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Autore: Steangine    15/11/2011    4 recensioni
L'effetto Doppler è un cambiamento apparente della frequenza o della lunghezza d'onda di un'onda percepita da un osservatore che si trova in movimento rispetto alla sorgente delle onde.
Nella vita bisogna muoversi per comprendere quale sia la vera frequenza che si percepisce. Bastano una porta socchiusa ed una missione inopportuna per capirlo.
[ARK - Kanda x Lavi x Allen]
Abbastanza nonsense, scritta per il puro piacere di slashare qualcosa a tre.
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Allen Walker, Rabi/Lavi, Yu Kanda
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Titolo: The Doppler Effect

02 # Era la distruzione dell'Ordine Oscuro (again)

Autrice: Armònia

Manga: D.Gray-Man

Disclaimer: I personaggi appartengono a Katsura Hoshino. Non è mia intenzione utilizzarli a scopo di lucro.

Pairing: ARK - (Kanda + Lavi) x Allen

Genere: Comico

Rating: Arancione

Avvertenze: Slash, What if?, Lime

Note: Volevo scrivere qualcosa di non troppo impegnativo su D.Gray-Man. Ci sono riuscita.

Breve Trama: L'effetto Doppler è un cambiamento apparente della frequenza o della lunghezza d'onda di un'onda percepita da un osservatore che si trova in movimento rispetto alla sorgente delle onde.

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Nella vita bisogna muoversi per comprendere quale sia la vera frequenza che si percepisce. Bastano una porta socchiusa ed una missione inopportuna per capirlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

The Doppler Effect

02 # Era la distruzione dell'Ordine Oscuro (again)

 

 

 

 

 

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Quello che Allen non poteva sapere la sera prima era che durante la missione con Crowley il corridoio tramite il quale normalmente si accedeva alla stanza di Hebraska era esploso. Ma i corridoi, si sa, non esplodono per autocombustione spontanea. Allen scoprì quello stesso mattino, il mattino che era seguito alla sua notte quasi insonne, che una nuova serie di Komurin aveva dato di matto per qualche strano motivo (effettivamente qualunque cosa creata da Komui creava danni per il solo fatto che esistesse). Ecco spiegati gli straordinari, ecco spiegato perchè Lenalee per tutta la notte aveva continuato a fare spola dalla sala mensa a qualunque punto dell'Ordine in cui si trovassero gli audaci membri della Sezione Scientifica che dovevano far sparire ogni prova della scelleratezza di Komui prima di eventuali ritorsioni da parte dei piani alti.

Forse se Allen fosse stato più attento lo avrebbe capito da solo, non avrebbe fatto felice la donna pettegola che viveva in un angolino del cuore di Jerry, ci sarebbe arrivato da solo vedendo Johnny addormentato su una familiare testa metallica mentre un'assonnata Lenalee cercava di ridestarlo -e di ridestarsi- sfruttando l'inebriante fragranza del caffè caldo. Sarebbe giunto comunque solo ad una parte di verità, ma avrebbe capito che comunque qualcosa nell'Ordine durante la sua assenza era successo.

Ed Allen si ritrovò ad ascoltare Jerry, lo stava ascoltando soltanto perchè il suo carrello non era ancora pieno. Era comunque grato al cuoco, perchè l'immagine di Crowley, anche lui dotato di uno scarso senso dell'orientamento, che vagava in cerca di Hebraska invocando Eliade con tono lamentoso (due Finder furono portati in infermeria per esaurimento nervoso, avendolo scambiato per un Akuma) stava riuscendo a sovrastare quella di Lavi che gemeva tra le braccia di Kanda.

Lavi che gemeva. I capelli sciolti di Kanda che ricadevano su di lui. Ed Allen non si accorse che in verità Crowley non era riuscito a rimanere nei suoi pensieri.

La luce che filtrava dalla finestra aveva permesso ad Allen di vedere meglio. Aveva visto, anzi, vedeva ancora davanti agli occhi le labbra schiuse di Kanda, i suoi occhi lucidi, la pelle sudata. La mensa non c'era più, c'era di nuovo quella stanza. Poi i baci umidi, gli schiocchi di labbra che avevano fatto accaldare Allen, che lo stavano facendo accaldare sotto alla divisa dell'Ordine, sotto gli abiti che aveva sempre considerato comodi, ma che in quegli istanti sospesi tra la notte ed il mattino gli stavano sembrando troppo stretti. Jerry non parlava più, o forse era solo Allen che non riusciva a farsi raggiungere dalla sua voce, perchè erano le loro che gli stavano riempiendo le orecchie, le voci di Kanda e Lavi che si richiamavano con disperazione, roche e vibranti si stuzzicavano a vicenda con parole che avevano infiammato il viso dello spettatore che non avrebbero dovuto avere.

