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Autore: Jane79    17/11/2011    9 recensioni
...Natale, il compleanno di Oscar ma anche il giorno della festa organizzata dal generale...ora
"così ora potrai avere una rosa bianca anche in inverno"
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Oscar François de Jarjayes
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era la vigilia di natale e a palazzo de Jarjayes c'era un gran trambusto. Tutti erano intenti a compiere gli ultimi preparativi prima della cena e del ballo che il generale aveva organizzato per quell'anno. 

Nanny era indaffarata in cucina per organizzare una cena perfetto, le cameriere correvano da una stanza all'altra posizionando vischio, fiocchi, candele e decorazioni mentre il generale con le figlie, la moglie e i nipoti si trovava nel grande salone per preparare l'albero. Cosa che non facevano tutti insieme da ormai molti anni.

 

Mancavano solo due persone all'interno della casa, Oscar e Andrè troppo presi dalla lotta con le spade in giardino per partecipare allo spirito natalizio.

"Oscar, non vuoi entrare a preparare l'albero con la tua famiglia?" le chiese il ragazzo mentre evitava un colpo veloce della lama di Oscar.

"E perché mai dovrei partecipare ai preparativi per il natale? Non avverto il clima natalizio, soprattutto quest'anno, guardati intorno…vedi forse la neve? Che bianco natale può mai essere se manca il bianco?" la ragazza rise…In realtà era dispiaciuta. 

Ogni anno era la stessa storia, il palazzo era in subbuglio per i grandi preparativi e mai nessuno che ricordasse che in quell'occasione si sarebbe dovuto festeggiare anche il suo compleanno. Lei passava sempre in secondo piano. 

L'unico a ricordarsene sempre era Andrè che allo scoccare della mezzanotte puntualmente le faceva gli auguri accompagnati da un piccolo pensiero. Certo gli altri il giorno dopo lo ricordavano e a loro volta le auguravano un buon compleanno senza però pensarlo davvero, tutti troppo presi a scartare i regali.

 

Il duello terminò vedendo Oscar vincitrice, come sempre. La ragazza si lasciò cadere sul bordo di una fontana sfiorando leggermente un pezzo di ghiaccio che sporgeva dalla bocca di uno dei cavalli che ornavano la grande vasca, il pezzo di ghiaccio si staccò. Non si era vista la neve ma il freddo non mancava, d'altronde era pieno inverno.

 

"Oscar, rientriamo. Qui fa troppo freddo e devi prepararti per la cena che tuo padre ha organizzato, lo sai che oltre ai tuoi parenti ci saranno un sacco di altri nobili amici di tuo padre, e lui di certo non vuole che tu arrivi tardi come al solito…" si avvicinò alla ragazza porgendole la mano per aiutarla ad alzarsi.

La ragazza la afferrò e si sollevò rispondendo ironicamente "Che c'e' Andrè, sei diventato mio padre? stai tranquillo non arriverò tardi a cena e ora invece che farmi la paternale recupera le spade". 

Il ragazzo le raccolse e insieme si avviarono verso il palazzo.

 

***

 

I due furono accolti da un profumo di biscotti e da un calore che solo la vigilia di natale può dare. Le sorelle di Oscar li raggiunsero e Andrè dopo aver salutato educatamente le cinque ragazze si scusò e si ritirò in cucina per aiutare la nonna con le ultime faccende. 

Oscar invece fu costretta a fermarsi con loro. Infondo le faceva piacere trascorrere un po' di tempo con le sue sorelle anche per potersi rallegrare di non aver fato la loro fine…questa era una delle cose che la rendevano felice a natale, loro avevano problemi con i mariti, con i chili di troppo ancora reduci dai numerosi figli e altri problemi tipicamente femminili che per fortuna lei non aveva.

Una delle sorelle ad un certo punto guardò Oscar con un sorrisetto complice dicendole "Beh, André è davvero cresciuto in questi anni, è diventato molto bello Oscar…com'è passare tutte le ore della giornata in sua compagnia?" chiese enfatizzando le parole tutte le ore.

Oscar era indignata da quell'affermazione, come si permetteva di fare simili allusioni? Seccatamente rispose "Mi dispiace deluderti. Io e André siamo solo ottimi amici e questo è tutto e ora con permesso devo andare a cambiarmi per la cena" e le lasciò li sentendole commentare la sua affermazione come se fosse la bugia più assurda mai uscita dalla sua bocca…ma cosa volevano saperne loro del legame che aveva con il ragazzo? Niente non sapevano niente.

Ma André era diventato davvero più bello dall'ultima volta che lo avevano visto? La ragazza non sapeva rispondere, lei lo vedeva tutti i giorni e non le sembrava cambiato. "Beh giudicherò stasera, tanto finita la cena si unirà sicuramente a noi" pensò mentre indossava un elegante vestito da sera bianco, ovviamente maschile. 

 

***

 

La ragazza scese la scalinata e raggiunse il suo posto al grande tavolo, in mezzo alle sorelle…la cena sarebbe durata molto così rassegnata si lasciò cadere sulla sedia e iniziò a sorseggiare il vino.

Durante la cena gli argomenti trattati erano sempre i soliti, figli mariti e cose da donna e lei che non aveva nessun commento da esprimere occupava il tempo guardandosi intorno e osservando i volti degli amici che il padre aveva voluto vicino in quell'occasione.

 

Infine, dopo ore che le sembrarono interminabili, la cena finì e lasciò il posto allo spettacolo di natale. 

Come ogni anno le giovani e talentuose figlie del generale si esibivano con i canti natalizi. 

