunto alle mie orecchie, mescolato al suono di marmo frantumato da solidissimo acciaio.


Sapevo cos'era stato.


Qualcuno aveva pagato il prezzo più alto.


Uno dei miei familiari era a terra.


Ho lanciato lontano da me il licantropo che stavo fronteggiando, mandandolo in mezzo agli alberi e sono corso a vedere chi fosse.



Quello che i miei occhi avevano potuto vedere era una capigliatura bionda piegata sul braccio appeso alla spalla solo da un filo, con una gamba maciullata , un ampio squarcio lungo la colonna vertebrale, una mano praticamente smembrata e grossi morsi su un gomito, un ginocchio ed un bicipite.

Jasper

Il nostro Jasper, il combattente più forte e più abile che avevamo, era stato preso di sorpresa e fatto a pezzi per vendicare il suo tentativo di eludere i lupi sulla propria abilità ... tutto per proteggere il resto di noi.

Ho sentito montare in me la rabbia, profonda, intensa e totale all'idea che quegli animali abbiano preso mio figlio alla sprovvista e l'abbiano attaccato senza pietà perché aveva provato a difendere la famiglia.


Alice ha gridato, incredula, alla vista del proprio compagno ridotto in quel modo, un urlo furioso, lo stesso suono ringhioso che é venuto dal profondo della mia gola. 


Mi sono trasformato in un guerriero irriconoscibile,gli occhi neri come la notte, pronti a lacerare il folle che aveva ferito il mio figlio. Le mie membra si sono posizionate in modo da poter attaccare, le dita piegate ad artiglio e un formicolio sotto la pelle. 

Nel mezzo della battaglia feroce ho identificato il lupo che ha aggredito Jasper, facendolo letteralmente a pezzi.


Sam in un primo momento ha focalizzato la propria attenzione su Edward, ma, quando ha capito che non era lui l'avversario più pericoloso, si é avventato su Jasper per non dargli la possibilità di attaccare gli altri membri del branco.

Probabilmente Sam aveva immaginato che sarebbe stato più facile gestire la situazione, fronteggiare il resto di noi, dopo averlo tolto di mezzo.


Avrebbe pagato la sua negligenza.


L'unica cosa a cui sono riuscito a pensare in quel momento era che mio figlio stava soffrendo e la bestia che che l'aveva quasi ucciso era a pochi metri da me.


Che straordinaria lotta sarebbe stata....capo contro leader...Alfa contro Padre.


Ma un Alfa, per quanto avesse la responsabilità del proprio branco, non avrebbe mai e poi mai potuto eguagliare la protezione di un padre per il proprio figlio.

La paternità si spinge oltre l'obbligo, arriva all'Amore.

Una foschia rossa ha offuscato la mia vista. Ogni attimo di formazione militare che Jasper ed Eleazar mi avevano dato era nella mia mente, come un catalogo di mosse letali.


Le fauci aperte di Sam si stavano per abbattere sull'indifesa testa di Jasper.

In un colpo solo ho catapultato l'enorme lupo nero contro l'albero più vicino.

La forza dell'impatto ha spezzato il cedro a metà e il pesante corpo si è abbattuto sull'erba bagnata, accanto ai compagni.

Il rumore ha scosso in tutta la foresta.


Non ero in grado di pensare con lucidità ma già mi stavo posizionando a proteggere del corpo di Jasper: la mia famiglia ed i nostri tre amici immediatamente al mio fianco.


Alice stava tremando , stretta nell'abbraccio d'acciaio di Edward fino a quando non è ricominciata la lotta.


Leah mi fissava, afflitta. Gli altri lupi, che probabilmente erano abbastanza forti per attaccarci ancora, sono rimasto immobili, come sotto shock. 

Anche Paul era tranquillo. 

Le mie azioni avevano dimostrato loro fin troppo bene quanto ci avessero sottovalutato. Potevo quasi vedere i pensieri nelle loro menti ...