Si toccavano con frenesia. Le lenzuola cadevano. I movimenti si facevano più intensi. Le espressioni più stanche, ma deliziate. Ed Allen, sospeso tra un'emozione che non voleva ammettere e la paura di essere scoperto, non riusciva a smettere di osservare ancora una volta quella scena, troppo vivida pur essendo nei suoi ricordi.

- Ehi Allen! -

Il piatto colmo di mitarashi dango cadde a terra e si ruppe in mille pezzi. Timcampi planò dolcemente a terra ed osservò gli spiedini dolci ammucchiati tra i cocci sporchi. Allen sollevò lo sguardo, aveva una mezza idea di portare una mano al petto per capire se la gabbia toracica avrebbe potuto reggere al ritmo dei battiti del suo cuore, ma si scordò di farlo quando i suoi occhi prima di vedere il volto di Lavi scorsero una macchia violacea mal nascosta dalla sciarpa arancione.

Sapeva che chi lo aveva chiamato era Lavi senza avere bisogno di riconoscere la sua figura: la voce euforica e squillante aveva interrotto il lento ricordo, spezzando gli ansiti di quel Lavi che si -Allen deglutì mentre raccoglieva i cocci- era amato con Kanda sotto i suoi occhi.

Lavi vide Lenalee entrare nella sala ed avvicinarsi a loro con il solito vassoio vuoto tra le mani; sogghignò e colse la scusa di raccattare un pezzo lontano per poter soffiare nell'orecchio di Allen tre semplici parole.

- Ti sei innamorato. -

Non era una domanda, somigliava molto ad un'affermazione. Tuttavia Allen non badò al contenuto della frase, ciò che riuscì a cogliere fu soltanto quel tono basso e malizioso, dunque non resistette all'impulso di toccare il fiocco legato al colletto della camicia per allentarlo, ma ebbe abbastanza autocontrollo da impedirsi di strapparlo via. Si rialzò in piedi e si accorse di essere nuovamente accaldato, gli occhi gli facevano male.

- Ho dormito male stanotte. - lo disse mentre porgeva ciò che restava del piatto e dei dango a Jerry, come se con quell'affermazione avesse voluto scusarsi ed al contempo contestare l'ipotesi di Lavi - E' stata una missione impegnativa. -

Fu in quel momento che il vassoio rotondo di Lenalee, giunta nelle vicinanze appena in tempo per ascoltare quella confessione, venne premuto delicatamente sulla testa di Allen - Allora è meglio se vai a riposare. Troppe persone oggi vanno avanti solo con la forza del caffè. -

A dispetto delle parole di rimprovero, il tono di voce della ragazza era dolce, così come il sorriso gentile che esibì. Ma Allen era troppo impegnato a capire dove si fosse cacciato Timcampi (perchè improvvisamente si era ricordato di lui ed improvvisamente era diventato importante riempirsi la mente col pensiero del golem) per accorgersi ancora una volta di quanto fosse carina.

Timcampi sbucò furtivo da dietro una delle tazze di caffè che Jerry stava preparando per Lenalee e planò sopra la piramide di piatti, in corrispondenza della visuale di Allen, il quale continuò comunque a cercarlo imperterrito tra i piatti del suo carrello, non essendosi accorto di nulla.

Fu così che Lavi, per ordine repentorio di Lenalee, si ritrovò a scortare il carrello della colazione di Allen ed Allen stesso fino alla sua camera, onde evitare una ripetizione dello spiacevole episodio di Crowley.

- Andare in missione con Crowlino è così stressante? -

Lavi poteva ipotizzare cosa comportasse essere a stretto contatto per dieci giorni di seguito con Crowley, poteva immaginare lui meglio di altri, essendo Bookman, essendo abituato a registrare tutto ma anche ad usarle quelle informazioni che inglobava. Tuttavia le ipotesi non implicavano le sensazioni e le emozioni reali che si provavano in un singolo ed irripetibile momento, inoltre a Bookman non serve un cuore, come il vecchio Panda si premurava spesso di ricordargli. Dunque Lavi ipotizzava e si divertiva ad immaginare il più giovane alle prese con la doppia personalità di Crowley, della quale lui aveva comunque visto ben poco.

