Salve.
Questa è la mia prima fan fiction, quindi siate clementi. Ovviamente le critiche sono ben accette, molto di più ovviamente complimenti vari ;)
I personaggi e la storia (all'incirca) sono sempre gli stessi, cambia solo il contesto. Bella è più grande, ha 23 anni, è umana e ha vissuto fin ora in Italia con sua madre e Phil, passando ogni estate e le vacanze durante l'anno da sua padre a Forks. Ha intrapreso la carriera militare e si è laureta in giurisprudenza per diventare una poliziotta come suo padre, soltanto si è specializzata nel combattere i succhiasangue. I vampiri sono conosciuti dagli umani anche se questi ultimi cercano di vivere nella normalità. Poi durante la storia verranno chiariti altri punti. Mi sembra di avere detto tutto. Se c'è qualche dubbio o qualcosa non è molto chiaro, vi prego di segnalarmelo.
Con ciò ho finito. Vi auguro buona letture e so che il capitolo è un po' corto.
baci


I capitolo

Dicono che è più facile rassegnarsi che combattere, piangere che sorridere, cadere che rialzarsi, lasciarsi andare che vivere. Ma quando la Vita decide di toglierti qualcosa ogni giorno fino a renderti un involucro vuoto, come e soprattutto per che cosa o per chi puoi reagire ?

Osservo le poche righe che ho scritto al funerale di mia madre e di Phil e mi chiedo a cosa questo viaggio mi condurrà. Se questa scelta che ho fatto serva effettivamente a qualche scopo preciso e se riuscirà a farmi ritornare in vita. O se si tratta solo di vendetta. Guardo fuori dal finestrino dell’aereo e vedo solo nero, il colore della mia esistenza ormai vuota.  Una lacrima scivola silenziosamente sulla mia guancia e la lascio scendere lungo il suo percorso perché sia conscia di essere insieme alle sue sorelle la mia unica compagna di vita rimasta.
“Signorina desidera qualcosa per dormire?”
Mi volto verso la hostess che mi sorride gentilmente e pipante, per quanto faccia fatica a nascondere le occhiaie dovute al sonno. Scuoto leggermente la testa e per ringraziarla cerco con difficoltà di abbozzare un sorriso. Appena la vedo svanire dietro le tende che separano le due classi, ritorno con lo sguardo nella notte cercando di rimanere con gli occhi aperti per paura di risvegliarmi e di rivivere questi ultimi anni in un incubo che non è ancora finito.
“Tieni. Ti ho portato dei sonniferi. Tranquilla mi sono informata ed il farmacista mi ha assicurato che con queste pastiglie si dorme e basta. Niente sogni. Niente incubi.”
Senza girarmi alla folta chioma bionda, allungo la mano e prendo le pastiglie stando bene attenta a non entrare in contatto con la sua pelle. Le prendo sorseggiando un po’ d’acqua e aspetto che facciano effetto.
“Sai sarebbe bello sentire la tua voce qualche volta. Almeno per sapere come stai Bells.”
Al mio nomignolo mi irrigidisco e le lacrime cominciano a scendere sempre più veloci e più affollate.
“Non chiamarmi più così. Bells è morta anni fa. Vuoi sapere come sto Rosalie ? Secondo te come può stare un qualsiasi umano come me nella mia condizione ? Ahn scusa tu non sei più umana da decenni ormai, anzi fai parte di quei mostri che mi hanno portato via tutto, che hanno distrutto la mia felicità. Come puoi farmi una domanda del genere ? Come puoi solo osare di preoccuparti della mia salute ?”
“Scusa. Non occorre che mi ricordi che sono una vampira ogni secondo, che la mia vita umana è finita nel secolo scorso, che i miei sogni non si realizzeranno mai, che non avrò mai una famiglia, che non morirò di vecchiaia. Mi stavo preoccupando solo per te ISABELLA. Anzi ci stiamo preoccupando, perché sai di te si stanno prendendo cura anche Jacob, Billy, Sue e gli altri della Push. Se non te ne sei ancora accorta hai ancora un sacco di persone vicino che ti vogliono vivere, ma sei diventata così egocentrica che stai chiudendo i ponti con chi ti fa ancora vivere.”
“Non capisci proprio Rosalie, vero ? La chiami Vita la mia ? Tutte le persone a cui volevo bene sono morte, la mia intera famiglia persino se n’è andata. Forse sono una calamita di vampiri per chi mi sta accanto ed è meglio che voi vi stacchiate da me. Forse semplicemente voglio morire per salvare almeno le vostre vite che non si sono ancora concluse a differenza mia, e per ricongiungermi con le persone che qui ho amato più di me stessa.”
“Come vuoi. L’unica cosa di cui mi dispiace è di essermi sbagliata e di aver creduto di conoscere fino in fondo la mia migliore amica perché fino a poco tempo fa credevo che lei preferisse combattere e vendicarsi per ritrovare la serenità perduta e non arrendersi ed andare in bocca alla Morte o meglio sotto le fauci di un vampiro.”
Una leggere brezza di vento gelido si alza sul sedile alla mia sinistra e mi fa capire che Rosalie se n’è andata, lasciandomi da sola a ragionare sul nostro discorso. Si è vero ho ancora accanto a me Rosalie, Jacob e gli altri, ma nessuno di loro potrà sostituire gli abbracci di mamma, le urla di papà, le risate di Phil, i baci di James, i sorrisi di Angela, le importunazioni di Mike, la civetteria di Jessica, i gossip di Erik. Loro se ne sono andati per sempre. E l’unica cosa che ho ancora la forza e la volontà di fare e che mi tiene aggrappata a questo mondo è la vendetta. L’ultima azione che compierò sarà per loro perché la mia vita è terminata nello stesso momento in cui le loro si sono spente.
 
Fine capitolo