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Autore: Lucy_Pevensie    21/11/2011    0 recensioni
Il primo anno di College di Andrew, Audrey e tutti gli altri personaggi delle prime due serie, le loro nuove avventure, i loro drammi, le loro sconfitte e le loro vittorie, i loro amori e i loro dolori nel grande teatro della vita.
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Walk of Life'
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Era una casa grande, due piani, tre con la mansarda, tipicamente americana. Non troppo in centro, non troppo in periferia, godeva di un giardinetto e steccato davanti, come tutte le case intorno a lei, ma aveva qualcosa di speciale: sembrava più vecchia, e contemporaneamente nuova.
Vecchia perchè molto tempo prima era stata dimora dei signori Parker, i nonni di Eileen, che poi avevano deciso di lasciarla in eredità al loro figlio arricchito dalla sua dedizione maniacale al lavoro. Nuova perchè ora avrebbe ospitato ben sette matricole, pronte a iniziare l'avventura universitaria.
Eileen era lì dal giorno prima quello stabilito, per mettere ancora un po' in ordine, e ora aspettava impaziente seduta sui gradini del portico.
Non vedeva l'ora d'iniziare a condividere sul serio un luogo con la famiglia di amici che aveva trovato.
Passarono pochi minuti da quando si era sistemata fuori, che intravide una macchina all'orizzonte.
Erano i McFly, che portavano anche Audrey con sè.
Kate si affacciò a salutare dal finestrino della sua minuscola macchinina arancione guidata per l'occasione da Andrew.
-Hey, bella bionda!!--
-Hey K! Eccovi qua!- esclamò Eileen, correndogli incontro e abbracciando Audrey, che non vedeva da tutta l'estate, dato che era stata in Francia.
Andrew chiuse la macchina e si sgranchì le gambe per la posizione scomoda in cui aveva dovuto guidare: le misure di Kate non erano certo le sue!
-Non salutarmi, eh!- fece poi ad Eileen
-Ci siamo visti una settimana fa- sorrise lei, circondandogli il collo con le braccia, abbronzatissima e coi capelli così biondi da sembrare bianchi
-Non posso sapere cos'è successo nel frattempo!- insistette il ragazzo con fare suadente, mentre Kate si girava verso Audrey fingendo di dover vomitare
Fortunatamente per lei, la macchina di Jack, contenente Jodi e Tyler, parcheggiò dietro l'auto di Kate.
Tyler e Jack erano abbronzatissimi, e sorridevano insieme ad una Jodi lentigginosa: tutti e tre si erano visti spesso quell'estate, andando occasionalmente a trovare anche i McFly.
Chi non avevano visto da Giugno era Audrey, che si precipitò a salutarli, più lentigginosa di Jodi.
Tyler fu il primo ad abbracciarla -Audrey! Tornata dalla Francia?!-
-Wow, Ty, sempre più sveglio- ghignò Andrew, dietro di loro
-E tu sempre più fastidiosamente te stesso, An?-
Andrew allargò il proprio ghigno, mentre Audrey salutava Jack e Jodi. 
Tutti ora aspettavano Eileen. Il pomeriggio di quel 20 Agosto era inoltrato, e lei ancora non aveva aperto la porta di casa, ma li guardava dalla cima degli scalini e del porticato.
-Hem hem-
I ragazzi si radunarono attorno a lei come se stesse per aver inizio un'importante cerimonia.
-Allora, entriamo?!- saltellava Kate impaziente
-Prima di tutto.. la divisione delle camere- e Eileen ghignò agli sguardi ansiosi sui volti degli amici -Voi ragazzi prendete la stana più grande, perchè siete in tre, mentre noi ragazze ci dividiamo nelle due stanze matrimoniali- sorrise soddisfatta -La cucina è grande e va tenuta in ordine, i bagni sono tre, ma uno sembra uno sgabuzzino. La sala da pranzo e il salotto sono pronti all'uso.. direi che è tutto!- 
Nessuno ebbe da obiettare, dal momento che tutti erano troppo esaltati per trovare anche solo una pecca in quella che si prospettava una casa da sogno.
E lo era davvero: entrarono e si profilò davanti ai loro occhi un anno magnifico, da vivere sotto lo stesso tetto.
La casa era spaziosa, luminosa, le pareti color panna, le finestre grandi, il parquet su tutti i pavimenti con dei grandi tappeti.
Neanche il tempo di realizzare di aver messo piede in casa, che Kate e Jodi si erano già eclissate alla ricerca delle stanze da letto.