- Eh, abbastanza. -

Allen diede la colpa al fatto che Crowley solo due giorni prima lo aveva lanciato contro gli Akuma usandolo come un'arma, al fatto che lo stesso Crowley poco dopo quel rigurgito di rabbia si era inginocchiato di fianco a lui con il volto sporco di lacrime e moccio ed il cuore colmo di rimorso. Aveva passato la notte insonne per quel motivo, Allen, per lo stress delle missioni. Doveva prima convincersi lui stesso per poter convincere gli altri e il fatto che la voce di Lavi fosse ritornata la solita, alta, squillante ed insopportabile, lo stava aiutando più di quanto non avesse potuto immaginare.

- Eh eh eh. Certo che sei proprio un unluc... -

BOOM!

C'era stata un'esplosione. Il rumore dell'esplosione non era stato propriamente boom, ma qualcuno aveva urlato quell'onomatopea, una voce sinistramente metallica che aveva inserito quella parola di quattro lettere in una frase che nè Allen nè Lavi riuscirono a comprendere. Qualche muro da qualche parte doveva essersi frantumato, perchè i due ragazzi, scaraventati a terra dall'improvvisa onda d'urto, si rialzarono rovesciando a terra le polveri e i calcinacci di cui si erano ricoperti. Allen contemplò con un vago alone di depressione il carrello che era volato oltre la finestra in frantumi, diventato purtroppo una macchia informe nel cortile che circondava l'Ordine.

- Ehi Allen, guarda lì. -

Era stato Timcampi ad attirare l'attenzione dei due Esorcisti, sbattendo freneticamente le ali per far risaltare il suo bagliore dorato tra la polvere che stava impiegando troppo tempo a diradarsi.

- Cos'è successo? -

Johnny giaceva a terra, il camice bianco riportava delle bruciature che non avevano risparmiato i suoi vestiti e nemmeno parte della pelle.

Evidentemente la mancanza di sonno aveva debilitato Allen a tal punto da necessitare di parecchio tempo anche solo per provare un'emozione adeguata alle situazioni: si accorse di essere preoccupato per la situazione venutasi a creare soltanto quando un intenso dolore gli fece irrigidire i muscoli del collo. Lentamente quel dolore si trasformò in un formicolio fastidioso che si diffuse in tutto il suo corpo fino alle punte delle dita.

- Allen! -

Altro dolore, questa volta all'altezza della mano destra e vide numerose siringhe conficcate nel dorso. Aggrottò le sopracciglia, le sue facoltà intellettive sembravano essersi rallentate tanto da impedirgli di poter ipotizzare un quadro plausibile di ciò che stava accadendo, si stava limitando ad ammirare un bizzarro liquido ambrato riversarsi nei suoi muscoli.

- Esorcista Allen Walker. Preparare la sala operatoria. -

Lavi, che a poca distanza da lui aveva già evocato l'Innocence, incominciò a diventare per Allen uno sfuocato miscuglio di rosso, nero e bianco stagliato su una macchia argentea che probabilmente era un Komurin. Che quell'attacco improvviso fosse opera di un Komurin, Allen non lo capì, fu il suo subconscio, che aveva registrato il trauma avuto in passato con una di quelle macchine infernali, a suggerirglielo prima che gli venisse a mancare l'equilibrio con il quale si stava mantenendo in piedi.

Cadde a terra e ciò che vide prima che tutto divenne buio fu il brillio di Timcampi. Nel buio, prima che la sua coscienza venisse meno, sentì un fastidioso ronzio riempirgli le orecchie.

