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Autore: Carla Volturi    21/11/2011    2 recensioni
Il ritorno di Carlo, medico quarantacinquenne e Lucia, studentessa ventenne. Sono trascorsi due anni, ma niente ha cancellato il loro amore. Riusciranno a ritrovarsi?.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Image and video hosting by TinyPic Oggi ho una gran voglia di scrivere.
Come sempre vi ringrazio tutti.
Baci Carla.

CAPITOLO 4- FOTOGRAFIA!


Sono arrivata da solo poche ore, eppure mi sento cosi bene, cosi leggera.
Se non fosse stato per Pietro non sarei qui.
Gli devo tanto. Davvero tanto. E’un uomo splendido. Quasi credo che me lo invidino in tante.
Disfo le valigie. Entra in camera Michele, raggiante.
Possiamo parlare un po’?”, mi chiede.
Gli rispondo: “Mha si certo. Siediti”.
Gli indico la sedia.
Forse meglio chiudere la porta”, mi dice.
 Annuisco.
Mi accomodo sul letto, aspetto che lo faccia anche lui.
Allora come stai? Come ti vanno le cose?”: è tanto curioso. Vuole sapere tutto.
Sono pienamente sincera con lui: “Vediamo un po’: la mia associazione va a gonfie vele. Sai abbiamo ottenuto anche dei fondi dalla regione per continuare i nostri progetti. Finalmente dopo un anno si sono resi conto che non scherziamo! Il nostro motto è “Volere è potere!”….sembra che ci stiamo riuscendo”.
E’ felice per me: “Mi fa tanto piacere….e l’amore?”.
Gli rispondo: “E’ in cucina con Cristina il mio amore”.
Lui: “Lo so che Luna è tutta la tua vita. Ma parlo di amore…quello tra uomo e donna, no quello madre-figlia”.
Rido: “Fai prima a dirmi: “Allora stai ancora con quel tipo, Pietro, l’avvocato?”. Sai, ti risponderei alla domanda”.
Non ricordavo fosse cosi curioso: “E allora…state insieme?”.
Io: “Si, certo. Arriverà tra una decina di giorni. Questioni di lavoro”.
Michele: “Lo aspetteremo a braccia aperte”.
Mi alzo per posare, nella parte alta dell’ armadio, le valigie.
Mentre cerco di metterle nel modo aggiusto, facendomi aiutare da Michele, cade una fotografia.
Ci abbassiamo per prenderla. Ci sediamo a terra.
Ferragosto di due anni fa”: Michele la guarda intensamente, poi me la cede.
Ci siamo tutti: Antonio abbraccia Elisa, Michele è dietro di loro: fa una linguaccia. Accanto a mia cugina ci sono io, sorridente, oggetto dello sguardo di Carlo, messosi  a fianco a me. Francesca con il suo bicchiere di champagne.
Ci alziamo. Mi avvicino alla finestra per osservare ancora una volta la foto.
Non è piu’tornato, sai?”, mi dice.
Mi volto: “Il passato è il passato, il presente è il presente, Michele”.
Ci interrompe Cristina.
Bussa alla porta: “Si può?”.
Le rispondo, ponendo la foto nel mio comodino: “Ma si certo. Entra!”.
Ha la mia piccola in braccio. Michele le va incontro: inizia a giocherellare con Luna. Ma non credo che lei apprezzi i suoi sforzi: gli rifila un pugnetto in faccia.
 Ridiamo tutti.
Siedo Luna nel suo passeggino, con i suoi giochi.
Ora tocca a me investigare nei fatti altrui: “Allora Cristina come fai a sopportarlo?”.
 Michele, avvicinandosi con aria da latin lover, mi dà quella che lui definisce “l’unica risposta possibile”: “Cara io sono l’uomo perfetto. Le donne bussano al citofono alle due di notte solo per vedermi”.
Sono allibita!.
Squilla un telefonino: “E’ mio. Scusatemi un attimo”.
Michele esce dalla mia stanza.
Rimango finalmente sola con Cristina.
Credo che al mondo ci siano poche ragazze come lei, e non lo dico solo perché è fidanzata con mio cugino: anche lei ventenne, è dolce, simpatica, umile, ma soprattutto è una grande lavoratrice.
E’ una di quelle donne che si alza al mattino presto, prepara la colazione per la propria famiglia e si reca sul posto di lavoro. In questo caso il ristorante di famiglia. E si occupa di tutto: angolo bar, cucina, sala. Controlla le entrate, le uscite, i contratti con i camerieri.
E quando torna a casa, pur essendo stanca morta, ti regala sempre un sorriso generoso. Uno di quei sorrisi che ti aprono il cuore. Che ti infondono speranza nei momenti bui.
 E’cosi bella e non solo fisicamente. E’ bella la sua anima.
Hai fatto bene a venire qui. Con il ristorante ci riesce difficile spostarci. Sono davvero felice del tuo arrivo. Una donna con cui condividere finalmente le proprie emozioni”: sono cosi gentili le sue parole.
Ti dovresti prendere una vacanza e lo sai”, le dico, sedendomi accanto a lei.
Già. Una bella vacanza con Michele sarebbe l’ideale”: mentre parla porta una mano tra i capelli.
E con Michele?”: voglio proprio sapere mio cugino come si comporta.
Lo sai meglio di me. Non mi fa mancare niente. Mi ama incondizionatamente. Andiamo sempre d’accordo, anche sul posto di lavoro. Ci fidiamo molto l’uno dell’altro. Magari tra qualche anno ci posso fare anche un mezzo pensierino ”: è cosi emozionata, che quasi le scappa da piangere.
Morale della favola: sono uno piu’ innamorato dell’altro.
Ci abbracciamo forte.
Devo tanto a Michele e Cristina: pur non vedendoci in questi due anni, non c’è stato un solo giorno in cui non mi hanno chiamata. In cui non mi hanno appoggiata.
Le loro parole sono sempre state di gran conforto per me.
Loro rappresentano la parte migliore della mia famiglia.
La migliore in assoluto.
Ed è anche per questo che sono qui: voglio che la mia bimba percepisca la bellezza dei loro grandi cuori.
La bellezza dei loro sorrisi.
  
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