Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: koukla    16/11/2011    14 recensioni
La guerra è ormai finita da sette anni e tutti hanno ripreso la loro vita. C'è chi si è buttato anima e corpo nel lavoro, chi ha messo su famiglia e chi ha viaggiato in lungo e largo per il mondo. C'è anche chi non è cambiato affatto e passa ancora il tempo ad organizzare grandi pranzi di famiglia e a sferruzzare maglioni da regalare a Natale. Non sempre, però, tutto ciò che avevamo programmato è destinato ad accadere ed è proprio questo che la Signora Weasley deve capire. Tra due persone di nostra conoscenza completamente recalcitranti all'idea del matrimonio ed un piccolo imprevisto che stravolgerà le cose, riuscira Molly a veder realizzato il suo piccolo, innocuo desiderio?
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Famiglia Weasley, Un po' tutti | Coppie: Arthur/Molly, Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ehm ehm, buonasera a tutti!

Probabilmente voi sarete già pronti con i fucili (o forse è il caso di dire le bacchette?) puntate contro di me, aspettando le dovute spiegazioni dopo una così lunga assenza.

Purtroppo non ho scuse originali e divertenti ma posso solo dirvi che sono stata sommersa dallo studio e dalla vita reale, così piena e incasinata ultimamente.

Alla fine, però, questo capitolo, tanto atteso, tanto desiderato e tanto faticato è arrivato. È il momento cruciale della storia, il vero fulcro di tutto.

Spero di aver fatto un buon lavoro, perchè ve lo devo. Lo devo a tutti voi che poco più di un anno fa, - ebbene sì, AWT ha compiuto un anno!- hanno dato fiducia a quest'autrice in erba e alle prese con la sua prima storia.

Grazie!

 

Questo capitolo è dedicato a Voi.

Tutti Voi che leggete, seguite e commentate,

nonostante tutto.

 

 

 

Il giardino della Tana era un miscuglio di gente, di parole, di risolini e di singhiozzi commossi.

Gli invitati erano disposti in modo ordinato lungo le due file di sedie e osservavano, compiaciuti e rapiti, gli addobbi e le decorazioni.

Sulla pedana posta alla fine del lungo tappeto, Ron si guardava nervosamente intorno.

Notò soddisfatto che, in quella folla variegata e colorata, non mancava proprio nessuno: poteva rivedere, in quei volti sorridenti, in quegli occhi emozionati, in quelle persone elegantemente agghindate, le tappe più importanti della sua vita con Hermione.

Non soltanto gli amici e i parenti più stretti – e bisogna ammettere che, nel caso della famiglia Weasley, la cerchia fosse piuttosto numerosa- ma, in generale, coloro a cui la coppia voleva più bene e da cui era ampiamente ricambiata.

Scorse il volto severo della professoressa McGranitt -fasciata in un abito dai ricami scozzesi e con gli occhi lucidi- e il grosso faccione di Hagrid che, nel suo orripilante vestito da cerimonia, singhiozzava rumorosamente, avvistò i membri dell'ES, dell'Ordine della Fenice, della squadra di Quidditch di Grifondoro e i molti ex compagni di scuola.

Vide Xenophilius Lovegood, vestito di giallo canarino da capo a piedi, parlare in modo concitato con la segretaria di Hermione, Dorothy, che lo ascoltava attenta in un tripudio di pizzi e falpalà.

Qualche fila più indietro, notò Andromeda Tonks che cercava di tenere buoni e tranquilli Teddy e Victoire, inverosimilmente eccitati per i loro ruoli di paggetto e damigella.

E poi c'erano i colleghi del Ministero suoi e di Hermione, il Ministro Kingsley Schacklebolt, Neville accompagnato da Hannah e la loro microscopica bimba Alice, Dean, Seamus, Lee Jordan, le gemelle Patil, lo strambo accompagnatore di Luna e alcuni negozianti di Hogsmeade e di Diagon Alley.

Ron sentì lo stomaco chiudersi quando distinse Lavanda che, stretta in un vestito rosso fuoco, gli rivolse un'occhiata in tralice.

