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Autore: Haruakira    15/11/2011    2 recensioni
Le Parche erano intervenute nella precedente guerra. Erano state chiare: una vita per una vita è il compromesso a cui bisogna cedere per riportare indietro chi si è perso nella bocca dell' Ade. Ma se questo patto nel momento stesso in cui si tinge di sangue rompe un faticoso equilibrio? E se le custodi perdono la luce? Per scongiurare la fine del mondo i cavalieri di Atena dovranno percorrere per intero il filo sottile condiviso dalla vita e dalla morte, da giusto e sbagliato. Le senshi infine dovranno fare i conti col dubbio: una vita vale l' errore, vale il tradimento?
Possibili OOC.Forse.
Genere: Generale, Introspettivo, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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c. 9 Capitolo 9
Il responso della Pizia


-I più saggi tra i saint di Atena vi definiscono- rise sarcastico Aiacos di fronte ai tre guerrieri che osservavavano pensosi il bozzolo in cui si trovava Sophia- siete qui da un' ora eppure non ne avete cavato un ragno dal buco.
-E' evidente che le vostre manzioni debbano essere piuttosto tediose se non vi cruccia rimanere qui ad osservare noi- rispose Shaka senza aprire gli occhi azzurri sul Garuda di fronte a lui.
-Lasciali fare Aiacos- intervenne Minos stancamente- hanno carta bianca.
Camus inforcò gli occhiali da vista avvicinandosi maggiormente all' involucro e osservandolo attentamente, tirando fuori un paio di pinzette e una busta allungò il braccio.
-Ti sembra una buona idea?- lo fermò Mu
-Non dovrebbe?
-Non sappiamo se così facendo rischiamo di alterare qualcosa.
-Un campione è necessario a questo punto. Non abbiamo molta scelta, Mu.- concluse Camus ritornando al bozzolo.
-Ti vedo a disagio amico mio- notò Shaka avvicinandosi all' Ariete d' oro.
-Non sbagli- sorrise il ragazzo- vedi... è strano, sai, ma è come se stessimo profanando una tomba,  intendo dire... la stiamo studiando senza riguardo. Guardala, porta sul corpo i segni del modo in cui probabilmente è morta.
-Mu, noi non abbiamo cattive intenzioni, non la osserviamo per mera sete di sapere. Il destino degli uomini è in gioco e noi dobbiamo cercare in ogni modo di scongiurare il peggio.
-Dannazione!
Non appena Camus imprecò i presenti si voltarono nella sua direzione.- E' una sostanza molle, è sottile, prendendo un piccolo campione si è bucata. Guardate, ne esce del liquido.
-Sembra acqua- notò Minos.
-Il buco non c' è più- notò Mu vedendo l' acqua smettere di zampillare.
-Ragazzi, il liquido si  tinto leggermente di rosso- affermò Camus.
-Viene da quella ferita- Mu indicò un taglio sottile all' altezza del polso destro- prima non c' era. Evidentemente la situazione è più grave di quanto pensassimo.
-Un colpo, anche minimo, dato all' involucro, è una ferita sul corpo di Sophia- terminò Shaka
-Non sappiamo se è viva o meno- disse Camus lapidario.

Nella campagna inglese aleggiava una fitta nebbia, il maniero dei Cavendish si ergeva solido circondato da un giardino in cui Kanon avrebbe detto che si sarebbe potuto perdere. Come di consueto alla porta dall' aspetto solenne venne ad aprire una cameriera accennando uno sguardo stupito all' inatteso ospite che da mesi non varcava le soglie di quella casa e che se ne era andato in maniera assai brusca.
-Comunico a Lord Spencer-Cavendish la vostra presenza signore-
-Ah, allora quello stronzo è in casa- sussurrò Kanon con una smorfia stupita  facendo accapponare le orecchie alla regale cameriera del maniero- dov' è?- chiese poi autoritario.
-Prego?
-Dov' è quel signorotto inglese?
-Abbiate un poco di rispetto, signore! Lors Cavendish è molto impegnato.
