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Autore: Franky93    16/11/2011    3 recensioni
Alex è un semplice ragazzo di 15 anni, con la passione per i Pokémon fin da quando era piccolo. Un bel giorno, riceve dal Professor Elm il compito di completare il Pokédex e, insieme al suo Starter, partirà per Johto non solo con lo scopo di aiutare il Prof., ma anche per poter diventare uno dei migliori Allenatori della Regione. Riuscirà questo giovane a perseguire il suo obiettivo fino alla fine? [Basata sulla trama di Heart Gold e Soul Silver; Personaggi originali]
Genere: Avventura, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Cap.39:
Attimi di relax

Superata con successo la Via Gelata, il gruppo di Alex era finalmente giunto a Ebanopoli, ma i ragazzi non ebbero subito il tempo di visitarla come si deve, dato che come erano arrivati si erano subito fiondati al Centro Pokémon per poter aiutare la ragazza con l’Umbreon che avevano incontrato durante il tragitto. Notando l’evidente pallore della ragazza, l’infermiera Joy la fece subito portare al pronto soccorso, dove dopo lunghi attimi di tensione e preoccupazione, alla fine parve risolversi tutto per il meglio.

-Allora, come sta?- domandò Alex.

-Al momento le sue condizioni sono stazionarie, ma essendo stata a lungo in uno stato di ipotermia, per ora la stiamo lasciando riposare in una stanza ben riscaldata- spiegò l’infermiera –Ci vorrà tuttavia del tempo prima che possa riprendere i sensi…-

-Umbre…- sussurrò demoralizzato il tipo Buio.

-Fatti coraggio- disse Amy, rivolta al volpino nero –Vedrai che presto o tardi si rimetterà, ne sono sicura-

-Infermiera, se a lei sta bene, possiamo lasciare questo Umbreon in camera della paziente?- chiese Matt.

-E’ un Pokémon di quella ragazza?-

-Beh, penso di sì-

-Allora non ci sono problemi, lasciatelo a me e lo condurrò personalmente da lei-

Sentendo queste parole, il Pokémon Lucelunare sembrò ritornare di buon umore, e senza farselo ripetere, si avvicinò all’infermiera e poi cominciò a seguirla tranquillamente, mentre gli altri, non sapendo che cosa fare nel frattempo, si accomodarono nel soggiorno del Centro Pokémon per rilassarsi un po’. Alex approfittò quindi dell’occasione per prendere il PokéGear e chiamare il Prof. Elm.

-Pronto?- disse la voce dello scienziato all’altro capo della chiamata.

-Pronto, professore? Sono io, Alex- rispose il ragazzo.

-Oh, Alex! Da quanto tempo!- replicò il professore, che dal tono di voce sembrava molto felice –Che mi racconti? Ci sono delle novità?-

-Non molte a dire il vero, ma scommetto che le farà molto piacere sapere che il lavoro col Pokédex va molto bene e al momento ho conquistato ben 7 Medaglie-

-7 Medaglie? Fantastico, allora te ne manca ancora una per poter partecipare alla Lega. Ma dimmi, per quanto riguarda l’Uovo che ti ha lasciato Mr. Pokémon… alla fine si è schiuso, vero?-

-Certo, e il Pokémon che c’era al suo interno si è rivelato essere un Togepi-

-Un Togepi? Allora sei stato fortunato, dato che si dice che quei piccoli sono soliti portare molta felicità al loro Allenatore, se allevati con molta cura e amore… ma cambiando un attimo argomento, ho visto che in laboratorio mi è stato appena trasferito uno Swinub. È tuo?-

-Ehm… sì… lo so, forse potevo catturare altri Pokémon mentre ero in viaggio, ma sa, ero così concentrato nel voler partecipare alla Lega di Johto che non ho avuto occasione di farlo…-

-Ah, capisco-

-Ma in ogni caso, non si preoccupi. Vedrà, appena conquisterò l’ultima Medaglia farò in modo di catturare qualche altro Pokémon-

-Oh, questo non lo metto in dubbio, ma nel caso tu non voglia faticare troppo, ti consiglio di visitare la nuova Zona Safari che hanno aperto vicino Fiorlisopoli… appena troverai il tempo materiale, ovvio-

-La Zona Safari?-

-Esatto. È una riserva naturale che ospita molti Pokémon rari, e gli Allenatori che vanno lì possono catturare tutti quelli che vogliono, a patto che seguano delle precise regole legate alla cattura, ma penso che tutto questo ti sarà spiegato con chiarezza una volta che sarai lì-