Poco distante da lei sedeva Victor Krum; a quella vista il volto di Ron si contrasse in una smorfia minacciosa e involontariamente si ritrovò a stringere i pugni.

Poi, abbassando lo sguardo sulle nocche, diventate bianche per lo sforzo, decise di lasciar correre.

Quello era il suo, il loro, giorno e nessuno avrebbe potuto rovinarlo.

“Ehi fratellino!”

George, posizionandosi al suo fianco sotto l'arco, gli diede una poderosa pacca sulla spalla destra, ridestandolo dai suoi pensieri.

Un cenno con il capo e un mugugno indistinto furono il suo saluto per il fratello.

“Hai un colorito piuttosto strano, sicuro di stare bene? Secondo me un goccetto di Whisky Incendiario è quello che ti serve. Ecco qui!”

Ron gli rivolse un'occhiata laconica, annuendo debolmente e afferrando il bicchierino colmo di liquido ambrato che gli stava porgendo.

Trangugiò la bevanda senza troppe cerimonie e per poco non si strozzò quando Harry arrivò trafelato di fronte a loro.

“Sono appena stato di sopra. C'è stato un piccolo incidente con Zia Muriel” spiegò affannosamente.

I due fratelli lo guardarono incuriositi e George, riempiendo nuovamente il bicchierino di Ron con una piccola fiaschetta d'argento, esclamò: “Non dirmi che il vecchio pipistrello ha deciso di tirare le cuoia proprio oggi!

Indubbiamente, sarebbe divertente mandare a monte le nozze di questi due proprio quando si erano decisi a compiere il grande passo; ma non credo che Hermione e la mamma la pensino in questo modo.”

Harry rise senza troppa convinzione e, scuotendo la testa, continuò: “No, anche se ci sei andato vicino. È semplicemente svenuta, ora si sta riprendendo. A quanto pare non ha gradito molto la notizia della gravidanza di Hermione.

Ma cosa stai facendo, vuoi farlo ubriacare?”

George, guardandolo falsamente indignato, continuò: “Stai scherzando? È solo un goccetto. Gli farà bene vedrai!”

 

 

“Oh cara, sei bellissima. La tiara è perfetta, ti dona molto.”

Molly avvolse Hermione in uno stretto abbraccio sussurrandole in un orecchio: “Ho sempre saputo che un giorno saresti entrata nella nostra famiglia davvero; tu e Ron siete fatti l'uno per l'altra”.

Poi, baciandole dolcemente una guancia, si allontanò.

La ragazza sospirò profondamente, voltandosi verso sua madre e sua nonna che stavano fissando la scena visibilmente emozionate.

“La Signora Weasley ha ragione. Sei un incanto!” esclamò la nonna, aggiustandosi il cappellino verde acqua che, nel trambusto precedente, si era spostato, pendendo da un lato.

“Per fortuna che tutto si è risolto. Sono contenta che la prozia di Ronald si sia ripresa.

Certo, devo ammettere, che è un tipo abbastanza particolare.

Offenderti in quel modo! E poi ha avuto una reazione esageratamente melodrammatica scoprendo la tua gravidanza.” constatò contrariata.

“Non è cattiva, è semplicemente una donna all'antica. Sai ha più di 110 anni!” cercò di spiegarle Hermione.

“Ciò non toglie che sia una scorbutica maleducata! Sei sempre troppo gentile Hermione.” Si intromise Ginny, arricciando il naso con disapprovazione.

Prendendo il mazzolino di rose bianche e lilla, proseguì: “Meno male che tutto è finito per il meglio, però. I sali che aveva in quella orripilante borsetta sono stati provvidenziali e il discorsetto di mamma l'ha fatta ragionare.

Insomma, nessuna donna di questa famiglia può sposarsi senza la sua vecchia tiara, è una tradizione consolidata!

E tu, a prescindere da quello zuccone di mio fratello, sei una di famiglia.”

Le fece un occhiolino e le porse il suo bouquet.

