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Autore: Steangine    20/11/2011    3 recensioni
L'effetto Doppler è un cambiamento apparente della frequenza o della lunghezza d'onda di un'onda percepita da un osservatore che si trova in movimento rispetto alla sorgente delle onde.
Nella vita bisogna muoversi per comprendere quale sia la vera frequenza che si percepisce. Bastano una porta socchiusa ed una missione inopportuna per capirlo.
[ARK - Kanda x Lavi x Allen]
Abbastanza nonsense, scritta per il puro piacere di slashare qualcosa a tre.
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Allen Walker, Rabi/Lavi, Yu Kanda
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Titolo: The Doppler Effect

03 # Volta la carta

Autrice: Armònia

Manga: D.Gray-Man

Disclaimer: I personaggi appartengono a Katsura Hoshino. Non è mia intenzione utilizzarli a scopo di lucro.

Pairing: ARK - (Kanda + Lavi) x Allen

Genere: Comico

Rating: Arancione

Avvertenze: Slash, What if?, Lime

Note: Volevo scrivere qualcosa di non troppo impegnativo su D.Gray-Man. Ci sono riuscita.

Breve Trama: L'effetto Doppler è un cambiamento apparente della frequenza o della lunghezza d'onda di un'onda percepita da un osservatore che si trova in movimento rispetto alla sorgente delle onde.

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Nella vita bisogna muoversi per comprendere quale sia la vera frequenza che si percepisce. Bastano una porta socchiusa ed una missione inopportuna per capirlo.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

The Doppler Effect

03 # Volta la carta

 

 

 

 

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Il suono che si creava toccando le pagine di un libro era estremamente rilassante e per niente banale, il quale non si riduceva ad un semplice frush seguito da un lungo silenzio occupato da un'attenta lettura.

Questo pensava Lavi. Per lui leggere un libro non significava la mera acquisizione di informazioni volte alla sua istruzione per meritare il titolo di Bookman, di un libro, Lavi, ancora prima del contenuto, ammirava la forma. Osservava attentamente la copertina, sfiorava i bordi rigidi prima di aprire il tomo e di scrutare il colore delle pagine, delle lettere stampate. Poi c'era il profumo di un libro. Se avvicinava il naso alle pagina ed inspirava a fondo, Lavi riusciva, anche a distanza di tempo dalla stampa, a sentire profumo di inchiosto e carta: un aroma quasi impercettibile che non aveva comunemente un nome, ma che lui chiamava conoscenza.

La cosa che tuttavia Lavi preferiva era ascoltare le pagine. Mentre le voltava si toccavano tra loro, in una lenta carezza, prima che con un abile gesto del dito completasse il movimento. Crepitio e schiocco. Due suoni che ricordavano il rumore bruciante del fuoco e quello assordante dei fulmini che richiamava con la propria Innocence; chissà se Dio non gli avesse conferito quel potere in virtù del suo amore per i libri. E continuava a toccare le pagine anche mentre leggeva, faceva scorrere i pollici sulla ruvida carta, così che il crepitio di quel contatto accompagnasse il suo percorso di assimilazione di ogni singola lettera.

Tra le tante cose che Kanda non sopportava di Lavi -tra cui era inclusa la sua presenza stessa- non rientrava questo particolare vizio. Kanda aveva imparato col tempo che i libri assorbivano la mente di Lavi più di quanto non lo facesse l'idea di stuzzicare come un idiota chi lo circondava con nomignoli idioti ed allusioni ancora più stupide: dunque niente Yu, niente treccioline ai capelli, niente tentativi di colorargli la faccia e nient'altro che gli facesse venire voglia di alzare la spada verso di lui.

Tuttavia quella sera era diverso. Lavi guardava distrattamente il libro e di tanto in tanto roteava la pupilla sinistra posandola su Allen per qualche istante prima di riprendere la lettura: sempre dalla stessa identica riga. Kanda non era così interessato a ciò che Lavi stava facendo da volersi accorgere che da ben dieci minuti non aveva ancora voltato pagina, ma il fruscio delle pagine era diverso dal solito, e lo stava innervosendo quasi quanto il fatto che in mezzo a loro due giaceva la mammoletta.

