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Autore: _Lily_and_Marauders_    19/11/2011    1 recensioni
Helena Corvonero torna per parlare un'ultima volta con la madre morente.
Le sue emozioni, il suo rimorso, si riversano nell'ultimo istante di vita di sua madre, mentre tenta di non farle capire di essere un fantasma o - come lei stessa si definisce - un'impronta di qualcosa che ormai non c'è più.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Corvonero
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Scivolo lentamente nell’Oscurità, mentre la mia mente vaga a mia madre, che ancora mi aspetta.
Con quale coraggio potrei presentarmi al suo capezzale, sapendo di averla tradita nel momento in cui aveva più bisogno di me?
Mi fermo accanto ad una delle finestre, e alzo una mano verso la luna.
Riesco a vederla anche attraverso la mia pelle, pallida e incorporea.
Un’ombra di ciò che ormai non c’è più.
La mia povera madre, come potrebbe mai reagire vedendomi in queste condizioni?
Come potrebbe mai reagire una madre, vedendo la propria figlia ridotta ad un fantasma codardo?
Sospiro melanconica e entro dalla porta, senza neanche fingere di volerla aprire.
Intorno all’elegante letto a baldacchino di mia madre ci sono i due fondatori di Hogwarts rimasti.
Messer Grifondoro, dal coraggio invidiabile, che chiacchiera stancamente con l’Infermiera Margaret, e Madama Tassorosso, dalla dolcezza infinita, che invece legge un libro appoggiata ad una delle sedie.
Tutti alzano la testa al mio arrivo, e tutti mi fissano sconvolti.
Come se non avessero mai visto un’ombra umana nella loro vita.
Il libro scivola dalle mani di Madama Tassorosso, finendo a terra, e la donna si porta le mani alla bocca mentre le lacrime colano sulle sue belle guance paffute e dolci.
«Mia, cara, cosa ti è accaduto?» chiede Messer Grifondoro, alzandosi in piedi di scatto. «Chi ha potuto farti questo?»
Scuoto la testa, senza rispondere, e i miei occhi si fermano su mia madre, stesa sul letto.
«Vorrei parlarle un’ultima volta» mormoro, sperando che capiscano l’allusione.
«Sì, cara, noi andremo via per lasciarti un po’ di intimità con tua madre» dice Madama Tassorosso, e tutti si allontanano in silenzio, a testa china e con il portamento regale che mai avrei avuto.
Mi avvicino al letto, e vedo mia madre alzare gli occhi e rivolgerli verso di me, senza potermi più vedere
«Piccola mia, sei tu?»
È così difficile per me guardare la mia povera madre, così intelligente, ridotta in questo stato, implorante.
E tutto per colpa mia, per il mio folle desiderio di poter raggiungere o perfino superare l’ingegno di Madama Corvonero semplicemente rubandole il Diadema.
Quale sciocca azione ho compiuto, sperando di potermi allontanare e di rimanere impunita!
«Madre, sono io»
«Oh, bambina mia, quale gioia rivederti, piccola…» dice Madama Corvonero, increspando le labbra in un sorriso debole. «Sapevo che il Caro Barone ti avrebbe riportata a casa sana e salva, figlia mia»
Cerco di non pensare a quello che, invece, il Barone ha fatto.
Uccidermi, nel bel mezzo della Foresta.
Metter fine alla mia vita, in modo tanto brusco e reale da farmi riprovare lo stesso dolore solo al pensiero.
«Figlia mia…»
«Sì, madre?»
«Non temere, Helena, sei perdonata per quello che hai fatto…» un colpo di tosse scuote il suo povero corpo stanco, ma si riprende in fretta. «Promettimi solo che non abbandonerai mai Hogwarts dopo la mia morte»
Abbasso la testa.
In queste condizioni, non vedo dove altro potrei andare, madre.
Però non glielo dico, e cerco di dare alla mia voce un tono deciso e, soprattutto, sereno.
«Certo madre, resterò qui come desiderate»
Un nuovo attacco di tosse la scuote, e ansimando, allunga una mano al di sopra le coperte.
«Piccola, prendimi la mano. Non esiste modo migliore per andarsene che tra le braccia di una figlia»
«Madre, io non posso farlo…» sussurro, velocemente, cercando di sottrarmi.
Vorrei che almeno se ne andasse senza sapere che l’ho preceduta, vorrei che se ne andasse senza sapere di quanto io sia stata spaventata dalla morte al momento di raggiungere le anime in Cielo.
«Ti imploro, Helena, prendi la mia mano»
Sospiro, e allungo la mia mano fino a toccare la sua.
Un brivido di gelo la fa tremare tutta, e una lacrima le scivola su una guancia.
«Oh, bambina mia…»
I suoi occhi si chiudono, e quella lacrima solitaria vaga sulla sua guancia fino a cadere sulle coperte candide.
La mia mano resta sulla sua ancora per qualche istante, desiderando con tutta l’anima poter ancora toccare la tua pelle calda, madre, desiderando, ancora per un istante, poter essere tanto viva da vivere quel dolore in modo materiale.
Mi chiedo se, adesso che sai cosa sono, tornerai come fantasma per vivere con me, oppure se, da grande donna qual eri, madre, andrai Avanti e riuscirai laddove io ho fallito.
Sorrido tra me e me, mentre attraverso la parete e mi allontano.
Non tornerai, lo so già.
Di te, madre, si parlerà ovunque, resterai nella storia come una delle Grandi Fondatrici di Hogwarts, mentre di me, la tua povera e insulsa figlia, che ti ha tradita nel momento in cui meno te l’aspettavi, non resterà altro che un pallido riflesso di qualcosa che non esisterà mai più.
  
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