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Autore: xsuburbia_    15/11/2011    1 recensioni
Capelli neri,occhi verdi.Lei non ha un padre.Decide di andarsene di casa,abbandonare i sobborghi,sua madre, che sempre aveva odiato e partire con la sua band. Due destini differenti portati ad incontrarsi,che cambieranno la vita della ragazza per sempre.''I suoi occhi verdi,delineati da un sottile filo di trucco sbavato dalle lacrime,le segnavano lo sguardo.I capelli neri,corti,portati a cresta,la facevano sembrare un maschio,ma non le importava''
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Billie J. Armstrong, Mike Dirnt, Nuovo personaggio, Tré Cool
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Un cigolio continuo,il rumore,sferragliava altalenante,cambiando di tanto in tanto il ritmo,spostato dal vento che a stento decideva di arrivare. Una vecchia insegna al neon blu ,lampeggiava,producendo un'irritante ronzio e delle scintille di elettricità,che sporgevano dai fili dell'alta tensione,scollegati.''Higway 63'' I vecchi perni che la tenevano legata al palo,erano evidentemente arrugginiti,la vernice scrostata percorreva tutta la superfice liscia,dalla cima al fondo,fino a toccare terra,lasciandosi dietro un sottile strato di polvere color rame. Il locale era deserto. Le taniche di benzina erano vuote. E tutto,lasciava apparentemente a ''desiderare'' che quel rifornitore sulla strada ,passante nel pieno deserto dell'Arizona fosse stato abbandonato anni prima, a causa della mancanza di pioggia .

Suburbia era appoggiata al cofano dell'auto,con le braccia incrociate e un piede sulla carrozzeria sporca. Le sue converse erano diventate rosse,come il colore della sabbia che giaceva in quel terreno e si ostinava a volare in alto,come una tempesta,entrandole nel naso. Aveva gli occhi fissi,davanti a se,puntati contro qualcosa di invisibile,qualcosa che solo lei riusciva a vedere. Per qualche istante,non si udì più niente,solo il folare di quel leggero spiraglio di vento che turbinando,sparì nella frazione di qualche secondo. -''Siamo a Green Valley'' sentenziò Gloria,attraversando e tornando dalla parte opposta della strada,dove si era appostata per scrutare meglio il luogo

Green Valley

Ebbe un flash. Per un'attimo,quel posto le tornò familiare. Aveva già percorso quella strada,nella sua vita,almeno una volta l'aveva fatto. Se lo ricordava come un frammento,debole nella sua testa. Una volta.. aveva già visto quel luogo,ma non si ricordava altro. Una carrozzina,un'auto,delle urla impaurite le risuonavano nella testa,riportando alla luce dei ricordi e poi..nulla. Per quanto si sforzasse,non riusciva a collegare nulla con quel posto. Forse,era soltanto uno stupido gioco che le stava facendo la mente,perciò,non diede peso alla cosa. -''Per oggi basta stare in strada,fra un'ora farà buio- il pensiero si interruppe. Guardò Mikol e poi Gloria,facendo scattare la testa da una parte all'altra,come se stesse guardando una partita di tennis. Le due sembravano essere d'accordo - Posteggiamo su quello strapiombo che da sulla vallata,domani mattina ripartiamo alle sette'' andò indietro con la schiena,spingendosi in avanti,sempre tenendo le braccia ben salde contro il petto,dirigendosi dove aveva appena indicato.

Raggiunse la cima,lasciandosi alle spalle le altre.si spinse fino alla punta dello strapiombo,chiudendo gli occhi.Stese larghe le braccia,tirando un profondo respiro. Si sentiva leggera,libera. Riusciva a respirare un'aria diversa. Guardò il cielo. Tutto si era colorato di rosa e viola. Odiava quei colori. Prese un'altro respiro.Avrebbe visto il tramonto. Quello stesso tramonto,che da anni guardava dalla finestra della sua stanza. Ormai mancava poco. Chissà come si sarebbe sentita a vederlo dal vivo,per la prima volta. Chissà se avrebbe provato delle emozioni. Chissà se suo padre,in quel momento,ovunque si trovasse inquell'istante,la stava guardando o le era vicina.Un velo di malinconia le si dilagò sul viso,comprendole un sorriso,che era in procinto di nascere dalle sue labbra.A volte,le faceva male pensare a lui. Non l'aveva mai conosciuto,non aveva mai visto il suo viso. Non sapeva quale aspetto potesse avere,nè,se l'era mai figurato nella testa.

Le mancava.

Il tramonto calò lentamente,lasciandosi alle spalle un'altra giornata. Suburbia ebbe un sussulto.Il viso ricominciò a splenderle,lasciandole trasparire un'enorme sorpresa. Il cuore le batteva all'impazzata,come se volesse uscire.Era bello,era così bello.Si lasciò cadere le mani sui fianchi,infilandosele nelle tasche.Quel sorriso spezzato di pochi attimi prima,potè finalmente comparire,trasformandole gli occhi in due smeraldi,ancora più verdi del solito.

Abbassò la testa,arruffandosi i capelli con le dita,per poi ripettinarseli,senza molta cura. Non appena rialzò lo sguardo,notò in lontananza,lungo le crepe della vallata,uno scintillio insolito.Del fumo saliva verso l'alto in modo regolare e distinto.Per un'attimo pensò ad un incendio,senza allarmarsi. Nei deserti,capitano spesso. Ma le sembrava pressochè impossibile e improbabile che un incendio,si appiccasse da solo,perdipiù di notte.La soluzione era logica e poco discutibile.Semplicemente,non erano sole.

Non lo avrebbe detto alle altre,sarebbe solo..andata. Si incamminò,cercando di non far rumore,muovendo un piede alla volta,strisciandolo per terra,sempre con quell'accenno di menefreghismo e quel fottuto ghigno stronzo sul viso. Il buio cominciava a farsi più fitto,era quasi del tutto difficile distinguere le forme,le immagini. Era quasi del tutto difficile,far qualsiasi cosa,anche la più banale,camminare.

La luce. Bastava seguirla. Quel pallino flebile che le segnava la strada. Pregava,pregava che non si spegnesse,altrimenti,sarebbe stata persa. -''Mi uccideranno i cani del deserto.'' Sussurrò tra i denti. Si passò la lingua sulle labbra,come se godesse nel pensare che li,sarebbe anche potuta morire. Continuò,a passo più lento,nel tentativo di preservare le forze. Cominciava a gelare.

Raggiunse il posto. Non c'era nulla. Solo un fuoco e,una vecchia macchina,ferma. Girò attorno al focolare,calciandoci dentro qualche pietra,divertendosi,nel vederlo scoppiettare. Tese le mani contro di esso,per scaldarsi. Piano piano,le dita le cominciarono a formicolare,dandole dinuovo la sensibilità persa,poco prima. Cadde il silenzio.Era circondata dalla notte. La stava divorando,lentamente. Sentì un rumore,provenire dal sedile posteriore della decappottabile. Un cigolio. Stava per morire? Per essere assalita? No. Vide una figura incappucciata,sentìì solo una voce.

-''Credevo che la luce,attirasse le falene,ma evidentemente,mi sbagliavo.''

  
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