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Autore: Dark Moon    14/11/2011    25 recensioni
"-Mi odi?- che domande.
-Ti odio con la stessa intensità con cui ti ho amato.- senza nemmeno dargli tempo di parlare ancora, mi voltai e con Nikolai ritornai nel locale."
Damon è ritornato a Mystic Falls, è ritornato nella vita di Angel, ma niente di quello che trova è come l'aveva lasciato: Angel è cambiata e sembra odiare tutto ciò che in passato aveva amato. In un mondo dove i vampiri non sono gli unici essere sovrannaturali, saprà Damon riconquistare Angel? Se aggiungiamo, poi, un bellissimo demone dagli occhi rossi...la storia si complica...
Sequel di Mi appartieni. E' necessario leggere la storia precedente per capire questa!
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Nuovo personaggio, Stefan Salvatore
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: Cambiamenti

 

 

 

 

Damon mi guardava, con gli occhi sgranati e la bocca aperta.

Quello davvero non se lo aspettava e io gongolavo vedendolo così sconvolto. Era proprio la reazione che volevo.

Mi passai la lingua sui canini, per poi lasciarlo andare e cercare di impormi una calma che non avevo.

Dopo cinque anni ancora non sapevo come comportarmi.

-Ma cosa...-

-Te l'avevo detto che c'era qualcosa di nuovo, Salvatore.- feci ironica. -La vecchia Angel, quella che hai usato e poi gettato via, è morta, come i sentimenti che provava per te.-

Lo fissavo diritta negli occhi, mentre Damon mi guardava con la stessa intensità.

Lui non era cambiato affatto: la sua bellezza era ancora sconvolgente, ma, in fondo, era un vampiro, lui non poteva cambiare, forse ero io che avevo dimenticato quanto fosse bello e quanto fossero intensi i suoi occhi.

Scossi la testa, non potevo abbandonarmi a quei pensieri. Lui mi aveva usata e poi mi aveva abbandonata come un cane, dimostrando ancora una volta che di me non glie ne fregava nulla.

-Da quando sei diventata un vampiro?- mi chiese soltanto.

-Da quando hanno cominciato a braccarmi come un animale per succhiarmi via anche l'anima. Si è sparsa presto la voce che l'angelo millenario era rimasto senza la protezione dei Salvatore. Ho dovuto imparare a proteggermi da sola.- spiegai atona, come se stessi raccontando la vita di un'altra persona e non la mia. -Ma questo è solo un quarto della storia.-

-Un quarto? Io credo, invece, che questo sia un enorme problema.- sibilò lui, avvicinandosi a me.

-Ma cosa ti aspettavi di trovare? Ancora la debole umana di cui non ti è mai importato un cazzo?! Ho dovuto difendere ciò che era mio. Credo tu sappia che ormai i vampiri e i licantropi non sono le uniche specie soprannaturali. Questo posto adesso ne è pieno. Neanche questa città è come l'hai lasciata. Io e questo posto non ti apparteniamo più, perciò prima che la mia gentilezza giunga al limite, ti consiglio caldamente di sparire di nuovo, ma di non tornare mai più.- sibilai a denti stretti.

Io non lo volevo lì. Mi ero distrutta per ricreare il mondo attorno a me e adesso lui non sarebbe ritornato a rompere i miei equilibri.

-Ormai Elena era diventata capace di controllarsi, era inutile non ritornare.-

Elena, ancora una volta. C'era sempre e solo lei...

E io allora cos'ero stata per lui?

Smisi di farmi quelle domande, in realtà non lo volevo sapere.

-Invece è inutile che tu rimanga. Ma dopo cinque anni che siete andati via, che mi avete abbandonato, dopo quella tua miserabile lettera, con quale coraggio vi presentate qui?!- ringhiai, puntandogli un dito contro.

-Forse credevo di ritrovare qualcosa qui.-

-Ma davvero? E su quali basi credevi questo?- feci ironica, allargando le braccia.