Sulla soglia apparve il padre di Hermione, elegantissimo nel suo frac babbano, che tossicchiò per attirare l'attenzione delle donne.

“È arrivato il momento di andare. Siete pronte?”

Jean gli fece un cenno di assenso, si accostò alla figlia per sistemarle il velo sul viso e scomparve per la scale seguita da sua madre.

“Bene, andiamo.”

Hermione si appoggiò al braccio del padre e scese al piano di sotto con Luna e Ginny al suo fianco.

 

 

L'allegro e trepidante vociare che serpeggiava in giardino si fece ancora più rumoroso quando la Signora Weasley e la Signora Granger si accomodarono nei rispettivi posti: la cerimonia stava per iniziare.

All'improvviso un'armoniosa melodia si diffuse dalle campanelle che pendevano dall'arco e la folla tacque di colpo.

Ron si girò verso Harry e George che gli rivolsero un'occhiata incoraggiante prima di voltarsi stupiti verso il fondo del cortile, incitandolo a guardare in quella direzione.

Il cuore del ragazzo fece un balzo nell'attimo esatto in cui vide Hermione.

Preceduta da Teddy e Victoire che portavano gli anelli e lasciavano cadere dei petali candidi sul tappeto, saldamente ancorata al braccio del Signor Granger e seguita da Ginny e Luna, Hermione era stupenda.

Ron deglutì vistosamente, pensando quanto bella fosse la ragazza in quel momento.

Per lui Hermione era sempre bella, anche con i capelli in disordine, con il volto corrucciato in un'espressione concentrata e un grosso librone tra le mani; però in quel frangente era magnifica.

Sembrava l'incarnazione stessa della felicità con quel sorriso enorme che le illuminava il volto, gli occhi leggermente lucidi e il pancione evidenziato dal lungo abito.

Hermione si ritrovò alla fine del tappeto senza sapere come ci fosse arrivata: era come se le sue gambe fossero dotate di vita propria, muovendosi autonomamente.

Si congedò dal padre e giunse sulla pedana vicino a Ron, che, con mani tremanti, le sollevò il velo.

La ragazza puntò gli occhi nei suoi, stringendogli forte la mano.

Intanto, il funzionario del Ministero iniziò ad officiare il rito.

“Signore e Signori, siamo qui riuniti oggi per celebrare l'unione di due anime fedeli: Ronald Bilius Weasley e Hermione Jean Granger.

Essi si sono trovati e scelti l'un l'altro e hanno deciso di trascorrere il resto della loro esistenza insieme, come marito e moglie.

È proprio questo che rende così speciale l'unione di Ronald e Hermione: la libertà che sta alla base della loro scelta... ”

Il celebrante proseguì elencando gli obblighi e i doveri che avrebbero dovuto rispettare, ammonendoli riguardo i cambiamenti che avrebbero stravolto le loro vite ed esortandoli ad essere felici.

Si potevano udire, in sottofondo, i composti singhiozzi di Molly e di Mrs. Granger e quelli decisamente più rumorosi di Hagrid. La prozia Muriel, nel frattempo, dava sfogo alla sua indignazione con borbottii poco gentili riguardo la coppia; ma nessuno le prestava attenzione, per fortuna.

Finalmente arrivò il momento che tutti aspettavano: lo scambio delle promesse.

“Vuoi tu, Ronald Bilius, prendere Hermione Jean come tua sposa, decidendo così di unire la tua vita alla sua e promettendo di amare, onorare e rispettare questa donna per il resto dei tuoi giorni?”

Ron intrecciò ancora più saldamente le sue dita con quelle della ragazza e, sostenendo il suo sguardo, pronunciò un chiaro e forte lo voglio.

Subito dopo fu il turno di Hermione che rispose con la voce spezzata dall'emozione.

A questo punto, il piccolo Teddy si fece avanti portando orgogliosamente il cuscino con gli anelli. Essendo un'usanza tipicamente babbana, furono molti i mormorii di curiosità e interesse che si levarono dagli invitati.