-Wow Eileen, questa casa è spettacolare- commentava intanto Tyler, che aveva ben presente il proprio minuscolo e cupo appartamento.
Eileen sorrise orgogliosa -Era dei miei nonni! Avevano gusto, eh? Anche se adesso mia nonna è un po' suonata...-
-Quella è una TV al plasma?- fece Andrew, spalancando la bocca -Ed è enorme-
-Ok, quella non era dei miei nonni, ma di mio padre- spiegò Eileen -E per favore, non fate danni!-
Jack era andato in cucina, aveva aperto il frigo e aveva fatto una terribile scoperta -...E' vuoto!-
-Come la tua testa, Coop! Adesso devi fartela la spesa, non c'è più la mammina!- ridacchiò Andrew
-Si ma.. dobbiamo sbrigarci!- Jack fu subito preso dall'ansia -Dobbiamo lavorare per trovare i soldi per la spesa- realizzò poi
-Che vuoi che sia! Se stasera ti metti qua fuori all'angolo, i clienti non mancheranno!-
-No, An.. sono serio. Dove li troveremo i soldi per il cibo e le bollette nei prossimi mesi? E menomale che siamo in 7 a pagare!-
-Ci inventeremo qualcosa! Non sarà difficile trovare un lavoretto part-time che non porti via ore di università- fece Eileen
-Ecco! Sentito? Come dice lei- fece Andrew, non troppo preoccupato, mentre saliva le scale per vedere le camere
Le tre stanze erano spartite su un corridoio, quella dei ragazzi infondo accanto al bagno più piccolo, e quelle delle ragazze una di fronte all'altra, vicino al bagno più grande che era già stato debitamente riempito dalle loro trousse.
-Hey, hey, calma un secondo! Perchè dovete avere il bagno più grande?-
-Perchè- fece Kate affacciandosi dalla stanza che avrebbe al solito diviso con Audrey con un poster in mano e mentri di scotch attaccate alla carta -Noi siamo DONNE e abbiamo bisogno di più tempo di voi, più spazio di voi, eccetera eccetera-
-Ma perchè?! Siete microscopiche!-
-Ma siamo più numerose e abbiamo dei beautycase! Voi non sapete nemmeno cosa sono!- esclamò Jodi, uscendo dal bagno soddisfatta, dopo aver messo in ordine le sue cose
Nel frattempo, anche Tyler era salito al piano di sopra con Jack, il quale però non avrebbe mai saputo rendersi utile al confronto, sempre pronto a pararsi le spalle com'era.
-...E poi ho realizzato- stava dicendo alle ragazze, parlando dallo spazio di corridoio che c'era tra le due stanze -Che dovremo lavorare per pagarci le bollette e il cibo. E se poi non riesco ad allenarmi e studiare?-
-Jack, ti terremo lo stesso con noi!- sospirò Audrey
Era contenta della casa, era contenta di rivedere i suoi amici e impaziente di iniziare tutto: si sentiva in una fase di stallo, voleva cominciare le lezioni, voleva conoscere i suoi compagni di corso, voleva trovare il lavoro se era necessario.
Guardò con aria divertita i suoi compagni d'avventura: Jack intento a lamentarsi con la povera Eileen delle ingiustizie della vita, Andrew e Tyler ancora in lotta con Jodi e Kate per la questione bagno.
Scosse il capo: non sarebbe stato facile fare sempre compromessi, ma sapeva che alla fine sarebbe andata bene
-Allora, chi viene a fare la prima spesa? Sono sicura che ci siamo tutti portati dei soldi dietro... possiamo fare una cassa comune- propose, con la solita tranquillità luminosa
Jack fu il primo ad offrirsi: non avrebbe mai voluto morire di fame.
***
Manuel aveva appena finito di cucinare, e guardava soddisfatto il proprio operato.
Lui e Fran stavano aspettando i Morello e i Jensen per il pranzo di quel Sabato. Dato che Fran stava entrando nel quarto mese, e la pancia cominciava ad intravedersi, avevano deciso che era il momento (tanto rimandato da lei) di annunciare la gravidanza ai genitori.
Fran era in uno dei suoi momenti molto vicini al pianto isterico a cui la gravidanza e lo squilibrio ormonale la costringevano quando si sentiva particolarmente stressata o in ansia.
