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Autore: Lucy94    17/11/2011    1 recensioni
Sono sempre rimasta affascinata dal personaggio di Pauli,così impacciato con il gentil sesso,e ho voluto provare a raccontare un suo improvviso cambio di vita causato dall'entrata di un ragazza,arrivata da una recente tragedia,ma che riuscirà a superare. Non mancherà di certo il cattivo di turno e i vari momenti imbarazzanti.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Paulie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Essendo la mia seconda fiction e non essendo molto brava, un qualunque vostro consiglio mi farebbe veramente piacere e mi aiuterebbe molto. Grazie ^_^

 

Cambio di vita

Da qualche parte in mezzo al mare…

Perché a lei? Perché questo? Non era giusto…non era giusto..

-MAMMAAAAAAAAAAA,PAPAAAAAAAAAAAAAAAA’- calde lacrime cadevano sul volto oscurato, vedeva soltanto fuoco, un fuoco che bruciava quello che rimaneva ormai della sua vita, un fuoco che bruciava la sua esistenza.

 

 Water Seven-Cantieri della Galley Company

 

-Ehi Paulie, allora come è andata con Iceberg? Cosa ha detto del tuo progetto?-

-Il capo ha detto che devo lavorarci ancora su, la nave, così come l’ho creata non è ancora ben equilibrata.- rispose il grande carpentiere con un piccolo broncio di noia a coprirgli il volto

-Bah certe volte non lo capisco, eppure sa che sei quello più in gamba- disse l’amico un po’ sconcertato; tutti sapevano che Paulie era il miglior carpentiere, dopo Iceberg, di tutta la Galley Company. Eppure era un periodo in cui il capo voleva sempre di più da quest’ultimo portandolo allo sfinimento.

-Forse non è ancora abbastanza- rispose con non curanza

Intanto un po’ più in là altri carpentieri…

-Ehi John guarda lì-

-Cosa hai visto?-rispose l’interpellato

-Quella barca ieri non c’era, da dove è sbucata?-rispose l’amico

-Non ne ho idea, è strano, ieri se non mi sbaglio c’è stata una tempesta, forse è stata trascinata dalle onde, andiamo a controllare-

-Ok-

-Ehi ragazzi dove state andando? C’è ancora del lavoro da sbrigare qui-disse Paulie facendo girare i due

-Lì c’è una barca, dev’essere stata trascinata durante la notte dalla tempesta, stiamo andando a controllare- rispose il ragazzo chiamato John

-Aspettate vengo anch’io, forse riesco a trovare qualcosa per il progetto che ho in mente- disse pensieroso Paulie –EHI TILESTONE PENSACI TU QUI- gridò al compagno mentre correva per raggiungere i due ragazzi.

-Si si d’accordo-disse Tilestone angosciato, pensando già a quando lavoro in più doveva svolgere –Non riuscirò mai a finirlo per oggi, povero me-

Nel frattempo Paulie e gli altri arrivarono sugli scogli dove si trovava l’imbarcazione

-Ecco vedi è lì-

-Ok dai andiamo-

Quando arrivarono non poterono credere hai loro occhi, l’imbarcazione non era vuota, al contrario vi era una ragazza svenuta

-Presto ragazzi correte ad avvisare il dottore, la porterò io all’ospedale-disse Paulie; era preoccupato, non sapevano per quando tempo quella ragazza era rimasta in mare, sarà rimasta sicuramente disidratata  ,sperò solo che fosse ancora viva.

-D’accordo- risposero i due correndo all’impazzata verso il paese

 

Sentiva delle voci….se non si  sbagliava erano voci maschili…due precisamente; una era una voce di un anziano, era rassicurante e calda, infondeva una certa sicurezza, mentre l’altra di un uomo molto più giovane, era profonda e chiara, stava chiedendo delle informazioni sulla salute di qualcuno, ma non riusciva a capire, era stordita.

