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Autore: xlight_    18/11/2011    8 recensioni
Ero lì, fermo, a guardargli le labbra. Quelle labbra così perfette che continuavano a muoversi creando un melodia angelica.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I'll take you to another world.

Ero lì, fermo, a guardargli le labbra. Quelle labbra così perfette che continuavano a muoversi creando un melodia angelica.
Louis stava parlando di qualcosa, ero troppo distratto da capire cosa, e gli altri ridevano.
«Harry, stai bene?» chiese Niall, poggiandomi una mano sulla spalla.
Sobbalzai al contatto e scossi la testa cercando di scacciare dalla mente le sue labbra. Niente da fare, rimanevano sempre lì, come se fossero impiantate nel mio cervello. E questa storia andava avanti da circa un mese. Stavo impazzendo, o forse lo ero già.
«Io.. ho bisogno di stare un po’ solo.»
Scappai letteralmente da quel posto e andai a chiudermi in bagno. Mi accasciai alla parete, la testa fra le mani.
Volevo solo capire cosa mi stava succedendo, capire le mie emozioni. Perché era tutto così difficile?  Perché ero letteralmente incantato dalle labbra del mio migliore amico? Perché desideravo baciarlo?
«Harry..»
Eccolo lì, fermo sull’uscio della porta, incerto se entrare o meno. Sapevo che sarebbe venuto a cercarmi; era così prevedibile.
«Sei prevedibile Tomlinson.» voltai la testa di lato, cercando di nascondere i miei occhi.
Ho sempre temuto di mettere a nudo il mio animo con una sola occhiata. Bastava solo guardare negli occhi il ragazzo che mi stava davanti per mettermi a nudo. E non volevo che succedesse; non doveva sapere nulla.
«Qualcosa non va?»
Ecco la fatidica domanda. Facile. «Niente, sono solo un po’ stressato per l’album.»
«Non ti credo. C’è qualcosa che non va con Caroline?»
Questo non me lo aspettavo. Non mi aveva mai chiesto di Caroline perché non gli era molto simpatica; anzi, era l’esatto contrario per lui. Il motivo? Una vecchia oca viziata, diceva.
«Con Caroline va tutto bene. E a te con Eleaonor?» chiesi, cercando di nascondere l’amarezza.
«Uhm.. bene.»
Era così distante appoggiato sullo stipite della porta; era come se avesse paura di disturbarmi o darmi fastidio.
«Louis, puoi entrare se vuoi, non ti mangio mica.»
Sorrise, e mi abbracciò. Stavo così bene a contatto con la sua pelle calda, mi infondeva sicurezza.
In quel momento mi squillò il cellulare. Mi staccai da Louis e risposi bruscamente.
«Amore, sono Caroline»
Cazzo, no. «Dimmi.»
«Ti va di venire da me stasera? Stiamo un po’ soli..»
Sapevo cosa voleva da me. Guardai il mio amico, intento a controllare il cellulare, quando gli occhi gli si illuminarono. Era sicuramente un messaggio da Eleaonor. «A stasera Caroline, non vedo l’ora.» mentii.
«Stasera sei dall’oca?» chiese appena chiusi la chiamata.
«Smettila di chiamarla così!»
«E’ un’oca, Harry! Quando capirai che ti sta solo usando? Ha bisogno di qualcuno con cui fare sesso e cosa c’è di meglio di un sexy diciasettenne?»
Tornai indietro, da lui. «Ma tu cosa ne sai? Cosa ne sai tu?» esclamai.
«Io so che finirai per rimanerci deluso e non voglia che tu stia male.»
«Non sai niente di me, Louis! E’ la mia vita cazzo, lasciamela vivere! Voglio stare con Caroline, starò con Caroline. Non voglio starci? Cazzi miei, lasciami in pace per favore!» gli ringhiai contro.
Lui indietreggiò, parando le mani davanti a sé. Dovevo fargli davvero paura. «Sto solo cercando di aiutarti..» «Bene, non ci stai riuscendo.» sbattei la porta con le lacrime agli occhi.
Adesso ne avevo la conferma: ero impazzito.
 
 
Ero a casa di Caroline già da un bel po’ ed eravamo seduti nel divano a guardare un film. Ero irrequieto, avevo tanta voglia di scappare e andare via, quando lei mi salì praticamente addosso. Iniziò a baciarmi e a sbottonarmi la camicia. Sentivo le sue dita sottili lavorare agili con i bottoni, la stoffa che scivolava, scoprendo la pelle calda. Forse avrei voluto fermarla, ma non mi andava. Volevo solo dimenticarmi di tutti i miei problemi per un po’. E così la lasciai fare.
 
