Capitolo 2: Cambiamenti
Damon
mi guardava, con gli occhi sgranati e la bocca aperta.
Quello
davvero non se lo aspettava e io gongolavo vedendolo così sconvolto. Era
proprio la reazione che volevo.
Mi
passai la lingua sui canini, per poi lasciarlo andare e cercare di impormi una
calma che non avevo.
Dopo
cinque anni ancora non sapevo come comportarmi.
-Ma
cosa...-
-Te
l'avevo detto che c'era qualcosa di nuovo, Salvatore.- feci ironica. -La
vecchia Angel, quella che hai usato e poi gettato via, è morta, come i
sentimenti che provava per te.-
Lo
fissavo diritta negli occhi, mentre Damon mi guardava con la stessa intensità.
Lui
non era cambiato affatto: la sua bellezza era ancora sconvolgente, ma, in
fondo, era un vampiro, lui non poteva cambiare, forse ero io che avevo
dimenticato quanto fosse bello e quanto fossero intensi i suoi occhi.
Scossi
la testa, non potevo abbandonarmi a quei pensieri. Lui mi aveva usata e poi mi
aveva abbandonata come un cane, dimostrando ancora una volta che di me non glie
ne fregava nulla.
-Da
quando sei diventata un vampiro?- mi chiese soltanto.
-Da
quando hanno cominciato a braccarmi come un animale per succhiarmi via anche
l'anima. Si è sparsa presto la voce che l'angelo millenario era rimasto senza
la protezione dei Salvatore. Ho dovuto imparare a proteggermi da sola.- spiegai
atona, come se stessi raccontando la vita di un'altra persona e non la mia. -Ma
questo è solo un quarto della storia.-
-Un
quarto? Io credo, invece, che questo sia un enorme problema.- sibilò lui,
avvicinandosi a me.
-Ma
cosa ti aspettavi di trovare? Ancora la debole umana di cui non ti è mai
importato un cazzo?! Ho dovuto difendere ciò che era mio. Credo tu sappia che
ormai i vampiri e i licantropi non sono le uniche specie soprannaturali. Questo
posto adesso ne è pieno. Neanche questa città è come l'hai lasciata. Io e
questo posto non ti apparteniamo più, perciò prima che la mia gentilezza giunga
al limite, ti consiglio caldamente di sparire di nuovo, ma di non tornare mai
più.- sibilai a denti stretti.
Io
non lo volevo lì. Mi ero distrutta per ricreare il mondo attorno a me e adesso
lui non sarebbe ritornato a rompere i miei equilibri.
-Ormai
Elena era diventata capace di controllarsi, era inutile non ritornare.-
Elena,
ancora una volta. C'era sempre e solo lei...
E io
allora cos'ero stata per lui?
Smisi
di farmi quelle domande, in realtà non lo volevo sapere.
-Invece
è inutile che tu rimanga. Ma dopo cinque anni che siete andati via, che mi
avete abbandonato, dopo quella tua miserabile lettera, con quale coraggio vi
presentate qui?!- ringhiai, puntandogli un dito contro.
-Forse
credevo di ritrovare qualcosa qui.-
-Ma
davvero? E su quali basi credevi questo?- feci ironica, allargando le braccia.
-So
cosa pensi, ma non è la verità. Io non ero innamorato di Elena quando sono
andato via.- mi informò.
-Sono
cose che ormai non mi interessano più. Il tuo giocattolino ormai non c'è più.
Voi mi fate solo schifo. Tu mi fai solo schifo!- sbraitai stizzita.
Lo
odiavo da umana, pensate da vampira con tutti i sensi amplificati...
-Cosa
sta succedendo qui?- mi voltai, trovando Nikolai alle mie spalle. -Damon
Salvatore.- continuò con amarezza.
-Vedo
che mi conosci. Purtroppo io non ho la più pallida idea chi sia tu.- fece
ironico, incrociando le braccia.
-Nikolai
Layerback.- rispose secco lui, squadrandolo con i
suoi rossissimi occhi.
Si
instaurò un'aria di tensione tra i due così pesante, che si poteva quasi
toccare.
Nikolai
sapeva della mia storia e probabilmente vedere Damon non gli faceva affatto
piacere.
-Andiamo
Nik, il signor Salvatore se ne stava andando.- dissi,
prendendolo per mano.
-Cosa
sei tu per lei?- chiese freddo Damon.
-Lei
è la mia donna.- rispose Nikolai, sfidandolo con lo sguardo.
Mi
voltai a guardarlo, sbattendo le palpebre. Ma cosa aveva nel cervello quel
demone?!
Vidi
Damon irrigidirsi e spostare lo sguardo da me a Nikolai.
-Torniamo
dentro...- sussurrai, voltandomi verso l'entrata del locale.
-Angel.-
mi richiamò lui.
Mi
voltai, pregandolo con gli occhi di lasciarmi andare. Quella sera, con molte
probabilità, sarebbe scomparso una volta e per sempre dalla mia vita.
-Mi
odi?- che domande.
