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Autore: anonimaG    21/11/2011    4 recensioni
Il nuovo alunno della scuola che cambia la tranquillità di Elisa "Un ragazzo con i capelli neri, gli occhi verdi, alto con una T-shirt a righe, un giubbotto in pelle e i jeans neri che al posto della cintura avevano delle piccole catene.
Il classico bullo."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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DELUSIONE

 
 
 
 Era da una settimana che non sentivo più Riccardo e lui non si faceva sentire, domani aveva gli orali ed ero preoccupata per lui.
Non rispondeva nemmeno alle chiamate, avevo capito che era agitato ma così era troppo!
Chiesi a Erica se, uscendo con Antonio, lo aveva visto ma nemmeno lei sapeva niente.
   La sera decisi di cercarlo per i pub, non sapevo quello che avrebbe detto mio padre ma non me ne importava e poi Erica mi copriva.
Entrai nel primo ma non vidi niente a parte delle persone ubriache che gridavano vedendo un incontro di wrestling non era tanto un pub ma più che altro un bar.
Uscii da quel bar e entrai nel secondo ma niente.
Continuai così per un po’ di bar fino a quando arrivai a quello decisivo.
Entrai non pensando che fosse là ma proprio là rimasi colpita e delusa.
Riccardo ubriaco che si stava baciando con una sconosciuta e le toccava il sedere e da altre parti.
Basta, non avevo intenzione di andargli incontro, non se lo meritava.
Lurido verme bastardo e doppio-giochista.
Iniziai a piangere dirigendomi verso casa.
Non avrei mai pensato di provare odio per qualcuno ma in quel momento lo stavo provando.
Lo odiavo.
Lo odiavo con tutto il mio cuore.
Lo sapevo sin dall’inizio che io e lui non potevamo stare insieme perché eravamo completamente diversi.
“Il lupo perde il pelo ma non il vizio”
Che schifo.
Mi faceva solo schifo.
Arrivata a casa entrai nella mia stanza pian piano visto che tutti dormivano.
 
 
 
   Il giorno dopo lo aspettai davanti alla scuola.
Non per chiarire.
Per lasciarlo, lo odiavo e basta.
Non potevo provare amore per lui.
Era là all’uscita, felice per il suo esame orale.
Gli avrei spaccato quella stupida faccia in quel momento.
-Ciao amor…-. Evitai il suo bacio.
Non risposi al saluto.
-Non voglio parlare con te. Mi fai solo schifo, sono venuta a dirti che ti lascio, non ti voglio vedere mai più e che se sparissi dalla faccia della terra sarebbe un bene per me-. Ero stata schietta, diretta e sincera.
Iniziai a camminare per andarmene.
Mi prese la mano.
-Aspetta che cosa è successo?-. Chiese con vocina innocente.
Vocina innocente? Ma va fan culo!
-Ti sei chiesto cos’hai fatto ieri?
-Io non mi ricordo...-. Era sincero, lo vedevo dagli occhi.
-E non lo ricordi perché…?
-Io…Io ho bevuto.
-Non ti sei fatto sentire per una settimana intera! Nervosismo? Non me ne frega niente il perché, ero pronta a perdonarti per la tua assenza se non fosse stato per… Ieri…
-Cosa ho fatto?
-Ti stavi baciando con un’altra ragazza ubriaco fradicio e chissà cosa ci hai fatto!!
   Mi girai camminando ancora più veloce.
Mi bloccò un’altra volta.
-Lasciami! Mi fai schifo! Ti odio!! Ti odio!
-Aspetta!-. Mi diceva, stavo piangendo e urlavo.
-Non voglio saperne più niente di te, non dovevamo stare insieme dall’inizio, non dovevo nemmeno essere la baby-sitter di tua sorella! Mi fai schifo! Non provo amore per te! Provo solo odio! Ti odiooooo!-. Urlai con molta forza la frase “ti odio” e lui mi lasciò.
Era diventato triste in volto.
-T-tu vuoi che io me ne vada?-. Mi chiese un ultima volta.
-Si! E non voglio vederti mai più!-. Girai l’angolo.
L’avevo lasciato.
Non volevo saperne più niente di lui.
   
 
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