Ho passato la vita a combatterlo. Ero un bambino inconsapevole, poco più che neonato, e lo costrinsi inspiegabilmente a scomparire.
Sono cresciuto.
Ogni volta nuove consapevolezze, nuove battaglie, nuove vittorie.
Ora è tutto finito e sembra senza senso: il corpo orrendo da cui ho strappato la vita con le mie mani è un fantoccio, la mia guerra si è risolta, come le sue, con una vittima. Non trasmette nulla, il fascino profondamente perverso che emanava è dissolto. Ho vinto, ho vendicato i miei genitori e gli amici.
Ma non provo soddisfazione: solo pietà, per le mie mani di assassino.