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Autore: Rosario99    19/11/2011    3 recensioni
Il titolo è provvisorio, si vede che è una fetecchia.
La storia è basata alla fine de Percy Jackson e la Maledizione del Titano.
E' una long-fic e la seconda storia che scrivo in questo fandom!
Date un occhio, non ve ne pentirete :D
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Annabeth Chase, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti, Rachel Elizabeth Dare
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 3- Si parte in due?

 
-Vedi è ancora troppo presto per te.. Sei qui da mezz’ora!- Si giustificò Chirone.
-Ma io voglio venirci lo stesso! E non me lo impedirete!- Ryley incominciò a strillare come un neonato per poi uscire dalla stanza.
Fu seguito da Chirone.
-Grazie! Adesso convincilo tu che non può venire! L’hai fatto tu il guaio e tu lo sistemi.- Annabeth mi parlò sarcastica, per poi uscire anche lei.
Perfetto, dovevo convincere un deficiente ad essere intelligente.. Cosa c’è di più semplice?
 
Lo cercai in vari posti, dai vari campi di allenamento fino alla sua casa, ma alla fine lo trovai in tutt’altro posto; era al centro del campo, lì, solo, pensieroso.
-Ehi Ryley..!- Stentai un sorriso.
-Jackson! Pronti per partire?
-Vedi Ryley, io penso proprio che tu debba rimanere qui al campo. Sei qui solo da mezz’ora e pretendi di partire per una missione?? Quest’anno è il quarto anno che sono al Campo.
-Quando l’hai avuta la prima missione?
-..Beh, il primo anno.. Perché?- Dissi stupidamente.
-Hai visto? E’ il primo anno che sono qua anch’io.. E poi non vorresti mica che.. – prese delle foto dalla tasca. – Tutti vedessero queste foto?!!?- Mi disse infine con fare semplice.
Le foto, quattro per la precisione, ritraevano me durante la doccia, l’andata in bagno e altre cose che non sto dirvi fatte a scuola.
-Ok.. – mi rassegnai. –Ma ad una condizione, anzi a due!
-Tutto quello che vuoi!
-Uno, BRUCIA quelle foto! Lo puoi fare ora stesso!
-Lo farò una volta partiti.- Mi disse fermamente.
-Uhm.. Secondo.. D’ora in poi devi allenarti giorno e notte, molto duramente e col massimo impegno! Siamo chiari?
-Cristallino! Andiamo ad allenarci?
-Eh? Ok..
Mi sentivo strano. Era come se Ryley, pur essendo grande quanto me, fosse diventato una persona da proteggere.
L’avremmo portato con noi alla nostra missione, sotto la mia responsabilità; in più dovevo poi giustificarmi con Annabeth quando l’avremmo trovato “causalmente” con noi.
Ryley decise di allenarsi da solo, quindi me ne tornai in casetta e preparai lo zaino: ci misi dentro una torcia, delle barrette, lattine di Diet Coke, l’orologio che si trasformava in scudo regalatomi da mio fratello Tyson ed altre cavolate varie.
Il giorno seguente, allenai molto duramente Ryley; seppur non fosse molto bravo, era abbastanza discreto per essere il primo giorno. In quanto figlio di Efesto, sputava fiammelle di fuoco da tutte le parti del corpo; uno spettacolo raccapricciante.
Io mi allenai un po’ nella scherma, la cosa che mi veniva meglio. Annabeth aveva passato la giornata sola, a studiare qualsivoglia strategia.
Saremmo stati solo io, Annabeth e Ryley, cosa che mi dispiaceva perché non avrei visto né Grover, né Tyson per quella missione importante. Inoltre non sapevo che fine avesse fatto Nico.
Dopo aver cenato insieme agli altri ragazzi del campo, (dove ci volle un po’ per far capire a Ryley che doveva necessariamente stare seduto coi suoi compagni) me ne andai veloce a dormire. Annabeth rimase lì, al contrario mio, a parlar con Chirone.
Mi addormentai in un sonno profondo per la prima volta la notte prima d’una missione.
Annabeth teneva particolarmente a quella missione!
 
Mi svegliai, erano le sei, mi stropicciai gli occhi e mi alzai.
Subito dopo vestitomi, uscì dalla mia cara casa che non avrei visto per molto tempo per andare a quella di Efesto.
Ero quasi lì quando qualcuno mi fece uno scherzo di brutto gusto:
-Buuh!- Era Ryley.
-Ma sei scemo?
-No, ma tu sì. Cosa facciamo per oggi?
-Sssssh!- lo zittii subito. –Vatti a preparare..
Ryley uscì uno zaino abbastanza pieno: -Già fatto!
-Ook… Esci dal campo e mettiti dietro un albero. Quando ci vedrai passare, farai finta d spaventarci! Ovviamente Annabeth non deve sapere nulla. Intesi?
-Sì.
-Vai!
-Ok.
E mi allontanai verso la casa di Atena.
Stavo davvero morendo di sonno, ma l’avevamo organizzata a quest’ora per non farci sentire dagli altri.
Poi vidi Annabeth; i lunghi capelli biondi erano avvolti in una coda, un berretto grigio a completare il tutto.
-Pronto?!- mi disse allegramente.
-Pronto! Da chi si parte…?
Annabeth prese un libretto dalla tasca, poi mi disse: -Questa notte ho localizzato i vari Titani, dobbiamo solo spostarci..
-Chi è il più vicino?
-Ceo, Titano dell’intelligenza.
E partimmo.
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
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