Forse avrebbero pagato tutti lo stesso prezzo di Sam e la loro missione sarebbe finita con una sconfitta? Valeva ancora la pena continuare?


Tutti gli occhi erano fissi su Sam che , tornato umano, si era alzato e aveva mosso un paio di passi, come ubriaco, prima di ricadere sulle ginocchia.



“Ti saresti battuto allo stesso modo per difendere te stesso?” ha chiesto, stupito.



La mia natura selvatica era al suo apice, eppure in qualche modo ho trovato la forza di parlare come l'uomo che ho fatto del mio meglio per essere.

"Lui è mio figlio - ho ringhiato, tremando per l'ansia e l'attesa - e tu l'hai ferito, causandogli un enorme dolore. Io non permetterò che succeda di nuovo"

Senza alcun preavviso, Sam ha cominciato a tremare per il cambiamento, da uomo in lupo.

 

Pensavo volesse attaccare di nuovo, invece non ha fatto nulla.


Si è voltato guardando intensamente Jacob. Jacob ha ricambiato lo sguardo per non più di un minuto.


É stato sufficiente.


Qualcosa è cambiato negli occhi di Sam così sottilmente che non sono riuscito a comprenderne il significato.


É corso verso il bosco, seguito da tutti i membri del branco, lasciando Jasper ferito e gemente come unica testimonianza della battaglia.


"Che diavolo è successo?"  ha gridato 
Emmett; Rosalie è apparsa suo fianco, la stessa espressione sconcertata in viso, le braccia incrociate e gli occhi socchiusi verso Jacob.

Edward ha sospirato, prima di parlare: "Carlisle ha salvato noi tutti. Solo quando Sam è stato costretto a fermarsi a riflettere un attimo ha considerato ciò Jacob gli ha detto dell'imprinting. 
Se Renesmee è adatto all'imprinting con lupo, allora non può esserci alcun pericolo. E lui ha visto anche che Jacob mi ha dato il permesso di cambiare Bella".

"Quindi, se Carlisle non era fuori di testa" così Emmett ha riassunto la situazione nel suo modo schietto.


"Così siamo al sicuro ora?" ha chiesto 
Esme esitante, gli occhi guizzanti intorno a noi in apprensione.

"Non ci attaccheranno ancora - ha detto Edward, sorridendo a sua madre - andrà tutto bene."

La conferma della nostra sicurezza ha azzerato, in me, tutta l'energia del combattimento

.

Il mio corpo è scivolato a terra, le mie gambe praticamente sono crollate sotto di me.


La violenza che mi aveva invaso ora ossessionava la mia mente.



"Lasciami andare” ha detto Alice tendendosi disperatamente verso il suo amato,cercando di divincolarsi dalle braccia di Edward che la tenevano ancora stretta 

"No, Alice - è stata la sua risposta ferma – è di Carlisle che Jasper ha bisogno in questo momento."

"Cosa?" Alice voltò la testa di scatto per guardare Edward. 


Tutti noi lo fissavamo.

"Jasper ha bisogno di creare un legame con il suo leader" Edward ha mormorato, dolcemente, facendo del suo meglio per lenire dolore di Alice, stringendola ancora un po' a sé.


“In un 
normale coven le azioni di Carlisle significherebbero ancora di più di quanto significhino per noi. Il fatto che il leader faccia una cosa del genere per uno dei propri membri significa che c'è un forte legame fra di loro. La mancanza di un'azione del genere potrebbe essere il motivo per cui Jasper non è mai stato vicino a Carlisle come noi altri...”


Questi pensieri, nuovi per le mie orecchie, mi hanno spinto a pormi delle domande.


E se veramente fosse quello il motivo per cui Jasper non si era rivolto a me quando aveva bisogno d'aiuto?

É stato Edward il suo punto di riferimento ogni volta che ha avuto delle difficoltà col nostro stile di vita.

Avevo sempre pensato che fosse perché si somigliano, caratterialmente.....

Ma ora..... é stata davvero colpa mia se lui si è sempre rivolto a qualcun altro e non a me quando ha avuto dei problemi?