Ron incontrò qualche difficoltà nell'infilare la fede all'anulare sinistro di Hermione, visto che a causa della gravidanza le dita della ragazza si erano leggermente gonfiate; ma a parte questo piccolo particolare tutto andò bene.

“... dunque vi dichiaro uniti per sempre”.

Il funzionario del Ministero alzò la bacchetta sopra la testa degli sposi e una pioggia di stelle d'argento cadde su di loro, avvolgendoli in una spirale. Nello stesso momento, comparve una cascata di piccole sfere di luce, che fluttuavano leggere e luminose.

Hermione sgranò gli occhi, guardando meravigliata Ron, che, senza darle il tempo di reagire, la tirò verso sé e la baciò con passione.

Dalla folla di invitati arrivavano fragorosi applausi e fischi di incoraggiamento; erano ufficialmente marito e moglie.

 

 

Ben presto i novelli sposini furono assaliti da una moltitudine di persone che voleva felicitarsi con loro.

Ron, preoccupato che tutta quella confusione potesse provocare un malore a Hermione, rimase ostinatamente al suo fianco, cingendole la vita con un braccio.

Baci, abbracci, strette di mano e pacche sulle spalle.

L'unico attimo di tensione ci fu quando Victor e Lavanda si avvicinarono, per puro caso insieme, alla coppia; la cosa fu abbastanza imbarazzante per tutti.

“Victor!” la voce di Hermione non fu più forte di uno squittio mentre Ron la strinse ancora di più a sé, possessivamente.

“Herrmioni sei dafero bellissima! Ronald faccio auguri anche a te. Tu sei molto molto fortunato.

Io ho saputo sempre che Herrmioni afrebbe fatto felice qualcuno un giorno.”

Hermione arrossì imbarazzata mente Ron emise un grugnito di assenso, marcando ancora di più la stretta e gongolando spudoratamente, intanto che stringeva la mano che il bulgaro gli stava tendendo.

“Anche io vorrei porgervi le mie congratulazioni.”

Lavanda Brown si fece avanti, avanzando malferma sui vertiginosi tacchi.

Hermione alzò il mento fiera, mettendo in bella vista, accidentalmente, la mano sinistra.

“Sono contenta per voi, dico sul serio.

Il passato ormai non conta più nulla e poi sapevamo tutti che sarebbe finita così; probabilmente l'avevamo capito molto prima di voi.” Ammise Lavanda, abbozzando un sorriso e facendo volteggiare la folta chioma bionda prima di allontanarsi.

Quando furono entrambi a debita distanza Hermione si girò verso Ron, incrociando le braccia dietro il suo collo.

“Devo confessarti che temevo potessi fare qualcosa di avventato quando si è avvicinato Victor.”

Ron, crucciato, sbuffò: “Ti ringrazio per la fiducia, amore.

Comunque, perché avrei dovuto? Mi sono appena sposato con te; diciamo che è stato un modo per mettere le cose in chiaro una volta per tutte.

Adesso sei mia e di nessun altro.”

Hermione inarcò un sopracciglio, interdetta: “Ma come siamo possessivi Signor Weasley! La facevo più generoso.”

Si avvicinò di più al suo volto e bisbigliò a pochi millimetri dalle sue labbra: “E comunque sono sempre stata tua, non serviva certo uno stupido anello!”

Il volto del ragazzo si aprì in un sorriso scaltro.

“Oh no, certo.

Quindi è stato per puro caso che tu hai sventolato sfacciatamente la mano con lo stupido anello sotto gli occhi di Lavanda. O sbaglio?”

“Noto con piacere che sei diventato un Mago davvero molto perspicace.”

Poi, ridendo maliziosamente annullò la distanza tra di loro, baciandolo con entusiasmo.

 

 

Per il ricevimento, un grande gazebo bianco aveva sostituito le file ordinate di sedie ed il piccolo archetto di rose.

Gli sposi erano seduti al suo centro, circondati dalle lunghe tavolate degli altri invitati.

