Il
mio al momento è uno strano periodo, stancante
ma intenso, bello ma brutto e pieno di cambiamenti. Il Ginnasio mi
succhia via
i pomeriggi, è un miracolo che sono riuscita ad aggiornare! Proprio oggi
avevo il compito
di greco, venerdì di matematica, tra due giorni di latino.
Non smetterò MAI di
dirvi grazie per voi che mi sostenete da ormai quasi un anno con questa
storia,
GRAZIE. Spero di ricevere recensioni, ne sarei così felice
da dimenticare per
un po’ tutto il greco che mi aspetta!
Un
bacio, Carol.
Promise
Il
giorno del Ballo l’aria che si respirava ad Hogwarts non era
sicuramente una
delle migliori. L’agitazione percorreva ogni luogo del
Castello, mettendo in
fibrillazione anche gli studenti più calmi, metodici e
riflessivi. Jessie Black
apparteneva a quest’ultima categoria.
La
mattina del 24 Dicembre Julie White si sedette in Sala Grande vicino a
lei,
iniziandola a tartassare di domande.
«
Hai deciso l’acconciatura? »
«
No »
«
Il vestito è pronto? »
«
Sì »
«
Non rispondermi a monosillabi! » sbraitò la White
« Tutto dovrà essere
perfetto, capisci? »
Jessie
sbuffò.
«
Lo so perfettamente, Julie. Non bisogna essere così agitati.
Tutto andrà per il
verso giusto » terminò, fiera della sua rara
pillola di saggezza, bevendo la
sua spremuta d’arancia.
La
maggior parte delle ragazze del quarto anno fissavano Jessie con una
strana
espressione. La McGranitt, inoltre, informò dal tavolo dei
Professori che per
le ragazze sarebbe stata obbligatorio avere i capelli raccolti.
Ciò consentì,
il un certo senso, lo sfogo completo della ciurmaglia Grifondoro. Laio
Canon si
sedette accanto a Jessie tremante come una foglia.
«
Laio, va tutto bene ».
«
Non va affatto bene! Guarda le Grifondoro! Perché diamine
siete così complicate
voi ragazze? ».
«
Dipende dalla ragazza in effetti ».
Laio
la fissò, come le ragazze del quarto anno Corvonero, in modo
molto strano. Poi
sembrò prendere un po’ di coraggio.
«
La maggior parte dell’ansia deriva dal tuo accompagnatore,
Jessie. Per il
semplice motivo, sai, ci sarà anche tuo cugino Regulus al
Ballo. La discussione
con Andromeda ha fatto il giro di tutti i corridoi, se ne parla ancora
» le
mormorò nell’orecchio.
Jessie
deglutì e il labbro inferiore le tremò
leggermente. Julie White, da brava
Serpeverde, aveva ascoltato tutto il discorso, e trascinò
Jessie fuori dalla
Sala Grande. Le lacrime salirono senza un determinato motivo agli
occhi, la
mano di Julie la guidava saldamente verso un luogo più
tranquillo.
Regulus.
Non
poteva vederlo un’altra volta, non avrebbe potuto sopportare
di nuovo il
passato. Laio diceva che si trattava di aggiungere un tassello, o nero
o
bianco. Ma si trattava davvero di fare una scelta?
A
occhio e croce le due ragazze dovevano trovarsi nel corridoio solitario
tra
l’Aula di Antiche Rune e Babbanologia.
«
Jessie calmati ».
«
Ti sembra semplice? Come puoi dire di calmarmi nella situazione in cui
mi
trovo? »
La
Black sentiva un’innata rabbia dentro.
«
Questa sera ci sarà il Ballo! Sarai con il tuo cavaliere, la
persona che ami in
modo inconscio, tutti l’abbiamo capito. Io per prima. Regulus
è il passato,
capisci? L’amore della tua infanzia, di quando il mondo non
era ostile e
incredibilmente luminoso. Ma non è così, Jessie!
Quella di Regulus non era
realtà, e ti faccio presente che noi non viviamo nei sogni
» diceva Julie, con
le guance rosse per il freddo, stranamente seria e infervorata
« E Lui non è un
incubo Jessie, è la realtà. E la
realtà va vissuta con cautela » concluse
sedendosi vicino a Jessie.
«
Lo pensi sul serio, Julie? »
«
Ovvio ».
La
conversazione finì lì, ma Jessie non la
scordò mai in tutta la sua vita.