Non è come pensi - ha risposto Edward che, ovviamente, aveva sentito i miei pensieri – non credere che sia colpa tua. Non è questo che intendevo....Ho solo pensato che è qualcosa di cui ha bisogno. Se succedesse sarebbe un bene per lui e.... per te....”

Alice sembrava sul punto di rispondere, ma i lamenti di Jasper stavano aumentando.


Ho capito subito che più tempo passava prima che i suoi arti venissero riattaccati e le ferite sigillate più il veleno si sarebbe diffuso nel suo corpo, erodendo i morsi ed allora ogni cura sarebbe stata inutile.


Se non fosse morto sarebbero passate settimane prima che il suo corpo potesse ricomporsi e il processo sarebbe stato quasi doloroso quanto la trasformazione originale.

"Per favore, Alice – la voce di Edward era supplichevole - Jasper non ha molto tempo prima che il suo corpo si autodistrugga...”

Alice ha annuito a scatti, pregandomi, con gli occhi, di prendermi cura del suo amato.


Ho potuto solo assentire mentre Edward la trascinava con fermezza in casa, da Bella. 

Seth e Leah si sono dispersi tra gli alberi senza far rumore e Jacob è andato a casa, probabilmente per cambiarsi i vestiti e vedere Renesmee, seguito da Rosalie e Emmett.


Solo Esme si è trattenuta vicino a me.


Non hai fatto nulla di male! - mi ha detto, facendomi una carezza delicata, sul viso - Sono orgogliosa del modo in cui hai difeso nostro figlio. E ti amo. Ora prenditi cura di lui”


Mi ha dato un bacio, prima di andare anche lei.


Ho sospirato cercando di allontanare l'auto compatimento da me e di concentrarmi, prima di precipitarmi a prendermi cura delle ferite di Jasper.


Ho cominciato con la mano che pendeva dal braccio sano.


Jasper soffriva al punto che la sua mano era immobile. Non aveva nemmeno tentato di riattaccarla da sé.


“Mi spiace perché farà male” mi sono scusato, prendendo la mano fra le mie.


Ho allineato le dita, sforzandomi di ignorare i suoi gemiti e rimettendo a posto osa, tendini, pelle e quant'altro fosse stato danneggiato.

Non ci sono voluti più di cinque minuti.


Dopo tutto operavo a velocità vampiresca,non umana!


Il sollievo di Jasper è stato facilmente percepibile, grazie al suo dono.


Mi sono reso conto, improvvisamente, di quanto avesse evitato di proiettare il proprio dolore, cercando di mantenere il controllo anche nei momenti di maggior sofferenza.


Ho aiutato Jasper a sollevarsi, per poter valutare le altre ferite.



Fortunatamente ( se di fortuna si poteva parlare!) il braccio era collegato sotto e non sopra, così i miei denti si sarebbero potuti adattare alla sua spalla.

Ero preoccupato perché sarebbe stato decisamente più doloroso che riattaccare la mano.

Mi sono fatto coraggio e ho inondato la ferita con il veleno.

Jasper sussultava violentemente, per quanto si sforzasse, tanto che dovevo tenerlo fermo per evitare che la ferita si lacerasse di nuovo.



I cinque minuti per curare una mano erano nulla in confronto a quindici minuti di impegno estenuante per sigillare la spalla.


Quando ho finito, Jasper sembrava davvero mai esausto.



Facendo un profondo respiro, Jasper ha parlato finalmente,ma era appoggiato alla mia spalla quindi la sua voce era come in sordina "Stai facendo bene. É sempre doloroso e difficile per il nostro corpo guarire da ferite profonde"

"Qual è la peggiore ora?" gli ho chiesto

"Gamba sinistra . Proprio sopra il ginocchio”



Annuendo mi sono spostato per sigillare la gamba. Ci è voluto del tempo , ma sempre meno della spalla, ed il suo aspetto era un po' migliorare.



"Almeno ora posso muovermi – ha brontolato Jasper vagamente, rotolando sulla schiena. 