Lavi incominciò a giocherellare con l'angolo di un pagina e fu allora che quando di nuovo abbassò lo sguardo per osservare Allen, vide troppo vicino alla sua gola la lama affilata di Mugen.

- Yu! Cosa c'è?! -

Non si era preoccupato di tenere basso il tono di voce, Allen non si sarebbe svegliato prima del mattino a venire. Se Kanda era stato costretto da Lenalee a prestare il suo aiuto per tutta la giornata al fine di accorciare i tempi di restauro (una mano in più non faceva mai male), Lavi aveva sfruttato le sue innate doti di mimetizzazione che gli consentivano gli ingressi in scena più inaspettati per sparire, ricomparendo solo per spilluccare qualcosa all'ora di pranzo e cena. Quando Yu, distrutto dai troppi contatti umani avvenuti nel giro di sole quattordici ore, ritornò infine nella camera, trovò l'insopportabile sorriso di Lavi, il quale aveva poi spiegato che il suo tempo lo aveva ben speso negli innumerevoli tentativi di svegliare Allen. Ovviamente falliti, visto che la suddetta mammoletta ancora giaceva in stato di incoscienza e posizione da futuro morto nella bara.

Kanda dunque aveva raggiunto il limite massimo di sopportazione accorgendosi che i gesti di affezione naturale di Lavi verso i libri quella sera erano forzati, non spontanei e quasi ingenui come al solito: lo stava facendo apposta per cercare di distrarsi, senza ovviamente riuscirci.

- Posa quel libro e dormi. - intimò con un tono che non ammetteva alcuna replica. Ma Lavi era uno stupido coniglio e come tale seguì il suo stupido istinto che esulava dall'autoconservazione.

- Lo sai che non riesco a dormire se non legg... -

La frase venne brutalmente troncata.

- Non stai leggendo. -

Non fu lo sguardo carico di intenti omicidi di Kanda a indurre Lavi a scivolare il più silenziosamente possibile sotto le coperte, e nemmeno le parole scandite chiaramente con un tono basso e piatto. Fu vedere la punta di Mugen tagliare in due la sua adorata fascia verde confezionata con tanta cura da Johnny a convincerlo che la strategia migliore per quella sera fosse la resa. Anche se di solito sarebbe finita in modo molto diverso e molto più piacevole.

Il silenzio che seguì un breve tramestio di coperte -Lavi probabilmente si era girato per trovare una posizione comoda- fu il segno che finalmente quell'idiota aveva deciso di addormentarsi senza fare troppe storie.

- Yu. -

Kanda si aspettò il solito buonanotte che avrebbe preceduto il meritato oblio del sonno al quale anelava, tuttavia Lavi riuscì a stupirlo ed irritarlo ancora una volta.

- Allen ha ancora addosso i vestiti. -

- E allora? -

Fintanto che fosse rimasto in quella posizione, sdraiato su di un fianco con la schiena rivolta alla mammoletta, Kanda non avrebbe avuto possibilità di vedere Lavi, tuttavia gli parve di sentire il ghigno che si allargava sul suo volto.

- Dobbiamo mettergli il pigiama. Così dormirà scomodo. - la giacca della divisa gliel'aveva già tolta e si trovava da qualche parte per terra vicino agli stivali.

- La mammoletta non dorme, è in coma. Il discorso è chiuso. -

La risposta di Kanda non ebbe l'effetto sperato, poichè Lavi sbuffò - Yu, Yu, Yu... - dal tono sembrava che stesse cercando pazientemente di spiegare un concetto ovvio ad un bambino dal discutibile quoziente intellettivo - ...il punto non è il pigiama. Il punto è spogliare Allen. -

Ora Kanda riusciva a focalizzarlo perfettamente il ghigno, bianco e perfetto, stagliato contro l'oscurità che avvolgeva la stanza. Quella sera il cielo era gonfio di cupe nuvole, probabilmente il giorno seguente avrebbero dovuto aspettarsi la pioggia. Ma Kanda stava osservando il buio oltre la finestra della stanza solo per distrarsi dall'insistente fruscio che proveniva da dietro di lui.

