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Autore: Dragonite    18/11/2011    8 recensioni
Allora, questa è una specie di prova per me, visto che è la mia prima storia che pubblico. Spero vi piaccia:
sorrise Draco. Non un sorriso felice o triste, ma di quelli pieni d’amore, di dolcezza.
[Draco/Harry]
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter, Hermione Granger | Coppie: Draco/Harry
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da Epilogo alternativo
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Ciao a tutti! Questa è la mia prima fanfic. Perdonatemi qualsiasi errore grammaticale, accetto anche critiche negative, perché si sa, sbagliando si impara.  I don’t copy! Viene tutto fuori dal mio povero cervellino bacato, magari somiglierà a qualcuno o forse no, sono sincera. Spero vi piaccia. 
Genere: Yaoi (boyxboy), sentimentale, drammatico.
Pairinig:Draco/Harry
Rating:Arancione
Disclaimer:  Harry Potter e gli altri personaggi della saga, sono di proprietà di JK Rowling e di chiunque ne possieda i diritti. Questa storia non ha alcuno scopo di lucro e non intende infrangere nessuna legge sui diritti di pubblicazione e copyright. Tutti i personaggi di questa fan fiction sono immaginari e non hanno alcun legame con la realtà.
 

La verità nel mio cuore
The truth in my heart.
 