 

 

 

- Yu, sei arrivato proprio nel momento giusto. -

L'idea di Lavi di posare il corpo inerme di Allen sui divani della sala comune fu delusa quando vide con i propri occhi che la furia incontrollata dei Komurin aveva raggiunto anche quella zona -più tardi avrebbe scoperto che l'opera di distruzione era partita proprio da lì-

Kanda girò il viso quel che gli bastò per scoccare un tagliente sguardo a Lavi - Chiamami ancora una volta così e andrai a fare compagnia agli aborti di Komui. Tch. -

Era seccato. Kanda era abitudinalmente scocciato, essere scocciato rientrava nella descrizione base di Kanda, ma in quella particolare situazione la sua insofferenza nei confronti di qualunque cosa fosse viva o meno (del mondo intero insomma) era di sicuro incrementata. Dunque Lavi, benchè trovasse allettante l'idea di stuzzicare ancora un po' Yu, ragionevolmente decise di rimanere con la bocca chiusa, onde evitare di dire anche solo involontariamente qualcosa che avrebbe potuto aizzare Mugen contro la propria persona.

Inoltre stava ancora camminando con Allen sulle spalle e questo era fonte di ulteriore disagio, dato che la sua presenza gli avrebbe impedito una regolare fuga. Il primo posto in cui Lavi era andato, dopo che i colpi letali di Kanda ebbero fatto piazza pulita dei Komurin, era stata l'Infermeria, ma la vista della Capo Infermiera che troneggiava severa sui membri della Scientifica rimasti coscienti lo aveva indotto ad ignorare i loro sguardi che invocavano silenziosamente aiuto e a cercare un posto più tranquillo dove lasciare Allen. Avere un parere sulle sue condizioni da chi era più esperto di lui lo avrebbe tranquillizzato, tuttavia Lavi avrebbe informato la capo infermiera quando Allen nelle sue mani sarebbe stato più al sicuro che in pericolo.

- E adesso? -

Kanda si grattò il collo e, dopo che ebbe constatato l'assenza di pericolo immediato con un'ultima occhiata penetrante, ripose Mugen nel fodero.

- E' un problema tuo. - rispose freddo.

- Eh?! -

A venire in loro aiuto fu Jerry, che Lavi riconobbe solo grazie ai due lunghi codini che ondeggiavano oltre la pila di coperte. Non ebbe il tempo materiale di chiedergli dove stesse andando, tuttavia decise lo stesso di seguirlo, scoprendo così che la sala mensa era diventata temporaneamente un'infermeria. Sorrise spontaneamente di sollievo e si girò per esternare la sua gioia a Yu, ma l'unica cosa che c'era dietro la sua schiena (oltre ad Allen) era una minacciosa carcassa metallica che un gruppetto di Finder si stava affrettando a smontare in pezzi ulteriormente più piccoli. Kanda evidentemente aveva mantenuto fede alle parole pronunciate poco prima.

- Yu è sempre il solito. - sospirò Lavi con tono rassegnato.

Si fece strada con attenzione tra chi stava giacendo per terra su delle coperte ammucchiate come meglio si era potuto; i tavoli erano occupati da medicinali, bende e quant'altro fosse necessario per curare i feriti. Lavi, osservando quel surrogato di infermeria, non potè fare a meno di pensare che in una manciata di minuti Komui era riuscito a fare più danni di quanti ne avesse potuti fare il Conte nello stesso lasso di tempo.

Evitò per ben due volte di venire travolto dall'esuberante Jerry che stava ancora distribuendo coperte in giro e finalmente riconobbe una schiena familiare, la schiena di Lenalee.

- Lenalee, tutto bene? -

Nel voltarsi la ragazza sussultò dal dolore e l'infermiera che le stava curando un taglio sulla coscia rinsaldò la presa sulla gamba.

Lenalee non rispose alla domanda, il suo viso si contrasse in una smorfia preoccupata vedendo Allen privo di sensi - Cos'è successo? -

Lavi posò il corpo di Allen sul tavolo con poca grazia e il rumore che fece la testa del più giovane battendo contro il ripiano fu fin troppo forte, ma questi continuò a rimanere incosciente - Non preoccuparti, respira ancora. - si giustificò temendo lo sguardo della ragazza - Però temo che nelle siringhe lanciate da Komurin ci fosse un sonnifero o qualcosa del genere. -

- E' un paralizzante ad azione soporifera. -

I due Esorcisti si sorpresero nel sentire rispondere l'infermiera.

La donna lì guardò entrambi con fare severo - Non sono diventata infermiera per caso. Poi noi sappiamo meglio di voi cosa creano quelli della scientifica, dato che un giorno sì ed uno no qualcuno di loro viene ferito dalle loro stesse creazioni. - sbuffò - Tranne il Supervisore, lui è stranamente immune a questa maledizione. -

Lenalee abbassò lo sguardo, leggermente rossa sulle guance - Ed è pericoloso? - chiese ignorando sensi di colpa che non avrebbero dovuto essere suoi, ma di suo fratello.

