Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Akrois    21/11/2011    3 recensioni
E lei continua a parlare e ogni parola è una pallottola, l’ennesima, che ti colpisce, scavando dentro la tua mente il suo foro d’insicurezze nascoste e sforzi che fanno male.
Genere: Angst | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pallottole.

 

 

 

 

 

 

 

Mangi.

Fissi quel pacco di doritos vuoto che campeggia allegro sulla tua scrivania e ti senti in colpa. Come ti sei sentito in colpa per il panino al formaggio fuso di prima, il bacon e le uova di questa mattina, la pizza al salame piccante di ieri.

Il tuo stomaco si stringe in un nodo fastidioso. Kurt ti guarda alzando un sopracciglio. Vorresti chiedergli come fa a non cadere mai in tentazione. Mai un panino, una fetta di pizza in più, un dolce di troppo. Lui riesce a trattenersi, tu no. Tu sei solo un povero mangione sfigato destinato a marcire su una poltrona tutta la vita, lo sai benissimo.

Ti porti una mano alla bocca e corri in bagno.

La porta soffoca il rumore che fai quando vomiti con la testa ficcata dentro il gabinetto, ma non la voce di Kurt che, spaventato, ti chiede se stai bene.

Ti mordi il labbro e mormori qualcosa che sembra quasi un “sì”.

 

 

 

 

Ti alleni.

Ieri la Coach ti ha raccolto dal pavimento dello spogliatoio. A quanto pare sei semplicemente svenuto per terra dopo esserti allentato troppo.

Ti alzi con le gambe che tremano e i muscoli che friggono. Ti appoggi alla Coach e ringrazi Dio o chi per lui per averla fatta arrivare in quel momento, perché se non fosse stato per lei tu saresti rimasto lì per terra fino al giorno dopo (il lato positivo è che almeno non saresti arrivato tardi a lezione) e lasci che ti faccia sedere su una panchina.

Ti chiede quante ore ti sei allenato e tu non hai il coraggio di dirle che sei lì dalla fine della scuola e che non hai fatto altro che fare pesi per quasi quattro ore abbondanti. Borbotti un intervallo di tempo casuale e guardi il pavimento. Ti chiede se hai mangiato qualcosa prima di allenarti. Scuoti sinceramente la testa e ti rendi conto che è la prima volta in molto tempo che sei sincero.

Ti dà una barretta energetica e si allontana per prenderti dell’acqua.

Butti la carta della barretta a terra e fai sparire lo snack sotto un armadietto.

Quando la Coach ti chiede se era buona, tu sorridi e annuisci.

 

 

 

Canti.

Aspetti che la casa sia vuota, metti la base e via. Odi sbagliare la nota, odi stonare. Quasi maledici il giorno in cui hai smesso di cantare sotto la doccia e ti sei messo a cantare su un palcoscenico.

Le corde vocali cominciano a farti male, ma canti lo stesso. Se stecchi ricominci da capo e canti ancora più forte.

Il giorno dopo, a scuola, sei senza voce. Dai la colpa ad una partita particolarmente appassionante di Call of Duty in multiplayer.

 

 

 

Balli.

Persino Puck dice che non sai ballare. Bell’amico, insomma. Rachel dice che tu vai bene come sei, ma lei è la tua ragazza. Chiedere un opinione a lei è come chiedere a tua madre se sei bello. È più che ovvio che dica che sei il bambino più bello del mondo.

Comincia a farti male un ginocchio. Hai i muscoli che gridano vendetta dall’allenamento del giorno prima.

Ma se pensi al modo in cui balla Mike, alla sua grazia, al fatto che sembra che voli, al fatto che ha chiamato tutta la squadra di football per aiutarlo con la sua audizione ma non ha chiamato te, beh, allora te ne infischi del dolore. Balli come un elefante disadattato con seri problemi d’alcolismo, ma non importa.

Ti guardi allo specchio e sorridi, pensando che magari sei migliorato un poco.

 

 

Sei buono.

O almeno ci provi. Vuoi davvero essere un bravo amico, fidanzato, fratello. Perdoni sempre tutti, cerchi di aiutare tutti. Ci provi. Fallisci, qualche volta. Ma poi ci riprovi. Magari fallisci ancora, ma sai che fallisci almeno un po’ meglio.

Sei contento se la gente è felice assieme a te. Sei contento se riesci a proteggere quella piccola, disastrata, multietnica famiglia che è il Glee Club. Sei contento se Kurt ti sorride, se Rachel ti bacia, se Rory ti cammina accanto e parla con te perché pensa sinceramente che tu sei un tipo interessante.

E nessuno di loro sa e nessuno di loro saprà mai che ieri sei svenuto ancora nello spogliatoio, che hai pianto anche dopo che Rachel se n’è andata perché non ti hanno preso per quella borsa di studio sportiva, che hai un livido grosso quanto la tua testa sulla schiena perché ieri sei caduto ballando e che se la tua voce ogni tanto cala non è perché l’abbassi volontariamente, ma perché non riesci proprio ad alzarla.

E lei continua a parlare e ogni parola è una pallottola, l’ennesima, che ti colpisce, scavando dentro la tua mente il suo foro d’insicurezze nascoste e sforzi che fanno male.

E tu la guardi senza riuscire a parlare, quegli occhi freddi che fanno stare tutti zitti.

Poi si volta. Prendi fiato e guardi la sua schiena, comprendi che vista da dietro lei è sottile e fragile come tutte le ragazze.

E vorresti fargli del male come lei ha fatto con te, con Rory, con Kurt, con Rachel, con tutti per tre lunghissimi anni.

- Ehy- la tua bocca si apre prima che il tuo cervello interceda con lei – Santana.

Devi ammettere a te stesso che il rumore di quella pallottola è stato musica per le tue orecchie.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

A.Corner___

Perché, ammettiamolo, sbraitare il più grande segreto di qualcuno in mezzo ad un corridoio affollato è una cosa sbagliata e cattiva e chi la fa meriterebbe di essere preso a sprangate nei denti.

Ma Finn, vorrei farvi notare, si è ritrovato davanti una persona che, una per una, ha sparato a zero su tutte le sue insicurezze, oltre ad aver insultato lui, i suoi amici, suo fratello e la sua ragazza innumerevoli volte.

Stiamo parlando comunque di Finn, quello che ha fatto di tutto per aiutare gli altri ed essere gentile, persino essere pronto a perdonare Karofsky quando nessuno voleva farlo (ricordate l’episodio del Super Bowl?) che ha anche fatto le sue cazzate, ma suvvia, in questo show tutti fanno cazzate a getto continuo.

Quindi, ecco a voi una sorta di nonsapreicomechiamarlo di Finn. che si sforza come un cretino e sembra fallire regolarmente. Ma a me piace vederlo che ci prova, magari fallisce, ma ci prova sempre.

E non sapete quanto ho amato vederlo assieme a Kurt mentre portano via Rory sanguinante.

Adoro Finn e Rory

 

 

Se vedete errori di qualunque tipo, segnalateli, ‘kay?

   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Akrois