-So cosa pensi, ma non è la verità. Io non ero innamorato di Elena quando sono andato via.- mi informò.

-Sono cose che ormai non mi interessano più. Il tuo giocattolino ormai non c'è più. Voi mi fate solo schifo. Tu mi fai solo schifo!- sbraitai stizzita.

Lo odiavo da umana, pensate da vampira con tutti i sensi amplificati...

-Cosa sta succedendo qui?- mi voltai, trovando Nikolai alle mie spalle. -Damon Salvatore.- continuò con amarezza.

-Vedo che mi conosci. Purtroppo io non ho la più pallida idea chi sia tu.- fece ironico, incrociando le braccia.

-Nikolai Layerback.- rispose secco lui, squadrandolo con i suoi rossissimi occhi.

Si instaurò un'aria di tensione tra i due così pesante, che si poteva quasi toccare.

Nikolai sapeva della mia storia e probabilmente vedere Damon non gli faceva affatto piacere.

-Andiamo Nik, il signor Salvatore se ne stava andando.- dissi, prendendolo per mano.

-Cosa sei tu per lei?- chiese freddo Damon.

-Lei è la mia donna.- rispose Nikolai, sfidandolo con lo sguardo.

Mi voltai a guardarlo, sbattendo le palpebre. Ma cosa aveva nel cervello quel demone?!

Vidi Damon irrigidirsi e spostare lo sguardo da me a Nikolai.

-Torniamo dentro...- sussurrai, voltandomi verso l'entrata del locale.

-Angel.- mi richiamò lui.

Mi voltai, pregandolo con gli occhi di lasciarmi andare. Quella sera, con molte probabilità, sarebbe scomparso una volta e per sempre dalla mia vita.

-Mi odi?- che domande.

-Ti odio con la stessa intensità con cui ti ho amato.- senza nemmeno dargli tempo di parlare ancora, mi voltai e con Nikolai ritornai nel locale.

 

 

Ritornai a casa infuriata. Vedere Damon Salvatore era l'ultima delle cose che mi aspettavo e l'effetto non era stato affatto positivo.

Era vero, lo odiavo, ma l'odio era pur sempre un sentimento e io dopo cinque anni ancora non riuscivo a non provare sentimenti per lui.

Ma Damon Salvatore era un capitolo chiuso della mia vita, una parentesi che non doveva mai più essere riaperta.

Lui era mio nemico.

Dovevo scaricare la tensione, dovevo sfogarmi e massacrare qualcosa, così infilai il mio inseparabile completino da combattimento, decisa ad andare all'arena.

Mentre mi allacciavo le scarpe, Tyler fece capolinea dalla porta. -Ancora decisa ad andare in quel posto?-

-Quel posto è l'unico in cui possa sfogarmi.- risposi atona, senza nemmeno guardarlo in faccia.

-E così dopo cinque anni è tornato.- fece, cambiando argomento.

-Già.- mi alzai dalla poltrona, per andare allo specchio e legarmi i capelli in una coda alta.

-Allora?- chiese, venendo a sedersi sul mio letto.

-Allora cosa?-

-Sentimenti?-

-Indifferenza.- mentii.

Io continuavo a dargli le spalle: sapevo che se mi avesse guardato negli occhi avrebbe scoperto che per Damon provavo tutto tranne che indifferenza.

-E io sono biondo.- commentò sarcastico.

-Cosa vuoi che ti dica? Che lo odio a morte e che mi sono trattenuta a stento dallo staccargli la testa a morsi?!- mi voltai di scatto verso di lui, odiavo quando cercava di analizzarmi come un topo da laboratorio.

-A proposito di morsi. Come l'ha presa quando ti ha visto trasformare?-

-Gli è preso un colpo, ma questo credo sia normale. Ha lasciato la debole e fragile umana e si è ritrovata davanti un mostro.- feci con amarezza.