- No, ma secondo il signor Reever gli effetti durano come minimo per 24 ore. - l'infermiera arrotolò con cura la benda attorno alla gamba della giovane - E' un guaio, perchè parecchi sono stati colpiti. La capo infermiera sta costringendo Komui a cercare un antidoto. -

Lavi, contento di non aver cercato di salvare i suoi compagni dalla strigliata della capo infermiera, si sedette sulla panca e con un solo sguardo memorizzò i volti dei presenti - Bè, la maledizione sembra essersi estesa a tutto l'Ordine, direi. -

Lenalee sospirò, colta dall'imbarazzo che suo fratello di sicuro non stava provando.

 

 

 

Nessuno aveva osato chiedere a Kanda ospitalità nella sua stanza, una delle poche sul piano risparmiate dall'attacco dei Komurin. Tuttavia, anche se fosse esistito nell'Ordine qualcuno con abbastanza coraggio (o con poco acume, era in fondo la stessa cosa) da chiederglielo, sarebbe rimasto deluso, perchè sarebbe giunto in ogni caso in ritardo.

Quando Kanda, dopo essere stato costretto a dare il suo aiuto per sgombrare le macerie dell'infermeria, finalmente riuscì a ritornare nel piccolo angolo dell'Ordine dove nessuno osava disturbarlo -se non Komui tramite golem per avvisarlo riguardo le missioni e solo per quello-, comprese, anzi, si ricordò che in quel nessuno non era compreso Lavi.

La sua sorpresa si esternò con la buffa espressione che assunse il suo viso nel vedere un letto matrimoniale al posto del suo solito letto ad una piazza. E su quelle coperte di un orrido color canarino-Timcampi, era seduto Lavi, con la giacca della divisa gettata a casaccio per terra, che stava leggendo un libro.

Fino a lì tutto normale (fatta eccezione per il letto), se non fosse stato per un piccolo e non insignificante particolare: accanto allo stupido coniglio dormiva profondamente la mammoletta, con le mani giunte sul petto in una posa che gli avrebbe reso giustizia solo se si fosse trovato a riposare in una bara.

Lavi alzò lo sguardo dal libro e sogghignò, un sorrisetto divertito e dannatamente irritante per la nota di malizia che presentava.

- Yu, finalmente sei ritornato! -

Oh. Quanto avrebbe voluto affondare la punta di Mugen nell'occhio sano di Bookman jr. Probabilmente sarebbe stato per una manciata di secondi, il tempo necessario a bagnare la sua lama di sangue, la persona più felice in tutto l'Ordine.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

About The Doppler Effect

Questo è un capitolo di transizione, nel senso che quello che accade qui è il ponte per qualcosa di più succoso. Mentre ero a metà di questo capitolo, così diverso dal primo, pensavo già al prossimo: se viene così come l'ho pensato, dovrebbe esserci qualcosa di simile alla luna. La luna del primo capitolo che vi è piaciuta tanto. Questo capitolo in particolare non mi attira, ma va bè. Di riscriverlo non si parla, se no entro in paranoia. Comunque ditemelo se ci sono parti incomprensibili, così almeno quelle le rivedo.

A proposito, ma non esiste un rating tra l'arancione e il rosso? Tipo arancione vermiglio o rosso Grifondoro? Se esistesse la mia fan fiction dovrebbe collocarsi lì per quello che accadrà dopo. Per quello che accade prima cito brutalmente ed impropriamente Phantom_Miria: cicciaculo. Mi ripeto, se vi dessi tutto subito non manterrei l'attenzione viva. Poi, per quanto Allen possa vedere bene, era notte, non era su gaytube e i due si stavano abbarbicando l'uno all'altro sotto le coperte.

Un'altra cosa. L'immagine che ho messo adesso era da principio quella del primo capitolo. Per farla breve l'ho modificata nel capitolo scorso, lo dico per chi non l'avesse vista la versione grafica definitiva.

Coooooomunque. Grazie inanzitutto a chi ha recensito, poi a chi ha messo la storia tra seguite, preferite o sfavorite, alla fine a chi ha soltanto letto fino a qui, perchè significa che non ha mollato alle prime tre righe del primo capitolo.

   
 
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