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Autore: Laurana Lauranthalasa Efp    15/11/2011    2 recensioni
Ispirazione iniziale : Sognami – Biagio Antoniacci
La neve scendeva fitta quel pomeriggio, copriva di silenzio ogni cosa e tutto pareva immerso in una nuvola di cotone....
In mezzo a tutto quel biancore, immobile e desolata stava la figura di un ragazzino.
Genere: Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Lily/Severus
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Sognami

(Frammenti di un amore perduto, mai dimenticato, sempre presente)





 

Sognami se nevica
Sognami sono nuvola
Sono vento e nostalgia
Sono dove vai..

 
 

 La  neve scendeva fitta quel pomeriggio, copriva di silenzio ogni cosa e tutto pareva immerso in una nuvola di cotone. Persino la ciminiera di Spinner End che si stagliava alta all'orizzonte, sembrava non appartenere più al solito paesaggio lugubre e malsano. Ben figurava anche il piccolo fiume, che reso ghiacciato dalla rigida temperatura, nascondeva nel suo interno le acque oleose che per la maggior parte dell’anno rendevano impossibile fare il bagno.
I rami degli alberi, spogli e gelati, ogni tanto lasciavano cadere piccoli cristalli di ghiaccio che, trasportati dal vento, andavano a posarsi sulle panchine e le giostrine abbandonate di un vecchio parco giochi.
In mezzo a tutto quel biancore, immobile e desolata stava la figura di un ragazzino.
Con indosso solamente una giacchetta di lana lisa e infeltrita, le mani ghiacciate infilate in tasca, sfidava il freddo di quell’inverno che si preannunciava duro a passare.
Ogni tanto volgeva lo sguardo in lontananza, come se cercasse qualcuno. L’espressione ansiosa del volto lasciava trasparire un’urgenza a stento repressa e se fino ad allora era stato fermo e immobile, i piedi iniziarono a muovervi, sia per il freddo che per la smania di sgranchirsi un poco.
Un movimento impercettibile gli fece alzare il volto e fu allora che la vide spuntare da dietro un albero.
Indossava un cappotto bianco, lungo fino ai piedi, guanti rossi e un buffo cappellino di lana a righe completava il tutto.
I capelli rossi, folti, le incorniciavano il viso e scendendo fin giù dalle spalle, accompagnavano il passo spedito. Ondeggiavano come trasportati da un vento invisibile, mentre i fiocchi di neve le danzavano intorno.
Ogni tanto qualcuno le si posava sul naso e lei ridendo li mandava via .
La guardava estasiato, sentendo le farfalle nello stomaco, la mente annebbiata e il fiato mozzo.
Era semplicemente incantevole.
“Severus ! Sev !!! Arrivo ! “Gridò, correndo verso di lui.
Gli fu accanto in un attimo.
 “Scusa del ritardo… mia madre mi ha dato qualcosa per te… “ concluse ansimando.
 Allungò la mano e gli porse un pacchetto avvolto con della carta argentata. Aveva le guance rosse e un sorriso dolcissimo stampato sul viso.
“Uh… grazie…. Lili …cosa…cosa contiene ?!” farfuglio imbarazzato.
“ Beh, io penso che tu dovresti aprirlo per saperlo ! Edaiii Sev ! Dai… forza aprilo ! Non stare li fermo come se fossi di marmo !”
A Piton non pareva vero di aver ricevuto un regalo, a dir la verità quello era il primo dono che riceveva in tutta la sua vita.
Con mani tremanti iniziò a scartare il piccolo regalo che presto si rivelò essere una scatolina piena di dolcetti al burro. Piacevolmente sorpreso, rivolse alla ragazza uno sguardo interrogativo.
“Li ha fatti mamma… l’ho aiutata un poco…sai senza magia ! “ spiegò la ragazza rivolgendosi a Severus, quindi concluse:“domani è Natale e abbiamo pensato….ho pensato che ti avrebbe fatto piacere riceverne qualcuno in dono…Così ti ricorderai di me ! “
Le rivolse un piccolo sorriso. Non era mai stato bravo a manifestare i propri sentimenti. Troppo timido, vergognoso, titubante. Si diede dell’idiota. Non era nemmeno capace di ringraziare.
”Facciamo una passeggiata lungo il fiume ?”
Lili annui con un cenno del capo, si presero per mano e si incamminarono lungo la riva.
” Sev… non è bellissimo qui… ? Sembra un sogno…”
 Un sorriso incerto apparve sul volto del ragazzo. Adorava quando lei lo chiamava per nome.
”Si… è vero… mi chiedevo solo…” Non fini la frase.
”Dimmi,Sev…”
La guardò negli occhi. In quegli occhi che da sempre popolavano i suoi sogni. Per lei era lo stesso? Le capitava mai di farlo protagonista dei suoi desideri ?
Lui poteva un giorno sperare di far parte della sua vita ?
La prese per mano .
“Vieni . Ti accompagno a casa , si è fatto tardi…” sussurrò.
“Si, andiamo …” Rispose lei, mettendosi al suo fianco. “Mamma sarà in pensiero. “

   
 
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