A quante persone hai mentito? A quante detto la verità? Questa frase ronzava nella mente dell’ormai venticinquenne Draco malfoy, scampato da morte certa subito dopo la guerra. Sfuggito alla morte grazie alla deposizione dell’eroe magico Harry Potter. “Il grande Potty” sussurrò Draco. Un sorriso nacque spontaneo sul bel volto pallido “Anche se mi ha dato del codardo mi ha aiutato. Mi ha salvato la vita e ora l’unica cosa che posso fare per ricambiare il favore, è non combinare nulla” come se fosse possibile... Alla fine della guerra Draco aveva perso tutto: casa, patrimonio, la sua dignità e come se non bastasse anche la sua libertà di scelta. Essì, ora dipendeva da Harry. Non lo avrebbe mai confessato, ma aveva un debole per Lui fin dal primo anno di Hogwarts. In quell’anno la sua ancora di salvezza –sapeva già che un giorno avrebbe finito col rovinarsi la vita per colpa della sua famiglia (tranne sua madre, l’unica con un po’ di buon senso)- aveva rifiutato la sua amicizia preferondolo allo Weasley.  Da quel giorno iniziò a pretendere le sua attenzioni, anche se non nel modo giusto.
Ora Draco lo stava aspettando seduto sul vecchio divano di Grimmauld Place n°12
“la casa dei miei parenti” pensò tristemente. Gli mancava sua madre. Lei, morta per proteggerlo da un Avada Kedabra scagliato da Voldemort in persona. Vedere i suoi occhi spegnersi davanti a lui gli squarciò il cuore. Non voleva, non doveva ricordare, o sarebbe entrato in panico e non c’era nessun eroe magico pronto a salvarlo. Non ci riusciva a calmarsi, fu presto preso dallo smarrimento totale e poi fu buio.
“......ati... Dr...o! Non f.. ar..i sp...ntare! Da..na...ne!” Chi urlava in questo modo si chiedeva Draco ancora immerso nel nero. Poi si ricordò tutto. La voce si faceva via via più nitida e riuscì a riconoscerla. Era di Harry, il suo amato Harry. Di colpo alzò le palpebre, facendo sobbalzare la persona accanto a lui.
Aveva gli occhi lucidi, chissà da quanto ero in quella posizione si domandò distrattamente Draco. “L’ho fatto preoccupare così tanto?” e per confermare la sua tesi chiese con un filo di voce “per quanto sono stato incosciente?”. “Per quasi 3 ore... Mi hai fatto preoccupare” Draco non poteva crederci. Si preoccupava sul serio di lui? O mentiva? No. Quello che mentiva era lui. Harry non ne sarebbe in grado. Senza che se ne accorgesse una lacrima salata solca la sua gota arrossata. Preso in contropiede, Harry, abbracciò il piccolo Malfoy come fosse un bambino  da proteggere dal Mondo esterno, che rimase spiazzato da tale gesto “Shh. Non piangere. Nono non fare così, dai.” Andava avanti con queste parole fino a quando non sentì i muscoli tesi del biondo rilassarsi sotto i suoi palmi che avevano preso il cammino verso il fondoschiena dell’altro. “Harry, c-che s-stai facen-ndo?” chiese con la voce rotta dal pianto, arricchita da un velo d’eccitazione. D’improvviso lo baciò, uno sfiorarsi di labbra, ma che trasmetteva tutta la sicurezza di cui aveva bisogno in quel momento. Preso dalla passione Harry approfondì il bacio, e prese in braccio un Draco attaccato a lui a mo’ di koala “Che fai?”. “Ti porto di sopra” a quelle parole emette un gemito roco a previsione di quello che succederà tra poco.
La porta della stanza si richiuse alle spalle possenti di Harry, e uscirono dei suoni acuti. Gemiti su gemiti e urla su urla.
Intanto dentro di essa, consumata la passione, Harry stava seduto sul bordo del letto con la testa tra le mani mentre ripensava al suo sbaglio “Non dovevo lasciarmi andare! Ho fatto un grosso sbaglio, dannazione! Non voglio vedere sul suo volto un’espressione sofferente! Questo non doveva accadere!” e mentre pensava a questo, non si accorse del giovane uomo accanto a lui fino a quando questi non gli mise una mano sulla sua per scostargliela. “Che succede? Sei forse pentito di quello che abbiamo fatto?” chiese con voce tagliente, ma anche triste per quello sguardo freddo rivolto a lui. “Beh , io no” aggiunse con tono duro. Harry non riusciva a connettere se non “Che cazzo ho fatto!” “Anche io, però...” tentennava “Però... Cosa?” insistette il biondino “Credo sia stato uno sbaglio, non avrei dovuto...Scusa Draco, scusa” Non era ancora pronto per dirgli la verità, aveva paura. Si, paura. Paura di far soffrire il suo unico amore, il suo bel pezzo di ghiaccio che tanto ghiaccio non è. “Cosa? Uno sbaglio? Stai scherzando vero? Mi sono donato a te! Harry! Perché... Perché?!?” non ce la faceva, non riusciva a controllarsi, così scappò, scappò lontano da tutto e da tutti, non gli importava di essere mezzo nudo, voleva solo allontanarsi da quella stramaledetta casa.
Nel frattempo a casa Black/Potter un ragazzo piangeva silenziosamente intanto che scriveva una lettera al suo amore lontano. Una volta finito chiamò Hermione, con cui aveva ancora ottimi rapporti. Dopo aver lasciato Ginny, Ron era diventato scontroso con lui. “Ehi Herm. La consegni a tu sai chi?” chiese tendendogli la lettera “Non glielo hai detto? Adesso dov’è?” domandò brusca “Non sa nulla, ed è scappato.” Rispose mogiamente. Hermione non rispose vedendo la faccia afflitta del suo migliore amico. Si limitò, dunque, ad annuire ed ad accompagnarlo al San Mungo. Si smaterializzarono davanti alle porte dell’ospedale ed entrarono.
Due giorni dopo Herm stava cercando disperatamente Draco per dargli la lettera. Doveva arrivare prima che sia troppo tardi. Tre ore dopo lo trovò in un bar del centro londinese babbano, cosa alquanto strana, ma non vi fece troppo caso. Il suo obbiettivo era quello di portarlo al San Mungo in tempo per l’ultimo saluto.
“Ciao Draco. Posso parlarti un momento?”  l’altro alzò lo sguardo “Che vuoi? Parla in fretta!” . “volevo solo darti questa. E poi devi venire con me al San Mungo.”. “Cos’è, uno scherzo?” . “No” Draco riabbassò gli occhi sulla lettera e rimase sbalordito... Quella era la scrittura del suo Harry! Un moto di rabbia salì verso la sua gola emettendo un basso ringhio che fece scappare la cameriera li affianco. “Molto, molto divertente Granger.” ironico “E perché mai, il nostro caro Potter chiederebbe a te questo favore, invece di essere qua di persona...”. “Harry sta morendo...”Queste parole, semplici ma letali, hanno il potere di rompere il tuo equilibrio. Non si accorse di star piangendo, non si accorse di star correndo verso il suo amour, non si accorse di stringere tra le mani la lettera, non si accorse di niente se non quella vetrata che separava lui ed Harry, morto, morto. Non aveva fatto in tempo, “Nononono!  Non ho fatto in tempo dannazione!”  Herm gli si era avvicinata piangendo silenziosamente “Ti amava” sussurrò al vento, perché Draco non la ascoltava, perso in un oblio nella sua mente e si ripeteva “Non sono riuscito a dirgli la verità.” “Non è giusto” mormorò. “Il sig. Potter sembrava sapere che sarebbe venuto perché è morto col sorriso sulle labbra”  le parole del dottore, però, non lo rincuorarono, anzi, peggiorò la situazione. “Sapeva, lui sapeva.” Calde lacrime di rimpianto caddero silenziose.
 
