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Autore: FunnyBunny    20/11/2011    2 recensioni
«Senti, abbiamo iniziato con il piede sbagliato! Perché-»
«Il piede era giustissimo, invece!»

Erin non ha mai voluto amare nessuno. Un antipatico ragazzo riuscirà a farle cambiare idea o rimarrà tutto come prima?
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo Personaggio, Onew
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Autore: FunnyBunny
Pairing: Onew/OC
Capitoli: 9/?
Desclaimer: Gli SHINee non mi appartengono ma Key sì

 

This is so much like us,
We fight like we’ll never see each other again
And then become mixed in the soap called love,
Suddenly, all the animosity disappear.
We fight a hundred times,
And our hearts break a hundred times,
But like tangled pieces of string
Our love can’t be pulled apart.

Love’s Way – SHINee

 

 

 

Mi sedetti di scatto sul letto, sbarrando gli occhi.

«Solo un sogno...» sussurrai toccandomi le guance. Piangevo ancora. «Era solo un sogno»

C’erano tutti, lì. Jihyun, Jinki, mia madre, mio padre, i miei vecchi compagni di classe, gli SHINee, il signor Park... erano tutti a guardarmi, su quella terrazza. Mi incitavano a buttarmi, a uccidermi e, per quanto potesse essere impossibile, era dannatamente reale, tanto che pareva di sentire ancora il tocco delle loro mani sulla mia schiena, mentre mi spingevano.

Le lacrime continuavano a scendere, mentre la casa era immobile, silenziosa. Dormivano tutti, a quell’ora. Non volevo restare in quella stanza un secondo di più, non da sola.

Mi alzai, cercando di smettere di piangere, senza però riuscirci. Uscita dalla mia camera, entrai velocemente in quella di fianco, dove Onew dormiva placidamente. Mi avvicinai.

«Onew... Onew» scossi leggermente la sua spalla finché, dopo qualche attimo, i suoi occhi si aprirono leggermente. Si mise seduto, accendendo l’abat-jour sul comodino.

«Erin, hai biso- Hey, che hai fatto?»mi chiese notando le lacrime.

«Posso... dormire con te?» sussurrai.

«Oh... S-sì, certo. Vieni» alzò le coperte, io scivolai al suo fianco. Spense la luce e, inaspettatamente, le sue braccia mi avvolsero, avvicinandomi al suo corpo. Con gli occhi spalancati, mi paralizzai per qualche secondo poi, trattenendo un piccolo sorriso, mi sciolsi. Mi sentivo deliziosamente vulnerabile lì, tra le sue braccia, come mai lo ero stata. Era una sensazione del tutto nuova, ma mi piaceva. Quella sera, mi dissi, potevo permettermi di essere vulnerabile.

 

 

«Jong! Non toccare i miei pancakes!»

«Ho fame!»

«Ma che cavolo...?» con gli occhi ancora socchiusi cercai di capire cosa stesse accadendo. Seduta sul letto, mi guardai attorno. Era mattina, piuttosto tardi, a giudicare dalla luce che illuminava completamente la stanza di... Onew. Mi girai velocemente verso il ragazzo steso accanto a me, che nel frattempo mormorava qualche imprecazione. Deglutii preoccupata: agli occhi degli altri come sarebbe apparsa questa scena?

Avrebbero sicuramente pensato male!

«Jinki, i tuoi amici non stanno mai zitti?» borbottai  alzandomi in piedi.

«Ma che ne so... Sono le dieci, di solito ancora dormono!» rispose strofinandosi gli occhi. Buttai un occhio sui suoi vestiti, cercando di non farmi vedere. Un paio di pantaloni della tuta lunghi e una di quelle canottiere così attillate che risaltano ogni singolo muscolo presente e che, dovevo ammetterlo, a Onew stava decisamente bene.

«Mettiti una felpa. Prenderai freddo» mormorai mentre cercavo di distogliere lo sguardo.

«Non ho freddo! Stai bene tu?»

«Sì... Scusa per ieri» aggiunsi dopo. Mi sentivo in colpa per averlo svegliato nel pieno della notte.

«Non ti preoccupare. Vieni, andiamo di sotto» annuii, seguendolo.

 

Pancakes!

Io AMO Kibum.

Da quanto non li mangiavo? Almeno quattro mesi, sicuramente! Jihyun non era capace di cucinarli, ed io non sono mai stato un asso in cucina, così avevo dovuto rinunciare a uno dei miei piatti preferiti, rimpiazzandoli con normali cereali appena arrivata in Corea.

“Iniziano a starmi simpatici. 100 punti per Kibum, il ragazzo strambo!”

«Buon giorno, lovebirds

“200 punti in meno per Kibum, il ragazzo rompiscatole. Ritiro tutto quello che ho detto prima”

Lo fulminai con lo sguardo, mentre l’altro ragazzo presente ridacchiava sotto i baffi.

«Ok, scusate, ritiro quello che ho detto» borbottò.

«Dormito bene, Erin?» mi chiese... «Jonghyun. Sono Jonghyun»

«Sì» non feci in tempo a sedermi accanto a Onew che avvertimmo un forte rumore di passi giù per le scale. Un attimo dopo, dalla porta della cucina, apparve il più piccolino, ancora assonnato.

«Ciao Hyung. Buongiorno noona!» si sedette al mio fianco, osservandomi insistentemente con un sorriso ingenuo. «Dormito bene?»

«Sì» mi ritrovai a dire per la seconda volta.

«Sono Taemin!»

«Piacere» mi guardai attorno, perplessa. Mancava uno SHINee all’appello! «E, ehm... quello alto dov’è?»