Manuel era un fantastico mix di futuro padre apprensivo e persona più tranquilla tra i due, e si divideva tra i due stati emotivi con agilità. In quel momento stava tentando di calmare Fran
-Sono SICURA che diranno che è troppo presto. E quando lo scoprirà Linda sarà la mia fine. La fine della mia carriera- stava dicendo. I suoi capelli neri erano sparsi sulle spalle, e la pelle era luminosissima per via della gravidanza, il fisico ancora assolutamente snello.
La prese per le mani, l'espressione rassicurante -Io invece sono sicuro che diranno che è una cosa fantastica, che non vedevano l'ora di diventare nonni, e Linda morirà d'invidia!-
Fran annuì. Il suo corpo stava cambiando, i suoi gusti in fatto di cibo e odori cambiavano, il suo umore cambiava e lei era una persona che voleva avere il controllo.
Nell'ansia, iniziò a sistemare e risistemare le posate sulla tavola, e quando sentì suonare al campanello per poco non le prese un infarto.
-Andrà bene- le ripetè Manuel con un sorriso, dandole un bacio sulla fronte prima di andare ad aprire la porta
Manuel accolse le famiglie con il solito calore -Oh, i coniugi Morello e Jensen! Prego, accomodatevi!- 
-Ciao Manuel!- salutò Elisabetta Morello, abbracciandolo come ogni volta che lo vedeva (il che succedeva spesso, dato che la coppia era sempre invitata da una delle due coppie di genitori alla Domenica). 
Il ragazzo prese loro borse e giacche e andò a sistemarle, dando il tempo a Fran di salutare a sua volta.
Stava sorridendo, e cercava di nascondere che era nervosa mentre salutava Annie, che stava per iniziare l'ultimo anno di liceo e aveva quasi diciott'anni. Era diventata una ragazza molto bella: aveva una bocca carnosa, gli occhi scuri e i capelli castani e lisci le arrivavano alle spalle abbronzate.
Cercando di adempire comunque a suoi doveri di brava padrona di casa, fece accomodare gli ospiti a tavola, mentre Manuel era già ad armeggiare in cucina, divertito al solo pensiero di cosa Fran si sarebbe inventata per intrattenerli in quel momento di tensione.
-Ho vinto un'altra causa- esordì lei -Era un tentativo di estorsione fiscale di un ex dipendente al suo capo senza neanche un movente o una base precisa- 
-Bravissima!- esclamò suo padre -Sei un avvocato in gamba, ormai!-
-..e una pessima conversatrice- concluse Annie
Il provvidenziale arrivo di Manuel, salvò la disastrosa piega che la conversazione stava prendendo ancora prima di iniziare.
-Allora, volete un aperitivo?-
-Uhhh le tartine col salmone! ASSOLUTAMENTE SI!- esclamò Annie, che per quanto mangiasse non ingrassava mai di un etto
Manuel servì i piccoli vassoi di antipasti e nel farlo lanciò un'occhiata a Fran per capire se fosse pronta.
-Ehm.. ragazzi, c'è qualcosa che dovete dirci?- fece Rose, allora
-Già, siete dei pessimi comunicatori segreti- si aggiunse Simon, con un sorriso bonario verso Fran
Manuel si schiarì la voce -Fran, credo che sia arrivato il momento!-
-Il momento di cofha?- domandò Annie, la bocca piena di tartine mentre sedeva con aria sfacciatamente abbandonata sulla sedia, le gambe avvolte dai jeans attillati incrociate sulla sedia.
Fran prese un gran respiro, e cercando di non pensare troppo, finalmente annunciò -Il momento di dirvi che aspettiamo un bambino!-
I Jensen e i Morello si guardarono imbarazzati, mentre cercavano di fingere sorpresa con dei poco credibili "Davvero?" e "Wow!", e Annie continuò tranquillamente a mangiare le sue tartine
-Lo fapevamo vhà!- 
A quel punto, quando capì che chiaramente tutti sapevano già del bambino da tempo, e che la sua preoccupazione era stata del tutto inutile, Fran sbottò -Ma si può sapere come avete fatto a saperlo?!-
Sua madre le sorrise, mentre Manuel si sedeva a tavola con il vassoio di pasta, perplesso.