Fu quando parte della coperta gli scivolò dalle spalle quasi fino al gomito che si decise a voltarsi: Lavi stava cercando di sciogliere il nodo del nastro rosso e la mammoletta continuava a dormire immobile nonostante la poca grazia delle dita di Bookman Jr; una scena abbastanza comica.

Era stretto quel dannato nodo e Lavi, mentre le sue dita scivolavano in continuazione sulla stoffa rossa senza riuscire a concludere nulla, si chiese come facesse Allen. Fu allora che davanti ai suoi occhi comparve un luccichio ed il nastro venne reciso senza che vi fossero danni sulla camicia.

- Yu, sei un gran figo. -

Kanda storse il naso stizzito, senza capire se Lavi fosse più stupito per la sua precisione nel taglio o più grato per essere riuscito ad eliminare quell'ostacolo che per lui forse sarebbe stato insormontabile (a meno che non avesse scelto di strozzare Allen). Comprese che era giusta la seconda ipotesi quando Lavi manovrò il corpo inerte di Allen in modo da farlo sedere sulle proprie gambe incrociate ed incominciò a sbottonargli uno ad uno i bottoncini lucidi del gilet.

- Non chiamarmi in quel modo. -

In una situazione solita Kanda avrebbe attentato alla vita di Lavi, ma anzichè impugnare -a che numero di volte era arrivato quella sera?- Mugen ancora una volta, le sue dita scivolarono sinuose accanto alle asole della camicia di Allen, rompendo le costrizioni dei bottoni con piccoli e rapidi gesti.

Lavi contò mentalmente quarantanove secondi netti prima che il torso di Allen fosse totalmente scoperto: lui e Yu non erano riusciti a capirsi, i loro gesti non si erano coordinati a dovere e quella manciata di attimi in più erano riusciti ad indispettire Kanda tanto da fargli strattonare la camicia per gettarla via assieme al gilet. Lavi aveva sentito un sinistro rumore che gli richiamò alla mente uno strappo, tuttavia non gli importò più di tanto. Anzi, gli sarebbe vagamente interessato se non fosse stato così impegnato ad esaminare il torace e l'addome di Allen.

- Non capisco Yu. -

- Cosa? -

Lavi sollevò lo sguardo su Kanda ed immediatamente si scordò di ciò che gli premeva sapere. Era una cosa del tutto plausibile, nonchè comprensibile, dato che una delle sue ricorrenti fantasie erotiche stava parzialmente iniziando non solo davanti ai suoi occhi, ma addirittura tra le sue mani. Il pensiero che di sicuro Yu non avrebbe concluso completamente con Allen -come lui stesso del resto, non avrebbe approfittato, non troppo, di quella fortunata situazione- non riuscì ad evitargli un'erezione. Non che Yu avesse fatto qualcosa di eccezionale oltre a togliere i pantaloni ad Allen, oltretutto con un gesto più brusco che sensuale -si poteva usare un tale aggettivo?- Ma Lavi avrebbe ucciso per vedere Kanda ed Allen fare sesso davanti a lui. E Kanda, Lavi stesso ne era quasi sicuro, avrebbe invece evitato di uccidere per vedere la stessa cosa avvenire tra la mammoletta e lo stupido coniglio.

Solo che Yu non esternava nulla, se non tramite gesti sottili dalla difficile interpretazione. Chissà, forse all'interno del suo corpo c'era un movimentato tramestio di pensieri ed emozioni che tuttavia non riuscivano ad intaccare in modo completo le sue parole o le sue espressioni. Lavi, nel momento in cui Kanda aveva deciso non di colpirlo ma di svestire Allen lui stesso, era riuscito a comprendere che Yu probabilmente aveva deciso di diventare, prima che fosse troppo tardi, il freno per le perversioni di entrambi.

Perchè se Yu non avesse impedito alle sue mani di andare sotto l'intimo di Allen, tutti e due il mattino dopo si sarebbero risvegliati con il rimorso di essere andati troppo oltre con quel gioco che all'inizio gli era parso divertente - divertente per Lavi, forse Kanda lo aveva saputo fin dall'inizio che si trattava di una scemenza, ma anche lui aveva voluto togliersi lo sfizio per evitare di ricaderci. Sempre con un forse di mezzo.