Piano piano iniziò ad aprire gli occhi, vedeva delle immagini sfuocate, ma dopo un po’ riuscì a focalizzare; vedeva una stanza bianca, c’erano dei quadri appesi ai muri, alcuni contenevano disegni altri invece incorniciavano dei diplomi e lauree, nomi di dottori sbucavano dappertutto e dei bip risuonavano dalla sua destra.

-Sono finita in un ospedale- sussurrò flebilmente –Si, ma dove?- bah, sinceramente, ormai, non gli interessava neanche questo, se fosse stata una sua scelta poteva  anche morire all’istante, non aveva nessuno motivo al mondo, per vivere.

-Allora dottore come sta?- chiese Paulie

-Si è ripresa abbastanza bene, non era in gravi condizioni. Dagli esami effettuati non si trovava da molto tempo in mare, per questo non era molto disidratata; entro due giorni riprenderà completamente le sue forze- spiegò il dottore rassicurante

-Capisco, la ringrazio- bene almeno una buona notizia dopo ore di attesa.

-Si figuri; c’è un’altra cosa di cui vorrei discutere, vede, la ragazza tra due giorni uscirà dall’ospedale e credo che anche lei si sia accorto che la signorina non è di qui- disse il dottore con fare sospetto, almeno per Paulie

-Beh..si, perché?- iniziò ad avere qualche preoccupazione, era come se qualcuno gli gridasse di scappare, adesso, a gambe levate se non voleva trovarsi in qualcosa che non gli avrebbe fatto affatto piacere.

-Vede di certo non conoscerà nessuno qui e sicuramente non avrà nessun posto dove andare…e dato che è stato lei a trovarla e a salvarla, beh credo che potrebbe aiutarla con questo piccolo problemino.- ora il dottore lo fissava dritto negli occhi, aveva stampato sul viso un sorrisino divertito, che in quel momento fece soltanto indispettire Paulie ancora di più; ma perché non dava mai ascolto al suo buon senso?

 

-Buongiorno signorina, come si sente oggi?- se quell’infermiera intendeva fisicamente, stava bene, se intendeva dentro.. beh stava uno schifo.

-Bene, la ringrazio- un piccolo sorriso, almeno per rendere un po’ vere quelle parole, non gli piaceva vedere le persone troppo preoccupate, gli metteva addosso una specie di angoscia. Sin da bambina voleva vedere le persone sorridere sempre, ma adesso era cresciuta e sapeva che sorridere non era sempre facile, non finché c’era sempre qualcuno pronto a renderti la vita difficile.

-Sa signorina, oggi potrà uscire, le cure sono finite e lei è in ottima forma- sorrise quest’ultima

“Posso uscire, fantastico!! E adesso dove vado? Da quel che ho capito mi trovo a Water Seven, peccato che io non conosca nessuno a Water Seven” sbruffò senza accorgersene, tanto che l’infermiera pensò che la donna volesse rimanere nell’ospedale.

-Signorina, comunque la volevo informare che il signor Paulie la verrà a prendere a mezzogiorno- disse l’infermiera, aveva una faccia trasognata, chissà perché…aspetta un attimo, le aveva appena detto che un certo “Paulie”  sarebbe venuto a prenderla, ma chi era Paulie?

-Mi scusi infermiera, ma chi è il signor Paulie?- chiese perplessa, era sicura di non conoscere nessuno lì

-E’ il suo salvatore- ma perché era così eccitata? Era passata da un infermiera dolce e gentile, a un’ esagitata e senza controllo, forse lavorava troppo poverina.

-I-Il mio s-salvatore?- era decisamente confusa

-Si signorina, è stato lui a trovarvi e a portarvi qui- rispose felice lei, come se stava assistendo ad una di quelle favole d’amore che si raccontano da bambine; anche lei credeva alle favole, ma adesso non più come prima…

-Ah, capisco- e adesso? Che cosa doveva fare? Forse aspettare; da quello che aveva capito sarebbe arrivato a mezzogiorno, mancava solo un ora.

  
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