-Fran, tesoro, ti conosco da quando sei nata.. mi accorgo di ogni minimo cambiamento! Ultimamente eri radiosa, avevi sbalzi d'umore insoliti, non ti piaceva più l'anguria, e non bevevi neanche un bicchiere di vino, e...-
-Hai anche la pancia- fece Annie, con la solita aria indifferente
-Io non ho la pancia!- esclamò subito Fran, di solito abituata a sbottare subito alle provocazioni di Annie
-Si vede appena- la rassicurò suo padre emozionato -Ed è una bella cosa.. però sono giovane per diventare nonno!- esclamò con un sorriso
-E io per diventare zia!- aggiunse Annie, che in effetti si vedeva tanto poco nel ruolo della zia amorevole quanto poco vedeva Fran a fare la mamma
-Sono davvero contenta per voi, ragazzi- fece Rose emozionata, che invece non vedeva l'ora di avere dei nipotini -A che mese sei, Fran? Va tutto bene, vero?-
-Siamo appena entrati nel quarto mese, la dottoressa dice che va tutto benissimo!- rispose Manuel al posto della diretta interessata -Naturalmente facciamo spesso controlli, non si sa mai!-
-Sei incinto anche tu Manuel?- domandò Annie con un sorrisetto divertito
-E' come se lo fossi!- sospirò Manuel
Simon inarcò un sopracciglio -Non sai cosa stai dicendo Manuel, fidati.. te ne accorgerai in sala parto-
-Lui non ci entrerà in sala parto!- esclamò Fran, categorica -Sarebbe capace di svenire!-
-Eccome se ci entrerò, invece!- ribattè Manuel, che in effetti non sapeva proprio di cosa stava parlando
-Dieci dollari che sviene- fece Annie subito -Chi ci sta? Papà, lo so che vuoi scommettere...-
-Ci sto!- rispose il signor Morello, che non si lasciava mai sfuggire l'occasione, nemmeno con le figlie
-PAPA'!- esclamò Fran indignata
-GIOVANNI!- si aggiunse sua moglie
Tutti scoppiarono a ridere, Manuel compreso, anche se avrebbe dovuto risentirsi per la scommessa.
Più tardi, dopo che il dolce fu servito e le scommesse sul sesso del bebè furono raccolte, Fran potè finalmente parlare con sua madre e Rose, mentre gli uomini chiacchieravano con Manuel dandogli consigli su come non impazzire durante i successivi sei mesi, e Annie messaggiava ascoltando le chiacchiere delle donne. 
-Fidati, Fran. Saranno mesi bellissimi- stava dicendo Rose alla nuora
-Ma ho letto che diventerò grassa, avrò strane voglie di cibi assurdi e mi verranno le caviglie gonfie- fece Fran, incerta -E se poi non so fare la mamma?-
-Ottima domanda- intervenne Annie -Hai l'istinto materno di una vedova nera!-
-Smettila, Annie!- la rimproverò Elisabetta -Fran, sarai una mamma fantastica. Te ne accorgerai appena prenderai in braccio tuo figlio!-
-O figlia- fece Fran, da vera femminista, prima di sorridere -Sembra così strano.. non ci siamo sposati neanche sei mesi fa!-
-Avete fatto tutto in fretta!- disse Annie con un sorrisetto malizioso, senza staccare gli occhi dallo schermo del cellulare
-Guarda che sono incinta ma posso comunque picchiarti, Ann- fece Fran alzandosi prima che sua madre la tirasse giù sul divano
-Mamma! La gravidanza fa diventare violenti?!- esclamò Annie fingendosi spaventata a morte
-Annie, se non hai niente di carino da dire, E DOVRESTI, stai zitta- le intimò sua madre, spazientita, mentre Rose sorrideva a Fran con la solita aria placida ma vitale -E così il termine è metà Febbraio?-
-Già, metà febbraio- confermò Fran -E' normale avere paura?- domandò poi
Elisabetta e Rose si guardarono sorridendo, i loro occhi, verdi per entrambe, brillavano 
-Oh, ma certo che è normale Fran!- esclamò sua madre -Ma è una paura sana- 
-..E porta ad una gioia molto più grande- concluse Rose -Ed è una paura che durerà per tutta la vita... è questo che si chiama istinto materno- aggiunse, facendole l'occhiolino.
Fran ancora non poteva capire, impreparata com'era a tutto, ma guardandole non potè che fidarsi dei loro sguardi sicuri.
-..E comunque Manuel non sverrà- concluse Rose sicura -Posso metterci dieci dollari, Annie- sorrise
***
Passati i primi momenti di agitazione, la situazione aveva iniziato a stabilizzarsi a casa dei ragazzi. Tutti sapevano,però, che era solo questione di tempo, prima che qualche altro imprevisto facesse riaccendere i litigi.