-A lustrarsi i mocassini forse!- rise Kanon facendosi strada nell' ampia dimora fino a raggiungere la biblioteca e aprendo le porta seguito dagli urletti furiosi della donna alle sue spalle.
-Kanon- lo salutò il padrone di casa posando lo scoth sul tavolo al suo fianco- mi lasci sempre infelicemente perplesso.
-Tsè, sapevo di trovarti qui
-Vai pure Margaret, ti ringrazio molto.
-Come mai sei qui e non a pungere il culo col forcone a qualche disgraziato?
-Il perchè della tua presenza lo dovrei domandare io, Gemini- rispose Rhadamantys senza scomporsi- inoltre sai bene che non ho un forcone, senza contare che tali bassezze sono indegne per un qualsiasi soldato di sire Hades. E dunque... che vuoi?- terminò il ragazzo prima calmo e infine righiando l' ultima frase.
-La divina Atena ha inviato alcuni di noi alla ricerca di Kore.
-E' Persefone.*
-E' lo stesso.
-Non credo proprio. Dovresti saperlo meglio di me, Kanon. Sei greco, no? Comunque mi dicevi che la tua signora vi ha mandati in giro per il mondo, deve essere proprio a corto di idee. Hai scelto tu la meta del viaggio?- ghignò il giudice.
-Sono venuto solo ad accertarmi che non ci sia sotto qualcosa! Cosa diavolo ha in mente Hades?
-Assolutamente nulla, vuole solo ritrovare la donna che ama.
-Ma non si degna di aiutarci a scongiurare il casino cosmico che è nato con quel coso giù agli Inferi!
-E perchè dovrebbe? Noi il mondo lo vogliamo distruggere, ti ricordo. Perchè credi che ci reincarniamo ad ogni guerra sacra? Tuttavia vi sarà riconoscente se ritroverete la sua sposa.
Kanon si accasciò stancamente sulla poltrona di fronte all' altro passandosi una mano sulla fronte, Rhadamantys lo osservò in silenzio. -Tieni- gli disse dopo qualche minuto porgendogli il bicchiere ambrato.
-Puoi parlarmi di Alcesti?- chiese il saint di Gemini
-Non c' è molto da dire. E' la somma sacerdotessa di Persefone.
-Non intendo questo. Dimmi com' è, se ci possiamo fidare... io...- Kanon strinse le labbra, non sapevano davvero cosa fare, si era ridotto a chiedere informazioni - a pregare- a un vecchio nemico. E amante.
-Non lo so Kanon, Alcesti non ha nulla a che fare con noi, con sire Hades. Non ha mai partecipato alle guerre sacre, so solo che è molto fedele alla sua signora e a Demetra, non le tradirebbe mai, è praticamente l' ombra di Persefone ed esiste praticamente da sempre. Conosci la storia di Alcesti e Admeto?*
-Vuoi dirmi che è la stessa Alcesti che ha accettato di morire al posto del marito?
-Esattamente.

Atena e il Pontefice avevano saputo da Shura e Alcesti che non solo Persefone, ma neppure Demetra si trovava ad Eleusi. Secondo la vecchia Iambe la signora delle messi si era reincarnata sulla Terra. Dopo Eleusi, Shura e la sacerdossa furono inviati in Sicilia sperando che le ninfe che abitavano quella che era stata l' antica piana di Nisa e che erano da sempre molto vicine alla signora del mondo sotterraneo, potessero aiutarli.
-E' un viaggio alla cieca- fece notare Alcesti una volta in albergo non avendo ottenuto nulla neppure dalle ninfe.