Il suo movimento ha esposto una cicatrice ancora aperta sull'addome che mi ha provocato una certa sorpresa.



"Fidati di me: i danni al tronco non sono dolorosi quanto quelli a braccia e gambe....” ha mormorato, debolmente



Mio figlio, ferito fin quasi a morte che cercava di rassicurarmi?

No, non andava affatto bene! Io dovevo essere forte per lui non il contrario!


Mi sono immediatamente scosso dal mio torpore e gli ho chiesto, indicando la ferita in questione: "Posso?" 


Per favore - ha risposto – fai presto, se non ti dispiace."



"Certo!" ho replicato, strappando via la maglia a brandelli per poter agire più liberamente.



Vedendo quanto guarisse velocemente la ferita all'addome ho constatato che Jasper aveva ragione riguardo le ferite al tronco, ma ciò che mi aveva spaventato erano le sue vecchie cicatrici.


Mio Dio cosa aveva dovuto sopportare questo ragazzo?



"Perdonami" ho mormorato, a disagio, ricordando che Jasper era molto indipendente e non voleva alcuna pietà.



"Va bene” ha detto,sottovoce.



Perché queste ferite più piccole non sono già guarite? - Mi sono chiesto ad alta voce, distrattamente -  Avrebbero dovuto sigillarsi quasi istantaneamente..."



“É il lupo – mi ha spiegato Jasper con voce triste – I loro denti provocano una specie di infezione. É come il veleno, ma penso che sia pericoloso solo quando viene a contatto con le ferite di un vampiro."



"Avrei dovuto toglierlo dalle altre ferite, allora, prima di sigillarle ?" Ho chiesto in preda al panico.



"Credo che il tuo veleno abbia bloccato quella specie di infezione..... che annienti il veleno del lupo -  Si strinse nelle spalle delicatamente - Almeno mi sento meglio. Credo che non mi sentirei meglio se fosse ancora lì"



"Credo di sì – ho detto, a disagio - ma dovremmo cercare di guarire le altre ferite il il più in fretta possibile, prima che il veleno ti faccia del male"



Annuendo, si è voltato per permettermi di vedere la sua spina dorsale,



É stato un gioco da ragazzi guarire le ferite rimanenti e ho sentito crescere la mia fiducia e il mio ottimismo, man mano che le sigillavo, a meno che non fosse Jasper ad usare il suo potere su di me,cosa non del tutto improbabile conoscendolo.....

Jasper stava decisamente meglio, salvo per le occhiaie viola sotto gli occhi e i vestiti ridotti a brandelli.

Alice si arrabbierà per come sei ridotto” Ho scherzato.



"Probabilmente Alice ha già dei vestiti pronti per me - Jasper ha fatto un piccolo sorriso – stavo per essere fatto a pezzi e lei si preoccupa della moda!”



"Non dire una cosa del genere! " ho sussurrato, terrorizzato all'idea di perdere uno dei miei figli.


"Mi dispiace - ha risposto contriti, con un'espressione piuttosto colpevole in viso – era decisamente fuori luogo"



"Suppongo che dovrei essere contento che tu voglia di scherzarci su - ho ammesso - ma avremmo potuto perdere facilmente....”



"Non con te in giro - ha osservato Jasper – e ora vorrei andare a casa”

"Certo, andiamo. Hai decisamente bisogno di riposo."




UN PAIO DI SETTIMANE DOPO.



Eravamo soli, in salotto.

Jasper mi ha guardato esitante, per qualche secondo, poi ha detto “dovrei andare a caccia. Ti va di venire con me?”



"Naturalmente" ho accettato immediatamente.

Vedendolo ricomparire poco dopo con uno zaino sulle spalle ho chiesto:

Alice non vuole che torni da lei sporco e malconcio?”


Uhm....si...bhè...qualcosa del genere” ha risposto lui.



Jasper ha cominciato a correre immediatamente.