La seconda sera, per esempio, Eileen aveva deciso che era il caso di istituire dei turni per cucinare la cena e pulire la casa.
Erano le sei del pomeriggio, e sedevano tutti attorno al tavolo con aria battagliera, mentre Audrey, nominata mediatore, teneva in mano una lavagnetta con pennarello.
-Dunque, direi che noi ragazze, visto che siamo più esperte, potremmo dare una mano ai ragazzi! Siamo dispari, ma una volta ciascuna faremo doppio turno- propose Eileen
-Solo perchè sono incapaci- bofonchiò Kate, prima di ricordare che -Dobbiamo fare i turni e la cassa comune per fare la spesa-
-D'accordo. Jack, hai qualche idea?- domandò Eileen, sapendolo così sensibile al problema
-Beh, può andare anche una sola persona, se facciamo una lista comune, oppure ognuno compra per sè, ma rischiamo di trovarci senza cose essenziali.. oppure facciamo una grande spesa a settimana e poi ognuno compra il necessario per il suo uso personale-
-Io dico spesa comune!-
-No, io dico che va Audrey per tutti, di lei mi fido!-
-E se ognuno facesse per sè?-
-Scusate- interruppe Andrew -La mia domanda è chi ha fatto la spesa per oggi-
I ragazzi si guardarono, ciascuno chiaramente confidando in tutti meno che in se stesso.
-Fantastico, dovremo ordinare pizza d'asporto! E questo dimostra che una spesa comune a settimana è la cosa migliore! E poi ognuno si fa le sue aggiunte- fece Jack, lamentoso
Tyler, che erano ore che non faceva altro che ascoltare i suoi piagnistei, sbottò -VUOI SMETTERLA, JACK?! HAI ROTTO!! SE NON TI VA BENE, PUOI ANDARE!-
-NON è COLPA MIA SE QUA NESSUNO HA SPIRITO D'ORGANIZZAZIONE!-
-Mangeremo una pizza, che sarà mai...- Kate aveva già in mano il telefono per ordinare, quando sentirono suonare al campanello
-Vado io- fece Kate, la più vicina alla porta, seguita da una curiosa Eileen
Dallo spioncino, Kate distinse una figura conosciuta, piuttosto carica di sacchi e sacchetti tanto da sembrare più un fattorino che -Manuel Jensen?!-
Si affrettò ad aprire la porta.
-Ciao...Kate, vero? Sono Manuel, il fratello di Edward...- fece lui con un sorriso, evitando di tendere la mano per non far cadere tutto.
Kate lo accolse con insolita simpatia -Mi ricordo! Ci siamo incontrati fuori da Starbucks, giusto?-
-Precisamente... oh, ciao Aud! Sei stata proprio carina a non dirmi che ti eri trasferita a due isolati da casa mia! Mi stavi facendo fare la figura del cattivo vicino!- disse poi, intravedendo Audrey dietro a Kate ed Eileen.
Audrey lo abbracciò, cercando di non far cadere nessuno dei suoi misteriosi sacchetti -Manuel, ma non dovevi disturbarti!-
-Ti spiace se poso questi?- fece lui, con un sorriso
-Oh, no fai pure! Piacere, io sono Eileen!- esclamò la bionda, afferrando un paio dei suoi pacchi
-Manuel, il vostro adulto responsabile su cui potrete sempre contare!- si presentò il ragazzo sorridendo con nonchalance
Jodi si affacciò dalla cucina -Oh, ciao Manuel!- salutò
-Hei Jodi! Come va?- Manuel entrò nella stanza, dove i tre ragazzi erano ancora seduti attorno al tavolo, e posò i sacchetti sul bancone
-Molto bene, grazie. Tu e Fran, invece?- domandò Jodi sorridendogli e cercando di scorgere il contenuto dei pacchi
-Bene! Fran è incinta! Ah, vi ho cucinato un po' di cose, ho pensato che potevano servire...-
Le quattro ragazze lo interruppero, irrompendo in improvvise esclamazioni di gioia e congratulazioni. Jack, Andrew e Tyler, che fino a quel momento se n'erano stati in disparte, sembrarono improvvisamente attratti dalla questione del cibo a sorpresa.
-Oh, Manuel.. loro sono Andrew, Tyler e Jack. Ragazzi, lui è Manuel, il fratello di Edward- lo presentò Audrey, come se fosse un titolo nobiliare
-E sta anche per diventare papà- aggiunse Jodi emozionata
-Calmacalmacalma..Mancano ancora sei mesi- fece Manuel, stringendo la mano ai ragazzi.