«Dorme» disse semplicemente Jonghyun «Appena saprà che non ricordi i nostri nomi si metterà a piangere dalla gioia!».

«Non dovrebbe essere il contrario?»

«No, fidati! A lui non piace essere riconosciuto! E nemmeno a tutti noi» mi rispose.

«Non riesco nemmeno a fare shopping in santa pace» aggiunse Kibum.

«E a scuola mi odiano tutti!» finì Taemin con un boccone di pancake in bocca.

«In che senso?» ero curiosa, come si potrebbe odiare un ragazzo del genere? Persino ai miei occhi appariva simpatico!

«Le ragazze mi trattano come se fossi un alieno e i ragazzi m’isolano! E si lamentano se sto da solo!» rimasi a fissarlo per un attimo: qualche anno prima, alle superiori, anche io venivo emarginata da tutti. Provai una sorta di cameratismo per quel ragazzo che si trovava nella mia stessa situazione.

«Onew» esordii dopo aver deglutito. Puntai la mia forchetta verso Taemin, leggermente spaventato e preoccupato «Questo ragazzo mi piace» dichiarai per poi tornare a mangiare. In un attimo tutti a tavola scoppiarono a ridere.

«Abbiamo da fare oggi?» chiese dopo un po' Onew.

«Io, Taemin e Jonghyun dobbiamo fare un photoshoot. Tu non hai nulla da fare»

«Perfetto!» esclamò girandosi immediatamente verso di me.

«Non uscirò con te, ho da fare» dissi semplicemente sapendo già cosa mi aspettava.

«Cosa?»

«E' tanto che non faccio qualche scatto e voglio passare la giornata fuori Seoul» ribattei infilando un altro boccone di pancake in bocca.

«Bene, vengo con te!»

«No che non vieni!»

«Non voglio stare solo con Minho!»

«Vai a farti un giro allora»

«Appunto, farò un giro venendo con te!»

«Ma perché devi sempre insistere

«Perché tu sei cocciuta!»

«Ma senti chi parla»

«Ragazzi...»

Mi girai verso Jonghyun, che a sua volta ci fissava insieme agli altri, trattenendo le risate. Mi accorsi solo qualche attimo dopo che il mio viso era pericolosamente vicino a quello di Onew. Nella "disputa", senza pensarci, i nostri due corpi si arano avvicinati l'uno all'altro in una posa decisamente compromettente. Mi allontanai immediatamente, abbassando lo sguardo. Onew ridacchiò semplicemente.

«Comunque vengo, tanto hai bisogno di un passaggio»

«Andrò in autobus, e lì non puoi salire!»

 

Ovviamente, alla fine, Onew era venuto con me.

Avevo passato la giornata a camminare per le stradine di un piccolo paesino appena fuori Seoul, con Onew che mi seguiva, fedele come un cagnolino. Eravamo tornati a casa la sera tardi, dopo essere passati a prendere le ultime cose che avevo lasciato nell’appartamento di Jihyun. Decisi di non raccontare quello che era accaduto alla ragazza. Era molto sensibile e paranoica, non volevo rovinarle un intero mese di vacanza per una mia cazzata.

 

Svegliarmi, il Lunedì mattina, fu più facile del solito, grazie all'odore di pancake e alla voce di qualcuno che canticchiava qualcosa. Mi lavai, mi vestii velocemente e poi scesi in cucina, dov'erano già tutti a tavola, anche loro vestiti.

Mangiammo in fretta, per poi uscire quasi correndo: loro avevano una registrazione di qualche programma, io avrei dovuto aiutare il signor Park con un nuovo photoshoot. Passai tutta la mattinata con il signor Park, che non vedevo da tanto tempo, e mi fu concesso di fare qualche scatto ai modelli, questa volta, grazie al cielo, non idol.

Erano più o meno le due del pomeriggio quando il signor Park venne a chiamarmi. Stavo mangiando distrattamente un panino seduta alla mia scrivania, quando lui entrò, salutandomi allegro.

O, per lo meno, era così che voleva apparire.

I suoi occhi mi guardavano pensierosi, il suo sorriso era triste. Io ricambiai il saluto con un cenno, finendo di deglutire il boccone.

«Come va?» mi chiese sedendosi sulla sedia della mia compagnia, uscita per mangiare.

«Signore, ci siamo visti due ore fa, lo sa come sto. Cos'è successo?» dissi puntando il mio sguardo su di lui, che deglutì.

«Non ti scappa proprio nulla, eh? Beh, poco male, ti servirà in futuro questa dote»

«Di cosa sta parlando?» chiesi curiosa. Non avevamo mai fatto discorsi del genere, che gli prendeva tutto d'un tratto? I suoi occhi si fecero più malinconici, il suo sorriso scomparve.

«Vado in pensione, dalla prossima settimana. Mia moglie sta ancora male e voglio starle accanto» sorpresa, cercai qualcosa da dire.

«Oh, è... Una bella cosa, no? Cioè… Potrà stare con sua moglie» era vero. Ma allora perché sembrava preoccupato?

«Erin, non hai capito, se me ne vado, il mio posto sarà vacante. Ne ho parlato con il capo e, beh, prenderai tu il mio posto. Congratulazioni!»

Oh, ecco perché.

 

Note dell’autore.

Nuovo capitolo! Le cose tra Onew e Erin iniziano a farsi interessanti… :3 Spero vi sia piaciuto questo capitolo!

Tay98: Sono contenta che ti piaccia la storia! :)

Chrome_th: Grazie al cielo… non è sembrato troppo avventato?

Too fast to live: Sì, si è capito! :3 No vabbè Onew che la butta giù, oddio XDD Sarebbe stato il massimo!

Shinee: A quanto pare qualcosa si sta sbloccando… *u*

  
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