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Autore: anonimaG    17/11/2011    4 recensioni
Il nuovo alunno della scuola che cambia la tranquillità di Elisa "Un ragazzo con i capelli neri, gli occhi verdi, alto con una T-shirt a righe, un giubbotto in pelle e i jeans neri che al posto della cintura avevano delle piccole catene.
Il classico bullo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CHIARIAMO ALCUNE COSE
 
 

 

   Era sabato ed Erica aveva insistito per farmi andare a casa di Riccardo per fare la baby-sitter ma io avrei preferito rimanere a casa piuttosto che chiarire le mie “paure” con lui e poi dovevo dargli anche spiegazioni perché per tutto il giorno lo avevo evitato.
A casa di Doris salutai Riccardo normalmente e presi la bambina in braccio.
Pensavo che se sarei stata tutto il tempo con Doris l’avrei potuto evitare facilmente.
-Ciao piccola! Che vuoi fare oggi?
-Voglio disegnare!
-Ma vuoi sempre disegnare tu?
-S-si, però tu disegna con me!
-Ok per sta volta disegno.
   Prendemmo i colori e ci sedemmo a terra con i fogli nel piccolo tavolino che c’era in salone, Riccardo ci guardava quasi interessato.
-Cosa disegniamo?-. Chiesi io.
-Vo-voglio disegnare… Disegniamo a mio fratello!
-Co-cosa?!?!
-Si il mio ad-adorato fratellone!
-Ma io non so fare i ritratti!-. Riccardo mi osservava divertito.
-Non importa, tanto lo vediamo solo noi!
-E dai!-. Insistette Riccardo con il suo sorriso malizioso che mi dava su i nervi.
-Daiiii!-. La bambina mi fece gli occhi dolci, mi intenerì e alla fine mi feci convincere.
   Ero negata a disegnare.
Infatti avevo fatto un cerchio al posto della testa, con il colore verde avevo fatto due tondini per far vedere gli occhi, disegnai un linea ad arco per la bocca, con il colore nero feci i capelli che più che altro sembravano fili d’erba e infine, per completare il mio “bellissimo” capolavoro, scrissi nella fronte “deficiente”.
-Ho finito!-. Mi sedetti di fianco a Riccardo e gli feci vedere il disegno.
   Scoppiò a ridere.
-Io non son così!
-Non discutere sul mio bellissimo disegno!
-Bellissimo?
   Iniziò a farmi il solletico e io non la finivo più di ridere.
-Basta! Basta! Bastaaaa!
-E no! Me la pagherai!
-Quanto vuoi? Cinque euro? Ah ah ah.
-Non fare la spiritosa! Voglio un bacio.
-No! Io resister… Ah ah ah!-. Non riuscivo più a smettere di ridere, stavo scoppiando:-Ok, ok un bacio!
Gli diedi un bacio.
Però non avevo calcolato lo sguardo di Doris, era sbigottita.
-Siii! Elisa e Riccardo si-si sposano! Elisa e Riccardo si sposano!
-No aspetta Doris…-. Cercai di bloccarla e lei mi venne in braccio.
-Finalmente sei mia sorella! La mia sorellona! I-io te l’avevo detto che noi potevamo essere sorelle.
   Sorrisi e l’abbracciai.
-Forse è meglio se vai a letto adesso eh?-. Disse Riccardo vedendo che erano le dieci e mezza.
-Uffa!
   Dopo qualche minuto Riccardo era di là nella stanza di Doris a darle la buona notte.
Questo voleva dire che io e lui eravamo s-s-soli! Entrai nel panico! Non volevo affrontare e non volevo ammettere la mia paura.
Mi distesi nel divano e feci finta di dormire.
Riccardo arrivo dopo un po’ vedendomi distesa e mi portò un cuscino, una coperta e si sedette nella poltrona di fianco a me.
Non potevo fare finta di dormire in eterno! Non avevo sonno!
Aprii un occhio.
-Non ti libererai tanto facilmente di me…-. Riccardo mi stava parlando ma con gli occhi fissi verso la tv, possibile che avesse capito che stavo fingendo? Si, non me la cavavo molto come attrice.
-E che ne sai tu? Magari tra un mese…
   Si alzò dalla poltrona e si sedette vicino a me che ormai ero accucciata in un angolino del divano.
-Io non so se tra un mese staremo ancora insieme, ma per ora non vedo il perché ci dovremmo lasciare.
-Non lo vedo neanche io il motivo, ma se fosse vero?
-Allora hai paura?
-Si, solo un po’…-. Ammisi con difficoltà.
-Sei dolcissima-. Mi disse avvolgendomi tra le sue braccia.
-Sarà…
-Tu non sei come le altre ragazze, sei speciale, non riesco ancora a capire perché ma credo dal tuo carattere, tu mi piaci veramente.
-Mm…-. Mugolai.
-Abbiamo chiarito credo, no?
-Si…
   Mi baciò e poi io appoggiai la mia testa nel suo petto, sta volta ero un po’ stanca.
-Senti, dopodomani ci sarà un mio amico che farà diciotto anni, non è della nostra scuola però non mi va di andarci da solo, vuoi venire?
-M-ma io non c’entro niente, là ci saranno tutti i ragazzi più grandi di me.
-Fa niente, stai con me tanto.
-Si ma non devi convincere me, devi convincere mio padre; Se sa che devo andare ad una festa dove ci sono ragazzi diciottenni con il MIO RAGAZZO DICIOTTENNE, del quale non sa nemmeno l’esistenza, e che per di più finirà tardi…
-Non c’è problema domani vengo da te e ci penso io a convincere tuo padre.
-Co-cosa? Vorresti dire che vuoi conoscere mio padre?-. Sgranai gli occhi:- Ma lui è un tipo severo e…
-Non importa-. Rispose.
   Verso mezza notte arrivò Amalia e io me ne tornai a casa con Riccardo al mio fianco che mi accompagnava.
-Per domani… Vieni vestito elegante eh!
-Ok, lo farò!-. Mi salutò e tornò a casa sua.

   
 
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