Mi svegliai la mattina dopo, in un letto vuoto. Caroline stava facendo sicuramente la doccia, così ne approfittai per scappare via. Le lasciai un biglietto dove mi scusavo per la scomparsa improvvisa e abbandonai quella casa in fretta.
Quando aprii la porta di casa, la scena che avevo davanti agli occhi era totalmente esilarante. Niall inseguiva Zayn che gli aveva rubato i biscotti, Liam saltava sul divano urlando e Louis.. Louis stava facendo tranquillamente colazione. Sgranai gli occhi; quando si trattava di fare casino lui non si tirava mai indietro.
«Mal di testa o oggi ti stanno sulle palle quei tre squinternati?» chiesi sedendomi e addentando un biscotto.
«Come hai passato la notte?» mi chiese.
Abbassai lo sguardo. Mi sentivo in colpa, senza conoscerne il motivo però. «Ho dormito quello che bastava.» scherzai, pensando che lui non avrebbe perso la magnifica occasione che gli stavo servendo su un piatto d’argento per sfottermi.
«Mi fa piacere.» rispose abbassando lo sguardo e concentrandosi sul suo Blackberry.
No, quello non era Louis, lo avevano sicuramente rubato e sostituito con un clone. Adesso avrebbe dovuto alzarsi e correre dagli altri cercando aiuto per sfottermi, poi magari, quando sarebbe arrivata l’occasione l’avrebbe fatto di nuovo in diretta mondiale.
Afferrai il suo cellulare bruscamente; era troppo preso da quel coso. «Adesso ti concentri e mi dici cosa hai.»
«Non puoi capire Harry.» rispose alzandosi e dirigendosi sopra.
Lo seguii. «Sì che posso, invece. Devi solo parlarmi del tuo problema!»
«Io.. io non ce la faccio a parlarne.»
Lo bloccai per un polso e lui scattò indietro. «Non toccarmi!» ringhiò.
A quel punto sentii il sangue bollirmi nelle vene. Lo afferrai per le spalle e lo spinsi contro il muro. «Louis, smettila di fare così! Sono settimane che sei più distaccato! Mi vuoi dire cosa cazzo hai?» gli urlai.
«E per Eleaonor? Posso darti una mano se vuoi.» gli chiesi a malincuore.
«Magari fosse per Eleaonor. Tu non puoi capire Harry, nessuno qui dentro può. Sono solo in questo momento. »
Si accasciò a terra. Sembrava tanto un bambino. La rabbia scomparve improvvisamente, sostituita dalla voglia di stargli vicino.
Mi inginocchiai di fronte a lui, alzandogli il viso per permettergli di guardarmi negli occhi. «Tomlinson, puoi parlare di tutto con me, hai capito?» sussurrai.
«Vuoi la verità?»
Annui deciso.
«E sei disposto ad accettarla?»
Annui di nuovo e lui sospirò. «Il mio problema sei tu Harry!»
Sgranai gli occhi, che lentamente si riempirono di lacrime. «Cos’ho che non va?» chiesi, la voce rotta dal magone che mi stringeva la gola.
«Hey, hey, non piangere.» mormorò asciugandomi le lacrime con i polpastrelli.
Perché rendeva tutto così difficile? Perché ogni suo gesto sembrava così giusto, perfetto?
«Non intendevo questo. Intendevo che è un po’ di tempo che ti vedo sotto una luce diversa.»
«Non capisco Louis.»
Si fermò per un attimo; cercava sicuramente le parole giuste. «Lo sai che hai un sorriso magnifico?»
Sorrisi imbarazzato, mentre cercavo di non arrossire. «Quello che voglio dirti è..» si bloccò di nuovo.
Non riuscivo a capire cosa c’era di così tanto difficile da dirmi. «Dio, non hai capito niente, vero?»
Scossi la testa, come per dire ‘no’. Aveva solo creato parecchia confusione nella mia povera testa.
«E’ da qualche giorno che voglio fare disperatamente una cosa…» mormorò avvicinandosi e poggiandomi una mano sulla guancia.
Trattenni il respiro, mentre lui continuava ad avvicinarsi e il cuore prendeva il galoppo. Mi sembrava di esplodere. Dentro di me, un vortice di emozioni mi stava travolgendo, uccidendo.
E poi successe tutto nel giro di qualche secondo. Appoggiò le labbra sulle mie, dando il colpo di grazia al mio cuore, che schizzò in una corsa sfrenata. Per qualche momento ebbi paura che potesse sentirlo.
Dopo qualche secondo di incertezza, passò la lingua su di esse, come per chiedermi l’accesso. Fremetti e dischiusi leggermente la bocca. All’inizio fu cauto, come se avesse paura della mia reazione, poi si lasciò andare e mi coinvolse in un vero e proprio bacio, infilando le mani tra i miei ricci.
Quello fu un colpo basso per me, che senza riuscire a resistere, lo arpionai per la maglietta, facendogli capire che non avevo nessuna intenzione di lasciarlo andare.
Sorrise e senza smettere di baciarmi, mi strinse a sé.
 

Hola ssdkgfg :3
eccomi qua con la mia prima one-shot su quesa 'coppia' (oddio non è proprio una coppia, ma vabbè ahaha) e quindi non è che sia un granchè.
L'ho scritta di getto, mentre osservavo questa gif:


ksngsdkgkh la amo questa gif *oo*
Comunque, fatemi sapere cosa ne pensate, e' importante per me :3

  
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