-Ma è interessante come luogo, dico bene?-

-Certo, e puoi stare certo che una volta visitata non rimarrai deluso. Ora scusami, ma ho molte cose da fare al laboratorio, perciò ti devo proprio salutare. Ci vediamo-

-Ok, allora a presto, professore-

E una volta chiusa la chiamata, il ragazzo di Borgo Foglianova rimise in tasca il PokéGear e andò a sedersi su uno dei tavoli vicini, dove Matt era intento ad armeggiare con la matita sopra un foglio di carta, e al quindicenne non serviva di certo una scienza per capire che l’amico stava scrivendo una canzone.

-Sei già all’opera per un nuovo pezzo?- chiese.

-Già- rispose il chitarrista, continuando a scrivere sul foglio –Oltre che un Allenatore sono pur sempre un cantautore, no? Se prima o poi diventerò famoso, tanto vale se continuo a scrivere finché ho ispirazione-

-Ah, ho capito… e dimmi, quanto stai scrivendo, al momento?-

-Contando anche questa… diciamo che ne ho scritte almeno una decina-

-Così tante? Wow… non so chi sia la tua musa ispiratrice, ma pare che ti consigli bene- commentò Amy.

-Puoi dirlo forte, mia cara, dato che mi sento con lei ogni tanto- ribatté Matt mettendo via i vari fogli, per poi tirare una lettera che aveva una piccola dicitura che recitava “Per Matthew Roberts” –E indovina… presto potrò fare la sua conoscenza!-

-Cioè… ti senti con la tua “musa” tramite lettere?- Alex pareva leggermente confuso da ciò.

-Non vedo che ci sia di male, Al. Avere una relazione epistolare può portare a qualcosa di più che semplici “amici di penna”… per esempio, c’è la possibilità di trovare una possibile “signora Roberts”…-

-Ehi, rallenta! Anche se sei più grande di me, non pensare già così in alto!-

-Tra l’altro…- riprese il discorso l’Allevatrice –Che intendevi con “Presto potrò fare la sua conoscenza”?-

-Stando a quello che mi ha scritto in questa ultima lettera, vorrebbe che ci incontrassimo-

-E quando, esattamente?-

-Tra circa un mese, al porto di Aranciopoli, nella regione di Kanto… ovviamente se le condizioni saranno favorevoli. Sapete, lei viene da Hoenn, quindi potrebbe metterci più del previsto per arrivare…-

-Hoenn?- lo interruppe Alex -Non ho mai sentito parlare di questa regione, ma da come ne parli deve essere parecchio lontana dalla nostra Johto… o sbaglio?-

-No, non sbagli. Infatti si trova a nord-ovest di Johto, e stando a quanto mi ha raccontato, è una bella regione dove vivere-

-C’è solo una cosa che non ho capito- rifletté Amy –Se vi tenete in contatto tramite lettere, come avete fatto a conoscervi senza nemmeno esservi visti in volto?-

-La madre di lei è una delle tante amiche di mia zia...- spiegò il chitarrista, per poi incupirsi di colpo e andare come a deprimersi davanti ad una parete –Già… dato che i miei non ci sono più ora convivo con i miei zii… è un po’ patetico, non trovate?-

-Mica tanto, dai- tentò di consolarlo il quindicenne -E poi, non credo che la tua spasimante ci baderà così tanto-

-Sì, forse hai ragione, my friend…- proferì il ragazzo con gli occhiali da sole, rialzandosi -Ma a parte questo… dove sono finiti la ragazzetta e il nostro amico dai lunghi capelli d’argento?- aggiunse, guardandosi attorno.

***

-Allora, Fran…- disse Dylan, seduto tranquillamente su uno dei due letti della loro camera mentre guardava la ragazza, che era davanti a lui su una sedia –Di che cosa volevi parlarmi?-

-Ecco, vedi…- cominciò lei, arrossendo lievemente in viso –Volevo chiederti se avevi già pensato a far evolvere qualcuno dei tuoi Pokémon. Sai, per renderli più forti e cose del genere-

-Ti dirò… dato che non ho idea se Riolu potrebbe mai evolversi, per il momento l’unica scelta disponibile mi pare ovviamente Growlithe…- spiegò l’albino, mentre accarezzava la testa del suo docile quanto fedele tipo Fuoco -Tuttavia, per quanto mi piacerebbe, non posso ancora farlo…-

