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Autore: Laura Anita Winchester    19/11/2011    4 recensioni
Mi chiamo Anita Rossi e sono una semplice studentessa di sedici anni che frequenta il secondo anno di una scuola superiore di grafica.
Ero ritenuta da tutti la secchiona della classe, ma la materia che non sopportavo era la storia. Infatti in ogni singola interrogazione mi interrompevo e non sapevo più andare avanti.
La mia compagna di banco si chiama Erica Anzivino e ha un anno in più di me.
Marco, invece, è il mio vicino di casa e compagno di classe…pian piano lo conoscerete a dovere.
Pensavo di passare tutta la mia vita a correre dietro ai ragazzi e a leggere libri invece, un giorno durante un interrogazione di storia, è arrivato un nuovo allievo che ha cambiato completamente la mia esistenza. Luca: moro, occhi verdi e fisico da paura. Il tipico ragazzo che ha mille ammiratrici.
Non mi fido di lui, ma qualcosa mi spinge a conoscerlo a fondo…
Forse sarebbe meglio non rischiare… ne potrebbe andare della mia stessa vita…
Genere: Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Tornai alla realtà, quando venni mollata con violenza e lasciata cadere sul pavimento.

- Lei! E’ stata lei a causare tutto! – urlò Luca, con le lacrime agli occhi.

La donna tornò a sedersi, affianco all’uomo che era impallidito Sì, la morte non perdona nessuno. Se voglio un’anima me la prendo! E io avevo bisogno delle vostre anime.

- A quanto pare quelle dei miei genitori non le erano bastate! – urlò Marco, avvicinandosi minaccioso.

- Non muoverti – disse l'uomo, anche se incerto su quello che aveva appena detto.

Le braccia di Luca mi aiutarono ad alzarmi, mentre il mio cervello collegava i pezzi del puzzle che mancavano.
L’incidente…
Marco alla guida…
Luca con i suoi genitori…
Marco era il bene…
Luca era il male…
Rispondimi, che cosa ha lei di così importante da indurti a disubbidire agli ordini?!
Dovetti tapparmi le orecchie, per non mettermi ad urlare.
Il silenzio che seguì la frase fu quasi fastidioso.

- So che può sembrare difficile – sussurrai.

- Può sembrare difficile aprirsi alla persona a cui si vuole bene – continuò Marco.

Deglutii – Per un’anima come te, abbandonata da tutti, senza nessuno che ti dica che sei bellissimo…

- Ripetersi in continuazione frasi come…

- Non mi piaci più, non mi piaci più – interruppe Luca, il discorso di Marco.

Fissai la Dea Tentatrice – Per poi ottenere la solita risposta.

- Perché mi piaci ancora? – rispose Luca.

- Io non posso fare a meno di sorridere, quando la vedo – disse Marco, avvicinandosi e posando una mano sulla spalla di Luca – Farei di tutto pur di vederla sorridere, pur di avere una sua reazione che le scatena sempre quel solito rossore sul volto. Una piccola reazione di gelosia…

Tremai, notando che entrambi ci stavamo aprendo a noi stessi per far aprire anche la terza persona presente in quella sala – Io, anima destinata solo ad amare il prossimo, anima abituata ad essere trascurata, che si trova improvvisamente due persone a riempirla di attenzione…

- Io angelo, destinato solo ad aiutare la anima a me assegnata, che si trova ad amarla con tutto il cuore… che la notte la sente piangere, ma fa finta di niente perché spaventato da tutto ciò che ferisce colei che deve essere protetta.

- Io diavolo, destinato a tentare e ad uccidere, che si ritrova un’anima diversa da quello che pensava, un’anima che non riesce ad odiare il prossimo e che gli mostra il mondo da un’altra prospettiva.

Oh, per favore! Urlò la voce della Dea Tentatrice.
L’Uomo, al suo fianco, cercò di fermarla ma venne brutalmente scaraventato contro un muro.
Marco si precipitò ad aiutarlo, mentre la Dea Tentatrice si avvicinava a noi pericolosamente.

- Ogni volta dico che ti starò affianco solo questa volta, ma qualcosa mi spinge a volere il meglio per te.

Levati dalle palle, lui è mio disse la donna, spingendomi di lato.

