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Autore: april88    16/11/2011    4 recensioni
Quando ero piccolo, dopo l’accademia, passavo gran parte del tempo al parco giochi; sullo scivolo o sull’altalena… giocavo da solo… dimenticavo ogni cosa… dimenticavo la mia triste vita.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Naruto Uzumaki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
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L’amore di mamma e papà


Quando ero piccolo, dopo l’accademia, passavo gran parte del tempo al parco giochi; sullo scivolo o sull’altalena… giocavo da solo… dimenticavo ogni cosa… dimenticavo la mia triste vita.

Fino a che non arrivavano gli altri bambini… li odiavo solo vedendoli; non perché mi guardavano male come facevano gli adulti… il motivo era che vedendoli, mi appariva chiaro cosa avevano loro che io non avevo: una mamma e un papà.
Sono sempre stato solo.
I miei genitori, sono morti lasciandomi solo al mondo. Non avevo nessuno che si occupasse di me.
Ho sempre badato a me stesso.
Anche se ero piccolo, mi rendevo conto che gli adulti mi odiavano, e se i loro figli si avvicinavano a me, li portavano via…

Di notte, non facevo che piangere… piangevo per la mia sorte.
Piangevo perché non avevo nessuno… nessuno che mi volesse bene… m’interrogavo spesso sul perché non avevo accanto a me mamma e papà. Mi sono sempre chiesto chi erano… che tipi fossero… che aspetto avessero… nessuno poteva rispondere alle mie domande… come se nessuno li avesse mai conosciuti… non avevo neanche lapidi su cui posare dei fiori.
Come se non fossero mai esistiti.

Ci sono stati dei momenti in cui mi sono chiesto perché dopo la mia nascita, mi hanno lasciato da solo… avrei preferito che non mi avessero messo al mondo affatto.
Che senso c’era a farmi nascere per poi lasciarmi solo?
Lasciarmi solo e con un demone nel ventre.

Se solo avessi avuto un parente qualsiasi in vita, forse non sarei stato così disperato.
Per sedici anni, ho vissuto senza sapere nulla di loro… neppure i loro nomi.
Avevo solo ereditato il cognome Uzumaki, che attestava che non ero venuto fuori dal nulla.
Mi era difficile credere che in tutto il villaggio, nessuno li avesse mai conosciuti.
Invece… mi avevano tutti nascosto la verità.
Il terzo Hokage… il maestro Kakashi… il maestro Jiraya… tutti avevano taciuto sui miei genitori.

E credevo che mai avrei saputo qualcosa di loro… invece, anche se per poco tempo, li ho visti… li ho conosciuti… prima papà e poi mamma.

L’incontro con mio padre, non è andato poi molto bene… quando avevo realizzato di essere suo figlio… dopo essermi asciugato le lacrime, gli ho assestato un pugno nello stomaco, mettendoci tutta la forza che avevo… per quello che ho dovuto passare a causa sua per sedici anni… sono stato odiato da tutto il villaggio… evitato come la peste… tutto perché prima di morire aveva sigillato un demone dentro di me… il suo stesso figlio.
Nonostante questo, sono stato felice di averlo potuto vedere… anche se per pochi minuti.
Ha detto che crede in me… e che io sono l’unico in grado di portare la pace in questo mondo.