Già
dal primo pomeriggio iniziarono i preparativi per il Ballo. Nella Sala
Comune
Serpeverde le ragazze del terzo anno erano sicuramente quelle che
producevano
più chiasso. Narcissa camminava su e giù in
maniera per il
Dormitorio, avendo sempre qualcosa da
ridire sulla sorella più piccola. Lucius ancora non le aveva
fatto parola sul
suo ambizioso progetto per il futuro. L’ansia
iniziò a crescere dentro Jessie,
dopo che 17 persone le avevano ripetuto per tutto il tempo il nome del
suo
cavaliere. Quando fu l’orario di scendere nella Sala Grande
sentì le gambe
tremare.
«
Jessie! Non fare la bambina, andiamo! »
«
Julie ho paura… ».
«
E di cosa? »
«
Non lo so…sai quanto sono maldestra ».
«
Ci siamo esercitate da un mese sul Ballo del Ceppo, quindi datti una
calmata! »
concluse seccamente trascinandola di peso fuori dalla Sala Comune.
La
musica iniziava già ad aleggiare per la scuola, la neve dava
un tocco
incredibilmente delicato alla serata. Julie la lasciò
davanti alla scalinata,
come la più vile delle Serpi, visto che aveva scontrato il
suo George nel
corridoio dell’aula di Trasfigurazione, era sempre stata
leggermente egoista a
dire il vero. La Black prese un grosso respiro, i suoi tacchi
sembravano
sferzare con forza il pavimento, producendo un rumore non
particolarmente
gradevole. Si sentiva sola su quell’imponente scalinata,
tutti erano già in
Sala. Quando mise a fuoco l’unico ragazzo rimasto alla fine
della scalinata il
suo cuore fece un autentico capitombolo. Tom Riddle era incredibilmente
affascinante in smoking, sembrava più alto del solito, ed
era incredibilmente pallido.
Il suo sorriso si curvò leggermente, con occhi scintillanti
dalla punta
smaliziata fissò la giovane. Ormai mancavano meno di due
passi a dividerli.
«
Ciao ».
«
Ciao ».
«
Sei bellissima! »
«
Grazie… ».
Jessie
prese un grosso respirò declamando timidamente un piccolo
sì. Quando entrarono
insieme la Sala sembrò zittirsi, la Black sentì
molti sguardi puntati su di se,
e la cosa le procurò un forte imbarazzo. La mano fredda di
Tom, che la cingeva
in una morsa delicata, la guidava con sicurezza. Silente fissava la
coppia da
poco lontano con un’ aria non troppo contenta. Le danze
iniziarono, Tom le
cinse i fianchi, il suo tocco faceva bollire la pelle chiara della
ragazza. Al
secondo Ballo entrò Regulus accompagnato da una biondina del
quinto anno
Tassorosso. Tom serrò la mascella.
Come
diamine poteva essere al Ballo? Silente aveva dato il permesso anche a
Reg,
conscio del putifero che avrebbe provocato. La presa di Riddle si fece
più
stretta sulla vita della giovane.
«
Continua a ballare » le mormorò
all’orecchio, con tono fin troppo calmo.
Regulus
la stava fissando fugace, la biondina sembrava non farci caso. Quando
le labbra
di Tom Riddle le sfiorarono la tempia Jessie perse di vista
l’intera Sala,
catturata dagli occhi di Tom, non assistendo allo schiaffo e alle
lacrime di
Narcissa causate da Malfoy. Poi il Ballo terminò e Regulus
iniziò a fissarla
apertamente. Jessie comprese il gioco di Silente, era lo stesso
utilizzato il
mese prima, voleva incastrare Tom, per poi provare al mondo intero la
sua crudele
e spietata seconda identità. Presa da sentimenti
contrastanti e con il cuore
che batteva a mille, per la prima volta, fu lei che sfiorò
di botto ( e timidamente)
le labbra di Riddle. L’espressione di Regulus subì
una crudele modifica:
divenne di ghiaccio e guardò velocemente alla sue spalle,
dando le sue
attenzioni alla Tassorosso. L’orchestra attaccò di
nuovo con il Valzer della
Strega Primaverile ma Tom trascinò via dalla Sala Grande
Jessie. La condusse
fuori, vicino al Platano
Picchiatore, dove si erano conosciuti per la prima volta.
«
Hai freddo? Il tuo vestito è molto…leggero
» affermò con un sorrisetto.
Jessie
scosse la testa velocemente con lieve imbarazzo.
Tom
le lasciò il polso, si mise a pochi centimetri dal suo viso,
con un’espressione
molto seria.
«
Ti ricordi quando qualche mese fa ti ho mandato il messaggio in cui ti
dicevo
che dovevo parlarti? »
Come
poteva
non ricordarlo.
Il
cuore della ragazza iniziò a battere disperatamente.
«
Sì »
«
Volevo parlarti di Regulus, voglio sapere, voglio capire cosa
è successo tra di
voi. E cosa sta succedendo ».