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Autore: Mafy_    13/11/2011    0 recensioni
Questa è una storia molto particolare sinceramente.
Il protagonista, ovvero Philipe Cirené è un giovane artista alla ricerca d'ispirazione.
Per colmare questo bisogno giunge in Sicilia ma qui, iniziano a manifestarsi dei fenomeni anomali.
Inizialmente potrebbe sembrare una storia d'amore, noterete in seguito che si tratta di una storia, come detto prima, strana. Ma non posso raccontarvi tutto subito, quindi.... buona ''rinascita''.
Genere: Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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philipe1 Ricordo che rimasi nel campo ad osservare il tramonto che, con quei colori così accesi, sembrava rispecchiare i miei sentimenti di quel giorno: amore e passione.
''Come può un uomo, innamorarsi così perdutamente di una donna che ha conosciuto da poche ore?'' . Questo era il pensiero che più mi affliggeva, sembravo vittima di un incantesimo.
Giunta la sera, decisi di tornare presso la mia dimora.
Mentre camminavo, pensavo a ciò che mi disse la mia dolce Aurora, ''ti conosco da qualche ora, ma so già che mi hai preso il cuore...'' . Mi chiedevo se tutto ciò fosse accaduto realmente, se questa donna di cui mi ero innamorato esistesse.
Camminavo sospirando e pensavo se sarei riuscito a rivederla l'indomani.
Continuavo a camminare, ma non sapevo dove stessi andando, i miei pensieri avevano preso possesso della mia mente e non ero in grado di liberarmene. Mi sentivo felice ma al contempo triste, sembravo un'anima in pena che vagava per le strade del paese.
Ad un certo punto mi fermai, avevo la sensazione di essere seguito.
Lentamente volsi lo sguardo verso destra e notai un'ombra alle mie spalle, quindi proseguii il mio cammino affinché potessi capire se qualcuno mi stesse seguendo. Decisi di voltarmi e chiedere spiegazioni.
''Chi va là?'' dissi con voce tremante, ma nessuno rispose.
''Ho detto, chi va là?!'' sta volta con tono più grintoso, a quel punto l'ombra si fece avanti e sotto il bagliore della luna capii che si trattasse di un uomo di bassa statura.
''Sono un povero mendicante.'' Disse allora costui.
''Perchè mi state seguendo?''
''Non sono tenuto a risponderle, signore.''
''Come sarebbe a dire che non siete tenuto a rispondermi?! Ho il diritto di sapere il motivo per il quale mi state seguendo ed esigo una spiegazione adesso!''
''Signore, volevo solo informarla di una cosa...'' ed iniziò ad avvicinarsi; mano a mano che si avvicinava, focalizzavo meglio la sua immagine e notai che era anziano in volto, con capelli lunghi e barba bianca. Egli indossava un lungo mantello che, probabilmente, serviva per coprire il più possibile la sua gobba.
Mi afferrò una spalla e con tono affaticato disse:
''E' sconveniente girare per il paese quando cala il sole...''
''Perchè?'' chiesi turbato.
''Non sa niente di ciò che succede in questa città ogni volta che cala il sole?''
''No.''
''Bene, mi segua.'' Mi prese per mano, portandomi in una taverna vicino al luogo in cui ci trovavamo; ci sedemmo in un tavolo all'angolo della sala ed egli riprese a parlare.
''Cosa le stavo dicendo?''
''Che è sconveniente camminare per il paese quando cala il sole...''
''Ah sì! Il fatto è che, mio signore, ultimamente si stanno verificando dei fenomeni strani...''
''Quali fenomeni?'' chiesi con tono sconvolto.
''Quando cala il sole, sembra che tutte le anime in pena prendano possesso della terra dei vivi...''
''Non capisco...''
''Le anime dei morti tornano in terra solo la notte, uccidendo chiunque gli capiti lungo il loro cammino.''
''AHAHAH! Ma per favore! Non è possibile, quando muore una persona l'anima muore insieme ad essa!''
''Qui non è così, mio signore.''. Rispose lui, con un sorriso strano.
Iniziai a pensare che costui mi stesse soltanto prendendo in giro, allora mi volsi e dissi:
''Mi perdoni, ma non ho tutto questo tempo da perdere.''. Mi alzai dalla sedia, quando ad un certo punto egli mi afferrò la mano dicendomi:
''Dove credete di andare?''
''Vorrei tornare presso la mia dimora, è stata una giornata alquanto strana ed ho bisogno di riposare; lasci immediatamente la mia mano!''
''Se è convinto che lì fuori non le accada nulla, vada pure, in caso contrario sappiate che in questa taverna affittano stanze anche per una sola notte; a voi la scelta!''.
Presi le mie cose e mi affrettai verso la porta, la aprii e notai che non si vedeva nulla, si udivano solo dei rumori strani ed impaurito dai discorsi del vecchio mendicante, decisi di passare la notte presso la taverna.
Mi diressi verso il vecchio dicendogli:
''Accetto la sua proposta, effettivamente è troppo buoi lì fuori.''
''Non fate l'orgoglioso, lo sapete che ho ragione.''
''voi vi state solo prendendo gioco di me...''
''Seguitemi, mio signore.'' Lo seguii e mi condusse nella stanza.