L'atmosfera era frizzante e gioiosa, c'erano cibo in grande quantità e vassoi carichi di coppe di champagne che fluttuavano tra i tavoli, riempiendosi magicamente.

Una melodia tranquilla e rilassante si diffondeva nell'aria, preparando gli invitati alle danze che, presto, sarebbero iniziate.

“Se mangio ancora un altro boccone, giuro che scoppio!”

Hermione si portò una mano sulla pancia, svagata.

“Ma se hai mangiato come un uccellino!” Ron la guardò come se fosse impazzita, pronto ad addentare l'ennesima coscia di pollo.

Purtroppo, fu interrotto da un suono metallico proveniente dal tavolo dei testimoni.

Poteva significare solo una cosa: era arrivato il momento del discorso.

George si alzò e, sorridendo sornione, si schiarì la voce.

Ehm ehm. Sono sinceramente dispiaciuto per aver interrotto le vostre attività ma, a quanto pare, come testimone dello sposo ho il compito di fare un discorso.

Sarò breve e conciso, ho solo poche cose da dire e credo che saranno condivise dalla maggior parte delle persone presenti.

Alla fine ce l'avete fatta.

ERA ORA!

È incredibile pensare quanto tempo abbiate impiegato per sposarvi; ma d'altra parte da due che ci hanno messo sette anni per dichiarare i propri sentimenti, cosa potevamo mai aspettarci?”

Meno male che aspettate già un bambino, altrimenti chissà quanto ci avreste messo per sfornarne uno.”

Uno scroscio di risate si diffuse tutt'intorno, mentre le orecchie di Ron arrossirono notevolmente e Hermione sorrideva divertita.

“In effetti, ora che ci penso, questa è stata l'unica cosa in cui siete stati veloci.

Comunque, concludo qui gente. Ora è il turno di Harry e sono sicuro che il suo discorso sarà molto più profondo e toccante del mio.

Auguri!”

Ron tirò un sospiro di sollievo, si aspettava di peggio da George.

Mentre gli ultimi applausi si affievolivano, Harry si sistemò, impacciato, gli occhiali sul naso, e iniziò a parlare.

“Bene, entrambi sapete che non sono molto bravo con i discorsi, però cercherò di fare il mio meglio.

D'altra parte non ho scelta, ve lo devo!

Lo devo al ragazzino con il naso sporco e alla bambina dai capelli crespi che incontrai quindici anni fa sull'Espresso per Hogwarts.

Già, quindici anni.

Potrebbe sembrare banale e scontato dire che vi conosco da una vita, ma è la verità.

E, cosa ancora più importante, in tutto questo tempo non c' stato un singolo episodio che non abbiamo vissuto insieme. Insomma, sfido chiunque qui dentro a dire di aver affrontato più pericoli, di aver infranto più regole - Hermione non fare quella faccia - di aver condiviso più avventure di noi tre.

Mi chiedo dove sarei ora senza di voi. Senza l'intelligenza, la forza e l'altruismo di Hermione e senza l'ironia, la lealtà e il coraggio di Ron.

Probabilmente sarei ancora alle prese con quella Scacchiera gigante nei sotterranei di Hogwarts.

La verità è che se sono stato in grado di fare tutto ciò che ho fatto, se sono diventato quello che sono oggi, è solo grazie a voi.”

Gli invitati lo ascoltavano rapiti e in silenzio, Hermione bisbigliò un Oh Harry, con gli occhi umidi e la voce strozzata, mentre Ron, premuroso, le cinse le spalle con un braccio.

“Comunque, per quanto forte potesse essere il rapporto che ci univa, e che ci unisce tutt'ora, ho sempre saputo che tra di voi c'era qualcosa di speciale.

Anche in questo caso, io sono stato per voi, testimone più o meno partecipe dell'evoluzione della vostra relazione.

C'ero quando Ron si rese conto per la prima volta, ma forse lo sapeva già da tempo, che Hermione era una ragazza e quando lei lo accusò di possedere la sfera emotiva di un cucchiaino.