-Ma sarai contentissimo!- continuò la bionda, che però venne interrotta da Jack -Scusa, Manuel, stavi parlando di cibo?-
Manuel ghignò -Si da il caso che abbia un ristorante, e vi ho salvato un po' di cose, alcune sono surgelabili, così potrete mangiarle domani o nei prossimi giorni-
Andrew decise immediatamente che preferiva la versione mora e ghignante di un Jensen a quella bionda e cortese.
Anche Tyler e Jack lo elessero a loro paladino, mentre Kate, Jodi, Eileen ed Audrey insistevano con le cortesie, dicendo che non avrebbe dovuto assolutamente disturbarsi.
-Figuratevi! Aud, è bello vederti!- fece poi -Quando tua madre è passata al ristorante e mi ha detto che avevate deciso di vivere tutti insieme a qualche isolato da me ho pensato di passare- spiegò -Questa casa è fantastica!- esclamò, mentre Eileen sorrideva compiaciuta -Sentite, vi scrivo il mio indirizzo e il mio numero di telefono, vivo a un paio di isolati da qui..non esitate a chiamare o a venirci a trovare se avete bisogno di qualsiasi cosa, soprattutto cibo!- 
Audrey gli sorrise riconoscente -Grazie davvero, Manuel, non so davvero come possiamo sdebitarci! Vuoi fermarti a cena?-
-Mi piacerebbe, ma devo correre a supervisionare il Serendipity e tornare a casa prima possibile a vedere che Fran non stia esagerando con il lavoro.. sai, non è molto d'accordo all'idea di rallentare e prenderla con più tranquillità-
Audrey immaginò benissimo, conoscendo il temperamento di Fran, la sua poca inclinazione a concedersi più tempo del solito.
-D'accordo, allora vieni pure quando vuoi!-
-Contateci... vivere tutti insieme è proprio un'idea grandiosa, sono sicuro che vi divertirete un sacco-
-Soprattutto quando bisogna decidere i turni per la spesa...- commentò Andrew con il suo sarcasmo
-Fossi in voi farei una spesa grande a settimana e poi ognuno si fa le sue aggiunte- suggerì Manuel
-LO SAPEVO! IO L'AVEVO DETTO- saltò su Jack
I ragazzi gli lanciarono un'occhiata fulminante, meditanto segretamente il proposito di farlo dormire nella doccia se non avesse smesso il suo atteggiamento.
-Beh.. vi lascio a decidere allora- sorrise Manuel -Devo andare al Ristorante, e...-
-Manuel- lo interruppe Eileen -Avresti per caso un lavoro part-time, magari nei weekend, per una cameriera..diciamo per me?-
A Manuel piacque talmente tanto e immediatamente l'intraprendenza della ragazza, che rispose all'istante un -Assolutamente sì! Anzi, faresti piuttosto comodo, con tutti i clienti che arrivano!-
Eileen si voltò vittoriosa verso gli altri -Visto, Jack? Non è così difficile...-
-Non lo è se sei alta e bionda- ribattè lui
Eileen non lo prese come un insulto, e rispose gettandosi dietro le spalle i lunghi capelli -Le fortune della vita!-
Manuel sorrise divertito, prima che Audrey lo accompagnasse alla porta, dopo che tutti lo ebbero salutato.
-Sei stato davvero gentile, Manuel-
-E' stato un piacere, davvero. E poi, volevo vedere come stavi!-
Audrey sorrise -Te l'ha detto Edward di vedere che non combinassi troppi danni, vero?-
-No, diciamo solo che, anche se non ha voluto ammetterlo, gli avrebbe fatto piacere che lo facessi!- spiegò Manuel
Audrey annuì. Edward e Alex chiamavano regolarmente, per dire che stavano bene.
-Congratulazioni comunque! SOno sicura che sarete emozionatissimi!-
-Lo siamo anche troppo, credimi. Anche se naturalmente Fran sta soffrendo perchè non riesce più ad essere la donna tutta d'un pezzo!- rise Manuel
-Verrò a trovarvi per sdebitarmi e portarvi un dolce rigorosamente comprato, prometto!-
-Ti aspettiamo una sera di queste, allora!- disse Manuel, che non resistette a farle un buffetto sulla guancia
Audrey lo abbracciò prima di salutarlo sventolando la mano: il quartiere aveva già un'aria più familiare.
  
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