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Autore: Laura Anita Winchester    15/11/2011    5 recensioni
Mi chiamo Anita Rossi e sono una semplice studentessa di sedici anni che frequenta il secondo anno di una scuola superiore di grafica.
Ero ritenuta da tutti la secchiona della classe, ma la materia che non sopportavo era la storia. Infatti in ogni singola interrogazione mi interrompevo e non sapevo più andare avanti.
La mia compagna di banco si chiama Erica Anzivino e ha un anno in più di me.
Marco, invece, è il mio vicino di casa e compagno di classe…pian piano lo conoscerete a dovere.
Pensavo di passare tutta la mia vita a correre dietro ai ragazzi e a leggere libri invece, un giorno durante un interrogazione di storia, è arrivato un nuovo allievo che ha cambiato completamente la mia esistenza. Luca: moro, occhi verdi e fisico da paura. Il tipico ragazzo che ha mille ammiratrici.
Non mi fido di lui, ma qualcosa mi spinge a conoscerlo a fondo…
Forse sarebbe meglio non rischiare… ne potrebbe andare della mia stessa vita…
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 I giovani credono di essere immortali…
I giovani credono che la via sia ancora lunga.
Sedici anni, che vuoi che siano?
I giovani non si rendono conto di nulla, pensano solo a divertirsi…
Possono essere filosofi, ottimi cantanti, musicisti o perfetti chierichetti, ma nulla ti salva dalla morte.
Nessuna delle cose che puoi proporre della tua vita ti permetterà di evitarla.
La morte non perdona nessuno.
Succede che un pomeriggio, una donna un po’ di fretta, corresse per raggiungere le sue amiche ad un appuntamento.
Il marito, gentilmente, le aveva lasciato la macchina pregandola però di non rovinarla.
La donna aveva sorriso e stretto tra le mani le chiavi della Volvo, ringraziando il marito con un bacio a stampo e si era fiondata nella lussuosa e costosissima macchina.
Appena acceso il motore, le sembrava di poter possedere il mondo, era una bella donna, con un marito bello e ricco abbastanza da potersi permettere macchine di quel calibro.
Era uscita dal garage e si avviava veloce per le strade meno popolate del suo quartiere.
Aveva acceso la radio e batteva le mani sul volante a tempo con essa, mentre bruciava a grande velocità gli ultimi metri che le mancavano all’arrivo.
Non diede molta attenzione al pullman fermo, non diede attenzione a nulla, visto che solitamente quella zona era desolata, specialmente nei giorni di pioggia come quelli che le rovinavano l’acconciatura.
Poi le era apparsa davanti…
E il cervello aveva preso i suoi secondi per reagire e frenare.
Se solo il marito di quella donna avesse esitato prima di darle la macchina.
Se quel bacio tra i due fosse durato pochi secondi in più.
La ragazza che attraversava la strada, avrebbe potuto attraversare senza problemi, senza doversi preoccupare.
La vita è ingiusta.
 
Fortunatamente i “se” di quella donna, in qualsiasi modo sarebbe andata, non avrebbero inciso moltissimo sulla vita della ragazza.
Una mano le aveva cinto la vita, tirandola indietro e Anita si era trovata seduta sull’asfalto bagnato dalla pioggia.
La Volvo, superò il punto in cui sarebbe dovuto avvenire l’impatto e tutto si risolse.
Anita rimase immobile a fissare il punto in cui la macchina era sparita, mentre qualcuno le strappava via con forza le cuffie dalle orecchie e continuava a ripeterle – Stai bene?
Non riusciva a reagire, vedeva solo quella macchina che la investiva lasciandola paralizzata sul cofano della macchina…
 

- Anita, riprenditi – disse la voce, mentre qualcuno mi caricava di peso e mi portava in un posto asciutto.

Aprii la bocca per rispondere, ma la frase che seguì mi confuse.

- Maledizione, non dovevo farlo… non dovevo.

Finalmente riuscii a spostare lo sguardo sul mio salvatore e incontrai nuovamente le iridi verdi di Luca.
Le punte dei capelli erano di un nero intenso e perdevano gocce d’acqua.
Gli occhi evitavano il mio sguardo, mentre le sue labbra erano tese in una linea sottilissima.

- La macchina… tu… tu… - sussurrai, iniziando a tremare per lo shock.

- Ti ho salvata – sibilò.

- Grazie – sussurrai.

Luca si alzò – No, ho sbagliato tutto. Tu… tu mi stai facendo impazzire! Io non dovevo salvarti io…

- Anita!

Marco guardò a destra e a sinistra, prima di attraversare la strada correndo per raggiungermi.

- Che diavolo è successo? – chiese, subito rivolto a Luca che sembrava in procinto di avere una crisi di nervi.

- La stavano per investire e io l’ho salvata, cazzo! L’ho salvata, sai cosa vuol dire?

Che sono ancora viva?, pensai ironica.
Perché continuava a irritarsi così tanto?
Marco, invece sembrava prenderla con serietà – Adesso ci verranno a chiamare…

- Ma di che diavolo state parlando? – chiesi, guardando entrambi.

- Anita… stanne fuori, per favore – disse Luca.

Oh bene ora si mettevano in due a dirmi cosa dovevo…
Mi parve di perdere la vista per pochi secondi, poi questa tornò e il mondo sembrò muoversi…
Ormai conoscevo quelle sensazioni…
Stavo per…

angolo della piccola mente malata
Eccomi, sono qui anche dopo ore a spiegare matematica e storia a due miei compagni che non ci capiscono una mazza sia di una che dell'altra materia u.u
Capitoluzzo che darà il via ad una serie di scene alle quali sono sicurissima non potete nemmeno immaginare u.u
Vi anticipo solo che entreremo in un mondo che non è la Terra!
Spero che la parte iniziale sulla donna vi sia piaciuta ;D
Fatemi sapere cosa ne pensate!!! Grazie a tutti =D
   
 
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