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Autore: Amrita    19/11/2011    3 recensioni
Misha è nuovo in città, ma la sua permanenza non durerà a lungo.
Genere: Horror, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Misha era nuovo nel quartiere, si sentiva come un esploratore in un nuovo mondo.
In pochi giorni aveva stretto amicizia con i vicini, solitamente ostili tra di loro. Al ragazzo piaceva la loro compagnia, ma non riusciva a comprendere  perché gli lanciassero sguardi compassionevoli ogni volta che pensavano non guardasse. Misha aveva sempre creduto che fosse per la sua vita solitaria, nel nuovo e spazioso appartamento ancora pieno di scatoloni.
Quella notte scoprì il reale motivo.
Si coricò alla meglio sul vecchio divano sfondato a fiori, che aveva provvisoriamente piazzato in soggiorno.
Il sonno stava per sopraggiungere, quando un odore molto intenso salì alle narici di Misha. Egli sbuffò e cercò di non farci caso, ma il tanfo aumentava e lui si sentì costretto ad andare a controllare che non ci fosse una qualche perdita o della muffa.
Non trovò la fonte dell'odore, che persisteva; quindi si rassegnò a dormire con un pezzo di stoffa sul naso per attutire l'"aroma" di fogna.
Stava tornando al suo giaciglio quando si fermò bruscamente: qualcuno era seduto sul divano.
Misha afferrò a due mani il primo oggetto contundente che trovò; si avvicinò silenziosamente alla figura in controluce e girò attorno ad un alto scatolone che gli oscurò la visuale per un momento. Quando finì il giro, il divano era vuoto.
Diede una rapida occhiata nella stanza, ma poi la stanchezza ricominciò a farsi sentire, perciò Misha fece spallucce e si gettò sul divano con noncuranza.
Quando appoggiò la testa sul bracciolo del divano inalò un forte odore ferroso e sentì una sostanza vischiosa attaccarsi alla pelle del viso e ai capelli. Ci passò due dita sopra e si spostò alla luce per capire cosa fosse.
« Ma è sangue! » disse con voce stridula.
Corse ad accendere la luce della stanza e vide una lunga striscia di sangue che andava dal divano sul quale stava riposando fino alla porta di casa, che aprì: la linea scarlatta proseguiva per le scale.
La seguì procendendo lentamente, con un urlo in gola pronto ad uscire.
Arrivò fino in terrazzo. Il freddo gli pungeva la pelle come una miriade di spilli.
Il percorso terminava in una pozza di sangue sulla ringhiera. Misha vi si avvicinò e, cauto, sporse leggermente la testa per guardare di sotto, ma non vide nulla di rilevante.
Tirò un sospiro e si girò, pronto a tornare a casa.
In quel momento, una figura gli si parò davanti. Il volto non era ben distinguibile con il buio, ma sembrava tumefatto e una smorfia orribile vi apparve. Alzò un braccio e Misha cadde giù.

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« Nana! Nana, con cosa stai giocando? »
La ragazza si avvicinò al suo cane e strillò, mettendosi una mano sul petto.
Misha giaceva sull'asfalto, in una posizione innaturale, gli occhi sbarrati, la bocca aperta in un urlo morto sul nascere.
Il lago di sangue nel quale si trovava aveva una forma estremamente simmetrica, un ovale perfetto.
I vicini del ragazzo si affacciarono al balcone e guardarono a lungo l'agghiacciante spettacolo scuotendo penosamente la testa.



Ora del decesso: 02.13
Vittima: Misha Smithers.
Sospettati: Nessuno.
Caso: Irrisolto.
   
 
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