Quattro giorni dopo La Gazzetta Del Profeta, venuto a conoscenza della morte di Harry, scrisse un articolo in cui diceva:
L’eroe del mondo magico, il signor Harry Potter, ci ha lasciato prematuramente all’età di 25 anni, il 5 novembre 2005. Ci addolora confermare che la morte è causata da male incurabile. I medici non vogliono condividere nulla, ma noi abbiamo le prove che Hermione Granger, sua fidata amica, lavoratrice presso il Ministero della Magia era a conoscenza di questo fatto. Inoltre un nostro reporter ha visto uscire dall’ospedale proprio il giorno del decesso, niente popodimeno che l’ex-mangiamorte redento Draco Lucius Malfoy. Cosa ci faceva lì non lo sappiamo per certo, ma se sapremo qualcosa in più, vi aggiorneremo immediatamente. Il funerale è privato, e data e luogo di esso sono a noi sconosciuti. Abbiamo però la lista dei partecipanti:
-Hermione Granger
-La famiglia Weasley
-Sirius Black
-Remus Lupin e Ninphadora Tonks e Ted Lupin
-Luna Loovegood
-Neville Paciock
-Seamus Finnigan
-Dean Thomas
-Abeforth Silente
-I professori della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts
-Draco Lucius Malfoy.
-E altri amici fidati....
 
Draco accartocciò il giornale. Che ne sapevano loro della sua vita o quella di Harry?
“Un bel niente, ecco cosa!”.  Toc toc. “avanti, è aperto” . “Ciao Draco. Come stai –ops domanda sbagliata neh?” ridacchiò  “Che vuoi Granger?” . “Oh certo. Volevo chiederti se te la sentivi di venire con me al Suo funerale” domandò timida la castana “D’accordo” rispose il biondo dopo un attimo di incertezza.
Un’ora e mezza dopo i funerali erano finiti e le persone iniziarono ad avviarsi verso casa, persino Ron e Ginny erano venuti, gli ultimi furono Hermione e Draco. “Allora io vado eh, mi raccomando, non fare pazzie ti prego, lui non lo vorrebbe” . “.....”
“Drac...” . “SI! Si, ho capito!” . “Oh, allora ciao” . “Si, addio” Hermione l’ultima parte non l’aveva sentita talmente flebile fosse la sua voce, e se ne andò.
Rimasto solo Draco si avvicinò alla lastra bianca, semplice come voleva Harry. Si inginocchiò e pose le proprie mani sulla tomba:
Harry James Potter
31 luglio 1980 – 5 novembre 2005
 
Una tomba, nessun titolo come eroe, semplicemente semplice. Draco pianse, pianse e pianse tanto da vedere tutto nero e poi l’oblio.
Si risvegliò nello stesso luogo solo un’ora dopo.  Si ricordò della lettera che Harry gli aveva mandato. La prese con mani tremanti, l’apri e iniziò a leggerla. Nella lettera erano trascritte questa parole:
 

29 ottobre 2005

Caro Draco, amore mio,

se leggerai questa lettera, allora io sarò già all’altro mondo. Mi mancherai tantissimo. Io... io non ho molto da dire, non sono neanche bravo a scrivere e sicuramente ci saranno delle sbavature qua e là. Sai, ti ho sempre amato, o almeno dal 5° anno di scuola, ma tu eri sempre così irraggiungibile, così inafferrabile, e il nostro solo modo di parlarci era litigare, e picchiarci per toccarci. Sono stato molto cattivo dicendoti che eri un codardo, ma l’ho fatto perché non volevo aggiungere sofferenza ad altra sofferenza. Ti prego di perdonarmi, ma io ti amo, ti amo e sarei capace di scriverlo mille volte anche se so che scrivendolo non dico nulla, potrei mentire, prenderti in giro... Ah. Non so che altro dirti. Oh si, mi hai stregato il cuore con i tuoi occhi color del ghiaccio, freddi ma caldi.

Tuo per sempre Harry
Ti amo, sappilo.
 

 
“Non sei capace di mentire Potter” sorrise Draco. Non un sorriso felice o triste, ma di quelli pieni d’amore, di dolcezza. Rise, rise di felicità “Finalmente potrò dire la verità: Ti amo eroe da strapazzo! Ti amo...Harry. Non ti lascerò nell’aldilà da solo... Aspettami...” detto questo si sdraiò sulla lapide e si addormentò, stavolta per sempre.  Perché la morte era così attratta da quel richiamo che arrivò subito.
Il giorno dopo fu trovato da una Hermione in escandescenza, ma al solo vedere quell’immagine provò un misto tra tenerezza e tristezza: Draco era sdraiato col viso rivolto all’immagine di Harry, e sorrideva. Teneva ancora in mano quella stessa lettera che aveva recapitato lei.
Fu deciso così, di inumare Draco insieme ad Harry, in modo tale che possano essere insieme per l’eternità:
 

Harry James Potter
31 luglio 1980 – 5 novembre 2005
&
Draco Lucius Malfoy
5 giugno 1980 – 9 novembre 2005
__________________________________________
Insieme per l’eternità, in un luogo che neanche la
 Morte in persona può raggiungere edove solo la verità del loro
 Amore possa risplendere nei loro Cuori

   
 
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