-Ti odio
con la stessa intensità con cui ti ho amato.- senza nemmeno
dargli tempo di parlare ancora, mi voltai e con Nikolai ritornai nel locale.
Ritornai
a casa infuriata. Vedere Damon Salvatore era l'ultima delle cose che mi
aspettavo e l'effetto non era stato affatto positivo.
Era
vero, lo odiavo, ma l'odio era pur sempre un sentimento e io dopo cinque anni
ancora non riuscivo a non provare sentimenti per lui.
Ma
Damon Salvatore era un capitolo chiuso della mia vita, una parentesi che non
doveva mai più essere riaperta.
Lui
era mio nemico.
Dovevo
scaricare la tensione, dovevo sfogarmi e massacrare qualcosa, così infilai il
mio inseparabile completino da combattimento, decisa ad andare all'arena.
Mentre
mi allacciavo le scarpe, Tyler fece capolinea dalla porta. -Ancora decisa ad
andare in quel posto?-
-Quel
posto è l'unico in cui possa sfogarmi.- risposi atona, senza nemmeno guardarlo
in faccia.
-E così
dopo cinque anni è tornato.- fece, cambiando argomento.
-Già.-
mi alzai dalla poltrona, per andare allo specchio e legarmi i capelli in una
coda alta.
-Allora?-
chiese, venendo a sedersi sul mio letto.
-Allora
cosa?-
-Sentimenti?-
-Indifferenza.-
mentii.
Io
continuavo a dargli le spalle: sapevo che se mi avesse guardato negli occhi
avrebbe scoperto che per Damon provavo tutto tranne che indifferenza.
-E
io sono biondo.- commentò sarcastico.
-Cosa
vuoi che ti dica? Che lo odio a morte e che mi sono trattenuta a stento dallo
staccargli la testa a morsi?!- mi voltai di scatto verso di lui, odiavo quando
cercava di analizzarmi come un topo da laboratorio.
-A
proposito di morsi. Come l'ha presa quando ti ha visto trasformare?-
-Gli
è preso un colpo, ma questo credo sia normale. Ha lasciato la debole e fragile
umana e si è ritrovata davanti un mostro.- feci con amarezza.
-Tu
non sei un mostro.-
-Oh
si che lo sono. Come lo chiami un essere che è un po' vampiro e un po'...beh tu
sai cosa...- andai a sedermi accanto a lui.
-Parlando
di tu sai cosa...-
-Voldemort è tornato?- feci, con aria cospiratoria,
guardandomi intorno.
-io
mi chiedo cosa ho fatto di male nella vita per meritarmi te.- commentò lui
ironico.
-Lo
so che mi adori in realtà.- mi avvicinai a lui sbattendo le palpebre.
-Non
sviare il discorso. Nikolai mi ha detto tutto.-
Mi
incupii e, ritornando seria, mi concentrai su un punto indefinito del
pavimento. -Nikolai esagera.-
-Ah,
davvero? Quindi non è vero che prendi ancora quello schifo?-
-Parlate
tutti come se fossi una drogata. Io cerco solo di stare tanquilla
e di non far del male a nessuno. Sai che mi sono ritrovata per forza in questa
situazione.-
-No,
è stata una tua scelta, sono sempre scelte tue e sai bene a cosa mi riferisco.
Io avrei potuto tenere tutto sotto controllo.- replicò lui.
-Ma
cosa dovevo fare? Restare un'inutile umana a vita?! Ty,
i vampiri di mezzo mondo stavano venendo qui e anche adesso la situazione non è
migliore.-
-Prendi
quello schifo, combatti all'arena, frequenti demoni...ma cosa ti è preso?!-
sbottò lui, alzandosi in piedi.
-Mi
prende che sono stufa di essere debole! Io non potevo continuare ad esserlo!
Smettetela tutti di giudicarmi!- urlai arrabbiata e dopo uscii dalla stanza.
Presi
le chiavi della moto e andai via. Quella sera all'arena avevo la precisa
intenzione di uscire più morta che viva.
L'arena
era un enorme capannone situato appena fuori città. Era il covo di tutti gli
esseri sovrannaturali più strani dell'intero continente e lo stesso Markus, il
proprietario, era un demone vichingo di più di mille anni e per giunta era il
fratello di Nikolai.
Era
così che lo avevo conosciuto: tramite Markus.
E
quella causale conoscenza si era rivelata importantissima: senza Nikolai non
sarei mai andata avanti e non solo perché lui mi aveva protetto quando ne avevo
bisogno e aiutato ad essere forte, ma perché lui era un punto fermo della mia
vita. Sapeva come prendermi, mi consolava, mi aiutava quando ne avevo bisogno,
mi capiva anche senza le parole: gli bastava guardarmi negli occhi.
Nonostante
la sua natura demoniaca, tralasciando la sua gelosia e i suoi attacchi di ira,
era un uomo buono e gentile, pronto a sacrificarsi per le persone che amava.
Lui
e Tyler erano la mia famiglia.
Entrai
nell'arena, dove ad accogliermi fu proprio Markus.
-Sera,
principessa.-
Markus
era un demone alto un metro e novanta, i capelli biondi e gli occhi rossi come
il fratello.