Solo che quando entrambi ricaddero sul materasso stretti in un abbraccio ed in un bacio, mentre Allen giaceva immobile accanto a loro, Lavi si accorse che tutta quella situazione era soltanto triste. Non gli bastava baciare la pelle di Yu, non gli bastava carezzare con la lingua la sua intimità, non gli bastava sentirlo gemere e contorcersi mentre prendeva possesso del suo corpo.

Non bastava. Tuttavia la rete del letto continuò disperatamente a cigolare.

 

 

 

Lavi e Kanda avevano entrambi diciotto anni e grazie tante. Allen invece ne aveva ipoteticamente quindici; Lavi e Lenalee avevano scoperto che l'origine dell'ipoteticamente proveniva dal fatto che Allen stesso non aveva idea di quando fosse nato e che nessuno nel circo in cui era cresciuto si era mai premurato di informarlo a tal proposito. Era stato Mana a fare una stima della sua età ed Allen si era fidato perchè era Mana, non aveva bisogno d'altro.

Dunque Allen non aveva età. Lavi aveva incominciato a pensarlo nel preciso istante in cui si era accorto di essere attratto sessualmente da lui - anche se un preciso istante non c'era, era accaduto e basta. Erano soltanto tre anni, ma tre anni non contano finchè non ne compi dieci; superata quella soglia il divario reale bisogna moltiplicarlo, come per l'età dei cani.

Diciotto contro quindici significava che Lavi, assieme a Kanda, era un adulto fatto e finito, mentre Allen ancora navigava nell'ingenua pubertà. Il tutto dallo spassionato punto di vista di Lavi, al quale faceva comodo pensare che probabilmente Allen poteva anche essere più vecchio di lui con un organismo che tuttavia cresceva a rilento.

Nemmeno Kanda sapeva quando il suo corpo avesse iniziato a reagire alla mammoletta in modo anomalo, tuttavia il ricordo dell'aver finalmente ammesso questa sua debolezza lo perseguitava.

Lo stupido coniglio. Uno stupido scherzo dello stupido coniglio. Dello stupido alcool -a detta di Lavi, ma di sicuro c'entrava di mezzo qualche droga- di dubbia provenienza messo nella sua stupida cena dallo stupido coniglio per fargli uno stupido scherzo.

Kanda, quando con l'ultimo barlume di coscienza comprese che era stato drogato, aveva minacciato Lavi di morte. Poi gli aveva detto di uscire dalla stanza e che ci avrebbe potuto rimettere piede soltanto nudo con la mammoletta (nudo anche lui). Ed infine si era svegliato il mattino dopo con un pesante mal di testa, Mugen troppo lontana e Lavi troppo vicino (per l'esattezza che dormicchiava beato sul suo petto). Per quanto la storia di Lavi, il quale ovviamente aveva avuto per quella sera una forma mentale migliore di quella di Kanda, fosse stata palesemente romanzata con particolari irritanti, il messaggio di fondo puro si era riuscito a capire.

- Ehi Yu. -

Ringhio.

- Cosa c'è? -

Lavi guardava Allen. Anche Kanda guardava Allen. Lo avevano guardato mentre stavano venendo e forse erano venuti entrambi perchè lo avevano guardato.

- Dato che lo chiami mammoletta, pensavo che Allen fosse più gracile. -

Non era così. Il corpo di Allen era magro e muscoloso.

- Tch. -

- In effetti con quella divisa enorme sembra più piccolo di quanto non sia. - nel dirlo, Lavi si chinò per raccogliere il libro caduto a terra durante l'amplesso.

Kanda ignorò le sue elucubrazioni riguardo al nomignolo che Allen secondo lui (Kanda) si meritava a pieno. Non ci aveva riflettuto per darglielo, era spontaneo chiamarlo mammoletta, dato che era una mammoletta senza spina dorsale. Kanda lanciò uno sguardo ad Allen - Devi rivestire la mammoletta. - la mammoletta che, nel suo essere mammoletta, faceva reagire il suo corpo in un modo che non voleva. Digrignò i denti seccato.