Oscar suonava il piano e tutte e sei cantavano. Nessuno era più bravo a cantare del piccolo coro formato dalle de Jarjayes. 

André e Nanny avevano da sempre il permesso di assistere all'esibizione musicale e quell'anno nonostante gli ospiti del generale non venne infranta la tradizione. 

André si appoggiò al piano e Oscar prima di iniziare a suonare lo guardò sorridendo, il ragazzo ricambiò quel dolce sorriso ed Oscar si accorse che le sorelle avevano ragione, era davvero bello.

 

Anche lo spettacolo offerto dalle figlie del generale finì e, dopo un applauso generale, tutti iniziarono le danze mentre André e Nanny tornavano al loro lavoro per togliere i piatti dal tavolo e portarli in cucina dove sarebbero stati lavati l'indomani. Infondo rimaneva sempre la vigilia di natale.

 

Oscar non voleva stare in mezzo a tutta quella gente che ballava. 

Per sua fortuna il palazzo era ricco di stanze e aveva solo l'imbarazzo della scelta su dove andare per sfuggire a tutta quella gente allegra che festeggiava nell'immenso salone.

Si ritirò in una stanza vicina al salone dove giungeva attutito il suono dei violini che accompagnavano le danze. 

Mancavano pochi minuti a mezzanotte e Oscar  si ritrovò a pensare ad un ricordo felice che era rimasto a lungo sepolto nella sua mente. 

Lei ed André in quella stessa stanza avevano imparato molti anni prima a ballare. Era una delle cose che un nobile frequentatore di Versailles doveva saper fare. Insieme i due avevano imparato. 

Quante volte si erano pestati i piedi a vicenda prima di riuscire ad imparare! Alla fine ci erano riusciti, avevano danzato perfettamente un minuetto sotto gli occhi felici del maestro di ballo.

 

La ragazza venne riportata al presente dallo scoccare della mezzanotte segnalato dal grande orologio della stanza. 

Sentì una mano posarsi sulla sua spalla, si voltò e vide André con in mano un pacchettino. Lui sapeva sempre dove cercarla. 

Il ragazzo si avvicinò ulteriormente, le posò le labbra sulla guancia e ritirandosi le augurò un buon compleanno. 

Oscar scartò il pacchettino e vi trovò una bellissima rosa intagliata nel legno.

André la guardò dritto negli occhi per capire se il regalo le piacesse, riusciva a leggere in quei bellissimi occhi celesti e anche quell'anno vi lesse gioia.

"Grazie André è bellissima" disse rigirandola tra le mani ed osservandola.

"Sono contento che ti piaccia, quest'anno non sono riuscito ad andare a Parigi così il regalo te l'ho preparato io, così ora potrai avere una rosa bianca anche in inverno" il ragazzo era pieno di orgoglio ci aveva messo tempo e amore per intagliare e dipingere la piccola rosa, il fiore che meglio si addiceva alla ragazza che stava sbocciando con il passare dei giorni.

"Davvero l'hai fatta tu? non ho parole…grazie…" riuscì a dire la ragazza sorridendo contenta.

"E non é tutto" disse André prendendola per mano e portandola verso il balcone…poco prima di uscire le coprì gli occhi con le mani "è una sorpresa" disse conducendola all'esterno. 

Il freddo pungente fece rabbrividire la ragazza e qualcosa di ghiacciato le sfiorò il viso. 

André le tolse le mani dagli occhi dicendo "Hai visto? Volevi un bianco natale? avrai un bianco natale, il cielo ha voluto farti un regalo Oscar, ora hai tutto quello che desideravi". In effetti il suolo era coperto di un sottile strato bianco che sarebbe aumentato durante la notte.

 

La ragazza lo guardò negli occhi, lo prese per mano e lo ricondusse all'interno della stanza, chiuse il vetro alle sue spalle e si voltò verso il ragazzo. 

La musica dei violini continuava a giungere dall'altra stanza e Oscar disse ad André "In realtà non ho proprio tutto…mi manca un compagno per il prossimo minuetto, credi di ricordare ancora come si balla André?"

Il ragazzo in tutta risposta fece un leggero inchino e le porse la mano dicendo "Posso avere l'onore di questo ballo madame?"

La ragazza gli concesse il ballo, André la avvicinò a se cingendola con un braccio e i due iniziarono a volteggiare sulle note del violino, nella stanza illuminata dalle candele.

Il viso di Oscar era appoggiato al petto di André che la conduceva nella danza.

 

Casualmente Oscar aprì gli occhi, alzò lo sguardo incontrando quello del ragazzo per poi accorgersi che le note del violino erano cessate. 

Si allontanò leggermente da André notando così il rametto di vischio sopra le loro teste. 

Guardò il ragazzo sorridendo e gli chiese indicando il piccolo rametto "Lo sai cosa significa?" 

In risposta alla domanda il ragazzo avvicinò il viso al suo e sussurrò "Certo".

Le loro labbra si sfiorarono leggere e delicate. 

Una volta terminato il bacio Oscar abbracciò André poggiando la testa al suo petto nel quale il cuore aveva accelerato il battito. 

Dopo pochi secondi con la testa ancora poggiata al petto Oscar  sussurrò "Questo è stato il compleanno più bello della mia vita, grazie" e approfittando della luce delle candele, della stanza vuota e del vischio le loro labbra si incontrarono nuovamente.   

Nota dell'autore: Questa storia l'ho scritta molto tempo fa, questa sera mi è capitata sotto mano così ho deciso di dividerla con voi...spero che sia stata di vostro gradimento.
Baci J.

  
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