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Autore: Luli87    19/11/2011    5 recensioni
E dopo la prima parte di "Effetti collaterali", ci siamo con la seconda! Avete freddo? Questi due capitoli vi sapranno scaldare un po'... non troppo eh, ma un po'! Buona lettura!
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Rick non smette di baciarti, di accarezzarti, di toccarti, e anche tu non riesci a staccarti da lui se non per respirare, per riprendere quel tanto di fiato che basta a farvi continuare ancora e ancora.
Le sue braccia e le sue mani si muovono sul tuo corpo lentamente e senza il minimo accenno di insicurezza. Conosce la tua pelle, l’ha già assaggiata, l’ha già scoperta più e più volte, ma ogni volta è come la prima. Non c’è mai fretta nei suoi movimenti. C’è solo la semplice voglia di godersi ogni istante, ogni attimo, ogni movimento, ogni sapore, ogni sguardo.
Per riprendere fiato si stacca appena dalla tua bocca e appoggia la propria fronte sulla tua. Ti sorride divertito ed emozionato e, lentamente, inizia a slacciarti i pochi bottoni ancora chiusi della tua camicetta. Lo lasci fare, senza resistergli: non potresti, lo vuoi troppo anche tu.
E fai di più: lo aiuti nei movimenti, anticipandolo, assecondandolo, muovendoti sotto di lui, eccitandolo. Vorresti strapparti di dosso quell’inutile indumento, buttarlo per terra e lasciare campo libero allo scrittore.
D’improvviso, il ventilatore smette di funzionare: la poca aria che vi sfiorava fino a qualche secondo fa, vi ha abbandonati. Rick si alza a controllare: non è rotto, solo non c’è più corrente.
Adesso niente riuscirà a placare il caldo assurdo che ha colpito la città e, soprattutto, quello che sta invadendo la stanza, i vostri corpi, le vostre menti. Ma la cosa sembra non importargli minimamente, infatti torna subito sul divano da te. Si inginocchia ai tuoi piedi e si allunga verso il tuo volto, per sfiorarti ancora le labbra, morbide, calde, umide. E le sue mani riprendono da dove aveva lasciato, togliendoti finalmente la camicia.
Sei eccitata, fatichi a restare ferma e hai veramente caldo. Passi il palmo della mano sulla fronte e sollevi i tuoi lunghi capelli. In questo momento vorresti tornare ad averli corti, vorresti raccoglierli: la patina di sudore sulla fronte li ha già bagnati. E senti scenderti sul collo fastidiose gocce.
Prima che Rick possa raggiungere i tuoi seni, per giocarci come solo un uomo sa fare, lo blocchi.
“Aspetta” sussurri accaldata, prendendogli il volto tra le mani e sollevandolo dalla tua pelle.
“No Kate non chiedermelo” risponde lui, pregandoti.
Attiri i suoi occhi dritti nei tuoi e scuoti la testa: “Fa troppo caldo Rick, non si respira.” Dici sollevandoti leggermente dal divano.   
Non può darti torto: sta sudando anche lui, abbondantemente.
Fa davvero troppo caldo, tanto che è impossibile anche solo mantenere il contatto della pelle per pochi secondi. È una vera tortura il non potersi accarezzare in continuazione senza sudare, il non poter baciarsi senza affogare nell’afa.
Si siede accanto a te e si abbandona sul divano, facendosi aria con la mano. Tu, al suo fianco, raccogli i tuoi capelli con una mano e li schiacci contro lo schienale, sfiorandoti il collo e asciugandoti.
Passate pochi secondi in silenzio, ridendo imbarazzati. Da quando il caldo impedisce alle persone di amarsi? Da mai! E di certo non può iniziare con voi. Ci deve pur essere qualcosa da fare.
“Kate, pensi anche tu a quello che penso io?” ti chiede ad un tratto lo scrittore.
Lo osservi curiosa: ti sta fissando con un sopracciglio alzato e ti sorride.
“Se stai pensando ad una doccia, sono d’accordo!” esclami, quasi certa di aver letto nella sua mente.
