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Autore: Rota    14/11/2011    1 recensioni
La svegliò, tra le coperte ruvide di quel letto da carcerata, un urlo di sofferenza che proveniva da lontano; oltre il corridoio non sapeva cosa ci fosse ma ricordava che suo fratello era stato condotto proprio là e questo bastò per rubarle la coscienza al sonno.
Si alzò nell'aria gelida e camminò fino alla porta, cercando di sentire altri rumori, ma nulla dopo quello arrivò furtivo al suo orecchio.
Bella, nell'oscurità della sua prigione, pensò forte prendendosi le mani tra le proprie dita in maniera nervosa.

[Belgio - Danimarca - Olanda - Prussia; ispirato al film "La rosa bianca"]
Genere: Angst, Introspettivo, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Belgio, Danimarca, Prussia/Gilbert Beilschmidt
Note: AU, Raccolta, What if? | Avvertimenti: nessuno
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*Autore: Rota
*Titolo: Moderna Antigone
*Capitolo: I - Bella
*Fandom: APH - Axis Powers Hetalia
*Personaggi: Belgio/Bella van Hallen, Olanda/Johannes van Hallen, Danimarca/Hans Handersen, Prussia/Gilbert Beilschmidt.
*Generi: Storico, Introspettivo, Drammatico
*Avvertimenti: AU, What if...?, Raccolta, Flash fic
*Rating: Giallo
*Tema/Prompt: Momenti/Notte di luna piena
*Credits: Questa fanfic trae ispirazione dal film "La rosa bianca", diretto da Marc Rothemund; inoltre i personaggi che muovo nascono dalla fantasiosa mente geniale di Himaruya Hidekaz.
*Dedica:Alla mia Bellissima Belgio, che attendeva una fanfic su questi tre da tempo - che io prometto prometto ma alla fine non scrivo molto spesso X°D
*Note: Ho visto da poco questo bellissimo film e ne sono rimasta davvero ispirata. Non ho molto da aggiungere se non che era un pezzo che volevo scrivere su questo trio, li trovo meravigliosi assieme e mi fa bene scriverci (L) Il mio consiglio e di vedervi il film perché è davvero molto bello ** Inoltre temo - a una seconda rilettura di questo primo capitolo - che se non avete presenta la trama sarà abbastanza difficile che capiate qualcosa X°D
Ma nonostante tutto, vi auguro una buona lettura ^^
 
 
La svegliò, tra le coperte ruvide di quel letto da carcerata, un urlo di sofferenza che proveniva da lontano; oltre il corridoio non sapeva cosa ci fosse ma ricordava che suo fratello era stato condotto proprio là e questo bastò per rubarle la coscienza al sonno.
Si alzò nell'aria gelida e camminò fino alla porta ferrata cercando di sentire altri rumori, ma nulla dopo quello arrivò furtivo al suo orecchio.
Bella, nell'oscurità della sua prigione, pensò forte prendendosi le mani tra le proprie dita in maniera nervosa.
Che l'Ispettore avesse letto i nomi sul suo taccuino non era un'ipotesi da escludere a priori - stupida lei ad non aver assegnato a ognuno di loro un soprannome, un qualcosa che non li facesse riconoscere con chiarezza.
L'Ispettore stesso gliela aveva detto, palesemente in faccia, di avere tutti i nomi: glieli aveva consegnati lei, nel momento dell'arresto. Fidanzato e amici tutti. Il senso di colpa non l'aveva certo zittita di fronte a quell'uomo terribile, perché la coscienza non conosce remore e si erige oltre qualsiasi corpo fisico, ma nel momento in cui lei tornava a essere donna semplice in una cella buia e fredda l'angoscia assegnava colpe precise e toglieva meriti ultraterreni.
La morte, dopotutto, era quanto di più materiale il genere umano conoscesse. E non c'era sonno per i boia, anche se innocenti e puri di spirito.
La giovane donna si voltò verso la piccola finestra sopra il letto che gli faceva da giaciglio e la vide pallida, magnifica e perfetta - la Luna piena.
Passò la mano tra i capelli chiari per sistemarsi alcune ciocche dietro l'orecchio. Lei, dopotutto, si sentiva tremendamente viva, non vinta dalla paura tanto da perdere l'individualità e l'abitudine in quei piccoli gesti anche un po' vezzosi.
C'era speranza, finché avrebbe gridato quella verità con quanta forza aveva in corpo.
Così si avvicinò alla finestra, salì sul letto e guardò fuori come se stesse mirando una croce o un simbolo divino. Non riuscì a sorridere ma il suo cuore ne fu lo stesso rigenerato.
Non c'era ombra di pentimento nel suo cuore, neppure quando tornò tra le lenzuola e riprese un sonno agitato e pieno di incubi.
 
Il giorno dopo seppe dalla sua compagna di cella che i Nazisti avevano arrestato Hans - lì pianse, anche solo per due minuti, pensando a quelle vittime che la sua Coscienza esigeva in tributo.
   
 
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