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Autore: Roev_Chan    17/11/2011    2 recensioni
"La musica è l'armonia dell'anima."
Roev è una studentessa del corso speciale per esorcisti. Pessimo carattere, fredda, asociale e silenziosa, quando non studia, lavora in un negozio di strumenti musicali nella città della Vera Croce, nascondendo a tutti la sua incontenibile passione: ama suonare il pianoforte. Ed è proprio questo che la farà cacciare nei guai, entrando (senza accorgersene) a far parte del sadico gioco del preside dell'Accademia, Mephisto Pheles...
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-Facciamo un patto, Roev-Chan? ♥- 
-Un patto?-
-Si, un patto! A te piace suonare il piano, no? Bhe, io ti darò la possibilità di suonarlo ogni volta che vuoi, ma in cambio dovrai sottostrami e obbedire a ogni mio ordine! Ci stai?- [...]
-D’accordo, ci sto.-
-Sapevo che potevo contrattare con te, Roev-Chan! Ma ti avverto: se smetterai di suonare, io mi prenderò la tua anima! ♥-

[cap. 4 - "Il patto"]
Genere: Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Mephisto Pheles, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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-Ehm… permesso?- Nessuno rispose. Mosse un passo e sbirciò all’interno della stanza. Non c’era nessuno, i mobili erano perfettamente lucidi, la scrivania in ordine, idem per le librerie e i vasi. Notò una porta sulla destra: era aperta. Roev non si mosse dalla sua postazione, non sapeva cosa fare. Non era nemmeno sicura del perché era lì. Avanzò di qualche passo “Ormai sono qui, cos’altro ho da perdere?” Pensò facendo spallucce; così si avvicinò alla porta di fianco alla scrivania, sulla destra. Mephisto era in quella stanza, una sala piuttosto grande e ricca di colori, con un enorme televisore al plasma, una teca con varie action figure, un divano e un paio di poltrone poste attorno a un tavolino da caffè e, in fondo alla stanza, il pianoforte. L’uomo vi stava appoggiato a lato, e fissava Roev con un sorrisetto soddisfatto.
-Pensavo ti fossi persa, signorina Akuma.- La ragazza si avvicinò a brevi passi, senza troppa fretta. Guardò lo strumento musicale e sorrise felice di vedere che aveva ancora un aspetto sano –Un sorriso! Quale onore! Mi sono giunte voci del fatto che non sorridi mai!- Esclamò l’uomo. Roev non sapeva se prenderlo come uno scherzo o una presa in giro, così si limitò a rimanere in silenzio e con la sua solita espressione cupa di sempre.
-Non sono riuscita a studiare bene “Trick and Treat” è un po’ complicata…- Disse.
-Oh, non importa!  Suona qualunque pezzo che ti viene in mente.- La tranquillizzò Mephisto. Roev lo guardò un istante. Quel suo volto pallido, le occhiaie, gli occhi piccoli e furbi e quel sorriso sghembo che lo accompagnava sempre e non lo abbandonava mai, le facevano ricordare una canzone che Roev adorava in modo ossessivo: This is Halloween del film The Nightmare Before Christmas, un film della sua infanzia che la ragazza adorava. Appoggiò le mani sulla tastiera, tese un respiro profondo. Non aveva bisogno dello spartito per quel brano, lo conosceva a memoria. Così partì, abbandonandosi al suono delle note e ascoltando i movimenti delle sue mani, le dita che si muovevano armoniosamente, senza fare rumore quando schiacciavano i tasti. Finito di suonare, alzò la testa e mosse lo sguardo a cercare quello di Mephisto, che la guardava ammaliato –Stupefacente.- Fece applaudendola. Roev si alzò dalla seggiola.
-Che ne sarà ora del piano?- Chiese con una nota malinconica.
-Avevo la mezza idea di venderlo, tanto io non so usarlo, e in teoria mi sarebbe solo di intralcio.- Spiegò accarezzandosi il pizzetto –Ma tu… tu sei un fenomeno! E ho deciso di tenerlo per fartelo suonare.- Roev rimase sbigottita.
