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Autore: Hidden Writer    18/11/2011    5 recensioni
«Bene bene bene... quindi è possibile rintracciarli eh?»
Dal telefono uscì un suono stridulo, quasi deformato dal tono scocciato che l'altro conversante utilizzava, ma si intese chiaramente un “si”.
L'uomo chiuse il cellulare, davanti a lui stava in piedi un energumeno di circa due metri e dieci, scuro di pelle e decisamente scontroso. Poggiò il telefonino sul tavolo, si lasciò andare in un ghigno soddisfatto. Poi sussurrò:
«È fatta, Chef.»

Un nuovo reality.
Un vincitore.
Ventitré perdenti.
Dieci milioni di dollari.
Sarebbe eclatante, ma ho dimenticato una frase:
Chris e Chef.
E a buon intenditor, poche parole. ^.^
Dal capitolo 19:
La rossa posò delicatamente i piedi, correndo per assecondare la spinta del parapendio, mentre l'indiano non era stato alquanto rapido, e strusciava sul terreno con tutto il corpo. Si fermarono dopo circa un minuto. Inanzi a loro c'erano tutti i concorrenti. Lui sputò una boccata di terra.
«Come... come siete arrivati qui?!» Era sbigottito.
«I paracaduti erano sotto le panche.» Spiegò calmo il chitarrista, mentre Izzy osservava lo sguardo in cagnesco del compagno di squadra.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Nuovo Personaggio, Sorpresa
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
Capitoli:
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A tutto reality: Century

 

Il pullman si fermò davanti ad una catapecchia sperduta in mezzo alla deserta campagna, probabilmente l'autista si era fermato lì per chiedere informazioni, probabilmente lì abitava un contadino e probabilmente avrebbero raggiunto in breve la civiltà.

Poi Chris McLane fece il suo ingresso nel pullman, e si scatenarono borbottii di disapprovazione a tutto spiano, visto che era evidente che lì si sarebbero stabiliti, o che per lo meno lì si sarebbe svolta la prima sfida. Il vociare aumentò sempre più di volume, ormai si stava sconfinando nel linguaggio osceno, il vangelo, per molti dei concorrenti era solo un ricordo, così il presentatore pensò bene di avvicinare il microfono alla cassa. Il fischio scatenò un urlo di dolore, seguito da un silenzio di tomba.

Un tizio munito di telecamera si posizionò davanti al viso dell'autore di quello scherzetto, poi alzò il pollice come per dare un segnale, una luce rossa si accese sull'apparecchio.

Il conduttore avvicinò la bocca al fitto reticolato metallico e premette l'interruttore.

«Benvenuti alla quarta stagione di A tutto reality, telespettatori, qui è il vostro adorato Chris McLane, il vostro meno adorato Chef Hatcet...»

L'autista si voltò e digrignò i denti in qualcosa di riconducibile forse ad un sorriso.

«...e i detestati venti concorrenti delle scorse stagioni!»

Dagli ultimi posti si levò una voce infantile, obiettando forse sul numero di ragazzi in quel pullman, ma non si sentì nulla e il presentatore zittì la ragazza con la mano ancor prima che finisse la frase.

«Silenzio, parlo io. Dicevamo... in questa stagione di A tutto reality le sfide si svolgeranno in giro per il mondo, e seguiranno un preciso tema, ovvero...»

Un apparecchio azionato da Chef simulò un rullo di tamburi.

«Il secolo passato! Il ventesimo secolo, ogni avvenimento, ogni fatto, ogni importante o meno evento accaduto in quest'epoca verrà trasformato in una sfida, l'idea è mia, ovviamente!»

Un sonoro grugnito si udì dalla cabina dell'autista, una protesta, forse, ma nessuno fece caso a ciò, perché ormai il conduttore aveva a se gli occhi di molti milioni di persone, e un po' meno milioni di schermi.

«Andiamo immediatamente a conoscere i concorrenti, qui abbiamo...»

Si addentrò nel corridoio centrale del veicolo e cominciò a guardare a destra.

«Duncan! Izzy! Justin! Bridgette, della quale si potrebbe anche vedere la faccia se non stesse limonando con... Geoff! Gwen! Heather! Cody! Eva!»

Si allontanò bruscamente dalla ragazza e schivò un destro che avrebbe steso un elefante.

«Courtney! Alejandro! Noah! Sierra! Tyler! Deejay! Linsday e... Owen! LeShawna! Trent! Harold! E a sorpresa... Blanely!»

Il ringhio di Heather si mescolò a quello di Courtney, solo che guardavano in direzioni diverse.

Una Mini accostò il pullman, tre ragazzi scesero da questa e si avviarono all'entrata. Chris riprese parola rivolgendosi ai ragazzi.

«Sapete, ormai vi conoscete troppo bene, credo che un po' di cambiamento gioverà molto... pertanto ho deciso di ingaggiare altri tre validissimi (o quasi) concorrenti, signori e signori... Greg, Melanie e Alex!»