-Tu non sei un mostro.-

-Oh si che lo sono. Come lo chiami un essere che è un po' vampiro e un po'...beh tu sai cosa...- andai a sedermi accanto a lui.

-Parlando di tu sai cosa...-

-Voldemort è tornato?- feci, con aria cospiratoria, guardandomi intorno.

-io mi chiedo cosa ho fatto di male nella vita per meritarmi te.- commentò lui ironico.

-Lo so che mi adori in realtà.- mi avvicinai a lui sbattendo le palpebre.

-Non sviare il discorso. Nikolai mi ha detto tutto.-

Mi incupii e, ritornando seria, mi concentrai su un punto indefinito del pavimento. -Nikolai esagera.-

-Ah, davvero? Quindi non è vero che prendi ancora quello schifo?-

-Parlate tutti come se fossi una drogata. Io cerco solo di stare tanquilla e di non far del male a nessuno. Sai che mi sono ritrovata per forza in questa situazione.-

-No, è stata una tua scelta, sono sempre scelte tue e sai bene a cosa mi riferisco. Io avrei potuto tenere tutto sotto controllo.- replicò lui.

-Ma cosa dovevo fare? Restare un'inutile umana a vita?! Ty, i vampiri di mezzo mondo stavano venendo qui e anche adesso la situazione non è migliore.-

-Prendi quello schifo, combatti all'arena, frequenti demoni...ma cosa ti è preso?!- sbottò lui, alzandosi in piedi.

-Mi prende che sono stufa di essere debole! Io non potevo continuare ad esserlo! Smettetela tutti di giudicarmi!- urlai arrabbiata e dopo uscii dalla stanza.

Presi le chiavi della moto e andai via. Quella sera all'arena avevo la precisa intenzione di uscire più morta che viva.

 

 

 

L'arena era un enorme capannone situato appena fuori città. Era il covo di tutti gli esseri sovrannaturali più strani dell'intero continente e lo stesso Markus, il proprietario, era un demone vichingo di più di mille anni e per giunta era il fratello di Nikolai.

Era così che lo avevo conosciuto: tramite Markus.

E quella causale conoscenza si era rivelata importantissima: senza Nikolai non sarei mai andata avanti e non solo perché lui mi aveva protetto quando ne avevo bisogno e aiutato ad essere forte, ma perché lui era un punto fermo della mia vita. Sapeva come prendermi, mi consolava, mi aiutava quando ne avevo bisogno, mi capiva anche senza le parole: gli bastava guardarmi negli occhi.

Nonostante la sua natura demoniaca, tralasciando la sua gelosia e i suoi attacchi di ira, era un uomo buono e gentile, pronto a sacrificarsi per le persone che amava.

Lui e Tyler erano la mia famiglia.

Entrai nell'arena, dove ad accogliermi fu proprio Markus.

-Sera, principessa.-

Markus era un demone alto un metro e novanta, i capelli biondi e gli occhi rossi come il fratello.

Un gran figo in poche parole.

-Buonasera, dolcezza. Com'è il clima stasera?-

Markus aggrottò le sopracciglia. -Sono rammaricato, dolcezza, ma stasera non se ne fa nulla.-

Sgranai gli occhi, appoggiando a terra la mia borsa. -Cosa?! E perché?!-

-Mi ha chiamato Nikolai.- mi disse semplicemente.

Roteai gli occhi. Quel dannato demone faceva sempre così: ogni volta che venivo all'arena cercava di mettermi i bastoni tra le ruote.

Sapete qual era la sua filosofia? Togliere di mezzo tutto ciò che poteva anche solo minimamente farmi male.

Sarebbe stata molto romantica come cosa, se non mi togliesse anche le cose che mi piacevano fare.

-Nikolai non c'è adesso.- feci con aria cospiratoria.

-Non se ne parla, Ange. Non mi va di affrontare l'ira di mio fratello quando verrà a sapere che te l'ho permesso di fare.-

-Dai, Markus! Per favore!- sbottai.