Abbiamo raggiunto il Canada e mi sono chiesto quale fosse la sua idea: se volesse davvero andare a caccia o se invece volesse allontanarsi da noi per un po' ora che le sue ferite erano completamente guarite.


Considerando il numero di vestiti nella borsa ho tenuto era un'ipotesi plausibile.

Jasper si è fermato improvvisamente, in mezzo al nulla nel deserto canadese, non un singolo battito cardiaco o qualche profumo nel raggio d'azione dei nostri sensi.


Ha fatto qualche passo verso di me e gli ho letto in viso che sapeva che avevo iniziato a capire.

É il momento di fare braccio di ferro su un masso?” ho chiesto, scherzando.



Jasper effettivamente ha riso, ricordando fin troppo bene che Emmett ha cercato un modo maschile per stabilire un legame fra loro quando lui e Alice erano entrati a far parte della famiglia. Una partita braccio di ferro è stata un ottimo espediente perché non si sentisse in imbarazzo per il suo passato, ma abbastanza selvaggia da soddisfare Emmett.



"Tu non mi sembri il tipo da braccio di ferro..." ha sottolineato, infine, Jasper.



"No. Suppongo di no - ho ammesso, sedendomi su un tronco d'albero che qualche tempesta doveva aver abbattuto - che
tipo pensi che sia?” 

"Io non ne sono del tutto sicuro - ha confessato, il viso pensieroso mentre fissava la mia posa rilassata e lo sguardo curioso - Onestamente, non ci ho mai pensato più di tanto. Bisogna accettare le persone così come sono. Non ho sentito il bisogno di rompere il ghiaccio con te. Io sapevo, anche senza il gesto di cui ti ha parlato Edward , che mi accettavi per quello che ero. Alice non aveva nemmeno bisogno di dirmelo. L'ho capito chiaramente dalle emozioni che hai provato verso di noi il primo giorno. "



"Sono contento che tu lo sapessi - Ho accettato il suo ragionamento . Anche se non sono sicuro che mi piaccia l'idea di avere interessi così diversi dagli altri...."



"Non è quello che volevo dire - Jasper ha aggrottò la fronte - Ma ammetto che può essere difficile condividere un interesse con qualcuno che trova facile avere intorno gli esseri umani. Tu fai tante cose che non penso che potrei mai fare. Non con la mia mancanza di controllo"



"Ti sottovalutare, come al solito - sospirai un po' triste - Se tu avessi più fiducia in te stesso, credo che potresti fare molte cose che reputi impossibili"



"Alice la pensa come te - ha sbuffato, sedendosi accanto a me sull'albero caduto - Non che mi dispiaccia, ma …....So che credete in me - ha continuato a dire, la gratitudine nella voce - Ma dopo aver vissuto nel modo in cui ho vissuto io, faccio fatica a credere in me"



"Non è sempre la parte più difficile? -  Ho riso con leggerezza - Se qualcuno non avesse creduto in me non avrei avuto nulla,non avrei la mia famiglia, anche.... "



"Tu non dipendevi da nessuno quando hai cambiato Edward - disse Jasper confusamente – è dipeso tutto dalla tua fede, non è vero?"



Mi è venuto subito in mente che Jasper aveva solo una conoscenza superficiale della mia storia iniziale con Edward. Abbastanza per sapere cosa fosse successo, ma niente di troppo personale. Edward era stato molto cauto nei confronti di Jasper in un primo momento e dopo nessuno di noi aveva pensato di fornirgli ulteriori dettagli.



"Elizabeth Masen fu prima ad avere fede in me " ho spiegato semplicemente.



"La madre di Edward? - Jasper ha chiesto, visibilmente sorpreso – sapeva 
chi eri?”



"Non l'ho mai saputo con certezza – ho ammesso - Ma Edward pensa che possa aver avuto una buona idea. Era una donna superstiziosa, ma estremamente pratica. É una strana combinazione, ma ne faceva una creatura molto recettiva”



"Come hai fatto a saperlo?" Jasper si è sporto in avanti, molto più interessato di prima.


"Il padre di Edward aveva preso la spagnola - ho cominciato a raccontare la storia, era giunto decisamente il momento che anche Jasper si sentisse a proprio agio con la storia familiare - Posso solo immaginare che Edward e sua madre siano stati contagiati durante le loro loro visite in ospedale, perché i primi giorni in cui venivano a trovare Edward senior stavano bene. Elisabeth stava peggio di suo figlio, senza dubbio, ma si prendeva cura di lui nonostante la sua cattiva salute.

Sapevo che per me non era una cosa positiva legare con loro,ma non potevo resistere. Sono stato attratto da loro senza averli mai incontrati prima ... Quando Elisabeth stava morendo, mi pregò di salvare Edward . Disse che sapeva che io potevo farlo. Le ho dato la mia parola, ma ero pieno di dubbi. Eppure, anche nella morte, sembrava che si aspettasse che io tenessi fede alla mia promessa. Il suo viso non sembrava in pace fino a quando ho deciso di prendere Edward come il mio compagno e dichiarare che madre e figlio erano morti. "

Dopo la mia storia ci su solo silenzio, eccetto per le piccole creature che strisciavano per terra e il vento tra gli alberi, per qualche minuto, poi Jasper ha chiesto, con un filo di voce, tristemente: “Edward non si è mai fidato completamente di me vero?”



"Cosa? - ho domandato - Cosa significa? Ovviamente Edward si fida di te."



"Allora perché non mi ha mai....." Jasper sembrava incapace di continuare, quasi si vergognasse di quella che considerava una reazione infantile.



Per un momento sono rimasto in silenzio, cercando di trovare la giusta spiegazione.


Il ricordo di una notte speciale si è fatto strada in me.



"Ti ricordi la sera che ti ho dato quello?" Ho chiesto a bassa voce, indicando lo stemma di famiglia che portava ,con un nastro di cuoio,al polso sinistro.



"Non posso dimenticarlo, no? - ha detto, quasi sorridendo, ma lo smarrimento ha prevalso sul suo volto - Perché?”


"Sai chi mi ha suggerito che era il momento di dartelo?"



"Edward?" ha chiesto esitante.



"Si, Edward – ho detto – era un notte normale, bhè, come può essere 
normale nella nostra famiglia …"



Jasper ridacchiò con me per quella che era senza alcun dubbio la verità.



"Edward venne da me al lavoro. Mi ricordo che mi raccontò che voi stavate giocando a casa, non facevate nulla di particolare, ma fu colpito dal pensiero di come sarebbe stato strano, per lui, se tu non ci fossi stato. Eri diventato parte integrante della nostra famiglia. Così siamo andati verso la gioielleria a prendere quello”




"Allora perché non mi ha raccontato la sua storia? - Jasper ha chiesto, continuando a dubitare anche se la speranza gli illuminava il viso - Io gli ho raccontato la mia. Non ho mai nascosto quello che sono e come ho vissuto, ma non è servito a conquistare la sua fiducia”

Stavo male vedendo mio figlio turbato,ma ho scelto ogni mia parola con molta attenzione. "Jasper....Edward ti ha accettato; evidentemente ha dimenticato da tempo la necessità di essere più dettagliato sulla sua storia. I suoi pensieri erano molto più concentrati sui modi in cui poteva includerti nella nostra vita familiare. Dubito che sappia queste cose. L'hai tenuto dentro per tutti questi anni?”

Jasper sembrava colpevole, ma ho solo un sospirato.

 "Dovresti parlare con lui. So che era preoccupato quando ti sei messo in discussione subito dopo il cambiamento di Bella."



Ancora una volta cadde in silenzio, la natura che turbinano intorno a noi.


 I miei pensieri sembravano seguire il vento selvaggio, toccando molti argomenti, ma senza fermarsi a riflettere su nessuno per molto tempo. La maggior parte ruotava attorno alla felicità della mia famiglia in questo momento.



La voce profonda di Jasper finalmente ha rotto il silenzio.

Grazie per avermi detto tutte queste cose....” 