- Posso farlo anche domattina Yu. - ribattè l'altro con leggerezza - Comunque solo qualche paragrafo. -

Un fruscio, aveva girato la pagina Lavi. Questa volta Kanda non fu infastidito dal rumore dei polpastrelli che sfioravano impertinenti la carta.

- Non chiamarmi così. -

Era tranquillo Lavi, anche se sapeva che solo con Yu non era soddisfatto, si sentiva stranamente tranquillo. Fu silenzio mentre scorreva con l'occhio le righe piene di parole.

Poi Lavi esordì nel bel mezzo del crepitio delle pagine che venivano strofinate l'una contro l'altra.

- Io dirò ad Allen che voglio fare sesso con lui e te. - si massaggiò il collo indolenzito e richiuse il libro - Non è salutare portarsi dietro i rimorsi. - non era da lui giustificarsi, ma farlo con Yu gli risultava naturale anche quando non era necessario, poichè le scuse rappresentavano il suo primo tentativo di salvarsi dalle ire che suscitava nell'altro.

Kanda ancora non dormiva, non si sarebbe addormentato finchè non sarebbe stato sicuro di essere l'ultimo sveglio in quella stanza. La rivelazione di Lavi non lo stupì più di tanto.

- Fai come ti pare. -

 

 

 

Risvegliarsi nel letto di Kanda aveva rappresentato per Allen un profondo shock che molto probabilmente non avrebbe avuto se tale situazione si fosse verificata soltanto qualche giorno prima. Dunque, quando si ritrovò ad osservare il buco che era rimasto nell'edificio al posto della propria camera, Lenalee attribuì il suo sguardo perso nel vuoto ed il pallore sul suo viso a quella pessima visione abbinata alla notizia che i suoi -pochi- averi erano praticamente andati in polvere. Quando poi andarono assieme a fare colazione, ipotizzò che la lentezza di Allen nel mangiare (mangiare, non divorare a tutto spiano qualunque cosa commestibile avesse avuto davanti) fosse dovuto a un qualche residuo del siero che il suo organismo non aveva ancora smaltito del tutto e che lo aveva ridotto ad essere meno reattivo del solito.

- Allen, tutto bene? -

Avrebbe dovuto rispondere di no per amor di sincerità, ma per amor di amicizia rivolse a Lenalee un candido sorriso -la ragazza nascose un leggero rossore prendendo un sorso di succo di frutta- e la rassicurò, spiegandole in poche parole che si sentiva solo un po' rigido nei movimenti.

- Più mi muovo e più sento che sto recuperando la mobilità, dunque non c'è nulla di cui preoccuparsi. - concluse in risposta allo sguardo preoccupato di Lenalee, addentando finalmente il pezzo di omelette infilzata sulla forchetta.

- Meno male. - sospirò lei - Tuttavia non sforzarti. -

Lenalee avrebbe voluto sorridere di rimando, ma ciò che le venne spontaneo fare fu rivolgere ad Allen uno sguardo di severo rimprovero: essendo lui più piccolo, le veniva quasi naturale comportarsi come una sorella maggiore. Anche se, in fondo, lei tendeva a comportarsi da sorella maggiore anche con gran parte del personale della Sezione Scientifica, oltre che con Kanda certe volte.

- D'accordo. -

Allen riuscì comunque a strapparle un sorriso, biascicando con una pagnotta rotonda e bianca tra i denti.

- Buongiorno Lena! Buongiorno mammoletta! -

Quel mattino Lavi sembrava particolarmente di buon umore. Allen sputò il pane approfittando del fatto che Lenalee fosse impegnata a rispondere al saluto, subito dopo una mano gli diede una forte pacca sulla schiena.

- Mi chiamo Allen. - borbottò tra i denti mentre tirava a sè un piatto di dango.

- Vedo che il tuo appetito non è diminuito. Ne deduco che ti senti bene. -

Lavi sorrideva come al solito, mostrando una contentezza addirittura esagerata considerando il fatto che seppure fosse rimasto alla home quel giorno non avrebbe potuto riposarsi come al solito perchè avrebbe dovuto dare una mano per la ristrutturazione. Allen non replicò, ma diede ragione a quelle parole vuotando una ciotola di stufato a grandi bocconi.