“Veramente…” inizia invece lui, scuotendo la testa, “…no. Stavo pensando ad una cosa un po’ più fresca.”
“Più fresca di una doccia? Scrittore, hai idea di cosa può fare una doccia fredda? Credimi, regala sensazioni incredibili” affermi, sicura di te. Portare l’uomo sotto un buon getto d’acqua fredda non lo fermerà dalle sue voglie, ma almeno vi farà respirare un po’.
Rick si alza dal divano e afferra il bicchiere d’acqua che poco prima aveva appoggiato sul tavolino vicino. Lo scuote appena e sorride, felice di vedere ancora quei cubetti di ghiaccio. Beve un sorso d’acqua: “E’ fresca” dice, porgendoti il bicchiere.
Lo prendi e bevi un sorso anche tu. L’acqua fredda ti regala un sollievo immenso, ma sei ancora convinta che l’idea della doccia sia perfetta. Rendi il bicchiere all’uomo al tuo fianco e ti alzi dal divano, affermando: “Ti aspetto in bagno allora?”
Ma non fai in tempo a fare un passo che Rick, con la mano libera, ti afferra il polso e scuote la testa, senza distogliere i suoi occhi dai tuoi. “Non pensavo alla doccia.” dice, attirandoti di nuovo verso il divano.
“Ah no?” chiedi sorpresa e allo stesso tempo curiosa, stringendo un po’ gli occhi come se questo gesto ti permettesse di entrare nei suoi pensieri.
“Te l’ho detto, no.” risponde lui.
Senza aggiungere altro, allunga la mano verso il tuo volto, sfiorandoti i capelli, scendendo sulla fronte, sul naso, sulla bocca. Percorre con l’indice tutto il contorno delle tue labbra e tu non puoi far altro che socchiudere gli occhi e lasciarlo fare: sei in balìa delle sue mani, dei suoi movimenti, dei suoi desideri, delle sue voglie. Che poi, sono identiche alle tue.
Non sai ancora quale sia la sua idea ma sai già che ti piacerà: quell’uomo non smette mai di sorprenderti. E la doccia? Potrà aspettare.
Scende con la mano lungo il tuo collo, per poi soffermarsi un momento ad osservare meravigliato la bellezza di piccole minuscole goccioline che imperlano l’incavo del tuo seno.
“Sei splendida” sussurra baciandoti.
Hai tanta voglia della sua bocca quanta delle sue mani. Senti un bruciore familiare tra le gambe e il caldo, ormai soffocante, accresce questa profonda sensazione di eccitazione e, allo stesso tempo, d'impotenza. Ti potrebbe fare qualsiasi cosa e tu non lo fermeresti, lo sai.
Si stacca appena da te e appoggia di nuovo il bicchiere sul tavolino. Ma prima di tornare a stringersi sul tuo corpo, immerge tre dita nel bicchiere e ne estrae un piccolo cubetto di ghiaccio.
Sorridi incredula: non sai se stai pensando alla stessa cosa che sta pensando Rick ma, a giudicare dalla sua espressione, puoi ormai esserne certa.
L’uomo si porta il cubetto alla bocca e lo passa sulle labbra: “Sì, decisamente freddo!” esclama vittorioso. Non puoi non ridere: sembra un bambino. Ma le sue intenzioni non sono affatto quelle di un bambino.
Prima che si avvicini a te, tu porti le mani alla bocca ed esplodi in una sonora risata, divertita: “Non lo farai davvero, eh Rick?”
“Sei tu quella che conosce dei trucchi di magia con i cubetti di ghiaccio, detective! O sbaglio?”
Strizzi leggermente gli occhi ed in pochi secondi cambi espressione, diventando seria e dannatamente sexy, come solo tu sai fare, in queste situazioni, ma senza mai perdere il sorriso.
