Autore: FunnyBunny
Pairing: Onew/OC
Capitoli: 9/?
Desclaimer: Gli
SHINee non mi appartengono ma Key sì
This is so much like us,
We fight like we’ll never see each other again
And then become mixed in the soap called love,
Suddenly, all the animosity disappear.
We fight a hundred times,
And our hearts break a hundred times,
But like tangled pieces of string
Our love can’t be pulled apart.
Love’s
Way – SHINee
Mi
sedetti di scatto sul letto, sbarrando gli occhi.
«Solo
un sogno...» sussurrai toccandomi le guance.
Piangevo ancora. «Era solo un sogno»
C’erano
tutti, lì. Jihyun, Jinki, mia madre, mio padre,
i miei vecchi compagni di classe, gli SHINee, il signor Park... erano
tutti a
guardarmi, su quella terrazza. Mi incitavano a buttarmi, a uccidermi e,
per
quanto potesse essere impossibile, era dannatamente reale, tanto che
pareva di
sentire ancora il tocco delle loro mani sulla mia schiena, mentre mi
spingevano.
Le
lacrime continuavano a scendere, mentre la casa era
immobile, silenziosa. Dormivano tutti, a quell’ora. Non
volevo restare in
quella stanza un secondo di più, non da sola.
Mi
alzai, cercando di smettere di piangere, senza però
riuscirci. Uscita dalla mia camera, entrai velocemente in quella di
fianco,
dove Onew dormiva placidamente. Mi avvicinai.
«Onew...
Onew»
scossi leggermente la sua spalla finché, dopo qualche
attimo, i suoi occhi si
aprirono leggermente. Si mise seduto, accendendo l’abat-jour
sul comodino.
«Erin,
hai biso- Hey, che hai fatto?»mi chiese notando
le lacrime.
«Posso...
dormire con te?» sussurrai.
«Oh...
S-sì, certo. Vieni» alzò le coperte, io
scivolai
al suo fianco. Spense la luce e, inaspettatamente, le sue braccia mi
avvolsero,
avvicinandomi al suo corpo. Con gli occhi spalancati, mi paralizzai per
qualche
secondo poi, trattenendo un piccolo sorriso, mi sciolsi. Mi sentivo
deliziosamente vulnerabile lì, tra le sue braccia, come mai
lo ero stata. Era
una sensazione del tutto nuova, ma mi piaceva. Quella sera, mi dissi,
potevo
permettermi di essere vulnerabile.
«Jong!
Non toccare i miei pancakes!»
«Ho
fame!»
«Ma
che cavolo...?» con gli occhi ancora socchiusi
cercai di capire cosa stesse accadendo. Seduta sul letto, mi guardai
attorno.
Era mattina, piuttosto tardi, a giudicare dalla luce che illuminava
completamente la stanza di... Onew.
Mi
girai velocemente verso il ragazzo steso accanto a me, che nel
frattempo
mormorava qualche imprecazione. Deglutii preoccupata: agli occhi degli
altri
come sarebbe apparsa questa scena?
Avrebbero
sicuramente pensato male!
«Jinki,
i tuoi amici non stanno mai zitti?» borbottai alzandomi in piedi.
«Ma
che ne so... Sono le dieci, di solito ancora
dormono!» rispose strofinandosi gli occhi. Buttai un occhio
sui suoi vestiti,
cercando di non farmi vedere. Un paio di pantaloni della tuta lunghi e
una di
quelle canottiere così attillate che risaltano ogni singolo
muscolo presente e
che, dovevo ammetterlo, a Onew stava decisamente
bene.
«Mettiti
una felpa. Prenderai freddo» mormorai mentre
cercavo di distogliere lo sguardo.
«Non
ho freddo! Stai bene tu?»
«Sì...
Scusa per ieri» aggiunsi dopo. Mi sentivo in
colpa per averlo svegliato nel pieno della notte.
«Non
ti preoccupare. Vieni, andiamo di sotto» annuii, seguendolo.
Pancakes!
Io
AMO Kibum.
Da
quanto non li mangiavo? Almeno quattro mesi,
sicuramente! Jihyun non era capace di cucinarli, ed io non sono mai
stato un
asso in cucina, così avevo dovuto rinunciare a uno dei miei
piatti preferiti,
rimpiazzandoli con normali cereali appena arrivata in Corea.
“Iniziano
a starmi simpatici. 100 punti per Kibum, il
ragazzo strambo!”
«Buon
giorno, lovebirds!»
“200
punti in meno per Kibum, il ragazzo rompiscatole.
Ritiro tutto quello che ho detto prima”
Lo
fulminai con lo sguardo, mentre l’altro ragazzo
presente ridacchiava sotto i baffi.
«Ok,
scusate, ritiro quello che ho detto» borbottò.
«Dormito
bene, Erin?» mi chiese... «Jonghyun. Sono
Jonghyun»
«Sì»
non feci in tempo a sedermi accanto a Onew che
avvertimmo un forte rumore di passi giù per le scale. Un
attimo dopo, dalla
porta della cucina, apparve il più piccolino, ancora
assonnato.
«Ciao
Hyung. Buongiorno noona!» si sedette al mio
fianco, osservandomi insistentemente con un sorriso ingenuo.
«Dormito bene?»
«Sì»
mi ritrovai a dire per la seconda volta.
«Sono
Taemin!»
«Piacere»
mi guardai attorno, perplessa. Mancava uno
SHINee all’appello! «E, ehm... quello alto
dov’è?»
«Dorme»
disse semplicemente Jonghyun «Appena saprà che
non ricordi i nostri nomi si metterà a piangere dalla
gioia!».
«Non
dovrebbe essere il contrario?»
«No,
fidati! A lui non piace essere riconosciuto! E
nemmeno a tutti noi» mi rispose.