- A proposito. - Lavi mise in una tazza colma di latte una brioche - Prima di venire qui ho incontrato Reever. Tra dieci minuti dobbiamo andare da Komui. -

Allen abbassò la ciotola, ma fu Lenalee a porgere la domanda che avrebbe voluto fare lui non appena fosse riuscito ad ingoiare il boccone troppo grande.

- Come mai? -

- Andiamo in missione con Yu. -

Lavi stava ancora sorridendo a Lenalee quando Allen gli sputò in faccia pezzi di carne caldi.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

About The Doppler Effect

Devo smetterla di pensare che le mie storie diventino stupide dopo il primo capitolo. A dire il vero non so gestire tanto bene le storie di innamoramenti ed inciucciamenti vari, dunque possiamo dire che sono nuova in questo campo (non è vero mi sa, ma voi pensatelo se no mi demoralizzo).

Allora... questo capitolo tendenzialmente fa capire un po' il significato del titolo, ma se non l'avete capito lo spiegherò più avanti (forse adesso non ho voglia, oppure rischio di fare spoiler prevedibili). In seguito voglio approfondire un po' di più la storia dell'innamoramento Kanda/Lavi/Allen, non l'ho fatto troppo qui altrimenti sarebbe diventato un capitolo abbastanza noioso. C'è tempo e spazio per vari paragrafi dedicati ai vagheggiamenti mentali come quest'ultimo.

Lavi e Kanda sono abbastanza pervertiti (secondo me Kanda lo è un sacco di più di Lavi, ma nasconde tutto dietro l'aria da asociale), non so se ho reso bene quella parte che a dire il vero è venuta fuori così. Puff. All'inizio avrei voluto inserire un qualcosa dal quale non si capiva bene se i due fossero attratti da Allen o meno, poi la mia mentora mi ha dato un calcio nel culo e mi ha imposto di renderlo palese. Dunque ho chinato la testa. Però il motivo per cui sia andata così... boh, loro due sono eccitati da Allen e si lasciano un po' andare, ma hanno ancora un barlume di coscienza per pensare che farlo a quel modo sarebbe, oltre che una violenza sessuale bella e buona, poco soddisfacente e molto triste.

- Non è salutare portarsi dietro i rimorsi. -

In quanto erede di Bookman penso che i precedenti log di Lavi siano stati costretti a parecchie privazioni dal punto di vista umano. Non approfondirò sulla questione Bookman, niente cuore e bla bla blate varie, altrimenti troppa roba da mettere e su cui ponderare. Volevo solo precisare il motivo di quella frase. In questo capitolo mi sono concentrata un sacco su Lavi, difatti a volte ho usato Yu al posto di Kanda proprio per prendere un po' il suo punto di vista, ma toccherà anche a Kanda di essere psicanalizzato un po', diamo tempo al tempo.

Ah, una cosa IMPORTANTE: questa storia è collocata temporalmente in un periodo ipotetico (nell'anime, che non conosco bene) tra l'arrivo di Crowley all'ordine e la missione di cercare Cross -maaaa, penso di averlo già detto, va bè- dunque, ad occhio e croce, potremmo dire che i sentimenti di Kanda e Lavi non durano da mesi e mesi. Insomma, non considerateli due repressi che non sanno confessarsi e si limitano a scoparsi a vicenda per paura della reazione di Allen. Solo che considerate le missioni, la situazione dell'Ordine contro il Conte ed il fatto che non si tratta di dire "Lo sai che mi stai simpatico?" ma "Lo sai che se penso a te nudo mi viene un'erezione?", mi pare un buon compromesso.

Il titolo l'ho preso da una canzone di De André che adoro un sacco. Ciò che Lavi voleva chiedere a Kanda ma si è scordato di farlo perchè aveva la sua fantasia erotica sotto gli occhi era per l'appunto il perchè avesse incominciato a chiamare Allen mammoletta.  Penso di aver detto tutto. Se non l'ho fatto keep calm and wait for the next chapter.

   
 
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