Era giusto una
curiosità, nient’altro…
“Ragazze, dobbiamo essere decise e
pronte ad ogni evenienza!” disse Romilda Vane
con aria risoluta ad un ristretto gruppo di ragazzine, che la seguivano
adoranti.
“Kitty, appostati davanti al buco del ritratto
e avverti se la vedi arrivare, Judith, tu vai davanti alle scale del dormitorio
e fammi sapere di qualsiasi movimento, ci siamo capite?” le due ragazzine
annuirono convinte e, gonfie d’orgoglio, si avviarono alle loro
postazioni, mentre Romilda dava altre sconclusionate
direttive alle restanti componenti del gruppetto.
Improvvisamente Judith trasalì attirando l’attenzione delle altre
“Calì Patil
è andata in bagno!” disse lei soddisfatta. Romilda
le rifilò un’occhiataccia, mentre anche Kitty
scattava entusiasta.
“Arriva, arriva!” disse lei correndo verso il gruppo, che nel
mentre si era radunato tutto dietro le esili spalle di
Romilda.
“Hermione” la chiamò lei all’improvviso, quando la
ragazza fece il suo ingresso nella sala comune Grifondoro.
Hermione emise un urletto disarticolato.
Due ragazzine dietro Romilda, avevano già cominciato a ridacchiare.
“Po-posso fare qualcosa per voi?” chiese
lei domandandosi perché mai la ragazzina la
stesse guardando con un misto di curiosità e invidia.
“Hermione Granger…”
Hermione alzò il
sopracciglio sotto lo sguardo indagatore di Romilda.
“Sì”
“Ci stavamo chiedendo…sai…è giusto una
curiosità, nient’altro…” la ragazza la incitò
con la testa a continuare “Ronald Weasley”
Hermione arrossì
leggermente.
“…Lo conosci no? è
tuo amico…”
La ragazza non sapeva dove volesse
andare a parare e fece un passo indietro, mentre il gruppetto avanzava a poco a
poco nella sua direzione.
“Sì…è il mio migliore amico, perché?”
“Quindi lo conosci bene…giusto?... Intimamente
?”
Hermione arrossì.
“Cosa intendi per ‘ intimamente ’,
Romilda?”
La ragazzina si scambiò uno
sguardo con una sua amica che era arrossita all’improvviso. Fece un altro
passo avanti, avvicinandosi alla ragazza.
“E’ solo che…Ginny l’altro
giorno mi ha spifferato una notizia…” mormorò lei abbassando
notevolmente il tono di voce, “…volevamo una conferma, ecco tutto”
Hermione corrucciò la
fronte, cercando di capire cosa Ginny le avesse detto
di tanto sconvolgente.
“Cosa ti ha detto Ginny?” chiese lei
portandosi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
Romilda esitò un attimo, poi arrossì.
“Ron…ha…ha davvero tatuata una puffola
pigmea?”
Hermione scoppiò a ridere,
il gruppetto s’incupì.
“Allora?” insistette la ragazzina, leggermente spazientita dalla
reazione di Hermione.
“Oh, sì, sì!”
“Allora è vero!” mormorò meditabonda una bimbetta lì vicino
“E dov’è?”
Hermione arrossì.
“Ginny non ve lo ha detto?”
Romilda scosse la testa con aria scocciata.
“Ha detto che non poteva …”
Hermione alzò il
sopracciglio.
“Se lei non può, non posso neanche io…”
“Quindi tu l’hai visto!...Ma perché
non puoi dirlo?!” prima che lei potesse rispondere, però, dal
dormitorio del sesto anno scese lo stesso Ron, trotterellando tranquillo con
una rivista di Quidditch in mano.
“Oh, guardate chi c’è! Perché non lo chiedete
direttamente a lui?” disse Hermione un po’ a disagio. Ron si
avvicinò a loro con sguardo interrogativo.
“Cosa mi devono chiedere?” chiese a Hermione, pimpante.
“Volevano sapere tutta la verità riguardo la
tua virile puffola pigmea
tatuata…” ridacchiò lei accostandosi impercettibilmente al
ragazzo.
Ron arrossì.
“Puffola pigmea?!”
“Oh, andiamo, è inutile nascondere la realtà…Prima o
poi si sarebbe venuto a sapere comunque…!”