La mia reazione, è stata diversa quando ho incontrato la mamma… la volpe stava quasi per prendere il sopravvento… cercavo con tutte le forze di prendere il suo chakra… ma non mi aspettavo tanto odio nel suo cuore… stavo quasi per cedere quando mi sono ritrovato in uno spazio bianco… sembrava infinito… e al posto della volpe, davanti a me, c’era una donna bellissima; i suoi capelli rossi, mi avevano fatto pensare di avere davanti alla vera forma della volpe… invece, quel viso così bello, era della mia mamma.
Le sono corso incontro abbracciandola… l’ho stretta forte ed ho cominciato a piangere come un bambino.
Il suo abbraccio era caldo e protettivo… non mi sono mai sentito così bene… era questo che chiamano amore?
Avevo un sacco di cose da chiederle… ma prima, dovemmo calmare un po’ la volpe… o non ci avrebbe lasciato in pace per parlare un po’…
Mia madre, era veramente molto bella… soprattutto mi piaceva il colore dei suoi capelli… glie lo dissi… mi raccontò che ero il secondo a farle questo complimento… e che il primo era stato papà… a tal proposito, gli chiesi come si fossero conosciuti… non se lo aspettava… ma credo che prima o poi tutti i figli fanno questa domanda ai genitori.
Il suo racconto, mi aveva riempito il cuore… e la frase che disse mi ha fatto sentire sereno…
Mi disse che a chi le fa i complimenti per i capelli, lei dice: ‘Ti amo!’.
Nessuno me l’aveva mai detto… quelle due parole, mi avevano dato la forza per riuscire a prendere il controllo della volpe.

Tornato poi nello spazio dov’era la mamma, mi tremavano le mani… avevo paura che svanisse com’era successo a papà… sapevo che non poteva rimanere a lungo, però, ci sarebbero state tante altre cose che avrei voluto sapere… troppe per il poco tempo che aveva a disposizione….
Invece di sparire subito, mi svelò cosa accadde il giorno della mia nascita.
Ma prima ancora, mi confessò il suo terribile segreto… cioè che era stata la precedente forza portante… che proveniva dal paese dei Gorghi… e che fu scelta per essere la seconda forza portante e portata a Konoha.

Anche lei per un periodo, si sentì triste e depressa come me quando ho saputo cosa portavo dentro, ma entrambi abbiamo incontrato persone che ci hanno fatto tornare a sorridere.
Per mia madre, era stata la forza portante prima di lei… la signora Mito del suo stesso clan… e moglie del Primo Hokage… per me, è stato il maestro Iruka.
Poi arrivò alla parte della mia nascita: il 10 ottobre.
Era andato tutto bene… ma Madara Uchiha, aveva approfittato del debole stato del sigillo e portò via la volpe alla mamma… che sotto il suo controllo, attaccò il villaggio.

Ha distrutto il villaggio… ucciso molte persone rendendo orfani tanti bambini… e papà, decise di sigillare la volpe in me… inserendo il suo chakra e quello della mamma… per farlo, usò un tipo di sigillo che uccide chi lo utilizza, ma a spegnere le loro vite, non è stato né il sigillo né l’estrazione del demone… mi hanno fatto da scudo contro un attacco della volpe. Papà, ha sigillato la volpe in me, perché era convinto che diventando una forza portante, sarei riuscito a creare un futuro migliore.

Io ascoltavo ogni sua parola con attenzione… guardandola sempre in viso… volevo stamparmi per sempre nella memoria il suo volto… nei suoi occhi e nei suoi gesti, leggevo tristezza… era triste perché avrebbe voluto passare ogni singolo istante della sua vita con papà e con me… tutti e tre insieme come una normale famiglia. Non hanno potuto mostrarmi il loro affetto… ma ho capito che sono stati felici di avermi messo al mondo… prima ancora di riempirmi con la volpe, mi hanno riempito con il loro amore.

Anche se mi hanno lasciato solo, non li ho mai odiati… anche se un periodo, sono stato ad un passo dallo sprofondare nelle tenebre, ho incontrato tante persone che mi hanno teso la mano… che mi hanno fatto sentire accettato… e ora grazie ai miei sforzi, sono accettato da tutto il villaggio… gli adulti mi rispettano e ora i loro figli, mi vengono incontro quando mi vedono.
Sono felice.
Felice di essere figlio del Lampo Giallo della Foglia e del Peperoncino Rosso Sangue.

NOTE DELL'AUTORE:
Il titolo, non è un gran che, ma non mi è venuto niente in mente.
Spero vi sia piaciuta.
Lasciatemi tanti commenti, mi raccomando!
Un saluto a presto!

  
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