La stanza si presentava come un quadrato nel quale erano inseriti, in maniera disordinata, i mobili. Vi erano due enormi finestre, una di esse posta al di sopra del letto e accanto ad esso, vi era un comodino con una candela che decisi di accendere. Sospirai e mi spostai lentamente alla finestra.
Iniziai a pensare a tutto ciò che era accaduto durante questa giornata, una giornata strana, piena di rivelazioni e assurde credenze. Nella mia testa, tanti pensieri si susseguivano uno dietro l'altro e come un fiume, quando entra in piena, fa sì che l'acqua esca dal suo letto e distrugga tutto ciò che lo circonda, così la mia mente piena di pensieri scoppiò, facendomi perdere i sensi.

Dov'ero finito? Non sentivo più niente; non vedevo più niente. Era come se fossi finito in un luogo buio, spaventoso. Cercavo di uscirne, di liberarmi ma non ci riuscivo. Mi sentivo morire, dove mi trovavo?
Dopo qualche istante udii una voce. Una voce così dolce e soave, sembrava la voce di un angelo.
''Mia dolce Aurora sei tu?'' chiesi con tono felice.
''.........'' si udì solo un rumore; come quello del vento quando smuove le foglie, soave ma triste.
''Dove mi trovo?'' chiesi tremando.
''Questo è il luogo della rinascita...'' disse allora quella voce.
''Il...luogo della rinascita?''
''Le anime si stanno preparando, è giunta l'ora...''
''L-L'ora?''
''E' giunto il momento in cui i vivi, diventino morti.''
''In che senso? Chi sei?! Cosa vuoi da me?!''
''..........'' tornò quel rumore e piano piano apparve un bagliore.

Mi svegliai immediatamente e davanti a me vi era il vecchio mendicante, seduto su di una sedia. Ero spaventato, non capivo cosa fosse successo.
''Finalmente vi siete svegliato!'' disse allora il vecchio, ma non lo ascoltai.
Mi alzai, dirigendomi verso la finestra e iniziando ad osservare la piazza su cui essa dava, notai che era già mattino.
Mi sedetti per terra, portandomi le mani tra i capelli per massaggiarmi le tempie.
Troppa confusione inondava la mia mente.
Il vecchio mi si avvicinò e appoggiandomi la sua mano sulla spalla, disse:
''Mio signore, non capisco cosa le sia successo ieri notte. Eravate davanti alla finestra quando all'improvviso siete caduto a terra, come se foste morto...''
Udendo quella frase, rabbrividii. Continuò:
''Vi misi sul letto, non respiravate più. Dopo qualche minuto, iniziaste ad urlare.
Sembrava che qualcuno volesse uccidervi e voi, per difendervi, urlavate. ma per fortuna adesso siete sveglio....'' e gli scappò un sorriso ''Perchè vi siete seduto a terra? Qualcosa non va?''
Non risposi subito, poiché pensavo a ciò che egli aveva appena finito di dire.
Perché quell'incubo? Perché quella voce non voleva rivelarmi la sua vera identità? questi erano i pensieri che attraversavano la mia mente in quel momento, però non potevo stare zitto e quindi decisi di rispondergli:
''Ho fatto un... sogno strano, in cui una voce mi sussurrava frase strane...''
''Che genere di frasi, mio signore?''
''Mi dica, cosa si intende per ''questo è il luogo della rinascita''?''
A quel punto l'espressione del vecchio divenne fredda, i suoi occhi si fermarono a fissare il vuoto e togliendo la mano dalla mia spalla si alzò, sedendosi nuovamente sulla sedia. Il suo respiro divenne affannato e guardandomi, si portò una mano sul petto. Dopo qualche minuto prese a parlare:
''Il luogo della rinascita? Ebbene mio signore, esso è il luogo in cui i vivi daranno spazio alle anime dei morti.''
''Non capisco, si spieghi meglio per favore.''
''Si ricorda ciò che le dicevo ieri, riguardo a quello che succede in questo paese quando cala il sole?''
''Ricordo vagamente...'' risposi, quando in realtà ricordavo perfettamente.
''Si ricorda che le dissi, che le anime dei morti uccidono chiunque incontrano durante il loro cammino?''
''Sì.''
''Ecco. Con ''luogo della rinascita'' si intende che la terra in cui viviamo noi, ovvero la ''terra dei vivi'' è stata scelta per rigenerare la vita.''
''Non capisco...''
''Significa che le anime dei dannati si stanno ribellando alla vita degli umani, decidendo quindi di ucciderli per dare origine, o vita, ad un nuovo mondo: quello dei morti.''
''Com'è possibile?'' risposi perplesso, ''i morti hanno il loro mondo, chiamto ''aldilà''. Perchè dovrebbero uccidere noi umani, per originare un nuovo mondo?''
''Perché, mio signore, in questo mondo non c'è più vita ma solo sofferenza...''
''Che intende dire?''
''Il mondo in cui viviamo è già morto, lo si nota dalla mentalità, dalle guerre che viviamo causate da commerci o territori, da tutte quelle cose che ci circondano e non funzionano! Nell'aldilà, al contrario, c'è più vita.''
''Mi sto confondendo di più'' dissi allora.
''Mio signore, sono solo un povero mendicante non un filosofo. Se possedessi l'arte della dialettica a quest'ora non farei l'elemosina. Ho provato a spiegarle cosa significa ciò che mi ha chiesto, ma adesso, sta a lei capire...''.
Detto questo si alzò e uscì dalla stanza.

  
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