Un
gran figo in poche parole.
-Buonasera,
dolcezza. Com'è il clima stasera?-
Markus
aggrottò le sopracciglia. -Sono rammaricato, dolcezza, ma stasera
non se ne fa nulla.-
Sgranai
gli occhi, appoggiando a terra la mia borsa. -Cosa?! E perché?!-
-Mi
ha chiamato Nikolai.- mi disse semplicemente.
Roteai
gli occhi. Quel dannato demone faceva sempre così: ogni volta che venivo
all'arena cercava di mettermi i bastoni tra le ruote.
Sapete
qual era la sua filosofia? Togliere di mezzo tutto ciò che poteva anche solo
minimamente farmi male.
Sarebbe
stata molto romantica come cosa, se non mi togliesse anche le cose che mi
piacevano fare.
-Nikolai
non c'è adesso.- feci con aria cospiratoria.
-Non
se ne parla, Ange. Non mi va di affrontare l'ira di mio fratello quando verrà a
sapere che te l'ho permesso di fare.-
-Dai,
Markus! Per favore!- sbottai.
-Stasera
c'è Patrick.-
Ecco,
allora tutto aveva una spiegazione.
Patrick
era il campione dell'arena. Ovviamente fino al mio arrivo.
Lo
avevo battuto e da quel giorno non faceva altro che darmi la caccia per
disintegrarmi.
Durante
l'ultimo combattimento con lui, ci erano volute dieci sacche di sangue per
farmi rimettere in sesto.
Patrick
era un vampiro di 230 anni, alto due metri e con le spalle larghe tre. Un vero
mostro, in pratica.
-Non
puoi impedirmi di combattere.- feci seria, incrociando le braccia. -Nel caso
dirò a Nikolai che tu non c'entri niente. Stasera ne ho davvero bisogno.-
Sì,
ne avevo bisogno, perché erano ore che dalla testa non riuscivo a togliermi gli
occhi di Damon e per quante docce mi fossi fatta, sentivo ancora il suo profumo
addosso.
Questo
era uno dei punti sfavorevoli dell'essere vampiro: i cinque sensi erano
nettamente amplificati.
-Fai
come vuoi, io ti ho avvertito.-
Markus
si spostò, per farmi passare. Raccolsi la mia borsa e mi recai negli
spogliatoi.
-Ma
guarda un po' chi si rivede dopo tanto tempo.- ad aspettarmi sulla soglia degli
spogliatoi c'era proprio Patrick.
-Pronto
per perdere ancora?- feci ironica, superandolo.
-Non
ne sarei così convinto. Stasera hai la testa da un'altra parte, si vocifera che
i Salvatore sono tornati.-
Lasciai
cadere la borsa a terra, rimanendo però ancora di spalle. Come faceva lui a
saperlo?
-Credo
tu sia informato male. Proprio perché sono tornati i Salvatore, stasera sono
più aggressiva del solito, non ti conviene farti trovare nell'arena.-
Presi
la mia borsa, per poi metterla su una panca la e uscii dagli spogliatoi, con in
sottofondo la risata malefica di Patrick.
Entrai
nella sala principale: era piena di gente urlante e uomini che facevano
scommesse. Tutto era buio, tranne per la luce posta sopra all'arena, che
sembrava più una gabbia per leoni.
Guardai
Markus, posto proprio davanti all'entrata della gabbia e lui fece cenno a Purf di farmi entrare.
Cominciai
a scaldarmi, facendo qualche saltello sul posto, mentre aspettavo il mio
avversario. Come già sapevo, ad entrare fu Patrick.
Gli
sorrisi combattiva, mentre anche lui cominciava a riscaldarsi.
Guardai
la folla alla mia sinistra e incontrai gli occhi azzurri di un noto vampiro
moro.
Mi
guardava con un misto di preoccupazione e rabbia, mentre accanto a lui c'era
Elena, che mi guardava esterefatta e Stefan che
parlava con Tyler.
Allora
era stato lui a dirgli dove mi trovavo: avrei fatto dopo i conti con lui.
Bene,
una volta che ti trovi qui, dannato vampiro dagli occhi cielo, goditi lo
spettacolo.
Adesso
guarda in cosa mi hai trasformato.
Holaaa!
Come
vi pare questo secondo capitolo? Pentite? Forse era meglio lasciar stare? Oh
mamma, spero di no XD
Volevo
ringraziarvi dal profondo del cuore per le 23 magnifiche recensioni. Davvero
non me le aspettavo! Quando ho letto il numero ho spalancato così tanto la
bocca che per poco non mi si è bloccata la mascella! Non so come ringraziarvi,
il sostegno e l'affetto che mi date sono davvero indispensabili per me! *___*
Grazie
mille *___*
Vi
ricordo del gruppo su fb, chiunque volesse venire è
ben accetto! ^^
IIIIIIIInoltre ^^
ho creato un piccolo video trailer della storia, spero vi piaccia! Fatemi
sapere cosa ne pensate!
Ancora
grazie mille, vi adoro! alla prossima settimana!
Baciii