-Io… io…- Sentì che stava per mettersi a saltellare dalla gioia –Ti ringrazio!- Disse facendo un inchino profondo –Come ti posso ripagare?- Chiese raddrizzandosi. Mephisto era silenzioso, stava pensando e sorrideva divertito, un sorriso che a Roev non piaceva niente.
-Facciamo un patto, Roev-Chan? ♥- Roev rimase un attimo sbigottita da quella proposta e dal modo in cui l'aveva chiamata, ma guardò l’uomo interessata.
-Un patto?- Chiese aggrottando la fronte.
-Si, un patto! A te piace suonare il piano, no? Bhe, io ti darò la possibilità di suonarlo ogni volta che vuoi, ma in cambio dovrai sottostrami e obbedire a ogni mio ordine!- Spiegò Mephisto con fare esaltato –Ci stai?- La guardava, sorrideva, sorrideva perverso.
-Se non accetto?- Chiese Roev.
-Se rifiuti sarò costretto a distruggerlo purtroppo…- Fece quasi dispiaciuto accarezzando lo strumento musicale. Roev rabbrividì –Allora? Ci stai?- Mephisto si fece leggermente più impaziente.
-D’accordo, ci sto.- Roev si maledisse quasi immediatamente per aver aperto bocca, per avergli dato il suo consenso. Era stata troppo avventata.
-Sapevo che potevo contrattare con te, Roev-Chan! Ma ti avverto: se smetterai di suonare, io mi prenderò la tua anima! ♥- Lo guardò con gli occhi spalancati.
-La mia… anima?- Fece balbettando.
-Ahah, scherzavo.- Gesticolò Mephisto –E ora… che ne dici di sigillare il nostro patto con un marchio?- Si levò il guanto della mano destra.
-Un marchio?- Roev cominciava ad essere confusa, a capirci pian piano niente.
-Si, dammi la mano.- Gliela prese stringendola forte, senza che la ragazza potesse dargli il consenso. Roev subì la stretta e vide un leggero fumo.
-Eins, Zwei, Drei! ✩-Mephisto schioccò le dita della mano sinistra e si sentì un botto, come di un fuoco artificiale provenire dalla stretta di mano. La ragazza si ritrasse spaventata e si guardò il palmo. Piano piano si stava formando il disegno di una stella circondata da due cerchi.
-Ah… devo dirlo: mi aspettavo rose, fiori e cuoricini.- Disse sarcarstica guardando la stella.
-Spero non rimarrai delusa.- La prese in giro.
-Macché, tu hai gusti molto più da ef…- Si bloccò; dovette bloccarsi. Si guardò il palmo della mano e impallidì dall’orrore –Cos’è QUESTO?-
-C’è qualcosa che ti turba?- Sghignazzò l’uomo.
-Si!- Gli mostrò il marchio –Che cazzo significa questo? È ROSA! Cambiali subito colore!- Mephisto fece le boccacce per trattenere una risata.
-E di che colore la vuoi?-
-Qualunque! Basta che non sia rosa! Io odio il rosa!- Brontolò la ragazza arrabbiata.
-Bhe, mi spiace deluderti, ma dovrai tenerlo così.- Disse togliendosi il cappello, a cilindro, liberando il suo buffo ciuffo a spirale –Comunque la tua faccia quando sei arrabbiata è troppo divertente.-
-Guarda che ti sento.- Brontolò di nuovo. Mephisto la congedò a causa del lavoro che gli spettava e Roev fece ritorno alle sue stanze nel dormitorio femminile e ripensò a tutto: si soffermò particolarmente su una frase: “Se smetterai di suonare io mi prenderò la tua anima!” Mephisto aveva detto chiaramente così. Solo i demoni fanno accordi di quel genere, mettendo in palio l’anima del giocatore. Ma Mephisto era preside e fondatore della Vera Croce, una scuola che addestra per combattere i demoni; era impossibile che lui fosse… un demone. Roev rimuginò per tutta la sera, era turbata da quelle parole. Decise che avrebbe scoperto qualcosa di più sul conto di quell’uomo. Escogitò un modo ingegnoso per scoprire qualcosa, così si addormentò, fantasticando sul suo piano.
 
   
 
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