-E immagino che sia perché non hai una Pietrafocaia, vero?- azzardò lei, tirando fuori da una tasca una pietra di colore giallo e con sopra l’immagine di una fiamma –Se è solo per questo, te la cedo volentieri-

-Ma… come fai a possederne una?- domandò lui, osservando la pietra nelle mani della castana –In genere dovrebbero essere molto rare da trovare in giro…-

-Non lo sapevi? Collezionare le pietre evolutive è una mia passione- rispose la ragazza, aprendo una tasca della sua borsa al cui interno vi erano anche altre pietre dai colori e le forme curiose -Certo, a dire il vero ho iniziato a collezionarle quando mia madre mi ha regalato questa insieme a una Pietraidrica e ad una Pietratuono, sperando che un giorno mi decidessi a usarne una per far evolvere Eevee, ma diciamo che dopo aver saputo che poteva evolversi anche in Espeon o Umbreon, ora sono ancora più indecisa sul suo futuro… e quindi non sono sicura se usare le pietre o meno…-

-E quindi rinunceresti ad una delle tante possibilità per far evolvere il tuo Pokémon solo per aiutarmi?-

-Sì… ma se non vuoi la pietra, allora non posso di certo costringerti- proferì lei, iniziando a rimettere a posto l’oggetto evolutivo dentro la tasca apposita della sua borsa.

-Aspetta…- la fermò Dylan –Non ho mai detto che non la accetto… anzi, avercela mi sarebbe d'aiuto per far evolvere Growlithe…-

-Wof!- gli diede ragione il canide di tipo Fuoco.

-In poche parole, vuoi che te la lasci?-

-Certo… tuttavia, non credo la userò per il momento. Sai, prima di evolverlo ho bisogno che apprenda qualche nuova mossa e diventi più forte, non lo credi anche tu?-

-Beh, vedendola in questo modo… ah, che importa! Fino a quando avrai intenzione di usarla, tienitela come regalo da parte mia-

Detto questo, Fran lasciò la pietra evolutiva nelle mani dell’albino, il quale prima si avvicinò alla ragazza e le diede un piccolo bacio sulla guancia come ringraziamento, facendola lievemente arrossire, e poi, con molta disinvoltura, impugnò la pietra e se la mise dentro una tasca interna del giubbotto, sicuro che quello sarebbe stato un buon posto dove conservarla. Ciò che ne seguì dopo fu un lungo silenzio, durante il quale nessuno dei due disse una parola, e soprattutto Fran, che pareva un po’ sorpresa dal bacio di poco fa, non sapeva a quali argomenti ricorrere per riprendere a parlare con Dylan. Per fortuna, qualcuno bussò alla porta della stanza, un “qualcuno” che si rivelò essere Matt…

-Oh, eravate qui, allora- disse il cantautore, salutando i due –Vi eravate appartati in privato, eh?-

-Non azzardare conclusioni quando non conosci i fatti!- replicò Fran, mollandogli un pugno nello stomaco e costringendolo a piegarsi in ginocchio davanti a lei.

-In ogni caso, cosa succede?- domandò invece Dylan, aiutando l’amico a rialzarsi.

-A parte il dolore che mi ha lasciato la ragazzetta… mi ero un po’ preoccupato di dove foste finiti e ho deciso di venire a cercarvi, giusto per sapere che combinavate-

-Oh, nulla di che, amico… solo Fran che voleva farmi un piccolo dono che io ho accettato con piacere…-

-Ma non aspettarti che gli abbia regalato granché, eh? Gli ho fatto solo un pensierino per il nostro viaggio-

-Ok, tutto chiaro. Ora però che ne dite se torniamo da Al ed Amy? Sapete, dopo che li ho fatti accorgere della vostra “sparizione”, si erano un po’ preoccupati, eh eh eh-

-Nessun problema…- rispose l’albino, prendendo per mano Fran –Su, raggiungiamoli…-

-Eh?-  esclamò la ragazza, un po’ sorpresa dal gesto di Dylan -Oh… sì, andiamo-

***

-Anf… anf…- sospirava Eugenius, uscendo a fatica dal Monte Scodella –Non c’è che dire... il Vento del Nord si è rivelato più scaltro di quanto pensassi, se è riuscito a ingannarmi in questo modo e a farmi girare a vuoto per giorni in quella dannata grotta. Ad ogni modo… Suicune… Presto o tardi ti raggiungerò…-

Fine Cap.39
   
 
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