-Non abbiamo altre soluzioni- Shura osservava la pioggia che scorreva fuori dalle finestre, pensava che rischiavano di non farcela quella volta, che erano senza via d' uscita. Al tempio ancora attendevano notizie dai saint inviati nell' Ade. Milo e Aiolia invece erano stati inviati al santuario di Apollo a Delfi. Erano sull' orlo della disperazione, si ritrovavano in un labirinto senza via d' uscita. Avrebbe voluto che Febe vivesse tranquilla, si chiese se non fosse veramente il caso di richiamare le senshi, Sion stesso aveva accennato alla questione.  Quando lo aveva fatto, al suo ritorno da Eleusi, nella sala che per l' ennesima volta in quei giorni aveva visto i santi d' oro riuniti, si era levato un mormorio di sorpresa, di opinioni contrastanti. Camus era stato irremovibile nel non volerle coinvolgere e Aiolos stesso aveva convenuto che il loro coinvolgimento avrebbe potuto alterare il futuro. Uno dei motivi per cui la guerriera di Plutone aveva imposto la rimozione dei ricordi delle ragazze e il venir meno dei contatti con il Santuario era stato proprio quello. Milo però aveva preso le distanze dell' idea del compagno.
-Non sei obiettivo, Camus- lo aveva accusato con calma
-Non dire sciocchezze, Scorpio. Non possiamo alterare il futuro, sai bene che è pericolosissimo.- Milo, e un po' tutti in realtà, sapevano bene che quando il cavaliere di Aquarius chiamava il compagno con il titolo della sua costellazione allora non c' era niente di buono se non rabbia e Camus quel giorno fu molto contrariato, si sentiva quasi tradito perchè era venuto meno proprio l' appoggia della persona in cui credeva di più.
-Ti arrampichi sugli specchi, non è da te- gli aveva sussurrato all' orecchio lo Scorpione del cielo prima di continuare ad alta voce, in modo che tutti udissero- Il futuro, signori miei, di certo è gia mutato dal momento in cui la senshi di Mercurio si è chiusa in quell' involucro negli Inferi. Qualcosa deve essere andato storto, dunque meglio fare intervenire anche le senshi e cercare di salvare il mondo e dunque anche il futuro che non averlo proprio un avvenire, non credete?
Le parole di Milo erano state accolte con assenzo mentre la seduta si chiudeva con lo sdegno di Camus e la decisione della dea di chiedere l' intervento delle senshi, essendo Sophia una guerriera, entro pochi giorni al massimo se non avessero ottenuto nulla dalle azioni dei saint in missione.
Molto probabilmente, risolse il cavaliere di Capricorn, tra non molto lui e Febe si sarebbero rivisti. Non sapeva cosa pensare, non sapeva se sentirsi felice o meno. Che diavolo sarebbe accaduto tra loro?
-Ti vedo pensieroso, nobile Shura.
"Anche lei mi chiamava così, nobile Shura, ma la sua voce era timida, reverenziale quasi, la sua è decisa, sensuale."
-Non ci troviamo in una situazione favorevole, è normale che io sia pensierono.
Alcesti si avvicinò sedendosi sul tavolino di fronte a lui e sorridendogli:- Sono una sacerdotessa, so molte cose e ho accumulato tante vite da conoscere meglio gli uomini di quanto conosca persino me stessa.
-E in me cosa vedi?- scherzò il saint
-Non prendermi in giro- fu la risposta bonaria- vedo un uomo combattuto.
Capricorn si fece serio guardando attentamente la ragazza:- E hai anche qualche consiglio?
-Io credo semplicemente che un uomo debba seguire le sue inclinazioni. Se ad esempio, un uomo tende al male, è inutile che si arruoli tra le fila del bene. Ne nasceranno solo grandi disastri. Quali sono le inclinazioni che ti danno noia?
Shura era indeciso se parlarne o meno con lei, ma forse, si disse, forse avrebbe trovato veramente una soluzione. Era stanco di sentirsi in bilico in quel modo:- Una è il desiderio, l' altra è un sentimento non ben definito.
-Il desiderio è un' attrazione verso qualcosa o qualcuno. C' è sempre un motivo perchè ciò avviene. Soddisfalo Shua, le incertezze nei sentimenti difficilmente hanno ragione d' esistere, soprattutto nei sentimenti d' amore. O si ama o non si ama.  Soddisfa il tuo desiderio se è ciò che vuoi.