Mentre avvicina la sua mano alla tua bocca, apri leggermente le labbra e allunghi la lingua verso quel cubetto. Trucchi di magia? Tu non credi alla magia. Ma una cosa è certa: sai come scioglierlo, quel cubetto. Appena lo sfiori, senti il freddo glaciale in contrasto con il calore della tua passione e, dall’espressione avida apparsa come per magia sul volto di Rick, sai benissimo che ha tanta voglia di eccitarsi, quanta ne hai tu.  
La mano di Rick scende lentamente, lasciandoti a bocca aperta. Passa il cubetto di ghiaccio sul tuo collo e senti aumentare dentro i te i brividi.
Di freddo?
Sul seno.
Di passione?
Sul ventre.
Di desiderio?
Si è sciolto.
Di voglia.
Il contrasto caldo freddo ha aumentato la tua eccitazione e le sensazioni che ti sta regalando sono assolutamente nuove, diverse.   
Rick fa per prendere un altro cubetto ma sei tu che lo anticipi questa volta. Blocchi le sue mani e ti allunghi a prendere il bicchiere. Ne estrai un cubetto di ghiaccio e molto sensualmente lo appoggi sulle sue labbra. Poi lo fai scendere lungo il tuo ventre e Rick, come se fosse legato a quel cubetto, scende proprio dove hai la mano tu. Segue con la bocca il percorso che stai disegnando poi, aiutandosi con le mani, sfila i tuoi leggins, baciando ogni centimetro delle tue lunghe gambe.
Ti accorgi che il cubetto di ghiaccio si è completamente sciolto e la tua mano, leggermente fredda, è aperta sulla tua anca, ferma. La sollevi e la porti sul volto di Rick, per osservarlo negli occhi. Nessuno dei due parla più, le parole non servono. Il linguaggio degli occhi è l’unico codice che ha la piena possibilità di esprimersi, in questa situazione.
I cubetti di ghiaccio nel bicchiere sono quasi completamente sciolti: prenderne solo uno sarebbe inutile, morirebbe al solo tocco. E la passione ormai è così grande tanto che il caldo non lo sentite più. Vi spogliate completamente, reciprocamente. Via la sua camicia, via la sua cintura e i pantaloni, via quei boxer, non serviranno per un po’. Via il tuo reggiseno, via i tuoi slip.
Controluce vedi i suoi movimenti e ti lecchi le labbra, anticipando il piacere che sta per arrivare.    
Riapri gli occhi: Rick ti guarda con uno sguardo che ben conosci, con lo sguardo che cercavi e che volevi. Con lo sguardo che ti ha fatto innamorare. Un bacio lungo, morbido, intenso, passionale.
Ti spinge contro il divano, strofinandosi addosso, e senti i suoi respiri farsi più intensi.
Con grande piacere vedi che il suo membro è grande e duro. Lo vuoi. Ma mentre allunghi la mano, lui ti afferra tirandoti piano i capelli indietro, così da spingere il busto avanti, e comincia a morderti e baciarti con voglia. È lui che vuole condurre il gioco, questa volta.
Lo lasci fare.
Dal divano al muro, dal muro al letto, dal letto al tappeto. Non sai quanto tempo sia passato, non sai quante volte hai urlato, quante volte ti sia mancato il respiro: non le stai contando, le stai semplicemente godendo, tutte.
Ti stendi sul tappeto, apri le gambe e appoggi i piedi dove capita. Rick è in ginocchio di fronte a te e tiene forti le mani sui tuoi fianchi. Le tue unghie gli graffiano la schiena: i suoi movimenti non diminuiscono, accelerano. Tu non resisti più, di nuovo. Senti il piacere invaderti dalle punte dei piedi e travolgerti come un'onda, mentre anche i suoi movimenti si fanno più secchi e i suoi gemiti sono ormai grugniti. Ti senti quasi sciolta, come quei cubetti di pochi istanti prima, mentre l'onda ti travolge, facendoti inarcare il busto, urlando.
Ti è crollato addosso. Respirate affannati insieme. Gli accarezzi la nuca e i capelli.
Ad un tratto si alza su un gomito, ti bacia sulla labbra e ti dice, sfiorandoti una guancia, sorridendo:
"Adesso sto pensando ad una bella doccia fredda".

 
  
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