20/11/2011
4 recensioniE pensare che ero io a voler cambiare la tua.
Volevo modificarla in meglio.
Volevo salvarti.
Volevo aiutare il mio fratellino, il piccolo Regulus.
Volevo evitare che quel bambino dai miei stessi occhi, quel piccolo Serpeverde del primo anno che cercava di indovinare la parola d’ordine per venire a trovarmi, diventasse un mostro.
Un assassino.
Volevo che anche da adulti potessimo abbracciarci.
Volevo aiutarti, accompagnarti.
Proteggerti.
E ci sono quasi riuscito, ma alla fine non importa neanche.
Non importa che fino a quando ero anch’io ad Hogwarts tu sei sempre stato dalla parte giusta.
Non m’importa.
Non m’importa perché sei morto.
E tutto perde valore: le nostre risate di bambini, le urla, i litigi, i miei vani tentativi di trascinarti nell’Ordine.
Ma nel contempo ogn’uno di questi ricordi diventa prezioso.
Perché sono gli ultimi che posso conservare.
Tutto non ha più senso di fronte alla tua foto sul giornale, accompagnata da un breve commento di nostra madre.
Perché forse, se io non ti avessi fatto cambiare strada, tu saresti ancora vivo.
Malvagio. Ma vivo.
E questo è quello che per me conta.
Perché alla fine non importa che tu sia buono o cattivo.
L’importante è averti vicino.
Ti voglio bene, fratellino.
Ecco il giudizio:
Grammatica e punteggiatura: 9.3/10
Originalità: 9.5/10
Forma e stile: 9/10
Caratterizzazione: 8.5/10
Bonus: 5/10
Gradimento personale: 9/10
Totale: 50.3/60
La storia mi è piaciuta molto, ed è un peccato che abbia perso punteggio a causa della caratterizzazione.
Partiamo dalla grammatica: hai fatto due grossi errori, che sarebbero un congiuntivo mancante (“Non importa che fino a quando ero anch’io ad Hogwarts tu SEI sempre stato dalla parte giusta”) e “ogn’uno”, che in italiano non esiste. Nella punteggiatura non ho rilevato alcun errore e lo stile mi è piaciuto, ma è troppo frammentato, non c’è uso di altra punteggiatura che non sia un punto o una virgola.
Non ho considerato originalissima la storia perché quando si parla di Regulus lo si fa molto spesso riferendosi alla sua morte, mentre ti ho tolto punti in caratterizzazione perché dalle poche volte che Sirius parla di suo fratello si capisce che lui non lo ha mai particolarmente amato, quindi perché essere così triste per la perdita del fratello? Non ho abbassato ulteriormente perché comunque un senso di tristezza c’è, è naturale, ma quello che ti penalizza è il fare uscire certe parole dalla bocca di Sirius. Non ce lo vedo proprio, mi dispiace.
Ad ogni modo, come già scritto sopra la storia mi è piaciuta molto, complimenti.