Un ragazzo dai capelli corvini, piuttosto alto e sereno fece ingresso nel veicolo, seguito da una ragazza castana, con grandi occhi ambrati e un fisico decisamente invidiabile.

«Salve a tutti... io sono Melanie... sono... sono molto felice di stare qui... qui con voi... sì, insomma...»

Nascose quasi il volto nel maglione che portava, la sua timidezza era evidente quanto il suo fascino, ma la scena fu occupata poi dalla voce di un ragazzo.

«Io invece sono Gregory, Greg, per gli amici, e sono sicuro che qui saremo tutti amici, perché la rivalità dovrebbe andare avanti nei limiti, senza sconfinare nell'odio, visto e considerato che...»

Chris spostò la sua faccia dall'inquadratura e mormorò qualcosa riguardo alla scarsità di tempo, o cose del genere.

Poi un altro ragazzo fece ingresso nel pullman, lasciando a bocca aperta probabilmente tutte le persone di sesso femminile presenti. Dal fisico si sarebbe detto che era molto più che un'abitante delle palestre, aveva i capelli biondi e un metro e ottanta di muscoli, senza contare gli occhi azzurri e gli abiti all'ultima moda che teneva addosso. Le prime occhiate assassine nei suoi confronti arrivarono da Justin e Alejandro, che vedendosi un ragazzo quasi migliore di loro avevano veramente paura.

«Ciao ragazzi, io sono Alexander, sono nato in Irlanda e faccio canottaggio da ormai cinque anni... ci tengo a precisare che io qui sono pronto ad accogliere amicizie di ogni genere... ma anch'io voglio vincere. Perciò non aspettatevi da me favori e regali che possano compromettermi, e lo dico in tutta sincerità e gentilezza.»

Immediatamente LeShawna si alzò in piedi e disse con tono più che addolcito:

«Ma come parli bene, mai sentito discorso migliore, veramente, ed è bello che tu esprima così le tue...»

Si bloccò e sfiorò con lo sguardo il suo vicino, il quale aveva un'espressione piuttosto contrariata.

«Scusa Harold.»

Chris tossì rumorosamente per attirare di nuovo l'attenzione su di sé, poi riaprì il microfono.

«Molto bene, fine delle presentazioni. Stop, basta, chiuso. E... LeShawna... contieniti, per favore.»

L'interessata abbassò mestamente lo sguardo.

«A questo punto ritengo necessario dirvi le regole! Potremo spostarci in aereo, in battello e in mongolfiera, nonché in pullman, al termine di ogni sfida, in una delle quattro Sale dei Saluti, a seconda del veicolo in cui vi troverete, si svolgerà la cerimonia degli addii: ogni giocatore salvo dall'eliminazione avrà un oggetto in tema con la sfida appena compiuta.

Le sfide dureranno un tempo variabile dalle dodici ore ai sette giorni... e ricordate che potrebbe essercene qualcuna a ricompensa! Detto questo concludo informandovi che le squadre sono già state decise... e che saranno tre... ma bando alle ciance, seguitemi!»

Così i ventiquattro diciottenni scesero dal pullman a due piani e si avviarono verso quello che doveva essere probabilmente il luogo della prima sfida. Quella specie di gazebo mal ridotto non li avrebbe mai contenuti tutti, ma effettivamente entrò solo Chef.

Passarono interminabili minuti, qualcuno chiacchierava, qualcuno sonnecchiava, qualcun'altra guardava con occhi adoranti il nuovo e biondo concorrente, finché l'omone uscì. Con il ginocchio urtò una trave che si spezzò, il gazebo cadde sotto il suo stesso peso e sollevò una nuvola di polvere. Chef gettò a terra un sacco che teneva in spalla e da quello fuoriuscì un elmetto militare.

Un breve mormorio di incertezza percorse i ragazzi, poi Chris uscì dalle macerie lindo e pinto con un vestito più che ridicolo, e, zittite le risatine provenienti dal basso, cominciò ad illustrare la sfida:

«Anno 1904, Robert Balden Powell, da Londra, fonda un'ordine di militari esploratori, lo scoutismo! Questi eroi, gli scout appunto, non solo avevano il compito di andare in avascoperta, ma anche la grande responsabilità di percorrere decine, forse centinaia di chilometri per raggiungere altri accampamenti di guerrieri alleati. La vostra prima sfida consisterà nel fare esattamente come questi: studierete una tattica per derubare i nemici, manderete in perlustrazione dei concorrenti e troverete il modo di appropriarvi del tesoro di Londra, ovvero un diamante di inestimabile valore, senza farvi colpire dalle mitragliatrici a vernice poste sulla strada. Questa è la prima parte della sfida, e questo è il diamante.»

