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Autore: manubibi    19/11/2011    1 recensioni
We must never be apart. Breve flashfic Jim/John dove Moriarty tiene John prigioniero, fantasticando su un eventuale rapporto fra di loro. Sempre che Sherlock non sia fra i piedi.
Genere: Angst, Erotico, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jim Moriarty , John Watson
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Si limita a lanciare qualche occhiata più di cortesia che di interesse vero - per ora - verso la sedia posta di fronte a lui.
Lentamente, con cura e quasi affetto passa un panno pulito e morbido sulla canna della sua pistola preferita - la vecchia PARA 14-45 Limited - canticchiando fra sé e sé una melodia dalla quale affiora anche qualche parola che John, seduto immobile davanti a lui, non può cogliere.
«Per piacere, non farmelo chiedere un'altra volta, Johnny-boy», sospira col tono di una madre un po' spazientita. «Dov'è Sherlock?» Insiste, cantilenando e sollevando le sopracciglia, per poi guardare il dottore e puntargli la pistola contro, pigramente e tranquillamente. Non gli sparerà, è ovvio. Solo che John non lo può sapere, dopotutto ha una certa esperienza di Jim Moriarty che cambia idea repentinamente ed in modo imprevedibile. Ma, giusto per saperlo, Jim non gli sparerà, per il semplice motivo che John è troppo impaurito per non suscitare in lui un senso potere. Gli piace immensamente vederlo tremare e sbiancare alla vista dell'occhio calibro 45 che lo sta fissando in modo quasi umano (umano nel senso di "malvagio", ovviamente). Gli piace pensare che John sia sotto il suo totale controllo, come tutto il resto dopotutto. Se Jim non ha sott'occhio tutti i suoi affari le cose si mettono male, per esempio lo irrita infinitamente quando Sherlock mette i piani a soqquadro e lo costringe ad interrompere i propri passatempi, come appunto interrogare personcine per bene e tenere come John. In questa precisa occasione, pensa che ucciderà chiunque si metterà fra loro. Batte le ciglia, rendendosi conto che la frase calza a pennello con i suoi sentimenti per quell'uomo seduto davanti a lui. È suo e nessuno glielo porterà via.
«Io non lo so!» Grida John, stringendo i pugni dietro la sedia e rabbrividendo continuamente. Jim si morde il labbro, cercando di non ridere. Ovvio che John non lo può sapere, ma non gli dirà che ne è perfettamente cosciente. Ci giocherà un altro po', quanto basta ad essere soddisfatto. Continuando a puntargli l'arma contro, Jim sospira e come se non l'avesse mai previsto sente la propria mano sul cavallo dei pantaloni, si sente pulsare e ghigna per davvero, nascondendo la propria eccitazione mentale e fisica dietro un finto sadismo. Non che di natura non sia sadico davvero.
John spalanca gli occhi, e Jim immagina che il suo cuoricino vada veloce come quello di un topolino nella vasca del serpente. Cerca di balbettare qualcosa, qualche bugia per togliersi da quel guaio, ma la bocca è impastata e si sta anche chiedendo perché proprio ora debba avere così tanta paura di un'arma. Gliene hanno puntate così tante addosso, in passato.
Forse è Jim. Che in quel momento ha gli occhi velati, stimolandosi lentamente e ridacchiando piano fra sé e sé, mormorando oscenità che sfortunatamente non possono arrivare alle orecchie di John. Non si è mai masturbato sul lavoro, ma John... È così dolce. Come può farselo scappare? In effetti, pensa mentre palpa la propria erezione costretta sotto i pantaloni, non è detto che poi lo lascerà andare. Potrebbe tenerlo sempre con sé e bearsi di quella sua bocca restia a dargli quello che vuole, potrebbe costringerlo a casa per trovarlo lì ad aspettarlo e farsi coccolare, magari dopo una dura giornata passata a mandare tutta la malavita contro Sherl--
Sherlock! Gli viene da sorridere, pensando a quanto Sherlock si sentirà perso senza il suo blogger. Gli vengono in mente un centinaio di cose che potrebbe fare approfittando dell'attaccamento peculiare di Sherlock Holmes per un altro uomo.
«Johnny-boy» Cantilena, sentendo le scariche ancora flebili di piacere attraversare il suo corpo e deglutendo appena. «Ti avevo detto che era l'ultima volta...»
John si agita sulla sedia, cercando di sembrare fiero o impassibile ma con già mille pensieri pieni di imprecazioni e suppliche che sa già saranno inutili.
Jim, a metà fra il divertimento ed il godimento, inizia pian piano ad emettere un basso risolino che proprio non può fermare. Ma quanto se la sta spassando! Dopo qualche secondo la sua è già una risata quasi metallica che riempie la stanza bianca, pulita e minimale del suo ufficio, quello supremo, quello dal quale controlla tutte le sue operazioni. John ci riprova, quasi mormorando. «Non... Lo so. Stamattina è uscito presto mentre io dormivo» Spiega, cercando di suonare genuino e di nascondere la propria reale irritazione per il comportamento del collega.
«Awww, e tu ci sei rimasto male, vero?» Pigola Jim, piegando la testa e continuando a puntargli contro la pistola. «Peccato che non mi interessi. L'hai... Sentito di sicuro, durante la giornata. Non smettete mai di contattarvi, voi due.»
John chiude gli occhi, abbassando la testa e sospirando, quasi rassegnato. Nel frattempo Jim ha deciso che aspetterà altre notizie su Sherlock, prima di dedicarglisi completamente.
La giornata è ancora lunga.

 

NdA: Flashfic che mi è stata promptata nel drabble meme che ho postato nel mio livejournal. Il titolo viene da Ava Adore degli Smashing Pumpkins, e l'arma di Jim è questa. Spero che la flash vi sia piaciuta XD

 

   
 
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