Voleva di più. Più di quegli sguardi, più delle parole, più dell'amicizia.
Forse era per questo che non si risparmiava di flirtare senza sosta sul palco, con chiunque, solo per attirare la sua attenzione.
Ovviamente, non ci riusciva.
Cioè, ci riusciva solo se era per finire ai suoi piedi all'inizio di un brano, parlando con lui, guardandolo fare salti -la sua prerogativa, poi!- mentre pizzicava le corde della chitarra, prima amorevolmente, poi con decisione.
Come se fosse la pelle di sua moglie, le accarezzava con quel suo solito cipiglio che lui amava; e sorrideva, sorrideva a tutti. Perchè era felice, lui.
Merda.
Era nella fottutissima merda.
Ooookay. Sono un po' in ritardo. Leggermente.
Ma. Sì, ma. Nulla, mi mancava la voglia e il mio computer s'impallava (e tutt'ora s'impalla) costantemente.
E poi, volevo vedere se qualcun altro leggeva, almeno.
Nisba. Nada. Zero.
Mi sento così triste!
Ora basta, mi faccio pena da sola. ._.
Alla prossima, con Te Amo, di Rihanna.
Vostra
Alice in Warblerland