Ron le rifilò
un’occhiataccia, subito sostituita un sorrisino cattivo.
“Questo sarebbe potuto accadere solo se tu avessi
spifferato…”
Hermione smise di ridere e
arrossì di botto.
“Come prego?!”
Ron però ormai aveva
rivolto la sua attenzione al gruppetto di ragazzine.
“Sapete, è lei l’unica ad averlo visto finora…”
disse lui lanciando un’occhiata più che eloquente alle ragazzine,
che erano arrossite violentemente. “…anche mia sorella e Harry lo
sapevano ovviamente, ma solo lei lo ha visto …”
mormorò lui con malizia nella voce. Hermione spalancò la bocca e
gli diede uno schiaffetto sul braccio.
“Quanto sei meschino! Ragazze
non credeteci, non è vero!” disse risoluta lei tutta rossa in
faccia.
“Allora perché sei arrossita?” chiese una bimbetta appena
dietro Romilda. Ron rivolse a Hermione un sorrisino
malizioso, mentre lei diventava sempre più rossa.
“Lasciatela perdere…è timida” disse Ron, grave, “…almeno
in pubblico…” mormorò poi guardando con fare indifferente
fuori dalla finestra. Romilda ridacchiò e
rivolse uno sguardo alla ragazza, che fissava attonita l’amico.
“COSA DICI?! Ma come ti salta in mente di dire
cose del genere?!” Ron la guardò un
po’ risentito.
“Ormai è inutile fingere ‘Mione…”
Romilda e una sua amica si scambiarono una
sguardo raggiante sentendo il nomignolo con cui l’aveva chiamata.
Hermione si passò una mano davanti agli occhi nascondendo uno sguardo
divertito.
“Ok, smettiamola, sennò ci credono sul serio…” disse
lei riferendosi al gruppetto di grifoncine. Ron le
rivolse uno sguardo shockato, dando sfogo a tutte le sue doti teatrali.
“Perché non dovrebbero crederci?!”
disse lui fintamente offeso. Lei lo incenerì con lo sguardo, mentre lui
sorrideva sornione alle ragazzine.
“Dovevate vederla, come cercava …”
Hermione spalancò la bocca
scandalizzata, mentre il gruppetto cominciava a ridacchiare in imbarazzo.
“Ma allora dov’è che ce l’hai questo tatuaggio?”
chiese Romilda non ancora
intenzionata a lasciar perdere. Ron la guardò sospirando, e con
un cenno le disse di avvicinarsi. La ragazzina si sporse verso di lui,
arrossendo leggermente.
“Ti basti pensare che lei…ha cercato per molto, molto
tempo…” mormorò lui contro il suo orecchio, guadagnandosi
uno schiaffo stizzito di Hermione sulla nuca.
“E lo ha trovato alla fine?” chiese una bimbetta con gli occhi
tondi, tondi dallo sbigottimento.
Ron ridacchiò.
“L’hai trovato alla fine, Herm?”
lei lo guardò malissimo massaggiandosi le
tempia esasperata. Ron le fece l’occhiolino in una muta richiesta di
stare al gioco. Hermione sbuffò e poi annuì distrattamente,
arrossendo.
Le ragazzine trattennero il respiro per poi ricominciare a ridacchiare vedendo
ragazzo dare un buffetto affettuoso sulla testa di Hermione, che lo guardava
con odio.
“E com’era?” chiese innocentemente un’amica di Romilda alla ragazza. Ron tentò in tutti i modi di
non ridere.
Hermione aprì e richiuse un paio di volte la bocca, nel vano tentativo
di trovare una risposta decente da dare.
“Sì, dicci Herm..
com’era ?” chiese Ron lascivo, incrociando le braccia e
appoggiandosi al tavolo che aveva vicino. Lei lo fulminò, affondando le
unghie nei palmi delle mani.
“Era…” tutti quanti la guardavano, mentre lei ingoiava
nervosamente “… ben fatto …”
“Ben fatto?” chiese Romilda alzando un
sopracciglio. Ron la guardò serio
“Certo! È a dir poco perfetto! Alla signorina
qui, è piaciuto così tanto che mi ha confessato di volersene fare
uno anche lei…in un posto altrettanto nascosto chiaramente…giusto Herm?” Hermione gli rivolse uno sguardo quanto
più possibile colmo d’odio e disgusto. Ron la ignorò
completamente continuando a parlare con Romilda e le
altre, “…Sapete, quando Harry ed io ci siamo fatti quei tatuaggi,
lei sembrava molto interessata al tatuaggio di un elfo domestico…”
disse lui sorridendole innocentemente. Lei sospirò e dopo aver guardato
il ragazzo e il gruppetto, annuì teatralmente.