-Stasera c'è Patrick.-

Ecco, allora tutto aveva una spiegazione.

Patrick era il campione dell'arena. Ovviamente fino al mio arrivo.

Lo avevo battuto e da quel giorno non faceva altro che darmi la caccia per disintegrarmi.

Durante l'ultimo combattimento con lui, ci erano volute dieci sacche di sangue per farmi rimettere in sesto.

Patrick era un vampiro di 230 anni, alto due metri e con le spalle larghe tre. Un vero mostro, in pratica.

-Non puoi impedirmi di combattere.- feci seria, incrociando le braccia. -Nel caso dirò a Nikolai che tu non c'entri niente. Stasera ne ho davvero bisogno.-

Sì, ne avevo bisogno, perché erano ore che dalla testa non riuscivo a togliermi gli occhi di Damon e per quante docce mi fossi fatta, sentivo ancora il suo profumo addosso.

Questo era uno dei punti sfavorevoli dell'essere vampiro: i cinque sensi erano nettamente amplificati.

-Fai come vuoi, io ti ho avvertito.-

Markus si spostò, per farmi passare. Raccolsi la mia borsa e mi recai negli spogliatoi.

-Ma guarda un po' chi si rivede dopo tanto tempo.- ad aspettarmi sulla soglia degli spogliatoi c'era proprio Patrick.

-Pronto per perdere ancora?- feci ironica, superandolo.

-Non ne sarei così convinto. Stasera hai la testa da un'altra parte, si vocifera che i Salvatore sono tornati.-

Lasciai cadere la borsa a terra, rimanendo però ancora di spalle. Come faceva lui a saperlo?

-Credo tu sia informato male. Proprio perché sono tornati i Salvatore, stasera sono più aggressiva del solito, non ti conviene farti trovare nell'arena.-

Presi la mia borsa, per poi metterla su una panca la e uscii dagli spogliatoi, con in sottofondo la risata malefica di Patrick.

Entrai nella sala principale: era piena di gente urlante e uomini che facevano scommesse. Tutto era buio, tranne per la luce posta sopra all'arena, che sembrava più una gabbia per leoni.

Guardai Markus, posto proprio davanti all'entrata della gabbia e lui fece cenno a Purf di farmi entrare.

Cominciai a scaldarmi, facendo qualche saltello sul posto, mentre aspettavo il mio avversario. Come già sapevo, ad entrare fu Patrick.

Gli sorrisi combattiva, mentre anche lui cominciava a riscaldarsi.

Guardai la folla alla mia sinistra e incontrai gli occhi azzurri di un noto vampiro moro.

Mi guardava con un misto di preoccupazione e rabbia, mentre accanto a lui c'era Elena, che mi guardava esterefatta e Stefan che parlava con Tyler.

Allora era stato lui a dirgli dove mi trovavo: avrei fatto dopo i conti con lui.

Bene, una volta che ti trovi qui, dannato vampiro dagli occhi cielo, goditi lo spettacolo.

Adesso guarda in cosa mi hai trasformato.

 

 

 

 

 

 

 

Holaaa!

Come vi pare questo secondo capitolo? Pentite? Forse era meglio lasciar stare? Oh mamma, spero di no XD

Volevo ringraziarvi dal profondo del cuore per le 23 magnifiche recensioni. Davvero non me le aspettavo! Quando ho letto il numero ho spalancato così tanto la bocca che per poco non mi si è bloccata la mascella! Non so come ringraziarvi, il sostegno e l'affetto che mi date sono davvero indispensabili per me! *___*

Grazie mille *___*

Vi ricordo del gruppo su fb, chiunque volesse venire è ben accetto! ^^

Sogni, Desideri e Fantasie.

IIIIIIIInoltre ^^ ho creato un piccolo video trailer della storia, spero vi piaccia! Fatemi sapere cosa ne pensate!

The Reason is YOU

Ancora grazie mille, vi adoro! alla prossima settimana!

Baciii

   
 
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