- Essere vestita di bianco e muta, non ti rende dolce e pura come vuoi dimostrare. Il tuo sguardo da gatto, lo sguardo di quel gatto che ha dato il via a tutto, questo ti rende maledetta sin dal primo giorno che sei nata – sibilò Luca, fissando con odio la donna.

Vuoi fare la fine dei tuoi genitori? Non avrai alcuna possibilità di tornare indietro.

- Loro non hanno avuto nemmeno la possibilità di scegliere – sibilò Luca, stringendole il polso sinistro e torcendolo con violenza.

La donna gemette Sì, invece.

- No – sussurrò Luca, avvicinandosi al suo orecchio.

Notai il cambiamento delle sue iridi – Nessuno che fa la mia fine ha una scelta. Qualcuno gliela deve presentare, altrimenti non saprà nemmeno che esiste una seconda possibilità.
Non esistono altre possibilità, sibilò la donna.
Marco finalmente riuscì ad aiutare l’Uomo ad alzarsi e iniziò a parlargli fitto.
Dimmi, vale davvero la pena?
Luca mi fissò – Vale la pena. Vale la pena lottare per lei, ma per te ho finito. Ho finito di essere il tuoi giocattolo.
Le pupille della donna si allargarono, mostrando per la prima volta di avere paura.
Marco, in lontananza annuì, e si allontanò dalla figura dell’Uomo che dopo pochi istanti si dissolse.
Il mio angelo si portò dietro la schiena della Dea e le strinse le braccia dietro di essa lasciando libere le mani di Luca.

- Anita, di quella frase, quella che avevi letto da qualche parte – sussurrò Marco, fissando negli occhi Luca.

Ci pensai qualche secondo, prima di ricordarmela – Distruggi ciò che ti distrugge.
Gli occhi di Luca si strinsero in due fessure.

- Chi ti sta distruggendo, Luca? Io o lei? Chi ha dato davvero il via a questa seconda vita?

Luca rimase in silenzio, qualche secondo poi portò le mani alle tempie.
Notai gli occhi della donna puntati in quelli di Luca.

- Lo sta confondendo! Gli parla nella testa – dissi a Marco, allarmata.

- Solo tu puoi fermala, Anita. Sei l’unica più potente di lei – disse Marco, cercando di distrarre la Dea Tentatrice dalla sua preda.

Io? Cosa ne poteva una come me contro una dea?
Presi le mani di Luca, cercando la sua attenzione – Luca, sono io Anita. Non la ascoltare. Non badare a lei… lei ti ha distrutto. Ti ha portato via tutto e ora vuole portare via pure te. Luca io ti trovo bellissimo, se non ci fossi stato tu a quest’ora sarei morta, non abbandonarmi. Non lasciarmi sola.
Luca battè le palpebre un paio di volte, poi fissò la donna davanti a se che lentamente si rendeva conto di non avere più potere su di lui.

- Fine dei giochi, puttana – sibilò, prendendole la testa tra le mani.

Guardai da un’altra parte, ma il suono del collo rotto rimarrà per sempre nella mia mente.

angolo della piccola mente malata
Ok, confesso subito che questo è uno dei capitoli che mi piacciono di meno.
Non per il fatto dei contenuti, ma quanto per come sono stati espressi... forse in un modo un po' troppo teatrale...
"Potevi cambiare il capitolo, però"
Ho sempre pensato che quello che scrivo sul momento, quello che provo quando butto giù delle parole deve essere rispettato e cambiato solo di qualche virgola...
Quindi se non è il massimo vi chiedo davvero scusa...
Comunque =) molti di voi hanno azzeccato chi era l'artefice dell'incidente e quindi della morte dei ragazzi e molti hanno capito anche che ruoli hanno Luca e Marco! EVVIVA!
Beh qui vediamo la resa dei conti verso la Dea Tentatrice che causa la prima domanda "Lei sarà morta?
Seconda domanda "Dove vanno a finire ora i ragazzi?
Avviso che la ff sta giungendo al termine D= (anche se qualche capitolo aggiuntivo... *per chi mi conosce xD*)
Beh vi lascio =D Buon finesettimana!!!
   
 
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