E adesso il suo punto di vista...a tratti demenziale!

Un Post Scriptum prima della storia: nel precedente capitolo aveva messo un asterischino vicino a "tesseramento" e poi non l'ho spiegato, I'm sorry! Il fatto è che noi arbitri, dobbiamo rinnovare la tessera per fare le partite annualmente, se il nostro personaggio aveva in mente di andarsene, non l'ha fatto... Cmq anche a me le scadenze mandano in crisi... un bacino. Un altra cosa: la camicia bianca... la persona alla quale mi sto ispirando ha tutti, o quasi, vestiti colorati: magliette gialle, arancioni, maglioni rossi... capitemi...è troppo strano vederlo senza la divisa, vestito "da festa"...

Sono salito in casa e ho pensato a lungo, poi ho preso il telefono e ho chiamato l'istruttore per cercare di rimediare al fatto che non ho rinnovato la tessera, ma lui capirà.

Infatti mi dice che è tutto a posto e che se ne occuperà lui.

Lo ringrazio e metto giù.

Modestamente, sono il suo preferito...

Ho pensato a quello che è successo oggi, a me, a te...

A ciò che ho rischiato di perdere.

A ciò che mi aspetta adesso: le sfuriate dei miei, lo stupore degli amici, le loro reazioni, la tua reazione...

Chissà a cosa stai pensando, chissà cosa pensi riguardo ciò che ti ho detto in aeroporto...

Chissà...

Ti chiamerei subito se non fosse che è quasi mezzanotte e ti sveglierei...

E poi sembrerei impaziente e insicuro, oh,  insomma... ho ancora una dignità, io.

Il giorno dopo sistemo il resto delle burocrazie con la facoltà e sono a posto.

Verso che ora potrei chiamarti?

Penso che verso sera possa andar bene...

Mh, quando cerchi qualcosa di urgente, non lo trovi mai...

Ma dov'è?

Ah, ecco! Mi sembra giusto che il cellulare sia andato a finire sotto il divano...

Mi rispondi con il solito -Si?-

Con cui rispondi sempre quando qualcuno ti chiama.

Ti chiedo se vuoi che usciamo, accetti e ci mettiamo d’accordo per la sera dopo, verso le 21 in un pub che conosco bene, vicino casa tua.

E’ un bel posto, piccolo, accogliente, con gente simpatica.

Sospiro di sollievo quando mi dici che sei libera domani sera e che vieni.

Così posso andare a letto tranquillo.

La sera dopo, esco dalla doccia ed entro in camera.

Apro l’armadio..

È …è praticamente vuoto!!!

Queste stupide compagnie aeree sempre in ritardo!

Bene, non ho niente da mettere…

Sbuffo…

In realtà l’armadio non è vuoto, ma cosa c’è rimasto dentro?

Qualche maglietta sbiadita e due camicie..

Ne prendo in mano una, bianca.

Potrebbe andare, spero non sia troppo elegante,

farei la figura di quello che al primo appuntamento deve per forza fare una bella impressione,

il fatto è che ci conosciamo da un po’,

tu, più o meno dovresti sapere come sono fuori dal campo…

sospiro profondamente,

e indosso la camicia con un paio di jeans chiari e le scarpe grigie.

La camicia… dentro o fuori dai pantaloni?

Enigmi al cospetto dello specchio.

Decisamente è meglio tenerla fuori..

Ma guarda se devo farmi tutte queste paranoie…

Chiudo tutto ed esco.

Sei puntuale, come al solito, forse anche in anticipo..

Mi sorridi e ti saluto.

Entrando mi chiedi come sto, ti rispondo che va tutto bene e ti siedi di fronte a me.

Mi chiedi anche se ho sistemato quello che avevo lasciato in sospeso tempo fa.

Si, ho fatto tutto.

Mi osservi…è il momento della verità…

 dici che la camicia mi sta bene…

Uh, è andata…ti spiego come stanno le cose, che praticamente non avevo altro,

sembri sorpresa ma sorridi…