“Ammetto di aver avuto una grande tentazione…quasi, quasi mi faccio
tatuare le facce di Dobby e Winky…
uno a natica, che ne dici, Ron?” lui arrossì grattandosi
distrattamente il mento.
“Dico che non vedo l’ora di accompagnarti dal tatuatore!”
Hermione scosse la testa, ormai
completamente esasperata e si accasciò su una sedia
lì vicino, mentre Romilda e il suo
seguito erano tutte ridacchianti che li guardavano.
Ron ebbe la sensazione che ormai, la storia del tatuaggio non interessasse
più di tanto.
“Bhè…abbiamo chiarito abbastanza a
proposito del mio segretissimo tatuaggio?” disse lui incrociando le
braccia al petto. Romilda lo guardò, delusa.
“Non volete proprio dirci altro?” chiese lei tentando di fare la
peggiore imitazione mai vista di una bimba delusa. Ron scosse la testa,
ignorando gli sbuffi innervositi e soffocati che provenivano da un paio delle
ragazzine più piccole.
“Bhè, mini-Skeeter, io mi reputerei più che soddisfatto
fossi in te! Vi abbiamo dato da chiacchierare per almeno un paio di
settimane…ti pare che non succeda niente di più allettante nel
frattempo?”
Romilda lo fissò, shockata.
“Cosa?! E secondo te esiste notizia migliore del
Golden Trio tatuato in posti inimmaginabili?! Forse solo
la notizia bomba di voi due che tubate, la batterebbe…”
Ron e Hermione la guardarono
attoniti.
“Noi due…cosa?!”
“Tubate!”
“Come i piccioni?!” chiese Ron
corrucciato, mentre Hermione cercava di mimetizzarsi al meglio con la
tappezzeria bordeaux della stanza.
“Mhm…vediamo…quale verbo sarebbe
altrimenti adatto…Flirtate?... Amoreggiate ?”
Ron diventò bianco come un cencio
“Noi non tubiamo!”
Romilda annuì fortemente con la testa.
“E’ quello che state facendo da almeno un’ora!”
“Non è vero…” s’impuntò il ragazzo ben
deciso a non guardare Hermione, che nel mentre aveva rivolto la sua completa
attenzione ad un nodo del legno sul tavolo. Romilda
lo ignorò.
“Bhè, in ogni caso noi
ora andiamo! Vi abbiamo disturbato già
abbastanza…a presto!” disse la ragazzina agitando disordinatamente
la mano ed eclissandosi oltre il buco del ritratto con il suo gruppetto
ridacchiante al seguito.
Senza dare il tempo a Ron di dire niente, anche Hermione corse in dormitorio,
nel massimo imbarazzo, rifilandogli la prima scusa che le venne in mente.
Ron, ormai rimasto solo, si accasciò sulla sedia che poco prima era
stata occupata da Hermione, riflettendo su ciò che aveva appena detto Romilda Vane. In quel momento, Harry entrò nella
stanza, salutandolo tranquillamente.
“Harry?”
“Sì?”
“Secondo te…io e Hermione…tubiamo?” Harry lo
guardò, grattandosi una tempia svogliatamente.
“Tubate?!...Come i piccioni?!” Ron
sospirò profondamente, mentre Harry alzava le spalle e andava via
perplesso.
Forse era meglio chiederlo a Ginny.
fine.
Santo
cielo, certe volte mi sconvolgo da sola per le idiozie che scrivo! XD é il caldo, secondo me...quindi mi sa che dovete sopportare ancora per diverso
tempo! *la gente scappa*
*me piange ormai rimasta sola come un cane*
*sospiring*
*alzing le spalle*
*lancing margheritina al povero uomo delle pulizie
che continua a sopportarmi* Grazie Osvaldo! *manding
bacino a Osvaldo*
*Osvaldo mi guarda, mi manda a quel paese e se ne va*
ç.ç!
Mi lasciate commentino? (se non siete scappati tutti?
XD)
Baciotti potti! C: