Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: Lady Warrior    20/11/2011    1 recensioni
Katherine era una bambina normale. Viveva con la sua famiglia, sino a che lui, Will-occhi-di-ghiaccio, il capo dei vampiri, non la morse. Da quel giorno la sua vita cambiò. Costretta bad ubbidirgli, deve ora abitare coi vampiri e arrendersi all'idea di essere una di loro. Ma perchè hanno morso proprio lei quel giorno? Per fare un dispetto ai suoi genitori, dei cacciatori di vampiri? E sarà vero ciò che dice Will, che lei è la loro massima risorsa?
Il tempo scorre, e lei riuscirà a vedere Will, ma succederà una cosa che stravolgerà la sua già burrascosa relazione con Josh, un altro vampiro. Ma un'altra sorpresa sconvolgerà la sua vita. E questa volta dovrà fare una scelta che le cambierà decisamente la vita.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Will si recò in fretta nell’armeria con gli altri. Toccò una pistola, lentamente. Gli dispiaceva uccidere dei suoi simili, ma doveva. O lui, o loro. Riflettendoci, non sapeva neppure se sarebbe diventato un buon capo, o se sarebbe stato uno sprovveduto. Ciò che sapeva di certo era che stava per prendere una patata bollente nelle sue mani.
-    Ragazzi, è l’ora. Dobbiamo vincere. Dobbiamo, capito? Non abbiamo alternativa. Siamo gli unici a poter sconfiggere quei maledetti cacciatori. Gli unici. Senza di noi arriverebbe il tramonto della nostra specie- disse Will, mentre gli altri annuivano.
Si avviarono giù, secondo ciò che era stato deciso.
Si nascose nel punto in cui doveva e si fermò un attimo a pensare.
Ricordò la sua vita, prima di essere morto e dopo, prima di aver incontrato Kathe e dopo. Lei era il suo sole, il motivo per cui era  lì. Il motivo per fare tutto ciò che doveva fare. E non era importante solo per lui, ma per tutti.
Strizzò gli occhi mordendosi un labbro.
Guardò poi la sua pistola. Non voleva uccidere i membri del consiglio o imprigionarli per varie ragioni. La prima era che gli dispiaceva uccidere dei vampiri, specie membri del consiglio. La seconda era che così avrebbe confermato la teoria secondo la quale i vampiri non purosangue tentavano di capovolgere il sistema per avere il potere assoluto tutto per loro, per dimostrare di essere migliori dei purosangue. E in effetti lui aveva sempre desiderato avere tutto il potere per sé. Era il momento della sua vita, ciò che aveva da sempre desiderato. Ma ora era lì, e stava per compierlo, eppure qualcosa lo bloccava. Era vero, o lui o loro, ma l’idea di uccidere non lo aveva mai turbato … fino ad ora. In precedenza aveva ucciso molti suoi nemici o del consiglio, aveva morso parecchi umani per vivere. Non si era fatto troppi problemi. E ora tutto ciò che aveva fatto gli pareva un errore, gli pareva una cosa atroce. Si chiese dov’era il Will di una volta, il ragazzo buono e gentile. Il ragazzo colpito dal fato. Forse era stato quello a mutarlo. Era diventato più forte di tutti coloro che credevano di esserlo più di lui in precedenza. E la sete di potere si era impossessata di lui. Prima non aveva nulla, ora poteva avere tutto. Ma non aveva calcolato il prezzo. E quel prezzo era caro, troppo caro. Non aveva più visto i suoi genitori, né i suoi amici, ma aveva rivisto i suoi nemici e aveva fatto pagare loro tutte le male azioni che avevano compiuto. Si era vendicato. E la vendetta era stata per lui come una caramella zuccherata che si consuma lentamente in bocca. Dolce come il miele, stupenda. Solo che ora la caramella aveva perso il sapore e il miele la dolcezza.  
Da quando si era trasformato il senso della sua vita era scomparso. Lo cercava in perpetuo, e solo in quel momento si era accorto che l’aveva già trovato, da molto tempo, ma non l’aveva visto. Non lo aveva voluto vedere. Katherine. Una vita con lei, una vita semplice e felice.- a lui bastava di stare con lei, non importava se abitassero in una megavilla o in una catapecchia, se avevano trecento milioni di euro o uno solo. Bastava che ci fosse lei. Perché la sua vita senza Katherine non era degna di essere chiamata tale, senza Katherine la sua vita non sarebbe stata più vita.
Sì certo l’aveva amata … ma non troppo, in fondo. La prima volta che la aveva vista aveva provato qualcosa, ma aveva ignorato quel sentimento, così la aveva trattata come un giocattolo, nello stesso modo con cui aveva trattato tutte le altre donne. E poi se ne era innamorato. Tanto. Ma non aveva mai ammesso di non poter vivere senza di lei, avrebbe potuto anche lasciarla, se ciò implicava avere denaro e potere. E ora si rendeva conto che non era così.
Will scosse la testa e spiò il corridoio. Non c’era anima viva.

Lotharius guardò giù, verso il terzo piano. Liz era a poca distanza da lui. Si chiese se sentiva il suo cuore battere. No, non poteva. Sarebbe stato troppo vergognoso.
E sì, aveva paura. Sì, lui, Lotharius, il più coraggioso dei generali di Will aveva paura, paura di morire.
“Si suol dire che l'uomo coraggioso non ha paura. È falso. Esser coraggioso significa dominare la paura e dove non c'è paura non c'è coraggio.” si disse, non riuscendo però a calmarsi ugualmente. Ripensando a questa citazione si rese conto che lui aveva sempre avuto paura. Solo che l’aveva sempre dominata. Adesso però era diverso. Adesso riusciva a stento a dominarla. Se avesse fallito, se avessero fallito, non sarebbe morto solo lui, ma anche tutti i suoi amici e la persona che amava di più.
Guardò di nuovo Liz. Pareva pensierosa. Che pensasse come lui? Aveva paura? Le strinse la mano per infonderle coraggio.
Lei gli sorrise un poco, ma Lotharius vedeva benissimo la paura mescolata a tristezza nel suo dolce viso.
Già, quel viso. Quel volto sempre allegro e spensierato adesso era velato di tristezza, dentro quegli occhi perennemente contenti adesso non c’era altro che tristezza, e paura.
Non voleva che le accadesse nulla. Avrebbe dato la vita per lei e se lo ripromise a se stesso. Se fosse successo qualcosa sarebbe dovuto morire lui al posto suo. Doveva.  
Da quel giorno sarebbe cambiato tutto.

Liz strinse la mano di Lotharius posata sulla sua. Guardò il volto del suo ragazzo, dell’uomo che desiderava diventasse suo marito.
Aveva visto tante volte quel viso dolce e coraggioso, quel volto che le aveva sempre dato coraggio, il viso dell’uomo che amava, che aveva sempre amato, il volto dell’uomo che avrebbe dato la sua vita per lei. Ma ella non voleva. On voleva che morisse. Lui era tanto buono … lui la amava così tanto …
Ripensò a prima che si fossero messi insieme. Quante volte, quando stava male, era corsa da lui a farsi consolare, e quante volte quando era spaventata guardava il volto di Lotharius e non aveva più paura! Quante volte lui le era stato vicino, quante volte lei lo aveva respinto … ma lo aveva sempre amato. Quando stava male se pensava a lui ecco che ritornava felice perché sapeva che lui le sarebbe stato sempre vicino, nel bene e nel male.
Lo guardò di nuovo, e il terrore ancora una volta se ne andò. Ma voleva di più. Con uno slancio lo abbracciò e lo strinse a sé. Poteva essere il loro ultimo abbraccio. Non ci voleva nemmeno pensare.
Lotharius le prese il volto tra le mani e la baciò delicatamente in bocca. Liz indietreggiò un poco, in seguito, col viso. Sentiva il respiro dell’uomo che amava sul suo collo , i battiti del suo collo e il tremore del corpo come se fosse stata la prima volta che lo aveva vicino a sé. Quella volta fu lei a baciarlo, ma appassionatamente, stringendolo a sé, mentre lui le passava una mano dietro la schiena, facendola tremare ulteriormente.
Liz guardò il piano di sotto. Ad un tratto Lotharius le prese una mano e s’inginocchiò davanti a lei.
-    Liz … io ti amo. Ti ho sempre amata. Ma vorrei che il nostro amore sia eterno, vorrei … Liz mi vuoi sposare?- chiese.
Liz rimase allibita. In quel momento glielo chiedeva? Forse temeva di non poterlo più fare. Sorrise e si buttò fra le braccia di lui, sussurrandogli un sì.
Rimasero abbracciati per un po’ prima di riprendere il lavoro.


Marius spiò dalla serratura della porta. Il pianerottolo era deserto. Strano, li aveva incontrati lì. Che avessero capito tutto e stessero tendendo loro un agguato? Era impossibile, era stato discreto al massimo.
Strinse i pugni. Dovevano farlo, quel colpo di stato. E lui doveva aiutare Will. Doveva. Will aveva fatto così tanto per lui … se era ancora vivo era solo per merito suo.
Continuò a spiare. Se avessero vinto avrebbe potuto vendicare la sua famiglia.

Will attese ancora un po’, arrabbiato. Perché non erano lì?
Attendendo gli venne in mente una cosa. Lui era il capo della comunità dei vampiri di quella città. Doveva proteggerli. Se avesse perso contro il consiglio secondo le leggi sarebbero stati esiliati perché il loro capo era un traditore. E Marius, Lotharius, Liz, i suoi amici che lo stavano aiutando sarebbero stati uccisi, e anche Katherine. Non poteva permetterlo, no. Lui amava Katherine e voleva bene ai suoi amici: erano sempre stati con lui, nelle situazioni favorevoli e in quelle difficili. Non poteva permettere he morissero a causa sua.
Ora sapeva cosa fare. Gli si strinse il cuore al sol pensiero. Ma avrebbe risparmiato delle vite.
I membri del consiglio stavano arrivando. Will guardò in alto e salutò Katherine sussurrando il saluto unito al nome dell’amata.
Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo. Aveva paura. Tanta. Ma doveva fare ciò che doveva.
Fece un passo, aprì la porta e alzò le mani in aria.
Si presentò così al consiglio, e udì Liz gridare da su. Ma non la guardò. Non volle vedere la disperazione nei suoi occhi.
-    Eccomi- disse Will – come volevate-
Marius uscì subito dalla stanza dove si era ritirato. Lotharius e Liz iniziarono a correre per arrivare da Will.
Will guardò Marius e abbozzò un mezzo sorriso.
-    Marius sei il mio migliore amico e lo sarai per sempre. Mi sei sempre stato accanto e non credo di essere mai riuscito a fare per te ciò che tu fai per me. Forse non sono mai stato un buon amico per te. Sono stato troppo egoista, superbo e menefreghista. Ma ti voglio bene e te ne ho sempre voluto. Grazie per tutto quello che hai fatto per me. Grazie. Perciò sono qua. Non voglio morti inutili, se devo pagare lo farò. Se devo morire, morirò. Ma non mi pentirò mai di aver aiutato alcuni miei amici. Proteggili- gli disse.
In quel momento arrivò Liz che non riuscì a raggiungerlo perché fu bloccata da una guardai del consiglio.
-    Liz, grazie anche a te di tutto. Perdonami i tanti torti che ti ho fatto. Perdonami. Ero solo uno stupido e molto probabilmente lo sono ancora. Grazie di essermi stata vicina sempre. Io non sarei riuscito a farlo. Liz … sei la mia migliore amica e ti voglio bene. Molto bene. Sono felice che sei qui- disse a Liz, sorridendole mentre lei scoppiava a piangere.
Poi si rivolse a Lotharius.
-    Lotharius mi raccomando, prenditi cura di Liz. È una brava ragazza, hai scelto una donna stupenda. Se un uomo fortunatissimo, tienilo sempre in mente e non l’abbandonare perché sarebbe la tua sfortuna. Amala sempre come adesso e verrai ripagato. Grazie Lotharius. Tu sei stato per me uno dei più veri amici. Grazie di tutto. E ti prego prenditi cura di Katherine. Lei … senza di me sarà disperata, lo sai.  Ma tu e Liz siete i suoi amici. Riuscirete a placarle il dolore, vedrai. Grazie. Addio-
Will si voltò poi verso i membri del consiglio.
-    Adesso vi dirò tutto. Non sono stati Liz e Lotharius ad aver dato delle informazioni segrete ai cacciatori. Sono stato io-
-    NO! NON è VERO!- urlò Liz.
-    Non ascoltatela. Lei non sa nulla. Mi avevano promesso denaro e immortalità. Capite, voi. Non mi avrebbero ucciso. Sarei vissuto in eterno, perciò l’ho fatto. Poi quando avete condannato Liz e Lotharius mi sono sentito in colpa e perciò li ho protetti. E sono tuttora pentito, perciò sono qui davanti a voi. –
-    Will, Will, Will. Sei sempre il solito. Non so proprio come fai. Lo sappiamo benissimo che non hai fatto niente. È davvero nobile da parte tua difendere i tuoi amici. Con un colpo di stato li avremmo uccisi tutti, in caso di vittoria. E hai pensato bene di sacrificarti mentendo sul fatto così avremmo risparmiato Liz e Lotharius che sarebbero stati uccisi anche se fossi venuto da noi senza dire niente.- spiegò Luise.  
-    No, sono io il colpevole!- esclamò Will.
-    No, il colpevole è quella collana della tua ragazza. L’avevamo sequestrata mentre lei cercava i suoi amici e abbiamo scoperto che c’è un microchip che permette ai cacciatori di seguirla in ogni suo passo. Ingegnoso. Senza contare che lei confessava tutto al ciondolo. Quindi siete tutti innocenti.
-    Ma allora perché avete detto a Marius che volevate uccidermi?
-    Per vedere la tua reazione. Per vedere se sei veramente un ottimo capo. Se ti fossi arreso senza proteggere Liz e Lotharius saresti stato un buon capo ma un pessimo amico, se avesti fatto il colpo di stato saresti stato un pessimo capo e un pessimo amico ma facendo così ti sei dimostrato degno del tuo titolo. Dunque abbiamo attestato che lasciamo la nostra gente in buone mani.
-    In che senso?- chiese Will.
-    Beh, in questo momento critico il potere nelle mani di più persone che fra l’altro non vanno d’accordo fra loro non è ottimo, e inoltre non funzionava più da tanto tempo. Ci vuole una persona che sappia tenere in mano la situazione con responsabilità me forza. E questa persona sei tu, Will. Complimenti, da oggi puoi ritenerti il Re dei vampiri. Adempi il tuo compito e vinci, o sarà peggio per tutti noi-  disse Luise.
-    Io non …
-    Tu sei adattissimo. Non credevamo che un vampiro che non è un purosangue fosse come uno che lo è. Ci eravamo sbagliati. E abbiamo continuato a farlo per molto tempo-
-    Io … grazie. Vi sarò per sempre debitore.
Luise abbozzò un sorriso prima di scomparire con i membri del consiglio.
-    Will ma tu sei pazzo!- urlò Liz, correndogli incontro, abbracciandolo.
-    Grazie a te, Will- disse Lotharius, in risposta al discorso che aveva fatto poco prima.
Mariu si limitò a dargli una pacca sulla spalla.
-    È da ora che inizia il peggio- annunciò poi.
-    Già e domani Lotharius e Kathe andranno dal nostro informatore e sapranno cosa fargli nel caso non voglia fare il suo lavoro- disse Will, sogghignando.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Lady Warrior