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Autore: Hanabi Lawliet    15/11/2011    0 recensioni
Osservare, pensare, capire. Sembravo capace di fare solo questo. la cosa stupida? tanto brava a ragionare, da non accorgermi che la mia vita era ormai andata a pezzi; in mano mi rimanevano solo frammenti taglienti, che ancora,al sol toccarli, facevano male.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non sapevo perché mi immergevo sempre, completamente, nella merda. Dote naturale a cui avrei fatto volentieri a meno.

I calzini che indossavo erano veramente belli. Di una stoffa morbida e pelosa, erano adornati di strisce piccole e leggere, che tagliavano la superficie come un’autostrada. Essendo di colore giallo e blu, da lontano la gente aveva sempre pensato fossero verdi. Inquietante come ci si sbagli sempre, anche per cose così stupide, come il colore dei calzini di una persona. Infondo, non è quello che facciamo ogni giorno, sbagliare? Ci sbagliamo sulle decisioni, ci sbagliamo sui pensieri, ci sbagliamo sulle persone. Soprattutto su quest’ultime. Se lo avessi saputo ora, forse le cose non sarebbero andate come sono andate. Forse, forse, forse. Anche questa è una cosa stupida di noi umani, pensare sempre a come sarebbe potuta andare. Serve soltanto a deprimersi di più. Iniziai a muovere le gambe avanti e indietro, come se dovessi camminare in aria. Sentivo le gambe tremare per lo sforzo, ma persistevo, perché non c’era un perché. Era così è basta. Se io camminassi veramente nel cielo, allora il mio cielo diventerebbe la terra, e quindi sarebbe come se non avessi risolto nulla. Ecco perché in realtà non possiamo puntare in alto come speriamo, c’è sempre qualcosa di ancor di più da poter raggiungere. Ed ecco che nasce il senso di insoddisfazione che fa l’uomo quello che è. Il senso di insoddisfazione ci ha permesso di andare sempre più avanti, cercare sempre di raggiungere una meta platonica, che non verrà tagliata mai e poi mai.
Spiegato il motivo del perché non avevo amici. Chiunque, con quei pensieri che mi ritrovavo, avrebbe avuto paura. Paura della verità? L’uomo ha paura della verità, perché è qualcosa che non conosce. E come qualsiasi cosa che non conosce, preferisce tenersene alla larga. 
Ma forse tutto questo era una giustificazione al fatto che io, in quanto rapporti sociali, facevo veramente pena.
  
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