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Autore: fri rapace    13/11/2011    4 recensioni
“C’è una cosa che non capisco.”
“Cosa, Lunastorta?”
“I poster con le donne nude nella tua camera.”
Sirius fece un ghigno, felice di poterne parlare.

La storia ha partecipato al Contest: "Guess What?" indetto da Fabi_
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Remus Lupin, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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Una spiacevole sorpresa Sirius vuotò il calice d’argento in un unico, bruciante sorso. Remus, seduto accanto a lui, abbassò lo sguardo quando glielo spinse tra le mani.
“Ma cosa…?” iniziò, e Sirius lo interruppe schiacciando la bocca contro la sua.
Lo sentì serrare d’istinto le labbra, rifiutandolo. Non cercò di forzarlo, in realtà non aveva mai creduto che il suo gesto potesse essere ben accetto. Aveva bisogno di baciarlo e l’aveva fatto senza pensarci due volte.
Si allontanò e vide Remus alzare istintivamente il dorso della mano fino alla bocca, come se volesse pulirla, ma notando che lo stava guardando rinunciò, tornando a posarla attorno al calice vuoto.
Sapeva perché aveva modificato le sue intenzioni: temeva di ferirlo.
Sirius non aveva mai prestato attenzione alle altre persone come faceva Remus, sentiva i propri sentimenti urlare dentro di lui, ma quelli degli altri gli arrivavano come non più di un flebile sussurro.
Una volta Lily gli aveva spiegato che nel mondo Babbano gli omosessuali erano visti dalle persone ignoranti e razziste quasi come i maghi Purosangue vedevano i Babbani e i Nati Babbani. E discriminavano anche in base al sesso e al colore della pelle.
Lui, che era cresciuto in un mondo dove quello che contava era esclusivamente la purezza del sangue, aveva faticato a crederci.
“Poi ci sono i cliché,” aveva proseguito lei, con l’aria di chi stava per dare una bella lezione a un ragazzino indisponente. “Del tipo: gli immigrati sono tutti pigri, le donne pensano solo all’amore e ai vestiti. I gay sono tutti sensibili. Ah! Dovrebbero conoscere te!”
Lily non aveva peli sulla lingua e quello era stato il suo modo di fargli notare che lui l’empatia non sapeva proprio cosa fosse, ma Sirius non ci aveva fatto molto caso: sulle stranezze Babbane poteva riderci su, ma la ‘critica costruttiva’ lo annoiava profondamente.
“Hai bevuto troppo, Sirius,” sentì dire Remus con la sua voce roca, ‘ringhiosa’.
“Non ho provato a baciarti perché sono ubriaco, se è questo che pensi.”
L’amico non tentennò, ogni traccia di sorpresa era già scomparsa.
Quel Remus trentacinquenne, così autoritario e sicuro quando si rivolgeva a lui, lo metteva in soggezione. Gli aveva sempre sbattuto in faccia qualunque cosa gli andasse di dire senza dare alcun peso all’effetto che avrebbe avuto, e ora sentire di non potergli più tenere testa lo lasciava spiazzato.
Non ce l’aveva con lui per questo, e il suo cambiamento, unito al senso di colpa per averlo creduto il traditore dell’Ordine della Fenice, di solito lo spingeva a dargli retta, cosa che non faceva con nessun altro a parte Silente. Una volta, quando la sua vita era davvero vita, era stata l’opinione di James l’unica a contare per lui.
“Di certo non mi hai baciato neppure perché sei attratto da me,” ribatté tranquillamente Remus.
“E tu come lo sai?” lo pungolò, sperando di rendere la conversazione più interessante.
“Sì, la cosa mi ha dato fastidio, grazie per avermelo chiesto, Sirius.”
La risposta sarcastica lo spinse a stare al gioco.
“Che c’è, ti senti… ‘violato’?”
“Certo che sì. Ti sembrerà strano, ma non mi piace essere usato,” lo fissò intensamente negli occhi, come a volte faceva quell’unticcio di Piton. “Vorrei solo sapere perché l’hai fatto.”
Sirius alzò le spalle.
“Tanto sono convinto che quelle diavolo di Rune erano state Affatturate da Mocciosus,” sibilò con una smorfia.
Remus accantonò l’espressione seria e sospettosa, sostituendola con un mezzo sorriso.
“Ah. Pensavo non ci credessi.”
Infatti non credeva alle predizioni, che fossero fatte con le Rune, le foglie di tè o le Sfere di Cristallo: era convinto di scrivere da sé il proprio futuro.
Aveva insistito con Hermione perché usasse le Rune con lui solo perché era annoiato, e quando lei le aveva interpretate era scoppiato a ridere di gusto. E non era stato il solo.
Ron, quando aveva annunciato, serissima:
“Questa Runa potrebbe anche significare ‘problemi sessuali’”, aveva riso fino a diventare paonazzo, guadagnandosi una bella pacca in testa dalla ragazzina.
“È una cosa seria!” li aveva rimproverati entrambi.
“Volevo solo avere una conferma, tanto per passare il tempo.”
“Quindi baciarmi ti è piaciuto?”
Remus non sembrava affatto convinto, e a ragione: il bacio – se così si poteva definire – era stato un disastro totale. Se il desiderio di Sirius aveva avuto un pallido guizzo, sufficiente ad affondare la predizione sui suoi presunti ‘problemi sessuali’, era stato solo per la crisi di astinenza: da che era stato rinchiuso in quell’orrida topaia non aveva più, per mancanza di materia prima, battuto chiodo.
Ad Azkaban era stato diverso, la disperazione l’aveva reso impotente senza che quasi se ne rendesse conto, ed era tornato alla normalità solo durante la sua permanenza ai tropici.
“C’è una cosa che non capisco.”
“Cosa, Lunastorta?”
“I poster con le donne nude nella tua camera.”
Sirius fece un ghigno, felice di poterne parlare.
“In principio avevo appeso dei poster con degli uomini, ma avevo notato che, malgrado si sforzasse di fingere il contrario, a mia madre piacevano parecchio. Insomma, saranno stati pure Babbani, ma avevano tutte le cose al punto giusto, la carne è debole e via dicendo… Così li ho dovuti sostituire con qualcosa che potesse sul serio farle salire il sangue alla testa,” gli strizzò l’occhio, complice. “A me lasciano del tutto indifferente, ma tu puoi usarli come meglio credi: giuro solennemente di non venire a spiarti. Anche perché, da come baci, è evidente che non hai nessuna tra le mani da troppo tempo!”
Remus esitò brevemente, ma poi rinunciò a contestare la sua affermazione e scoppiò a ridere:
“Con le donne mi viene meglio!”
A Sirius dell’orientamento sessuale di Lunastorta non era mai importato nulla, l’aveva considerato sempre e solo un amico, per cui che fosse gay o meno faceva la stessa differenza che se avesse preferito il colore giallo al rosso.
Con James, invece, era stato molto diverso. Era però riuscito a stargli accanto anche dopo che aveva definitivamente messo una pietra sopra a una loro possibile relazione: non era certo colpa di Ramoso se non aveva mai provato attrazione per lui, certe cose non si potevano cambiare.
Per un po’ di tempo era stato terribilmente geloso di Lily, ma poi gli era passata e l’amore che non aveva mai smesso di provare per James non gli aveva impedito di avere relazioni con altri uomini soddisfacenti e soprattutto occasionali, che appagandolo con il minimo impegno sembravano fatte su misura per lui.
Ripensare all’amico perduto gli diede un’intensa malinconia e ricordò lo specchio a doppio senso che aveva regalato a Harry, nella speranza di farlo rivivere attraverso di lui.
Negava che quello fosse il suo scopo, prendeva fuoco quando gli davano dell’egoista o gli facevano notare che ‘lui non è James’, e che comportandosi così metteva in pericolo il suo figlioccio.
Malgrado avesse fatto gravi errori in passato e li avesse pagati tutti duramente, continuava a non ammettere i propri sbagli, fino a che questi non causavano qualcosa di grosso e concreto.
In quel momento riusciva a pensare solo che i ragazzi erano appena tornati a Hogwarts dopo le vacanze e che Harry doveva provare subito a mettersi in contatto con lui, perché James avrebbe fatto così.
Era preparato a vedere gli occhi di Lily nello specchio, purtroppo l’unica cosa visibile sarebbe stata anche la sola che il ragazzo non aveva ereditato dal padre, ma si sarebbe accontentato.
“Sirius, in che altra maniera Hermione aveva interpretato la Runa?”
“Non prestare soldi,” rispose sbrigativo, mentre allungava il passo verso la scalinata che portava al piano di sopra. “Ma questo non è un problema, tu sei l’unica persona che frequento che ne avrebbe bisogno, e non li accetteresti.”
“E poi?”
“Una spiacevole sorpresa,” mormorò una volta solo, rivolto alla fotografia sul comodino della sua stanza, quella dove era stretto a James. Era quella l’interpretazione che mancava, la ricordò solo in quel momento, lo specchio magico stretto tra le mani.
Dall’altra parte non c’era nessuno.