"Di niente” 

"E ... grazie per quello che hai fatto ..."ha continuato esitante



"Quello che ho fatto?"  ho chiesto stupito.



"Quando abbiamo combattuto i lupi"



Oh!


Ho deglutito con grande difficoltà al ricordo di quella terribile notte quando avevo quasi perso il figlio che avevo accanto.


Lo stridore metallico della sua carne lacerata ancora mi faceva ancora rabbrividire, solo a ripensarci.



Una mano sulla mia spalla mi ha scosso dalle mie riflessioni ed ho visto il viso di Jasper guardarmi intensamente.



Non so come spiegarlo – ha cominciato, mordicchiandosi il labbro inferiore – ma le parole che Edward ha usato....mi erano congeniali, direi familiari...' In un normale coven le azioni di Carlisle significherebbero ancora di più di quanto significhino per noi. Il fatto che il leader faccia una cosa del genere per uno dei propri membri significherebbe che c'è un forte legame fra di loro '....anche se non ero perfettamente lucido sapevo anche allora cosa volesse dire. Hai fatto qualcosa che va al di là delle normali azioni di un capo.... Non sapevo dargli un nome, ma sapevo che era qualcosa....”

"Che cosa vuol dire, allora?" Gli ho chiesto tranquillamente, sinceramente curioso di sapere come lo ha interpretato.

Dopo un istante, gli occhi scuri si sono fermati sui miei, la mano ancora sulla mia spalla e Jasper dolcemente rispose: "Significa che 
mi vuoi bene. Non so perché. Così come non saprò mai perché Alice mi ama. Ma voi lo fate. Quando mi hai difeso quella notte ... e quando Sam ti ha chiesto perché l'hai fatto ... Ecco.....Io credo che Sam, alla fine, abbia visto che eravamo una famiglia, non solo una banda di mostri. Perché gli hai dimostrato che ero più di un semplice membro del tuo gruppo. Mi hai visto come tuo figlio. E mi vergogno ad ammetterlo, ma ... io non ci ho mai creduto veramente fino a che non glielo hai detto"



Il senso di oppressione in gola e le lacrime invisibili che bruciavano i miei occhi erano solo la spia di come mi sono sentito dopo aver ascoltato la confessione di mio figlio.

Il fatto di non avergli mai dimostrato chiaramente il mio amore mi provocava un dolore sordo al centro del petto, dove il mio cuore non batteva più da secoli.


É strano come un cuore che non batte possa fare tanto male!


Eppure....


Sentivo anche la gioia e l'orgoglio di sapere che mio figlio conosceva la verità e l'accettava.


Tutto quello che volevo fare era abbracciarlo e tenerlo stretto a me per rassicurarlo, dimostrargli che quello che aveva appena detto era vero, ma sapevo che lui non amava il contatto fisico, così ho messo la mia mano sulla sua spalla, in atteggiamento esattamente speculare al suo.



Con mia estrema sorpresa, Jasper ha esitato solo un istante prima di abbracciarmi come avevo desiderato così intensamente.


Era gesto così naturale che mi chiedevo perché non l'avevo mai fatto prima.

Ho abbracciato i miei familiari diverse volte.

Emmett è così fisico e spontaneo che spesso mi sono ritrovato ad essere abbracciato. E ho abbracciato Edward abbastanza spesso nel corso degli anni, anche quando la cosa lo imbarazzava un po'.... Ma con Jasper e non avevo mai avuto questo tipo di contatto. 



Avevo sprecato molto, troppo,tempo, ma ero felice di aver ritrovato questo legame, di aver ritrovato mio figlio.

Non avrei mai potuto ringraziare abbastanza Dio per quel dono che, ne ero, certo non avevo fatto nulla per meritare, ma che riempiva la mia vita, che era la mia vita: la mia famiglia.


Esme


Edward ,Bella e Renesmee


Emmett e Rosalie


Alice e (finalmente, ancora) Jasper.



La mia famiglia, per sempre.






  
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