«Non
riesco nemmeno a fare shopping in santa pace»
aggiunse Kibum.
«E
a scuola mi odiano tutti!» finì Taemin con un
boccone
di pancake in bocca.
«In
che senso?» ero curiosa, come si potrebbe odiare un
ragazzo del genere? Persino ai miei occhi appariva simpatico!
«Le
ragazze mi trattano come se fossi un alieno e i
ragazzi m’isolano! E si lamentano se sto da solo!»
rimasi a fissarlo per un attimo: qualche anno prima, alle superiori,
anche io venivo emarginata da tutti. Provai una sorta di cameratismo
per quel
ragazzo che si trovava nella mia stessa situazione.
«Onew»
esordii dopo aver deglutito. Puntai la mia
forchetta verso Taemin, leggermente spaventato e preoccupato
«Questo ragazzo mi piace»
dichiarai per poi tornare a
mangiare. In un attimo tutti a tavola scoppiarono a ridere.
«Abbiamo
da fare oggi?»
chiese dopo un po' Onew.
«Io,
Taemin e Jonghyun dobbiamo fare un photoshoot. Tu non hai nulla da fare»
«Perfetto!»
esclamò girandosi immediatamente
verso di me.
«Non
uscirò con te, ho da fare»
dissi
semplicemente sapendo già cosa mi aspettava.
«Cosa?»
«E'
tanto che non faccio qualche scatto e voglio passare la giornata fuori
Seoul»
ribattei infilando un altro boccone di pancake
in bocca.
«Bene,
vengo con te!»
«No
che non vieni!»
«Non
voglio stare solo con Minho!»
«Vai
a farti un giro
allora»
«Appunto,
farò un giro venendo con te!»
«Ma
perché devi sempre insistere!»
«Perché
tu sei cocciuta!»
«Ma
senti chi parla»
«Ragazzi...»
Mi
girai verso Jonghyun, che a sua volta ci fissava
insieme agli altri, trattenendo le risate. Mi accorsi solo qualche
attimo dopo
che il mio viso era pericolosamente vicino a quello di Onew. Nella
"disputa", senza pensarci, i nostri due corpi si arano avvicinati
l'uno all'altro in una posa decisamente compromettente. Mi allontanai
immediatamente, abbassando lo sguardo. Onew ridacchiò
semplicemente.
«Comunque
vengo, tanto hai bisogno di un passaggio»
«Andrò
in autobus, e lì non puoi salire!»
Ovviamente,
alla fine, Onew era venuto con me.
Avevo
passato la giornata a camminare per le stradine
di un piccolo paesino appena fuori Seoul, con Onew che mi seguiva,
fedele come
un cagnolino. Eravamo tornati a casa la sera tardi, dopo essere passati
a
prendere le ultime cose che avevo lasciato nell’appartamento
di Jihyun. Decisi
di non raccontare quello che era accaduto alla ragazza. Era molto
sensibile e
paranoica, non volevo rovinarle un intero mese di vacanza per una mia
cazzata.
Svegliarmi,
il Lunedì mattina, fu più facile del
solito, grazie all'odore di pancake e alla voce di qualcuno che
canticchiava
qualcosa. Mi lavai, mi vestii velocemente e poi scesi in cucina,
dov'erano già
tutti a tavola, anche loro vestiti.
Mangiammo
in fretta, per poi uscire quasi correndo:
loro avevano una registrazione di qualche programma, io avrei dovuto
aiutare il
signor Park con un nuovo photoshoot. Passai tutta la mattinata con il
signor
Park, che non vedevo da tanto tempo, e mi fu concesso di fare qualche
scatto ai
modelli, questa volta, grazie al cielo,
non idol.
Erano
più o meno le due del pomeriggio quando il signor
Park venne a chiamarmi. Stavo mangiando distrattamente un panino seduta
alla
mia scrivania, quando lui entrò, salutandomi allegro.
O,
per lo meno, era così che voleva apparire.
I
suoi occhi mi guardavano pensierosi, il suo sorriso
era triste. Io ricambiai il saluto con un cenno, finendo di deglutire
il
boccone.
«Come
va?»
mi chiese sedendosi sulla sedia della
mia compagnia, uscita per mangiare.
«Signore,
ci siamo visti due ore fa, lo sa come sto. Cos'è successo?»
dissi puntando il mio sguardo su di
lui, che deglutì.
«Non
ti scappa proprio nulla, eh? Beh, poco male, ti servirà in
futuro questa dote»
«Di
cosa sta parlando?»
chiesi curiosa. Non avevamo mai fatto discorsi del genere, che gli
prendeva
tutto d'un tratto? I suoi occhi si fecero più malinconici,
il suo sorriso
scomparve.
«Vado
in pensione, dalla prossima settimana. Mia moglie sta ancora male e
voglio
starle accanto»
sorpresa, cercai qualcosa da dire.
«Oh,
è... Una bella cosa, no? Cioè…
Potrà stare con sua moglie»
era vero. Ma allora perché sembrava
preoccupato?
«Erin,
non hai capito, se me ne vado, il mio posto sarà vacante. Ne
ho parlato con il
capo e, beh, prenderai tu il mio
posto. Congratulazioni!»
Oh,
ecco perché.
Note
dell’autore.
Nuovo
capitolo! Le cose tra Onew e Erin iniziano a
farsi interessanti… :3 Spero vi sia piaciuto questo capitolo!
Tay98:
Sono contenta che ti piaccia la storia! :)
Chrome_th:
Grazie
al cielo… non è sembrato troppo avventato?
Too
fast to live:
Sì, si è capito! :3 No vabbè Onew che
la
butta giù, oddio XDD Sarebbe stato il massimo!
Shinee:
A
quanto pare qualcosa si sta sbloccando… *u*