E' la prima volta che scrivo una slash, il pacchetto del Contest di Fabi_ mi ha ispirato subito questa ff.
So bene che non è granché  e non credo ne scriverò altre,  a meno che, ovviamente, non mi capiti di scrivere di Silente o mi venga voglia di scrivere ff sulla trilogia "Millennium" (adoro Lisbeth Salander!).


Note dell'autore:
Ho immaginato l’amore di Sirius per James un po’ come l’amore di Bellatrix per Voldemort. Un amore impossibile, ma non per questo smorzato o che preclude altre relazioni. La parte “innovativa” (o almeno credo XD) della ff è la mia visione dell’omosessualità nel Mondo Magico.  I maghi e le streghe non mostrano alcun razzismo nei confronti delle persone di colore (vedi Zabini, e Kingsley che diventerà Ministro della Magia), né per le donne (nessuno pensa di Hermione che è troppo intelligente per essere una ragazza, che Tonks non dovrebbe essere un Auror perché donna, ci sono stati Ministri della Magia donna, lo sport è unisex ect…) quindi non vedo perché dovrebbero mostrare razzismo nei confronti dei gay. Silente lo era, ed era preside dell’unica Scuola di Magia della Gran Bretagna, e gli era stata proposta più volte la carica di Ministro della Magia.
Forse il non potere avere figli avrebbe potuto creare dissapori nelle famiglie Purosangue che volevano degli eredi, ma… non mi sembra proprio che fosse una delle loro priorità. I Purosangue che non hanno figli non mancano di certo e non mi sembra vengano bistrattati. Bellatrix, assieme a Piton, è la preferita di Voldemort!
La scelta di James come uomo amato da Sirius è venuta da sé, è facile incastrarla con il Canon, anche se nel Canon anche Sirius è etero.
Riguardo Hermione e le Rune: lei molla Divinazione perché ritiene la Cooman un’impostora, ma nei libri non dice mai niente contro Antiche Rune, che continua a seguire per tutto l’anno. Penso che forse l’approccio di questa materia con le previsioni del futuro sia molto più scientifica e quindi nelle corde della ragazza.
   
 
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