C'ero quando Hermione scagliò contro Ron uno stormo di famelici canarini e quando quest'ultimo, in bilico tra la vita e la morte dopo aver ingerito dell'Idromele avvelenato, bisbigliò il suo nome.

C'ero quando, nel bel mezzo di una Guerra, nel peggiore momento di tutti e con tempismo perfetto, si baciarono per la prima volta.

Fu molto imbarazzante a dire il vero, ma questo vi fa capire che dire che ci sono sempre stato, non è un eufemismo.”

Risa divertite si levarono dai tavoli e anche Ron e Hermione, sereni e rilassati, si godevano il discorso di Harry.

“Ed ora eccomi qui a festeggiare insieme a voi, e a tutte le persone che vi sono state vicine in questi anni, il vostro matrimonio.

Sono fermamente convinto che nessuno più di voi due si meriti di essere felice; e voi lo sarete, insieme.

Non credo assolutamente che la vostra nuova vita sarà tutta rose e fiori, sarei uno sciocco se lo pensassi, conoscendo meglio di chiunque altro i vostri tremendi litigi; però so che, nonostante i battibecchi, le sfuriate, i diverbi e le piccole incomprensioni, siete fatti l'uno per l'altra.

A questo proposito, avevo raccomandato ai presenti di evitare regali che non fossero infrangibili, visto che non avrebbero resistito alla prima lite coniugale; purtroppo non so se tutti mi hanno dato ascolto!

Nonostante questo so che nulla potrà mai separarvi, neanche avvenenti biondine o aitanti giocatori di Quidditch.

E sappiate che io sarò qui per voi ogni volta che ne avrete bisogno, sarò pronto ad ascoltarvi, a consigliarvi e anche ad offrirvi il mio divano – Ron mi riferisco a te – se sarà necessario.

A Ron e Hermione!”

Harry, emozionato, levò in aria il suo calice e tutti lo imitarono, ripetendo le sue parole.

A Ron e Hermione!”

 

 

Quando calò la sera, la baldoria sotto il padiglione divenne sempre più sfrenata.

Hermione, stretta tra le braccia di Ron, si guardava attorno soddisfatta.

Nel crepuscolo, il gazebo scintillava alla luce delle piccole sfere luminose, il complesso stava suonando una melensa canzone d'amore e gli ospiti stavano ballando.

Si sentiva felice e immensamente fortunata. Con un sospiro, appoggiò la testa sulla spalla di Ron.

“E così ce l'abbiamo fatta.” sussurrò alzando gli occhi verso quelli del ragazzo.

“Sembrerebbe di sì. E pensare che soltanto pochi mesi era tutto così diverso, è incredibile come possa cambiare la vita in così poco tempo.” Le rispose, lasciandole un bacio leggero sulla fronte.

Danzarono in silenzio per un po', poi, ad un certo punto, Ron sgranò gli occhi inverosimilmente e Hermione gli sorrise, annuendo impercettibilmente con il capo.

“Hermione, si è mosso!” esclamò il ragazzo, con la faccia di uno che è appena stato colpito in testa da un Bolide.

“Il bambino si è mosso e io l'ho sentito. Ho sentito nostro figlio!” ripeté euforico, facendo ridere Hermione.

Con un'espressione ancora inebetita sul volto iniziò ad accarezzare il ventre della ragazza, sperando di sentire qualche altro movimento.

“Magari è felice anche lui. Sì, deve essere proprio così! È felice e ce lo ha detto!”

Hermione levò gli occhi al cielo divertita.

“Non hai detto una sciocchezza. Sai, ho letto che l'umore dei bimbi è influenzato da quello della mamma durante la gravidanza.

E io non sono mai stata più felice di così!”

Ron la abbracciò con così tanto entusiasmo che la sollevò in aria, facendola volteggiare.

Poi, riportandola delicatamente a terra la baciò con tutto l'amore e la tenerezza possibili.

Era tutto assolutamente, indiscutibilmente e magnificamente perfetto.

   
 
Leggi le 14 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: koukla