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Autore: Werewolf1991    15/11/2011    1 recensioni
Perchè qando serve non arriva. Oppure viene quando non dovrebbe. La benedizione e allo stesso tempo dannazione degli artisti. Colei che può con la sua presenza farti sentire vivo, ed ucciderti con la sua mancanza.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ISPIRAZIONE CANAGLIA
 
Guardo il foglio di Word in cui è contenuta la storia che sto scrivendo. Attendo pazientemente per qualche secondo.

E attendo.

L’aria intorno a me è immobile ma carica di tensione.

Rileggo le ultime righe che ho scritto, lievemente contrariata.

Attendo ancora.


Attendo di sentirla.

E ancora non arriva,

la immagino.

Lo strano scatto nella mia mente, simile ad una scossa elettrica o ad un’improvvisa visione.

La sensazione di eccitazione che dallo stomaco pervade ogni fibra di me.

Il battito cardiaco accelera.

Il respiro si fa più veloce.

E nello stesso tempo una sorta di energia incontrollabile che mi pervade le membra, facendomi tremare impercettibilmente.

Quella sorta di bramosia febbrile che si fa spazio dentro di me, spingendomi a andare sempre più veloce, aumentando di minuto in minuto.

Nella mia mente scorrono, come flash, immagini, alle quali dovrò dare forma.

Tanta è la voglia, che le mie mani quasi non riescono ad andare abbastanza in fretta.

Tanta l’eccitazione che a stento riesco a controllare i movimenti.

Lettera dopo lettera, la storia prende forma, sotto la guida esperta di LEI.

La mia mente mi richiama all’attenzione, quando, presa dalla grande estasi, mi lascio quasi sfuggire un errore di battitura.

Ora la lotta tra loro è intensa.

Lei mi spinge ad andare più in fretta, ancora di più, quasi non dandomi il tempo di far prendere corpo a tutte le immagini che  si susseguono, una dopo l’altra, senza sosta. Senza darmi tregua.

 Sento un misto di eccitazione ed estasi, quasi una forza sovrumana  mentre continuo a scrivere.

Avverto il senso di potere che quello che scrivo mi dà, alla realizzazione che Io sono la chiave di tutto. Perché Io ho il Potere di dare forma a quello che lei mi offre.

La consapevolezza di ciò mi inebria al punto tale da sopraffarmi totalmente.

La mia parte razionale mi rammenta di non lasciarmi trasportare da questa sensazione e di concentrarmi sulla storia in se.

Poi viene la fine.

E di nuovo sento quella bramosia, quella voglia che ancora mi spinge ad andare più veloce. È proprio alla fine che essa raggiunge il suo apice.

E finalmente è finita.


La bramosia si placa, lasciando il suo posto ad una sensazione di piacere mista a un senso di serenità.

Piacere per aver concluso un’altra storia.

Serenità per non sentire più quell’urgenza, che mi spinge ai limiti.

Rileggo silenziosamente ciò che ho scritto, ringraziandola mentalmente per avermi permesso di dare forma e “vita” ad un’altra storia.

Di solito è così che va.

Eppure oggi tarda ad arrivare.


Sento una strana voce nella mia mente. È lei.

Oggi non c’è nulla per te.

Dice.

E perché?

Le chiedo io.


Perché mi va.

Ma come?

Protesto debolmente io. La voce riprende, maligna


È così. Punto e basta.

No, non puoi farmi questo!

Dico, la mia voce ridotta ad un misero pigolio patetico.

Lei sembra goderne.


Ti fa male, vero?

Riprende, maligna. Poi la sento ridere.

Ride delle mie sofferenze.


Oh, si che ti fa male.

Insiste, crudele, affondando come una lama sottile, le sue parole nel mio animo.

Ed io non posso neanche replicare.

Ride ancora


Ti ho colpita nel profondo, uh? Dimmi, come ci si sente?

Dopo questa frase cala il silenzio per qualche istante.

Un senso di vuoto si fa strada in me, lasciandomi come un guscio vuoto. Indifesa. Vulnerabile. Finita.


Oh, poverina. Mi spiace tanto per te. Ora io devo andare.
 
È così che se ne va, lasciandomi completamente sola. So già che sparirà per mesi e mesi. E a me non resterà che aspettare, conscia di essere in qualche modo schiava. Schiava di lei e delle sensazioni che mi porta.

Il silenzio dura ancora per qualche secondo, poi di nuovo lei.


Ti sono mancata vero? Ma guardati. Sembra proprio che la mia assenza ti faccia molto male. Scommetto che adesso mi odi, ma sappiamo entrambe la verità. Vuoi dirlo tu o devo pensarci io?

Riprende con tono mellifluo e crudele.

Sono furiosa. Non dovrei permetterle di ridurmi in quello stato. Ma ha ragione lei. Su tutto. E questo mi fa ancora più male. Perché è proprio vero. Ma io non posso ammetterlo. Non cederò mai
.

Va bene, allora. Se non lo dici tu, ci penso io.

Io cerco di scacciarla, ma in realtà voglio che resti. Non voglio sentire ciò che sta per dire. Non voglio. Ma non posso farci nulla.

La verità è , nonostante gli sforzi  che fai per non ammetterlo , nonostante ti faccia male,

Stringo i denti, sperando che non faccia troppo male. Ma so già che sarà così.

che tu non puoi fare a meno di me.

Le sue parole mi danno il colpo di grazia. Perché ha ragione lei. Ogni volta che sparisce sto male. Ma non riesco a separarmi da lei. Mi sento quasi come un burattino. No, una schiava. Sono la schiava. Sua. e delle emozioni che mi fa provare. Mi sento persa senza di lei. E non importa quanto la maledica quando sparisce. Perché tanto so che quando torna sarò pronta ad accoglierla nuovamente. E Lei lo sa. E ne approfitta.

Ti saluto cara. Alla prossima. Bye bye.  
  

Sparisce di nuovo. Ma stavolta non ritorna. Ha vinto di nuovo.

Maledetta. Dannatissima piacevole e allo stesso tempo detestabile.

Mi fai vivere e quasi morire nello stesso tempo.

Accidenti a te, ispirazione canaglia.

 
 
Ok, questa fic è un po’ particolare. Viene in un momento in cui sto cercando di andare avanti con le mie altre fic, ed è una specie di sfogo “contro” la mia ispirazione. Ho cercato di mettere per iscritto le sensazioni che provo. Spero di esserci riuscita. Un grazie a tutti quelli che leggeranno.
 
 
  
  
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