Shura sorrise ad Alcesti, era un sorriso un poco amaro, e si alzò dalla sedia su cui si trovava seduto:- Credo che starei male comunque, sai?

-Camminiamo da ore, non ne posso più- si lagnò Milo
-Non lamentarti, potrebbe accadere di peggio che qualche callo ai piedi- lo redarguì Aiolia
-Ehi gatto, che schifo! Ma tu te lo immagini Aphrodite a scarpinare insieme a noi?- ridacchiò poi Milo strappando un sorriso all' amico.
-Il Parnaso- osservò Aiolia alla vista del monte- manca poco. Credi che troveremo anche Apollo?
-Non credo, non mi pare un dio che ami mescolarsi agli uomini di quest' epoca. In ogni caso è Gennaio, se i miti non raccontano fandonie, o almeno non solo quelle, di questi tempi dovrebbe essere nell' estremo Settentrione, presso gli Iperborei.
I due saint fecero il loro ingresso nel Tempio scuro e silenzioso, procedendo verso l' interno udirono dei canti, alcuni sacerdoti del santuario pregavano e offrivano i loro doni di fronte alla statua del dio.  Pochi minuti dopo, come comparso dal nulla, un giovane sacerdote si fece loro incontro invitandoli a seguirlo se cercavano la Pizia. Nella zona più interna, alla fine di un lungo corridoio fiancheggiato da alte colonne, un' ampia entrata li condusse al cospetto di una giovane fanciulla in ginocchio ai piedi del tripode di bronzo. Le braci accese intorno a loro illuminavano l' ambiente profumando l' aria di essenze varie e irriconoscibili che pizzicavano le narici e gli occhi annebbiando i sensi.
-Questi odori... mi entrano dappertutto
-Milo, ritorniamo alle soglie all' entrata della stanza. E' pericoloso avvicinarsi a lei, rimarremmo storditi.- propose Aiolia afferrando l' altro per il braccio.
La ragazza intanto si muoveva di movimenti leggeri e aggraziati di fronte al braciere dinanzi a lei, sembrava danzare muovendo le vesti leggeri e dai tenui colori pastello formando mille svolazzi  intorno al suo corpo, sorrideva e sorridevano i suoi occhi mentre il dio le parlava invadendola con il suo calore e la sua sapienza, quel discorso solo a lei conosciuto era come una carezza, il dio la toccava e lei, le sue mani, andavano a sfiorare i punti in cui credeva di avere sentito la mano stessa del suo signore.
-Cavalieri- li chiamò poi con voce tenue risvegliandosi da quel momento d' estasi- fatevi avanti. Vi aspettavo.
La ragazza era giovanissima, aiutandosi con le mani sottili si avvicinò al tripode sedendovi sopra, la pelle imperlata di sudore e la voce ancora affaticata mostravano chiaramente i segni della sua stanchezza, regalando loro un sorriso fece ancora cenno con la mano affinchè non avessero timore dei fumi che lentamente sembravano sparire.
-Sapevo che sareste venuti, Aiolia di Leo e Milo di Scorpio. I vostri nomi sono grandi, rispetto molto la vostra casta e la vostra dea.
-Apollo non la pensa così- sorrise Milo
-Vi rispetta anche lui, credetemi. Avete solo visioni un poco diverse riguardo certe questioni. Ma non è per questo che siete qui.
Aiolia prese la parola:- Dite bene e proprio perchè non abbiamo molto tempo verremo subito alla questione. La divina Persefone è sparita e così Demetra, inoltre una delle senshi che hanno combattuto al nostro fianco durante l' ultima guerra si trova in una condizione anomala negli inferi, riposa in un bozzolo. Secondo Hades ciò porterà all' inondazione delle terre emerse. Egli dice che potrebbe aiutarci ma lo farà solo a condizione di ritrovare la sua sposa.
-Ero al corrente della questione ma volevo sentirla ugualmente dalle vostre labbra, cavalieri. Proprio in questo momento Apollo mi ha parlato, lo avete visto quando siete entrati. Dovete sapere che la senshi che è ora prigioniera in quello che voi chiamate bozzolo, nella vostra ultima battaglia ha fatto un patto con le Moire.