Tirò fuori dalla tasca un qualcosa di informe e trasparente, lo mise in un sacchetto e lo consegnò ad un operatore. Il cuoco vuotò il sacco, una montagna di vestiti, elmetti e pistole fuoriuscirono da esso, alla vista di queste ultime, Bridgette lanciò un grido.

«Come puoi imporci di usare armi? È contro i miei principi!»

«Calma, surfista, è tutta roba finta... o quasi. Basta ora, andate nelle tre postazioni per recuperare il preziosissimo...»

«Coccio di vetro?» Lo interruppe Noah.

Chris tossì rumorosamente e mostrò il suo disappunto con un occhiataccia verso il mingherlino concorrente. Poi prese ventiquattro walkie-talkie e li distribuì a tutti quanti.

«Questi vi saranno di grande aiuto. Bene, ora vi dirò le squadre e le postazioni.»

A otto di loro il cuore mancò un battito.

«La prima squadra è formata da... Duncan, Eva, Owen, Bridgette, Gwen, Geoff, Greg e... Courtney!»

E a due di quei otto mancò di molti altri battiti.

Gwen e Duncan si guardarono con fare molto preoccupato, visto che con Courtney in squadra non avrebbero certo avuto vita facile, ma tutto ciò era niente in confronto alla paura di un certo concorrente, il quale da ormai mezz'ora si nascondeva in posti più che ovvi, al solo scopo di sfuggire ad una certa stalker dalla parrucca viola.

«La seconda è formata da... Justin, Sierra, LeShawna, Heather, Alejandro, Alex, Blanely e... Cody!»

Al ragazzo dagli occhi cerulei cedettero le gambe, poi balzò in un attimo in piedi e si gettò ai piedi del conduttore, singhiozzando.

«Ti prego, toglila da qui! Ti scongiuro di farlo, usa i mezzi che ti pare, ma non mettermi in squadra con quella lì...hi...hi...hi!»

Lui lo allontanò con un calcio con fare altezzoso e poi tornò a sorridere.

«Mi spiace, amico, ma l'audience è audience, e ora levati dai piedi. La terza squadra è formata ovviamente da Trent, Izzy, Harold, Linsday, Noah, Melanie, Deejay e... Tyler! Loro raggiungeranno la postazione a est, la prima squadra raggiungerò quella a ovest. L'ultima postazione si trova a sud. Datevi da fare, ci sarà parecchio da camminare... e adesso... dovreste scegliere i nomi dei vostri “team”! E fate in fretta...»

Immediatamente si cominciò ad udire un brusio, mentre Chris rosicchiava un paio di tartine che stavano lì sul vassoio, poi Geoff levò il braccio in aria e gridò:

«Abbiamo deciso, noi saremo i...»

Chris lo zittì, poi ghignò.

«Ops, credo di aver avuto un lapsus, sarò io a decidere i nomi delle vostre squadre... Geoff? Che hai deciso?»

Il festaiolo abbassò lentamente il braccio, poi con aria leggermente scocciata disse:

«I Mitici...»

Chris parve soddisfatto.

«Bene, Alex, Deejay, ditemi i nomi delle vostre squadre.»

Il primo si fece avanti e con tono più che sicuro di sé affermò:

«Noi avevamo optato per "I Cavalli di Battaglia"... Sierra vorrebbe "Cody è super super fico", ma visto che Cody preferisce il nostro... vada per i Cavalli di Battaglia.»

LeShawna stava per aggiungere qualcosa, tuttavia non le uscì alcun suono dalla bocca, ed i suoi occhi puntati sulla faccia scocciata Harold erano la spiegazione più esauriente a quel comportamento.

Deejay avanzò con impaccio e imbarazzo.

«Ecco... noi avevamo... sì, avevamo pensato a...»

Si voltò per un attimo verso i suoi compagni e mormorò qualcosa riguardo alla vergogna, al nome della squadra e alle spezie della mamma.

«Abbiamo deciso di chiamarci con il nome di...»

Chris gli pizzicò le labbra fra pollice e indice, ponendo fine al suo discorso.

«Ho deciso i nomi delle squadre: Geoff, tu e gli altri sarete i "Fenomeni da Circo", Alex e compagnia saranno i "Ronzini da Tiro" e i restanti saranno i "Pensionati Senza Nome"... bene, raggiungete le postazioni. E occhio alle mine antiuomo.»

Le tre squadre cominciarono ad indossare gli abiti e a correre verso le basi militari, Tyler obiettò riguardo forse all'ultima frase detta dal conduttore, ma venne zittito da Noah, di cui probabilmente Tyler comprese solo le parole "Mortale", "Abitudine" e "Chris".

 

 

 

Angolo dell'autore

Non è il massimo, come primo capitolo, io spero che apprezziate.

Non discutete la scelta delle squadre... è tutto meravigliosamente calcolato (o quasi). ^.^

Come avete potuto leggere è comunque un qualcosa di introduttivo, nel prossimo capitolo ci sarà qualcosa di più... A presto!

Enjoy it!

  
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