-Che diavolo... e perchè mai?- sbottò Aiolia.
La ragazza sorrise con indulgenza:- Ascoltate bene tutto ciò che ho da dirvi. Non ricordate che Death Mask di Cancer aveva perso la vita? Non vi spiegate come sia potuto tornare in questo mondo prima che la luce del Cosmos, dei quattro elementi della natura in unione con i vostri cosmi, potesse espandersi? Anche il cavaliere del Cancro era con voi in quel momento. Ebbene, ciò è accaduto perchèmentre scendeva a combattere il Caos la senshi di Mercurio ha accettato l' offerta delle Moire. La sua vita in cambio di quella del cavaliere.
-Sacrificarsi... per Death Mask...- sussurrò Milo sorpreso.
-Già, le moire le hanno concesso alcuni mesi di vita dopo la battaglia, poi Sophia è stata coinvolta in un incidente, la sua automobile è stata presa in pieno da un' altra, l' uomo alla guida non le ha prestato neppure soccorso. Sophia non è solo una senshi, era anche la signora dell' acqua e destino vuole che come le altre custodi degli elementi si reincarni periodicamente ma affinchè ciò avvenga non devono esserci interferenze nel ciclo di morte e rinascita, ogni vita che vivono esso deve fare il proprio corso senza l' intromissione degli dei. In questo caso ciò non è avvenuto e Sophia si trova in bilico tra la vita e la morte, la sua anima è intrappolata all' interno del suo corpo.
-Che dobbiamo fare allora?- domandò Milo
-Per quanto riguarda Sophia non posso dirvelo neppure io, ci sono questioni, quelle del mondo dei morti, che neppure alla Pizia di Apollo è dato sapere ma cercate di rintracciare le senshi. Ormai il futuro è irrimediabilmente alterato. Le guerriere devono essere coinvolte, temo che grandi prove spettino sia a voi che a loro.
-Non sarà semplice. Non crederanno mai a una parola di tutta questa storia. Ora hanno una vita normale!- obiettò Aiolia.
-Cavaliere di Leo, molte cose sono cambiate nel momento esatto in cui le senshi e i saint di Atena si sono incontrati, ci sono state delle decisioni che cambieranno gli eventi. Queste ragazze si ricorderanno di voi! Per quanto riguarda Persefone e Demetra posso dirvi che non sono molto lontane da voi. Una bambina è la chiave di tutto.



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ANGOLO AUTRICE: Bene, bene vi avviso che già nel prossimo ne accadranno delle belle (?), abbiamo scoperto qualcosa in pù sul bozzolo e non solo su quello, Milo e Cam hanno litigato e neanche tra Rhada e Kanon le cose vanno troppo bene. Qualche capitolo fa abbiamo saputo che non si frequentavano da un po', chissà come mai. E, ciliegina sulla torta, Shura e Alcesti, il nostro hombre si è comportato bene ma non crediate che sia finita qui.
NOTICINE: La prima riguarda le battute tra Kanon e Rhada relativamente al nome della regina degli Inferi, nascono dal fatto che *Kore significa propriamente "ragazza", "figlia", dunque a mio avviso connota proprio l' aspetto di Persefone legato alla fanciullezza, a Demetra, alla vita aperta in un certo senso, rispetto a Persfone che mi rimanda maggiormente all' essere regina dell' Ade. Ovviamente è solo una mia modestissima opinione.
*Alcesti e Admeto: Ad Admeto fu concesso di evitare la morte se qualcun altro si fosse offerto al suo posto quando fosse giunto il momento. Nè il padre, nè la madre di Admeto pur essendo avanti con gli anni si offrirono e lo fece Alcesti.  Eracle, giunto alla loro corte e compreso ciò che stava accadendo riesce a strappare la fanciulla alla morte. Un' altra versione vuole che siano gli stessi signori degli Inferi a lasciarla andare.
   
 
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